Il testo cerca di delineare il vissuto cristiano di Francesco e di Chiara, ossia di chiarire il rapporto maschile-femminile a partire dalle fonti biografiche e dagli scritti dei due santi. Chiara infatti fu molto importante per Francesco e viceversa. Certo, per entrambi, il loro rapporto personale entra dentro una relazione più ampia, che si allarga ai fratelli e alle sorelle; e lì va colto tutto il valore teologale di questa relazione fraterna allargata. Si tratta di una caratteristica fondamentale dell'esperienza spirituale francescana, contraddistinta fin dall'origine dalla presenza del fratello o della sorella. Essi colgono la singolare presenza di Dio in questa umana relazione. Sembra essere questo ciò che i due percepiscono con chiarezza: il loro reciproco rapporto rimanda a un terzo punto di riferimento, che è Dio stesso, scoperto da entrambi, anche se in maniera diversa, all'interno della relazione. In entrambi i casi si tratta di una lettura di fede dell'esperienza, che interpretata con "occhi spirituali" mostra la presenza e l'agire di Dio in una umana relazione tra un uomo e una donna, tra fratelli e sorelle.
Considerata il capolavoro di Saint-Jure, l'opera L'uomo spirituale, edita nel 1646 e tradotta nella presente edizione, conobbe grande successo con numerose riedizioni fino a tutto il XIX secolo. Altrettanto rapidamente dimenticata, insieme al suo autore, costituisce una tessera molto importante del grande e complesso mosaico della spiritualità francese del '600. L'autore intende offrire una summa completa della vita spirituale, trattandone i temi più importanti, con ampi e continui riferimenti alla Scrittura e alla tradizione patristica e teologica.La prima parte definisce l'uomo spirituale come colui che è guidato dallo spirito di Cristo e descrive la vita che lo Spirito genera in lui, trattando anche del discernimento degli spiriti e dei doni dello Spirito Santo.La seconda parte è invece dedicata ai 'principi generali della vita spirituale': il fine dell'uomo, l'unione a Cristo, la fede, la preghiera, la pace interiore.
Una raccolta di testi sull'anno liturgico frutto della predicazione monastica seicentesca della monaca francese.
L'intento di questo piccolo volume è di offrire un semplice profilo dell'Eucaristia. In tal senso, esso mira a collocare il 'mistero della fede' nella trama dell'avvenimento cristiano, a delineare quasi una mappa dei suoi luoghi e dei suoi momenti nella storia della salvezza: quando, dove e perché nasce quel mistero; quali ne siano l'identità e il fine; e quale significato abbia per l'umanità e quindi per la Chiesa.In modo conciso ma incisivo l'Autore aiuta a co-gliere la ragione che 'giustifica' il 'memoriale della Passione' e la logica che lo sostiene, aiutando così il lettore ad avere un'immagine perspicua del Testamen-to di Gesù, ossia del suo corpo dato e del suo sangue sparso, che sono il lascito del Signore, la vigilia della sua morte.
L'inno "Dulcis Iesu memoria" gode ancora di una certa notorietà, nonostante ci sia pervenuto in una versione molto ridotta e modificata rispetto al testo originale. Il carattere poetico del testo nulla toglie alla chiarezza del messaggio, anzi lo rende più affascinante e tale da toccare le fibre più intime del cuore.
Il saggio vorrebbe contribuire ad un più radicale chiarimento circa le ambiguità a cui è ancora oggi esposto in particolare il rapporto tra psicologo e formatore.
I "Trattati" e le lettere, delle quali viene offerto un saggio con testo, permettono di accostare un momento significativo della storia della spiritualità italiana.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nel febbraio 2004, dedicato al tema e alla crisi della democrazia odierna. La chiarificazione dell'idea di democrazia, e quindi delle ragioni della sua possibile corruzione, esige che sia da capo affrontato il tema dei rapporti tra esperienza sociale e istanza del "sacro".