
Anche tra i cristiani la morale non gode di una "buona fama". Vari sono i motivi: alcuni di carattere storico e culturale, altri, forse, più congeniti e strutturali (G. Angelini) Si deve, inoltre, rilevare che un certo disagio nei confronti dell'impegno morale ha spinto - e spinge tuttora - a cercare "rifugi" e "fughe" nell'esperienza mistica e spirituale (C. Vaiani). L'illusione è che essa possa essere una via "breve" o "alternativa" rispetto al faticoso ed esigente esercizio della libertà (B. Maggioni). L'obiettivo finale è che questa "presa di coscienza" aiuti a elaborare criteri e a individuare suggerimenti per una migliore educazione all'esperienza morale (E. Combi).
Molto è stato detto e scritto a proposito della ricerca della felicità, ma il tema è sempre di grande attualità. E non potrebbe essere altrimenti, tale la sua rilevanza nella vita di ogni uomo. Questo anche nella contemporaneità, dove, però, la ricerca della felicità sembra essersi ridotta al tentativo di accrescere il benessere personale. Gli esiti ampiamente insoddisfacenti di questa prospettiva sono sotto gli occhi di tutti e giustificano il desiderio di rinnovare il confronto con l'impostazione, più antica e cristiana, che ha orientato quella ricerca nella direzione della beatitudine. Un confronto tra "modelli" diversi può aiutare a comprendere meglio quale sia la "via" più adeguata e a ritrovare buoni punti di riferimento per percorrerla. È utile, naturalmente, che siano diversi anche i punti di vista nella considerazione del tema: filosofico (D. Cornati), biblico (S. Romanello), teologico (A. Cozzi) e morale (M. Chiodi).
Dei venticinque anni di episcopato milanese e a ricordo del 50° della morte del Card. Schuster, il presente volume cura la riedizione delle sue prime due Lettere pastorali, di una sua allocuzione sinodale, di un penetrante e affettuoso opuscolo sulla Vergine - L'Evangelo di Nostra Donna - e dell'ultimo suo scritto o, meglio, canto monastico - il Carmen Nuptiale.Gli scritti e le direttive pastorali di Schuster possono apparire oggi come dottrine e orientamenti monasticamente ovvii o pastoralmente scontati; in realtà si avverte una penetrazione, un giudizio da cui si può intravedere la profondità e la "modernità" dottrinale. Scritti dotti e puntuali, ardenti e preveggenti. Per questo, le pagine di Schuster raccolte in questo volume hanno conservato una loro freschezza e un loro gusto, che gli anni non hanno consunto o appassito.
Il testo cerca di delineare il vissuto cristiano di Francesco e di Chiara, ossia di chiarire il rapporto maschile-femminile a partire dalle fonti biografiche e dagli scritti dei due santi. Chiara infatti fu molto importante per Francesco e viceversa. Certo, per entrambi, il loro rapporto personale entra dentro una relazione più ampia, che si allarga ai fratelli e alle sorelle; e lì va colto tutto il valore teologale di questa relazione fraterna allargata. Si tratta di una caratteristica fondamentale dell'esperienza spirituale francescana, contraddistinta fin dall'origine dalla presenza del fratello o della sorella. Essi colgono la singolare presenza di Dio in questa umana relazione. Sembra essere questo ciò che i due percepiscono con chiarezza: il loro reciproco rapporto rimanda a un terzo punto di riferimento, che è Dio stesso, scoperto da entrambi, anche se in maniera diversa, all'interno della relazione. In entrambi i casi si tratta di una lettura di fede dell'esperienza, che interpretata con "occhi spirituali" mostra la presenza e l'agire di Dio in una umana relazione tra un uomo e una donna, tra fratelli e sorelle.
Considerata il capolavoro di Saint-Jure, l'opera L'uomo spirituale, edita nel 1646 e tradotta nella presente edizione, conobbe grande successo con numerose riedizioni fino a tutto il XIX secolo. Altrettanto rapidamente dimenticata, insieme al suo autore, costituisce una tessera molto importante del grande e complesso mosaico della spiritualità francese del '600. L'autore intende offrire una summa completa della vita spirituale, trattandone i temi più importanti, con ampi e continui riferimenti alla Scrittura e alla tradizione patristica e teologica.La prima parte definisce l'uomo spirituale come colui che è guidato dallo spirito di Cristo e descrive la vita che lo Spirito genera in lui, trattando anche del discernimento degli spiriti e dei doni dello Spirito Santo.La seconda parte è invece dedicata ai 'principi generali della vita spirituale': il fine dell'uomo, l'unione a Cristo, la fede, la preghiera, la pace interiore.
Una raccolta di testi sull'anno liturgico frutto della predicazione monastica seicentesca della monaca francese.
L'intento di questo piccolo volume è di offrire un semplice profilo dell'Eucaristia. In tal senso, esso mira a collocare il 'mistero della fede' nella trama dell'avvenimento cristiano, a delineare quasi una mappa dei suoi luoghi e dei suoi momenti nella storia della salvezza: quando, dove e perché nasce quel mistero; quali ne siano l'identità e il fine; e quale significato abbia per l'umanità e quindi per la Chiesa.In modo conciso ma incisivo l'Autore aiuta a co-gliere la ragione che 'giustifica' il 'memoriale della Passione' e la logica che lo sostiene, aiutando così il lettore ad avere un'immagine perspicua del Testamen-to di Gesù, ossia del suo corpo dato e del suo sangue sparso, che sono il lascito del Signore, la vigilia della sua morte.
L'inno "Dulcis Iesu memoria" gode ancora di una certa notorietà, nonostante ci sia pervenuto in una versione molto ridotta e modificata rispetto al testo originale. Il carattere poetico del testo nulla toglie alla chiarezza del messaggio, anzi lo rende più affascinante e tale da toccare le fibre più intime del cuore.