«Esiste un luogo remoto, così remoto che il mondo intero sembra essersi dimenticato della sua esistenza. Lì sorge un villaggio che accoglie i bambini invisibili, quelli rimasti orfani, quelli che il mondo non vede. Quando si varca il cancello di questo luogo un po' speciale, si sentono risa e canti, voci piene di gioia e parole dolci. E poi un nome, che viene ripetuto infinite volte ed esce dalla bocca di ogni bambino come una musica: "Babajé", che vuol dire "papà mio". Quella che segue è la storia di quel villaggio. È la storia delle persone che lo abitano ed è anche la mia. Io sono "Babajé"». Quasi vent'anni fa ad Adwa, nell'Etiopia settentrionale, Romagnoli riesce a realizzare il suo sogno: costruire il Villaggio dei bambini, un rifugio sicuro per i "bambini invisibili", quelli che il mondo ha dimenticato... "Babbaiè" (papà mio) è il grido di gioia che lo accoglie ogni volta che rientra, ma dallo scoppio della guerra civile nel Tigray, tornare è diventato impossibile, e inviare aiuti sempre più arduo. In queste pagine, lo stesso Romagnoli racconta la storia di quel villaggio, la storia delle persone che lo abitano, dei bambini che ha accolto e aiutato. Un viaggio emozionante nelle vite di chi si aggrappa alla speranza. Con una semplicità che arriva dritta al cuore, questo libro racconta un'avventura folle e straordinaria, che da oltre vent'anni offre sostegno e speranza ai più deboli del Tigray, regione etiope flagellata dalla siccità, dalle malattie e da un'atroce guerra civile.
Questo volume raccoglie le più toccanti e significative riflessioni espresse da papa Francesco durante le messe mattutine nella cappella di casa Santa Marta. Il contesto intimo, raccolto, nel quale sono state pronunciate accentua il tono semplice ma sempre di grande intensità con cui il papa "venuto dalla fine del mondo» si rivolge ai fedeli, come a un gruppo di amici riuniti. Le parole di Francesco ci accompagnano in un anno di preghiera, di meditazione e di riflessione, e ci aiutano a coltivare il nostro più importante patrimonio spirituale: una mente aperta, un cuore credente.
Nessuno nasce papa. Jorge Bergoglio è un ragazzo come gli altri: ama il calcio egli amici, si innamora, si diverte a ballare il tango e non sa se diventare medico. Un giorno del 1954, improvvisamente, avverte il richiamo della vocazione. Tormentato, amante dell'azione e della giustizia, viene ordinato prete, diventa vescovo, poi cardinale. Nell'Argentina degli anni Settanta, tra la repressione militare e la violenza della "liberazione marxista", Jorge promuove una "teologia del popolo" in nome di Cristo. Percorre le favelas in lungo e in largo, difende i poveri, i carcerati, i malati di Aids e le vittime della dittatura... E si trova al centro di un vertiginoso thriller politico: mentre si moltiplicano gli attentati commessi dai generali, le esecuzioni punitive, i sequestri e le torture, deve proteggere i suoi preti e i suoi fedeli, e far espatriare i seminaristi minacciati... Il ragazzo di Buenos Aires diventa papa. E fa parlare di sé a Roma. Un'altra battaglia, dai toni ovattati, comincia sotto le volte della Cappella Sistina. Appena eletto, Jorge va, come sempre, al fronte. Prende posizione per l'ecologia, la biodiversità e l'accoglienza dei rifugiati, criticando tanto la predazione economica quanto le illusioni marxiste, chiamando in causa a ogni occasione i potenti del mondo ma anche lo stesso Vaticano, la Curia e la sua amministrazione. Fino a diventare il più grande interprete dei nostri tempi.
Questa guida - che parte dall'8 dicembre 2015 (giorno di inizio del Giubileo) e copre poi tutto il 2016 - riporta per ogni giorno della settimana le parole di un papa, di un santo, di un pensatore, oppure una citazione dalle Scritture incentrata sulla Misericordia e sugli altri valori fondanti della Cristianità. Essa intende offrire al lettore una quotidiana pausa di riflessione lungo il cammino spirituale e fisico al quale Papa Francesco ha invitato tutti i cattolici con il grande Giubileo della Misericordia.
Questo volume raccoglie le più toccanti e significative riflessioni espresse da Papa Francesco durante le messe mattutine nella cappella di Casa Santa Marta. Il contesto intimo, raccolto nel quale sono state espresse dona loro un tono semplice, ma sempre di grande intensità. Non eravamo abituati a sentir parlare un pontefice in pubblico con tanta spontaneità, come a un gruppo di amici riuniti. Le parole di Francesco ci accompagnano in un anno di preghiera, di meditazione e di riflessione, e ci aiutano. a coltivare il nostro più importante patrimonio spirituale: una mente aperta, un cuore credente. Prefazione di Don Santino Spartà.
"Il rosso è decisamente il colore di questa serata, come se una luna anemica avesse chiesto un contributo cromatico per alzare un po' il suo sorriso..." Con la luna piena, verso l'una di notte, tutto può succedere: un giovane naufraga tra ricordi sepolti che tornano a galla, un uomo senza ambizioni torna a essere il re della foresta, dettagli affiorano inaspettatamente dopo tanti anni e suggeriscono la soluzione di misteri irrisolti... Due protagonisti e i loro inconfessabili segreti in un'unica, travagliata e calda notte di fine luglio, dominata dalla luna e dal beffardo gioco delle coincidenze... "Le Girandole" si arricchiscono di un originalissimo libro di esordio, scritto in una prosa precisa ed elegante, che modula il registro accordandolo con le situazioni e che in pochi tratti crea personaggi capaci di imprimersi nella memoria: dalle intense figure femminili di Anna, Paola e Marta a quella tenera e ambigua di Enrico, solo rievocata eppure nitidissima, ai due protagonisti, Giovanni e Alfio, apparentemente agli antipodi eppure potenzialmente così simili. Due destini, i loro, che per una vita si sono sfiorati senza mai conoscersi, e che nel delirio ora si intrecciano, si avvicinano e preparano il colpo di scena finale
Statisti eccelsi o tiranni sanguinari, abili negoziatori o perfidi calcolatori, hanno modellato il mondo per come esso si presenta ai giorni nostri. Eppure, il loro ruolo personale, al di là dei grandi movimenti ideologici che hanno caratterizzato il secolo scorso, conserva tuttora una parte di mistero. Questo volume scruta con un'ottica inconsueta nelle complesse vicende che hanno portato alla Seconda guerra mondiale, analizzando e comparando l'azione e il pensiero dei suoi grandi protagonisti. Per comprendere meglio l'una e l'altro - e chiarire così gli avvenimenti succedutisi fra il 1918 e il 1945 - Marc Ferro osserva la Seconda guerra mondiale attraverso lo sguardo di ciascuno di questi personaggi eccezionali e mette a confronto i loro punti di vista. Sotto i nostri occhi, gli attori della Storia si corteggiano e si dilaniano, si alleano e si tradiscono in un gioco di odio e di fascinazione destinato a decidere l'avvenire dei popoli. Documentato in modo assai accurato e puntuale, "Sette uomini in guerra" è un libro innovativo nell'approccio storiografico, oltre a rappresentare - con le centinaia di rimandi ad altre fonti bibliografiche riportate in fondo al volume -una preziosa risorsa per qualunque ulteriore approfondimento.
Vienna, una notte di fine Settecento: gravemente ferito in seguito a un'aggressione, un uomo si lamenta riverso sulla strada e viene riportato a casa da un suo servitore che passava di là per caso. Responsabile, apprenderemo, è un marito geloso che ha esagerato nella bastonatura. Quell'uomo è Wolfgang Amadeus Mozart, che Franco Pappalardo La Rosa segue passo passo in questo tragico frangente della sua vita, basandosi su fonti documentarie poco note, ma anche liberamente inventando ambienti e situazioni. Ne deriva un romanzo storico di evidenza visiva, con le strade, le case, i palazzi del potere, la vita quotidiana di quella Vienna d'epoca, che ti balzano incontro con la vivezza e l'attualità di un reportage. Tuttavia, come dice Giorgio Bàrberi Squarotti nella postfazione, è ugualmente un romanzo su un "mistero" al quale certo non sono estranei intrighi, depistaggi e menzogne che hanno coinvolto ai massimi livelli la Corte imperiale.
Dovrebbero essere il Tempio della Giustizia. Invece i Tribunali assomigliano sempre di più a luoghi in cui è facile rimanere infangati e affondare nelle sabbie mobili della burocrazia e dell'immobilismo. Luoghi dove il sabato non si fa udienza e dove il ministro Guardasigilli non è libero di promuovere un segretario perché la legge prevede il concorso pubblico anche per sostituire un cancelliere. Dove le intercettazioni telefoniche costano quanto il bilancio di un piccolo Stato e ci vogliono circa 1400 giorni per recuperare un credito. Eppure tra eccessi, paradossi ed esagerazioni ci sono tantissimi rimedi che potrebbero regalare una boccata di ossigeno alle aule dei tribunali, senza bisogno di leggi, dibattiti e contrapposizioni: le notifiche via e-mail, il personale flessibile, gli atti dei processi in CD-ROM, L'abolizione delle fotocopie, gli archivi consumabili via internet, gli ufficiali giudiziari "privati". Rimedi semplici, già a portata di mano, che nessuno però vuole applicare. Per fortuna in mezzo al guado c'è qualcuno che decide di nuotare per conto proprio: un pugno di magistrati sono già riusciti a dare esempi di eccellenza con pochi mezzi e senza soldi (emblematico il caso dell'informatizzazione del Tribunale di Cremona). Dimostrando che nonostante tutto la Giustizia potrebbe funzionare.
La scienza è riuscita a dimostrare la non-esistenza di Dio? O, al contrario, l'ordine cosmico implica necessariamente un disegno intelligente? È proprio vero che non si può essere scienziati e religiosi allo stesso tempo? Quali sono i fondamenti dell'indagine scientifica e i confini tra scienza e metafisica? In questo volume l'astrofisico Italo Mazzitelli, aderendo alla laicità della scienza, risponde a tali interrogativi, confutando i luoghi comuni che vanno per la maggiore con un approccio adatto anche al lettore non specialista. Il discorso offre l'occasione di esaminare lo sviluppo del metodo scientifico, i successi raggiunti nel corso dei secoli ma anche i limiti da tenere sempre presenti. Limiti che implicano una conseguenza inevitabile: non potendo esplorare, per sua natura intrinseca, neppure la totalità del mondo materiale, la scienza deve mantenere un'assoluta neutralità nei confronti della fede, della religione e, soprattutto, del mistero di Dio.