I libri XII e XIII del De gloria et honore Filii Hominis di Ruperto di Deutz un commento parziale al vangelo secondo Matteo - rappresentano una prospettiva qualificata per comprendere la sua vicenda spirituale e teologica. Il libro XII è interamente dedicato al racconto autobiografico. Ruperto vi narra alcune delle sue visiones ed offre una testimonianza della spiritualità medievale, carica di fiducia e di trasporto per Cristo. Il libro XIII ha un taglio più speculativo e argomenta le ragioni della volontà "buona" di Dio, il quale sin dagli inizi ha pensato l'incarnazione del Figlio per la salvezza degli uomini. Dai due testi emerge un'esperienza di fede viva e liberante, che permette a Ruperto di riconoscere in modo del tutto personale i tratti di Gesù Cristo "mite ed umile di cuore" (Mt 11,29).
Il volume disegna, con intensa partecipazione e simpatia, i tratti di uno dei protagonisti della vicenda storica della teologia italiana del '900, quale fu Carlo Colombo (1909-1991). In appendice è riportata una interessante e ancora attuale relazione tenuta da Carlo Colombo nel 1967 all'Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana su "La cultura teologica del clero e del laicato cattolico".
Nella convinzione della possibilità feconda di elaborare e applicare una "scienza del personaggio" per la lettura critica dei testi narrativi, il presente studio (giunto alla sua seconda edizione rinnovata e ampliata dopo tre precedenti ristampe) ne abbozza in un primo momento i termini teorici e metodologici, per applicarli successivamente ad alcune figure del Quarto Vangelo.Tommaso (e con lui Natanaele e il funzionario regale), Nicodemo, la Samaritana, Giovanni Battista insieme al Discepolo Amato, e infine Giuda Iscariota, vengono così indagati secondo un indirizzo di tipo narratologico. I personaggi del IV Vangelo emergono in tal modo come rappresentativi della fede cristologica su cui i contemporanei di Gesù e il lettore del Vangelo (Gv 19,35; 20,30-31) sono chiamati a misurarsi - in vista dell'unica grande "opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato" (Gv 6,29).
Meditazione sulla vita secondo lo Spirito, prendendo spunto da una piccola antologia di testi, tratti dagli scritti di maestri rappresentativi della spiritualità cattolica moderna (l'Imitazione di Cristo, Filippo Neri, Teresa d'Avila, Giovanni della Croce, Ignazio di Loyola, Francesco di Sales, Vincenzo de' Paoli, Fénelon, Bossuet, Olier, Rosmini, Newman, Teresa di Lisieux). I testi sono stati raccolti secondo l'elenco dei doni dello Spirito Santo. E a margine di ciascuno dei doni dello Spirito,l'Autore ha scelto alcuni testi della letteratura spirituale, che potessero in qualche modo illustrare la comprensione che la coscienza cristiana moderna ha avuto e dovrebbe avere di quel dono.
Opera postuma di taglio teologico-spirituale, i "Dialogues sur l'éloquence" riflettono una preoccupazione diffusa circa il tema dell'eloquenza in generale e della predicazione in particolare.