Come e quando ci si scopre gay e lesbiche? Cosa vuol dire omosessualità nelle altre culture? E cosa accade nelle specie animali? Se nell'Ottocento l'omosessualità era ancora considerata una malattia, oggi viene definita una variante dello sviluppo, ed è diventata una condizione sempre più visibile nelle società moderne. Lesbiche e gay si confrontano con un contesto meno ostile - anche se pregiudizi e discriminazioni persistono talora in forme subdole -, formano coppie e famiglie e scelgono di rivelarsi sul luogo di lavoro. Nel volume si considerano i molti aspetti dell'omosessualità nel mondo odierno, mettendo anche in luce analogie e diversità di comportamenti tra gay e lesbiche all'interno della comunità.
Iniziate nel 1095, quando papa Urbano II durante il concilio di Clermont decise di intraprendere la guerra santa per la liberazione di Gerusalemme, facendo appello ai fedeli, le crociate divennero un aspetto caratterizzante della cristianità occidentale. Delle otto spedizioni che ebbero luogo fra l'XI e il XIII secolo, le prime quattro coinvolsero direttamente l'impero bizantino. Il volume dà conto dei riflessi pesanti che ebbero su di esso: saccheggi e devastazioni culminarono infatti nel 1204 nella conquista stessa di Bisanzio e nella formazione di un impero latino.
Un'energia di origine antichissima, che meglio di altre rappresenta l'Italia: la geotermia è entrata infatti sulla scena mondiale con il piccolo centro toscano di Larderello, e dall'Italia, rimasta per decenni l'unico produttore, si è diffusa in altri paesi. Oggi però, mentre le tecnologie associate allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili più note e finanziate, come l'eolico e il solare, stanno rapidamente progredendo, la geotermia occupa ancora un ruolo di nicchia. Ma il calore geotermico è una fonte che potrebbe contribuire notevolmente a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e le emissioni inquinanti. Nel volume si spiega come sfruttarla, quali sono i suoi effetti sull'ambiente, quanto costa, quali prospettive offre.
Il volume, ripresentato in edizione completamente aggiornata, ripercorre la storia dell'Unione europea, riservando particolare attenzione alle istituzioni comunitarie e al loro funzionamento. Commissione e Parlamento, Consiglio dei ministri, Corte di giustizia e Banca centrale europea svolgono infatti un ruolo di primo piano nel governo dell'Unione, hanno poteri un tempo attribuiti ai singoli stati e sono destinate a incidere sempre più nella vita dei cittadini. Si esaminano infine le politiche e i cambiamenti che, dopo i referendum sulla Costituzione e l'apertura dei negoziati per l'ingresso della Turchia, vanno delineandosi sul futuro dell'Europa anche nei suoi rapporti con il resto del mondo.
Un comandamento contraddetto da millenni di storia poiché oggi come un tempo regna la convinzione che in determinate circostanze uccidere sia giusto e necessario. L'omicidio è una costante antropologica dello spirito umano, un marchio sanguinario della specie: Caino inaugura biblicamente la storia assassinando Abele. Ma cosa Caino uccide in Abele? L'individuo-persona, la discendenza secondo la concezione ebraica, la sacralità della vita secondo il cristianesimo, la "nuda vita" dello sterminio, quella considerata mero funzionamento biologico nelle attuali discussioni sul fine-vita? In queste domande sono i nodi di un comandamento su cui si scontrano oggi ragioni biopolitiche, teologiche e scientifiche. È possibile restituire uno statuto assoluto alla proibizione dell'omicidio?
L'interdetto di questo comandamento nella cultura biblica non vieta la produzione d'immagini, ma il loro uso improprio, la loro elevazione a divinità. Non si possono adorare altri dei e non si può adorare Dio al modo degli altri, ossia rendendolo immagine-feticcio. Non solo: le storiche dispute religiose in ambito cristiano su questo divieto hanno investito anche il tema della differenza fra l'autentico sacramento della presenza divina e il segno magico o superstizioso, come l'amuleto e il feticcio. Oggi il problema dell'idolatria non si è esaurito, ha solo trovato la sua metamorfosi banale nella proliferazione di nuove icone e idoli di massa prodotti dai media. Come distinguere ancora l'incanto dell'immagine sacra e artistica dalla perversione del feticcio?
Che cos'è la ricerca qualitativa? Quando è opportuno farvi ricorso? Come va condotta? Come vanno considerati, in termini di plausibilità ed estendibilità, i suoi risultati? Il volume illustra, con numerosi esempi concreti, tutte le principali fasi di una ricerca qualitativa: la definizione dell'impianto metodologico, le tecniche di lavoro sul campo (osservazione etnografica, shadowing, esperimento sul campo, intervista discorsiva, focus group, osservazione documentaria), l'analisi dei dati raccolti (note di campo, trascrizioni, documenti naturali), la presentazione della ricerca. Una guida esauriente a un metodo di illustre tradizione, di recente tornato in primissimo piano nelle scienze sociali.
Con il susseguirsi dei fatti e dei misfatti della politica, appare sempre più difficile comprendere le possibili vie d'uscita dall'impasse italiana. In molti si diffonde un senso di malcelata rassegnazione per un Paese bloccato, anzi in arretramento, mentre nel contempo aumentano le occasioni per l'autocommiserazione, l'astio reciproco e una rissosa indisponibilità al confronto. Affidandosi alle analisi penetranti che Edmondo Berselli è venuto via via pubblicando sul "Mulino", questo volume propone una breve storia dell'Italia repubblicana da Tangentopoli al crepuscolo del berlusconismo, e ricostruisce le vicende portanti della crisi del Paese. Senza sconti per nessuno, ma anche senza rassegnazione. Nella certezza che l'Italia sia molto meglio di come viene rappresentata. Alla fine e nonostante tutto.
Edmondo Berselli (1951-2010) ha diretto per sei anni la rivista "il Mulino", dopo averla curata da redattore capo e da vicedirettore per altri quindici. Negli ultimi dieci anni della sua vita è stato editorialista di punta per "la Repubblica" e "l'Espresso". E' autore di molti e importanti volumi dedicati all'Italia e alle sue trasformazioni. Tra i suoi libri vanno ricordati almeno "Il più mancino dei tiri" (1995) e "Canzoni. Storie dell'Italia leggera" (1999), entrambi per il Mulino; "Post-italiani. Cronache di un Paese provvisorio" (2003), "Venerati maestri. Operetta immorale sugli intelligenti d'Italia" (2006), "Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe politica" (2008), "Liù. Biografia morale di un cane" (2009), tutti pubblicati da Mondadori; "L'economia giusta" (2010), uscito postumo per Einaudi.
Le leggende arturiane hanno origine intorno al VI secolo, nella lotta eroica dei Bretoni contro gli invasori sassoni. Ma Artù è veramente esistito? Seguendo i mille rivoli in cui si diffonde sul suolo europeo la materia di Bretagna, il libro ricostruisce la storia del re cavaliere per eccellenza e dell'universo leggendario che gli gravita intorno (Lancillotto, il Graal, Tristano, Merlino), la cui persistenza nei secoli dai racconti medievali giunge fino alla rinascita otto-novecentesca dei temi arturiani, tra letteratura, cinema, cultura popolare.
Marc Rolland insegna all'Université du Littoral Côte d'Opale (ULCO). E' autore del volume "Le Roi Arthur. Un mythe héroïque au XXe siècle" (Presses Universitaires de Rennes, 2004).
Nel linguaggio comune sentiamo spesso dire di questa o quella persona, così come di certi comportamenti o di certi sistemi sociali, che sono "autoritari". Per spiegare in che cosa consiste l'autoritarismo, il libro si richiama alla nozione di personalità autoritaria elaborata da Adorno in riferimento al totalitarismo nazista. Nell'illustrare gli usi e le metamorfosi di tale nozione nello studio dei sistemi sociali complessi, gli autori analizzano anche il ruolo che l'autoritarismo svolge nel gioco delle interazioni sociali (relazioni fra gruppi, pregiudizi, conflitto, competizione, stereotipi).
Jean-Pierre Deconchy è professore emerito di Psicologia sociale nell'Università Paris X-Nanterre. Vincent Dru insegna Psicologia sociale nell'Università Paris X-Nanterre.