
Il volume indica una possibile via per un rilancio della proposta antropologica elaborata da L. M. Rulla nel suo Antropologia della vocazione cristiana. Basi Interdisciplinari. Dopo l'analisi del testo di Rulla secondo l'aspetto filosofico, psicologico e teologico,viene affrontata la questione problematica delle condizioni di esistenza di una psicologia in grado di cogliere l'esperienza vissuta nella sua irriducibile singolarità. Questo nodo problematico, rimettendo in questione la psicologia moderna nel suo statuto ontologico ed epistemologico, guida la seconda parte del lavoro, nella quale è proposto un dialogo con gli studi di G. Arciero e la sua proposta per una Psicologia Fenomenologica che abbia come positum l'esperienza vissuta in quanto storica e incarnata e per suo metodo quello dell'indicazione formale di heideggeriana memoria.
Questo volume è la seconda edizione, riveduta e corretta, del testo "Dt 28,69-30,20: La "nuova" alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identità" (2010). Il testo ripropone i contenuti di allora, semplicemente riorganizzati in modo più congeniale e appropriato. Questo studio si inserisce nel quadro degli approfondimenti dedicati all'identità d'Israele ed al rapporto che intercorre tra la storia, intesa nella sua realtà di scienza moderna, ed il testo biblico. Partendo proprio dalla ripresa del contesto storico in cui si inserisce il testo dell'alleanza in Moab ed al suo studio esegetico e teologico, il volume propone una possibile risposta ad entrambi i quesiti.
Le recenti ricerche hanno individuato nelle centinaia di nuove congregazioni, in gran parte femminili, sorte nel-l'Ottocento, una delle manifestazioni più singolari della vita ecclesiale. Le nuove congregazioni hanno reso possibile alla Chiesa un contenimento delle spinte secolarizzatrici, grazie alla capillare presenza dei nuovi istituti sul territorio dovuta alla loro maggiore flessibilità. Le nuove congregazioni non solo coadiuvano l'azione evangelizzatrice della Chiesa, ma spesso introducono novità pastorali meglio rispondenti ai bisogni del tempo. Questo è particolarmente evidente nel caso delle Figlie del Sacro Cuore, la Congregazione femminile iniziata ufficialmente nel 1831 a Bergamo ad opera del canonico Giuseppe Benaglio (1767-1836) e di Teresa Verzeri, che trovò accoglienza a Trento, Brescia, Piacenza, Roma. L'attività delle Figlie del Sacro Cuore riguarda l'educazione delle ragazze dei ceti popolari e borghesi e comprende la formazione cristiana e il soddisfacimento delle esigenze materiali e sociali delle giovani. Grazie alle capacità della fondatrice, le Figlie del Sacro Cuore possono contare su un proprio metodo pedagogico e su propri sussidi catechistici. Teresa Verzeri è stata protagonista di una profonda esperienza spirituale tale da essere definita la più grande maestra di dottrina spirituale dell'Ottocento in Italia, grazie al libro Dei Doveri e al suo ricco epistolario.
La pubblicazione periodica (trimestrale) della rivista rientra nelle
iniziative di promozione di attività di studio e ricerca della Facoltà.
Costituisce, infatti, l'ordinario canale di pubblicazione delle molte
ricerche analitiche avviate nel quadro della scuola di teologia.
I filoni più frequentati dai contributi di carattere monografico sono
certamente quelli relativi alla riflessione teologico-fondamentale,
alla dogmatica, alla spiritualità ed alla pastorale.
«Col concetto di potere dischiudiamo l'essere, e l'essere conferisce al concetto di potere la sua dimensione profonda». La radicalità dell'indagine che Tillich propone in Die Philosophie der Macht ne costituisce uno dei fattori più intellettualmente affascinanti e filosoficamente fecondi. La sua capacità di entrare in dialogo con la tradizione culturale che lo precede rende particolarmente prezioso questo scritto, teoreticamente denso, la cui portata profetica si spinge a illuminare anche le controversie storico-politiche del ventunesimo secolo. Il testo viene proposto nella versione originale tedesca con traduzione a fronte curata dal prof. Alessandro Gamba, del settore scientifico-disciplinare "Filosofia teoretica" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autore anche del saggio introduttivo: «Paul Tillich e il potere come principale metafora dell'essere».
Il volume raccoglie gli Atti del XXIV Congresso, celebrato ad Assisi, dal 31 agosto al 4 settembre del 2015, a cura dell'Associazione Teologica Italiana, sorta nel 1967 con «lo scopo di promuovere la scienza teologica in Italia, nello spirito di servizio e di comunicazione inculcato dal Concilio Vaticano II». Centrale per il cristianesimo, il tema della salvezza è anche oggi in questione: per il contesto culturalereligioso in cui la si annuncia, per la difficile scelta dei modelli teorici con cui pensarla e dei linguaggi con cui esprimerla, per l'avvertita esigenza di ricomprenderla in relazione alla figura del Salvatore. L'analisi delle matrici storiche dell'orientamento gnostico, la ricostruzione di alcune figure emblematiche della riflessione medievale, così come l'esame dei principali modelli soteriologici contemporanei trovano il loro focus teorico nella ripresa dell'evento cristologico, indagato nell'orizzonte della dinamica della storia, che si distende nel rapporto fra l'origine e il compimento. La discussione di quale "ontologia" sia implicata nella comprensione cristiana della salvezza apre la rivisitazione di due tematiche decisamente attuali e oggetto di vivaci discussioni: quelle di "sacrificio" e di "apocatastasi".
Guardare con intelligenza e profondità alla vita quotidiana, confrontandosi con il messaggio biblico e con le figure più rappresentative della tradizione che ci precede. Si potrebbe provare a definire così lo "sguardo spirituale sull'umano" proposto in questi tre studi. Uno "sguardo" qui rivolto a tre tratti fondamentali della vita di ogni donna e di ogni uomo: la dimensione corporea dell'esistenza; i beni che la caratterizzano e la accompagnano; le scelte che ogni giorno la determinano. Tre elementi che aiutano a verificare e a comprendere meglio chi siamo e chi vorremmo essere. Un esercizio che, condotto con serietà e nel confronto con le grandi tradizioni culturali e religiose che hanno segnato la nostra storia, ci consente più facilmente di superare qualche luogo comune, di abbandonare alcune vecchie e ingiustificate abitudini, di far maturare un'umanità più autentica.
L'esperienza della malattia pone interessanti quesiti teologici; il più spontaneo si riferisce alla relazione tra malattia e peccato; solo successivamente ne insorge un altro: è possibile tener ferma la fede nella condizione di malattia, e in generale di sofferenza estrema? La malattia minaccia di estenuare la capacità di volere, e dunque la libertà, l'attitudine a volere, e prima ancora l'attitudine a credere. È necessaria allora una riflessione antropologica più fondamentale: come pensare il rapporto tra il patire e l'agire; più in generale, tra il momento passivo o emotivo dell'esperienza e il momento pratico? Il tema fondamentale sotteso alle questioni appena enunciate, sembra essere quello della crisi di senso indotta dall'esperienza della malattia. Per queste ragioni si è intrapreso un viaggio tra i teologi contemporanei che hanno affrontato il tema della malattia in rapporto con la coscienza credente. Il percorso ha portato alla concreta necessità di cercare nuovi intenti antropologici e culturali che veicolino la fede e l'annuncio del vangelo nella nostra epoca e nella nostra società.
In questo volume sono raccolte le relazioni tenute alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale negli in-contri formativi nati dalla collaborazione tra il Centro Studi di Spiritualità e i Vicariati Episcopali per la Vita Consacrata dell'Arcidiocesi ambrosiana. I contributi vertono sulla condizione complessa della Vita Consacrata in un tempo di mutamenti straordinari. Consapevoli dell'attuale cambiamento epocale, i contributi del volume, da prospettive disciplinari differenti, cercano di declinare l'attuale istanza di riforma nella Chiesa in riferimento alla Vita Consacrata. In ascolto della storia della Chiesa e dei processi sociali in atto, gli autori mostrano le potenzialità presenti nella Vita Consacrata oggi, con realismo e audacia, indicando modalità inedite di condivisione delle diverse spiritualità di vita consacrata nella Chiesa particolare e suggerendo nuove forme di presenza pastorale sul territorio.