“Fino a qualche anno fa si pensava che il bambino fosse solo un essere in divenire, che quindi i suoi diritti fossero soprattutto legati alla sua vita futura: il mondo doveva proteggere il bambino per quello che rappresentava e per impedire che i diritti che poi avrebbe fruito potessero decadere di fatto. Niente di più errato: la vita di ogni persona è anche e soprattutto il suo presente, e anche il bambino ha diversi diritti legati al suo vivere quotidiano di bambino. È una persona fin dalla nascita (per alcune correnti di pensiero religiose, e anche per alcuni Stati, fin dal momento del concepimento) i cui diritti sono sempre inalienabili e insopprimibili, proprio per le sue peculiarità di persona che molto spesso è incapace di difendere attivamente le sue prerogative”. (Marco Scarpati)
Il bambino può essere vittima sia di violazioni di diritti che gli spettano in quanto tale (ad esempio, il diritto all’istruzione e quello al gioco), sia di violazioni di diritti che appartengono a qualsiasi essere umano.
Sia in Italia che nel mondo siamo ancora lontani dal raggiungere un’adeguata affermazione dei diritti del bambino. Il libro di Scarpati c’illumina su quanto ci sia ancora da fare e sul come farlo, lanciando un monito fondamentale a tutti gli adulti affinché leggano, si documentino, si adoperino e si battano per difendere i diritti di tutti i bambini. Farlo vuol dire difendere i diritti d’ogni essere umano, quindi di noi tutti.
"Di interviste ad Andrea Camilleri è affollato il mondo del giornalismo e della televisione; di tesi di laurea sulla sua opera sono colmi gli scaffali degli atenei, così come quelli delle biblioteche per quanto concerne libri confessione, ponderose sintesi biografiche, quadri di sicilianità e quant'altro. Che motivo c'era di scriverne un altro, dunque? A mio avviso non ce n'è uno, ce ne sono due. Comincio dal secondo: il ricavato di questo libro, detratte le spese sostenute dall'editore, andrà in beneficenza. Il primo motivo: nell'abbagliante, stordente e caduco mondo dei media dominato da rapidità e approssimazione, credo che la figura dello scrittore siciliano sia sottovalutata; va corretta. Di riflettori puntati su di lui ce ne sono fin troppi, ma l'immagine che ne rimanda la televisione o la stampa è parziale, banalmente personalistica, a volte paternalistica. Se tralasciamo per un istante la produzione montalbaniana, divenuta suo malgrado quasi un prodotto di consumo, cosa rimane di Andrea Camilleri? Tantissimo ancora: un uomo di grande rigore etico, onestà e intelligenza, uno scrittore di grande talento, un intellettuale engagé ma non barricadero, un anziano ancora curioso e disponibile ad apprendere, un uomo colto che ha attraversato quasi un secolo di storia conoscendo di questa molti protagonisti, un individuo semplice con i suoi difetti, un regista tra i primi a portare in Italia il teatro di Beckett. In una parola, un saggio. (Francesco De Filippo)
Molte persone sognano di fondare una casa editrice o di lavorarci, oppure di pubblicare un libro, d'entrare nel mondo della distribuzione editoriale, magari on line, o di aprire una libreria. "Fare editoria" spiega quali sono i passi da compiere, i meccanismi, le problematicità, i vantaggi, gli svantaggi del settore e le prospettive del lavorare in un mondo così amato e così sconosciuto, quale quello dell'editoria, sia cartacea che elettronica.
Roma non è solo la città raccontata e decantata dalle guide turistiche di tutto il mondo, che ne esaltano gli aspetti da cartolina. Oltre alle file alla Bocca della verità per le foto di rito con la mano nel mascherone, alle tette sempre marmoree di Paolina Borghese e al tradizionale lancio delle monetine nella Fontana di Trevi, l'Urbe è altro. Con taglio giornalistico e sociale, e al contempo con ironia e leggerezza (anche grazie alle gag di Ci', Cesira e pise, personaggi inventati ad hoc mediandoli dalla realtà sociale e linguistica romana), questo libro racconta in italiano e a tratti in romanesco i contrasti forti della città eterna per chi ci vive quotidianamente: una madre-matrigna da cui fuggire per 100 e più ottime ragioni. Ma che per almeno due motivi si fa adorare più che mai...
Questo testo si sviluppa come il racconto delle esperienze di un uomo che ha salvato tanti bambini e bambine dallo sfruttamento sessuale nel sud est asiatico.