Stephen Gilligan propone nuovi modi di considerare e risolvere alcuni problemi fondamentali, come la violenza, l'industrializzazione e il dilagare della realtà virtuale, che ci allontana sempre più dal contatto con il mondo vivente. Questo libro-intervista affronta il disagio dell'uomo contemporaneo e le possibili strategie, in una prospettiva lucida e provocatoria, per realizzare nel mondo il senso fondamentale del nostro esistere: il collegamento con la comunità, con lo spirito, con gli esseri umani.
La questione dell'etica del cinema riguarda il delicato rapporto tra la narrazione e l'interpretazione, la possibilità di cooperazione nel testo e la previsione di uno spazio vuoto, quello della libera responsabilità dello spettatore. E' questa attenzione verso la coscienza del pubblico a distinguere il buon cinema da quello cattivo. Muovendo dagli apporti della psicologia, della sociologia, della semiologia e dell'etica della comunicazione, l'analisi proposta concentra l'attenzione sullo spettatore e sulla libertà concessa allo sguardo spettatoriale. Nel testo la riflessione si arricchisce di un focus sulle questioni di grande impatto nel dibattito etico con cui il cinema si è confrontato negli ultimi venti anni. La rassegna di opere analizzate dimostra come ogni questione (anche l'eutanasia e l'aborto) possa, e debba, essere rappresentata dal cinema evitando l'insincerità, la superficialità e la manipolazione ideologica.
"Della capacità di Sofia Vanni Rovighi di cogliere in sinossi, e di far dialogare in un fitto argomentare, autori moderni e contemporanei con filosofi antichi e medievali, come Aristotele, Anselmo e Tommaso, sono eloquente testimonianza i tre volumi degli Elementi di filosofia. Qui non c'è traccia della chiusura (e di un certo dogmatismo) che talora caratterizza anche manuali prestigiosi: la consonanza con l'impostazione tomistica passa per il confronto con autori moderni e contemporaei, che talora contribuiscono a illuminare o meglio precisare le tesi sostenute. Il tutto poi fa emergere quella "scommessa per la ragione" su cui la Vanni tante volte insiste." (Michele Lenoci)
"Della capacità di Sofia Vanni Rovighi di cogliere in sinossi, e di far dialogare in un fitto argomentare, autori moderni e contemporanei con filosofi antichi e medievali, come Aristotele, Anselmo e Tommaso, sono eloquente testimonianza i tre volumi degli Elementi di filosofia. Qui non c'è traccia della chiusura (e di un certo dogmatismo) che talora caratterizza anche manuali prestigiosi: la consonanza con l'impostazione tomistica passa per il confronto con autori moderni e contemporaei, che talora contribuiscono a illuminare o meglio precisare le tesi sostenute. Il tutto poi fa emergere quella "scommessa per la ragione" su cui la Vanni tante volte insiste." (Michele Lenoci)
"Della capacità di Sofia Vanni Rovighi di cogliere in sinossi, e di far dialogare in un fitto argomentare, autori moderni e contemporanei con filosofi antichi e medievali, come Aristotele, Anselmo e Tommaso, sono eloquente testimonianza i tre volumi degli Elementi di filosofia. Qui non c'è traccia della chiusura (e di un certo dogmatismo) che talora caratterizza anche manuali prestigiosi: la consonanza con l'impostazione tomistica passa per il confronto con autori moderni e contemporaei, che talora contribuiscono a illuminare o meglio precisare le tesi sostenute. Il tutto poi fa emergere quella "scommessa per la ragione" su cui la Vanni tante volte insiste." (Michele Lenoci)
Un manuale di filosofia svolge la sua funzione in un duplice modo: condensa il meglio della critica, introducendo alla disciplina; rappresenta il punto medio della comprensione che in un dato momento si ha della filosofia. Di qui la necessità, ma anche il carattere transeunte: rari sono i testi che abbiano formato più generazioni. E il caso di questa storia della filosofia, apparsa per la prima volta nel 1983 e che presentiamo qui in una nuova versione riveduta e ampliata. Ampiamente diffuso anche allestero (già tradotto in spagnolo, portoghese, russo e kazako e in corso di traduzione in cinese, lettone e urdu) il libro si è imposto per loriginalità del metodo: accostare gli autori facendo parlare i testi, con attenzione allevolversi, attraverso dissensi, dei problemi filosofici. Proprio per non essere una raccolta di opinioni, questo manuale è la storia dei problemi filosofici, delle teorie e delle argomentazioni filosofiche che intersecano levolversi della scienza, con una chiarezza espositiva nata dalle ricerche degli autori, tra i più conosciuti storici della filosofia antica e cristiana e moderna-contemporanea.
SOMMARIO
Parte prima LUmanesimo e il Rinascimento Il pensiero umanistico-rinascimentale e le sue caratteristiche generali - Parte seconda Vertici ed esiti conclusivi del pensiero rinascimentale: Leonardo, Telesio, Bruno e Campanella - Parte terza La Rivoluzione scientifica - Parte quarta Bacone e Cartesio - Parte quinta Le grandi costruzioni metafisiche del razionalismo. LOccasionalismo, Spinoza e Leibniz - Parte sesta Gli sviluppi dellempirismo - Parte settima Pascal e Vico Due pensatori controcorrente delletà della ragione - Parte ottava LIlluminismo e il suo sviluppo - Parte nona La svolta critica del pensiero occidentale - Parte decima Il movimento romantico - Parte undicesima La fondazione dellIdealismo - Parte dodicesima Lassolutizzazione dellIdealismo
Un manuale di filosofia svolge la sua funzione in un duplice modo: condensa il meglio della critica, introducendo alla disciplina; rappresenta il punto medio della comprensione che in un dato momento si ha della filosofia. Di qui la necessità, ma anche il carattere transeunte: rari sono i testi che abbiano formato più generazioni. È il caso di questa storia della filosofia, apparsa per la prima volta nel 1983 e che presentiamo qui in una nuova versione riveduta e ampliata. Ampiamente diffuso anche all'estero (già tradotto in spagnolo, portoghese, russo e kazako e in corso di traduzione in cinese, lettone e urdu) il libro si è imposto per l'originalità del metodo: accostare gli autori facendo parlare i testi, con attenzione all'evolversi, attraverso dissensi, dei problemi filosofici. Proprio per non essere una raccolta di opinioni, questo manuale è la storia dei problemi filosofici, delle teorie e delle argomentazioni filosofiche che intersecano l'evolversi della scienza, con una chiarezza espositiva nata dalle ricerche degli autori, tra i più conosciuti storici della filosofia antica e cristiana e moderna-contemporanea.
Martin Buber (1878-1965) fu uno dei maestri della svolta dialogica del pensiero filosofico del Novecento. Nell'assegnare il primato alla "relazione" rispetto al "soggetto" della tradizione e della modernità occidentali, egli interpreta la crisi dell'Occidente prospettandone la rigenerazione grazie al pensiero "dialogico". Il volume, oltre a ricostruire nell'introduzione il percorso speculativo di Buber, ne documenta le tappe attraverso passi antologici tratti dalle sue opere più significative (dai Discorsi sull'Ebraismo a Il problema dell'uomo, da L'Io e il Tu a Sentieri in utopia ai Discorsi sull'educazione). Il lettore vi troverà spunti di riflessione particolarmente attuali per fronteggiare le sfide del mondo contemporaneo, che sempre più spesso invoca il dialogo fra gli uomini come condizione della sua stessa sopravvivenza.
Il libro intende fornire agli insegnanti un quadro concettuale e una proposta metodologica per integrare i dispositivi mobili nella didattica. Muovendo da una lettura del panorama tecnologico e normativo della scuola italiana, esso mette al centro il concetto di EAS (Episodio di Apprendimento Situato), ne illustra i riferimenti teorici, fa vedere come alla luce di esso si ridisegnino il far lezione in classe, il lavoro di progettazione didattica, la valutazione. Completano il volume le schede finalizzate all'approfondimento e all'applicazione didattica di quanto proposto.
Da più di trent'anni il neoliberalismo induce a credere che le regole del mercato abbiano la meglio su qualsiasi altro valore sociale, politico o economico; Nick Couldry, invece, difende con passione la voce in quanto unico valore in grado di sfidare la politica neoliberale e assicurare a ciascuno l'opportunità effettiva di parlare e di essere ascoltato. Ma avere una voce non è sufficiente: abbiamo bisogno di sapere che la nostra voce conta. Attraverso un ampio spettro di illuminanti analisi che spaziano da Blair e Obama alla teoria sociale di Judith Butler e Amartya Sen, Couldry dimostra come la chiave risieda in una dimensione più profonda del semplice richiamo alla pluralità delle voci, siano esse diffuse per strada o attraverso i media. Superando il pessimismo spesso presente in molte analisi contemporanee, propone dunque un'idea di democrazia basata sulla cooperazione sociale e ci offre le risorse culturali e analitiche per costruire una politica post-neoliberale.