
Questo itinerario di prima Comunione per genitori e figli presenta la fede a partire dalla stima per le domande grandi dei bambini. Le stesse dei loro genitori, spesso in difficoltà a rispondere.
Viviamo in un tempo di diffuso nichilismo che genera insicurezza esistenziale e paura. Ridotta a nulla, la persona si trova sballottata di qua e di là, in balia delle turbinose vicende della vita. La riduzione menzognera di tutto a gioco, ad arbitrario invito allo scetticismo e alla leggerezza morale, ha come ultima conseguenza l’imperdonabilità della colpa, dramma profondo di tanti uomini e donne. Fino alla depressione.
Ma c’è, dentro all’uomo, qualcosa che persiste. Proprio il deserto, il vuoto in cui tante volte ci troviamo, la consapevolezza che «non siamo più in un regime di cristianità» (Francesco), costituiscono la circostanza favorevole per «scoprire ciò che è essenziale per vivere» (Benedetto XVI). Da persona a persona, come è accaduto quando Giovanni e Andrea incontrarono Gesù e lo seguirono.
Ed è guardando quell’inizio che l’Autore, ponendosi alla scuola di don Luigi Giussani, delinea il metodo scelto da Dio per rivelare l’uomo a se stesso e renderlo protagonista della storia. In una società per la quale «la fede non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune» (Francesco), solo un incontro e uno sguardo umani sono in grado di destare un’attrattiva che avvince e risvegliare un interesse profondo per la propria vita.
Così Cristo, amato «in ogni cosa e sopra ogni cosa», cambia l’uomo e il mondo: è la vittoria dell’Essere sul nulla che fa fiorire una vera umanità.
Introduzione e conclusione di Julián Carrón
Al centro di questo libro c'è la Quaresima, il cammino dei quaranta giorni che portano alla Pasqua. Un cammino che si fa racconto nel quale si aprono scrigni di bellezza di cui la realtà è riserva inesauribile. C'è la Parola di Dio, legata alla vita, che fa percorrere albe e tramonti, giardini e deserti. Ci sono i tempi liturgici, che accordano le stagioni della vita alla Storia che salva e scandiscono il ritmo del respiro e del cuore. C'è la letteratura, con l'offerta di uno sguardo più acuto sull'esistenza. Ci sono gli amici, il dolce e il bello della compagnia, le persone incontrate, con le storie di una umanità esaltata o ferita. E c'è soprattutto la sorpresa di vedere tutte queste cose corrispondersi, legate da un filo misterioso che si svela nell'esperienza di cui il lettore è reso partecipe.
"Queste pagine nascono nella semplicità e nel silenzio delle mattine di dicembre, tra i volti ancora assonnati, ma pieni di stupore dei giovani universitari che quotidianamente riempiono la chiesa per la messa mattutina. Per sette giorni ci siamo fatti guidare da Dante per prepararci alla Festa dell’Immacolata.
Poiché ciò che nasce dal nostro essere Chiesa non è solo nostro, proprio per ripagare questo debito abbiamo deciso di consegnare il cammino svolto anche agli altri".
Con due commenti di Benedetto XVI al canto XXXIII del Paradiso
San Francesco nacque ad Assisi nel 1181 o 1182. La sua era una famiglia ricca; il padre, Pietro di Bernardone, era un commerciante di stoffe preziose.
A Francesco piacevano i vestiti belli; trascorreva le giornate con gli amici, tra feste e divertimenti. Era molto ambizioso, aveva sete di gloria e di avventure. Il suo sogno era diventare cavaliere.
Il Signore prese sul serio i suoi desideri e i suoi sogni che si realizzarono in modo sorprendente: è la storia che Giotto ha raffigurato sulle pareti della basilica superiore di Assisi e che nonno Ambrogio ti aiuterà a scoprire.
Il volume ripropone a quarant’anni dalla pubblicazione italiana de Il potere dei senza potere (1979) e a trenta dalla sua elezione alla presidenza della Federazione Cecoslovacca (1989) il pensiero e la testimonianza di Václav Havel, facendone emergere tutta l’attualità.
La forma è quella dell’intervista (Havel, con indubbio humor, le chiamava «interrogatori a distanza» per distinguerli da quelli, numerosi, che ha subito nelle carceri ceche). Le domande sono poste oggi, le risposte sono tutte tratte, liberamente ma fedelmente, dai suoi libri.
Gli è stato chiesto di tutto: perché è diventato un dissidente, che cosa pensa della vita e della politica, dell’ideologia e della verità, dell’Est europeo e dell’Occidente, della crisi dell’uomo moderno e del suo rapporto con Dio, della fine del Patto di Varsavia e dell’adesione all’Unione europea, della fede e dell’esperienza dell’assurdo, della dignità dell’uomo e della speranza. E del potere dei senza potere, cioè dell’ortolano di Praga e del birraio boemo.
Cioè di ciascuno di noi.
Prefazione di Maurizio Lupi
Introduzione di Enrico Letta
Nella bellezza dei mosaici e dell’architettura del duomo di Monreale, con l’annesso monastero benedettino, è incisa la fede dei nostri Padri.
Una storia che il lettore può qui rivivere idealmente, come se fosse un monaco del XII secolo, seguendo lo stesso percorso che i chierici della cattedrale compivano quotidianamente per andare a svolgere le celebrazioni liturgiche, fissando lo sguardo nel Cristo pantocratore.
Prefazione di Michele Pennisi
La vita del grande fotografo italoamericano, ora novantasettenne, accompagnata da alcuni suoi scatti fotografici.
Una vita trascorsa con la sua inseparabile macchina fotografica Argus C3: da fotoreporter di guerra a fotografo di moda, alla costante ricerca dell’autenticità del volto umano e della bellezza in ogni sua forma.
La fotografia ha una missione:
dare all’uomo il ricordo di una cosa
che è esistita per un secondo, o meno…
che diventa eterno.
Tony Vaccaro
Lo chiamano “il Santo di Urakami”. Fiero come un samurai nella sua etica giapponese, convinto all’ateismo come un uomo occidentale durante i suoi studi universitari di medicina, Takashi viene travolto dal fiume di fede che vive nel quartiere di Urakami, a Nagasaki. Un fiume sgorgato con l’arrivo di Francesco Saverio nel 1549, alimentato per secoli da migliaia di martiri e santi, passando per l’incredibile vicenda dei cristiani nascosti, durata oltre duecento anni.
Diventa Takashi Paolo: fino alla fine vero giapponese e intelligente medico e scienziato.
Il 9 agosto 1945 viene sganciata su Nagasaki la seconda bomba atomica della storia. Takashi Paolo è già gravemente malato di leucemia, a seguito del suo lavoro da radiologo. Decide di tornare a vivere sulle macerie del quartiere distrutto. Passa gli ultimi tre anni di vita costretto a letto, pregando per la pace, incontrando e confortando persone provenienti da tutto il Giappone, testimone di una fede e di un amore tali da vincere la devastazione della bomba atomica.
Noi dovremmo trasformare la nostra vita in poesia.
Dobbiamo scavare sotto la superficie delle cose, cercare la bellezza nascosta che è dappertutto e scoprire la gloria del creato che è intorno a noi. Allora ogni giorno diventerà una poesia.
Siamo vivi, siamo vivi e un intero giorno ci attende.
Takashi Paolo Nagai
«Intorno a noi tutto cambia. Bisogna seguire il ritmo…
Il nostro mondo ha fatto del movimento un imperativo universale. E se la vita è evoluzione, se l’economia è crescita, se la politica è progresso, allora tutto ciò che non si trasforma deve sparire.
In un tempo in cui il mondo occidentale è reso fragile per una sorta di spossatezza interiore e poiché il rapporto che avremo con la rapida evoluzione delle innovazioni tecnologiche rappresenterà la grande sfida politica degli anni a venire, mi è sembrato fondamentale mostrare lo squilibrio che si è venuto a creare in seguito alla dimenticanza della stabilità necessaria alla nostra vita.
Ciò che rende possibile il movimento di ogni vita e le dona un senso è sempre ciò che permane.
Abbiamo bisogno di una dimora, di un luogo da abitare dove ci possiamo ritrovare, un luogo che diventi familiare, un punto fisso, un riferimento intorno al quale il mondo intero si organizzi».
Fran“´ois-Xavier Bellamy
Prefazione di Gigi De Palo
Presentazione di Lorenzo Malagola