Il volume ricostruisce le vicende che portarono ad assegnare alla Congregazione salesiana la parrocchia di Littoria (oggi Latina), la «città nuova» fondata nell’Agro Pontino bonificato dal fascismo negli anni Trenta, seguendone lo sviluppo fino alla crisi del regime mussoliniano (1932 1942). Il suo valore sul piano storiografico appare, tuttavia, assai più ampio. Come intatti riconosce nella propria prefazione Antonio Pansella, il libro «è testimonianza precisa, puntuale e – in certa misura – autorevole, di come un’opera di storia ad oggetto locale non si qualifichi tanto per tale carattere del teatro dove necessariamente hanno operato i suoi protagonisti, quanto per l’apporto di ulteriore conoscenza che riesce a recare a quanto già si sapeva: nel nostro caso, sulla società italiana, sul regime fascista, sull’operazione Agro Pontino, sulla Congregazione salesiana, sulle istituzioni della Chiesa cattolica in Italia».
Come rintracciare in quest’umanità ferita da ingiustizie e conflitti amplificati dai media, richiami alla speranza che sembrano ormai sparuti quanto il senso di solidarietà? Eppure durante ogni lungo inverno le gemme della primavera silenziosamente si formano. Con questo titolo si è voluto testimoniare la rinnovata presenza di nuove possibilità proprio attraverso la comunicazione che permea e caratterizza la vita e le relazioni umane.
Il tema della speranza e della fiducia che Papa Francesco ha dedicato alla giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2017, diviene qui occasione e stimolo di ap­profondimento per quanti si occupano di comunicazione a vario titolo e livello. In questa raccolta troviamo 12 brevi saggi con la prefazione di Don Ivan Maffeis, diret­tore dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italia­na. A offrire interessanti prospettive sul tema del Pontefice, Don Mauro Mantovani Rettore dell’Università Pontificia Salesiana e Don Peter Gonsalves Decano della Fa­coltà di Scienze della Comunicazione Sociale, oltre ai docenti della Facoltà: Simonet­ta Blasi, Maria Emanuela Coscia, Cristiana Freni, Tadeusz Lewicki, Anthony Lobo, Maria Paola Piccini, Vittorio Sammarco, Tommaso Sardelli, Roberto Scardella, Paola Springhetti.
Si tratta del sesto volume della collana Percorsi di Comunicazione, progetto di con­tributi annuali della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, nato nel 2013 da un’idea e sotto la guida del Professore Emerito Don Franco Lever assieme al Magnifico Rettore Mauro Mantovani. Con questa inizia­tiva la FSC promuove una riflessione sui principali temi della comunicazione, traendo spunto dal contenuto del Messaggio del Papa in occasione delle Giornate Mondiali delle Comunicazioni Sociali, per rinsaldare l’aspetto umanistico e non strumentale della Comunicazione.
L’interculturalità è una via da percorrere obbligatoriamente nella formazione delle vocazioni oggi. L’attuale internazionalizzazione e presenza multiculturale nelle comunità di consacrati, richiede dei codici della convivenza per una vera testimonianza di fraternità e di scambio tra le differenze culturali. Il colore della pelle e la diversità culturale continuano a costituire una difficoltà nei rapporti di comunità. L’ideale di comunione voluto da Gesù e dal concilio Vaticano II, si deve rivelare nella fraternità vissuta dai membri più eminenti della Chiesa. Pure il mondo globalizzato sfida l’armonia comunitaria con i suoi nuovi mezzi e tecnologie di comunicazione. Perciò, alle sfide esaminate nei due primi capitoli, la riflessione risponde negli altri due capitoli indicando la prospettiva di formare un’identità vocazionale e plurale forte, e di programmare processi di assimilazione della spiritualità di comunione. A questo fine sono chiamati in campo preziosi suggerimenti del magistero e coraggiose indicazioni della pedagogia interculturale.
“Lo Spirito Santo, la Chiesa e l’Uomo. Studi di ecclesiologia e di ecumenismo” è il titolo di questo libro. Esso indica una scelta di vita dell’Autore Don Donato Valentini, una scelta di quella che è stata ed è la sua identità personale e professionale, il suo “mestiere”, nel senso di un coinvolgimento non solo della testa, ma anche del cuore e delle mani, una vocazione e missione.
I presenti studi teologici illustrano al meglio le linee ecclesiologiche di fondo e i temi maggiori sviluppati dall’Autore nella sua lunga carriera accademica. Da essi emerge chiaramente come la Chiesa, quale soggetto, oggetto e luogo della fede, non sia mai una questione “autonoma” e “autoreferenziale”, ma sempre si riferisca a Dio e all’uomo. Per così dire, questa doppia prospettiva teo-logica e antropo-logica entra di diritto nella configurazione delle componenti essenziali della Chiesa, ossia l’origine trinitaria, la natura teandrica, la struttura gerarchica e la missione salvifica della Chiesa. Le tre parti che compongono questi studi offrono una chiara dimostrazione dei principi appena enunciati. In effetti, mentre la prima parte tratteggia il rapporto tra “Lo Spirito Santo, la Chiesa e il mondo”, la seconda viene dedicata a “Il mistero e la struttura della Chiesa”. La terza ed ultima parte invece mostra come “La Chiesa in dialogo” compie la sua missione nella storia, in quanto sacramento, cioè segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.
Già da quest’ultima parafrasi della definizione conciliare (cf. LG 1), si può evincere che la ispirazione di questi studi rimanda al rinnovamento ecclesiale ed ecclesiologico voluto dal Concilio Vaticano II, di cui l’Autore fa un’ampia rivisitazione e una suggestiva interpretazione. La trattazione non viene però sospesa ai problemi teorici, perché in essa la teologia risulta declinata nelle categorie della vita e della missione della Chiesa. Senz’altro, il lettore troverà in questi studi non solo molta materia di riflessione, ma anche un ulteriore stimolo per amare e servire la Chiesa quale, come la B.V. Maria, tempio dello Spirito e madre dei credenti.
«L’anima mia è tutta sconvolta, ma tu Signore fino a quando? Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la Tua misericordia» (Salmo 6).
È una delle tante accorate implorazioni dei Salmi biblici che bene riassumono l’esperienza esistenziale dell’uomo tra peccato e pentimento, tra punizione e misericordia. Nell’Anno Santo appena trascorso, definito “il Giubileo Straordinario della Misericordia”, abbiamo ascoltato e meditato gli appelli di Papa Francesco, l’insegnamento biblico e patristico, il magistero dei Papi, e abbiamo percepito ancora una volta in dottrina e nei fatti che la misericordia è come «l’architrave che sorregge la vita della Chiesa» (Bolla di indizione del Giubileo Straordinario Misericordiae Vultus, 10).
Il volume che viene pubblicato a cura della FDC dell’UPS “Beati misericordes. Questioni pastorali e giuridiche sulla misericordia” ha tuttavia una sua originalità, soprattutto per il taglio interdisciplinare e la felice convergenza di saperi e di competenze pastorali offerte con aperta confidenza e volontà di condivisione.
I singoli contributi attingono ispirazione dalle lettere e dagli interventi di Papa Francesco, applicando poi i principi e gli stimoli ai diversi contesti e compiti, direi, “da svolgere a casa”, nella Chiesa e nella società civile. Così, partendo dalla iniziazione cristiana e dalla relativa catechesi, si transita negli ambiti educativi, famiglia, scuole di formazione, vita consacrata e missione pastorale, tra professionalità e stile evangelico di azione.
(dalla Prefazione di Sua Em. Card. Tarcisio Bertone, SDB, Segretario di Stato emerito di Sua Santità).
Il volume è una compilazione di alcune sezioni tematiche (demografia, nazionalità, istruzione, scuola, università, forze lavoro, Neet, famiglia, disagio giovanile, devianza, benessere, salute, cultura, partecipazione, volontariato...) che offrono un approccio statistico-descrittivo su minori adolescenti e giovani italiani soprattutto dell’ultimo decennio (2005-2015).
Il fine è fornire il lettore di statistiche (serie storiche) e stime, a partire innanzitutto da fonti attendibili e ufficiali, per tracciare profili, evidenziare andamenti, confrontare percentuali e conoscere ad un primo approccio di base talvolta approfondito e approfondibile la realtà giovanile che dopo i primi anni del millennio si è venuta a originare. In particolare sono indicati i giovani in Italia, mettendoli il più possibile a confronto, in alcuni ambiti di osservazione con altri paesi europei ed extraeuropei. L’autore si serve dei dati pubblicati da enti e organismi di studio e ricerca indiscussi come Eurostat, Eurobarometro, Unesco, Ocse, Istat e altre fonti di prestigio e rilevanza per la tradizione di indagini campionarie condotte e in corso come Censis, Iard, Istituto Toniolo, Save the children, Eurispes, Caritas, Ismu alle quali si aggiungono produzioni di rapporti di ricerca periodici di istituti nazionali e ministeri.
Scito die VIII mensis Aprilis anno MMXVI magistros discipulosque Facultatis Litterarum Christianarum et Classicarum (cui alterum est nomen Pontificium Institutum Altioris Latinitatis) in Pontificiam Studiorum Universitatem Salesianam in Urbe una cum nonnullis sodalibus societatis c.n. Centrum Latinitatis Europae sedulo convenisse ubi conventus habitus est, inter quem eruditi et viri et mulieres luculentissimas habentes orationes de hominibus Graecis et Romanis itinera multas propter causas agentibus disputarunt. Ideoque Acta collecta illius conventus laetissime referimus utpote cum argumentum tractatum nec levis nec mediocris ponderis esse videatur (Roberto Spataro, curatore del volume).
Il volume parla di vari aspetti di migrazione. Anche noi siamo “migrantes” e “pellegrini”. Essere “in migratione” è un impegno verso noi stessi e verso il prossimo, per arrivare alla fine a una “tranquillitas” che già gli antichi hanno visto come una particolare qualità della vita (Rainer Weissengruber, Presidente del Centrum Latinitatis Europae).
Dopo aver affrontato il tema della mistica, della contemplazione e della misericordia, l’Istituto di Spiritualità dell’Università Pontificia Salesiana propone in questo volume uno studio sulla vita cristiana considerata come preludio dell’eternità: “Morte e vita dalla prospettiva della teologia spirituale”.
Sebbene siano numerosi gli studi storici, sociologici, filosofici, psicologici e di letteratura sulla morte, non è un tema tanto considerato oggi nella teologia e tanto meno nella teologia spirituale. Si direbbe che la nostra cultura, già disinteressata della morte e, quindi del morire, pretenda anche di rimuovere la vita eterna.
La riflessione di una quindicina di autori che collaborano nella presente ricerca privilegia non tanto la dottrina biblico-cristiana sulla fede nella vita eterna o la sua articolazione sistematica e conseguente teorizzazione a favore di una tesi prefissata, ma il vissuto cristiano in quanto oggetto di studio specifico della teologia spirituale. In concreto, la riflessione sulla morte non può evitare di considerare l’esperienza del morire vissuta dal morente. Anzi, è opportuno partire metodologicamente dal morire concreto, recuperando così la priorità della vita eterna ed evitare speculazioni inverificabili.
In coerenza col metodo teologico-esperienziale della teologia spirituale, che si propone come strumento di lavoro, si inizia dall’analisi fenomenologica del vissuto, per poi interpretarlo teologicamente, e concludere con delle considerazioni pedagogiche ricavate dall’esperienza riflessa.