L'impotenza copulativa insieme con l'incapacità di assumere gli obblighi matrimoniali essenziali rappresentano le problematiche più trattate e più discusse tra tutti i capi di nullità del vincolo coniugale, stabiliti nell'ordinamento canonico. Il presente lavoro offre uno studio sistematico delle singole fattispecie.
A 50 anni dall'apertura dei lavori del Concilio Vaticano II, la questione dell'ermeneutica conciliare suscita ancora un profondo dibattito fra gli storici e i teologi.
Il volume è composto da tre parti strutturalmente ben differenziate che riguardano, rispettivamente, il biografico-intellettuale, le principali opere e il pensiero di fabbro. La seconda parte, quella più lunga, prospetta una presentazione lineare delle opere che può servire da segnavia tematico per uno studio delle medesime; la terza, invece, più sintetica, presenta in maniera più articolata i punti più rilevanti e caratteristici del pensiero fabriano, sulla base della panoramica fornita dalla parte precedente.
Chiude il libro l'articolo "Libertà e persona in S. Tommaso", nel quale Fabro si confronta con Fichte e soprattutto con Heidegger per il recupero dell'Io come primo principio esistenziale.
Per costruire una giusta integrazione nella società intra-religiosa e intra-culturale occorre rinnovare il rapporto tra religione e politica, dunque il concetto di laicità.
L'autore
Vittorio V. Alberti, docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, giornalista, officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, collabora con il Cortile dei Gentili, con l'Istituto L. Sturzo e con La Civiltà Cattolica, è direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica.
La teologia di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, assomiglia a un corso d’acqua che raccoglie le ricchezze delle terre che bagna. Una di esse, che feconda il suo pensiero e lo apre a inedite profondità, è l’idea espressa nel titolo: Ritrovarsi donandosi. È il dinamismo profondo della vita divina, anzitutto. Le Persone della Trinità sono definite in termini di «relazione pura», di «pura attualità». Il Padre, per esempio, è l’atto stesso di generare il Figlio, è il puro donarsi. Questo comporta una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire il mondo e l’uomo. La «relazione» diventa forma originaria dell’essere. L’uomo non è chiusa individualità, ma essere in relazione, che si ritrova attraverso il dono di sé all’altro. Ne è dimostrazione perfetta il Figlio di Dio incarnato: la sua identità è essere-per-l’altro, è amore e servizio «fino alla fine». È sempre rischioso collegare in unità argomenti che spaziano dalla categoria biblica dell’«esodo» al titolo cristologico «Figlio», dal rapporto fra Cristo e l’agire morale all’analisi delle encicliche papali, dalle riflessioni teologiche sull’escatologia alla semplice incisività delle omelie natalizie. Il rischio merita di essere corso. La teologia di J. Ratzinger, Benedetto XVI, è profondamente coerente: attorno a questa rivoluzione dell’immagine del mondo, propiziata dall’idea di relazione, è possibile scoprire che ci si ritrova davvero, solo donandosi fino in fondo.
Gli autori
Réal Tremblay (Metabetchouan, Canada, 1941) è laureato in lettere e in teologia all’Università Laval (Québec). Ha ottenuto poi il dottorato in teologia all’Università di Ratisbona (Germania) sotto la direzione dell’allora professore Joseph Ratzinger. È professore emerito di teologia morale all’Accademia Alfonsiana (Roma). È autore di numerosi libri e articoli soprattutto nel campo della morale fondamentale. Con la Lateran University Press ha pubblicato: Nell’attesa del Natale: le antifone “O”. Contenuto e risonanze (2012); L’«Innalzamento» del Figlio, fulcro della vita morale (2002); François-Xavier Durrwell teologo della Pasqua di Cristo. Con bibliografia di Durrwell a cura di Jules Mimeault (2010); Prendete il mio giogo. Scritti di teologia morale (2011); Un figlio ci è dato. Miniature sulla sua venuta (2011).
Stefano Zamboni (Trento, 1974) è sacerdote dehoniano. Docente di teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana e la Pontificia Facoltà teologica “Marianum”, è direttore responsabile della Rivista di teologia morale.
Mons. Giovanni Carrù in questo agile volume indica al lettore una riflessione a tutto tondo sulla vita del credente e si gioca su tre livelli: alla luce di se stesso, non in senso edonistico o mondano, ma in quello del sé più profondo che si apre alla grazia di Dio; alla luce di chi lo circonda, occasione per scoprire nelle situazioni di ogni giorno il kairòs, la situazione propizia, che gli viene offerta per incarnare, per dare forma alla sua vita di fede; alla luce della Chiesa, in cui, sull'esempio di Gesù, sono analizzate in modo chiaro quelle virtù che sostengono il cammino di fede, certamente non sempre facile. L'autore con la sua profondità, con l'abilità del comunicatore, con il tocco delicato e vivace del poeta e soprattutto con la semplicità degli uomini di fede, ci accompagna in questo singolare percorso che diventa unico e irripetibile per ciascuno, poiché irripetibile ed unica è la storia che Dio vuole fare con noi.
Nel corso del suo insegnamento presso l'Istituto Pastorale Redemptor Hominis, Sergio Lanza pubblicò sulla rivista scientifica dell'università - Lateranum alcuni articoli, qui raccolti secondo un ordine cronologico. Ciò che li accomuna è la novità dell'impostazione teologico-pastorale sottesa, l'originalità degli sviluppi di pensiero e dei modelli di azione ecclesiale proposti, la profonda unità metodologica che garantisce al discorso pastorale un procedere scientifico in grado di orientare efficacemente la prassi cristiano-ecclesiale. Anche i testi più lontani nel tempo conservano sorprendente freschezza e interesse, offrendosi come altrettanti punti fermi e contributi tuttora spendibili per la vita e la missione della Chiesa, al tempo della Nuova evangelizzazione.
I testi qui raccolti affrontano la nuova evangelizzazione da uno speciale punto di vista, quello delle modalità della comunicazione della fede, in riferimento all'emergenza educativa del momento presente e all'urgente necessità di formare i formatori". "
Il tema trattato in questo fascicolo delle "Lanterne" si inserisce nella cornice feconda dell'Anno della fede, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI (2012-2013), e nel tempo di grazia della XIII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, dedicata alla "Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana" (7-28 ottobre 2012). I due testi raccolti affrontano tali tematiche da uno speciale punto di vista, quello delle modalità della comunicazione della fede, in riferimento all'emergenza educativa del momento presente e all'urgente necessità di "formare i formatori". Del resto, la comunicazione della fede è il tema scelto per l'anno accademico 2012-2013 dalla Pontificia Università Lateranense, detta a titolo speciale "l'Università del Papa". All'insegna di questo tema si vorrebbero rilanciare con rinnovato entusiasmo non solo l'attività pastorale a favore degli studenti, ma anzitutto il loro studio e la loro ricerca accademica ordinaria. I due testi, però, sono rivolti a tutti, proprio per l'universalità della fede e lo speciale osservatorio dei due autori. Il primo contributo rappresenta la Lectio Magistralis del Cardinale Gianfranco Ravasi - presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra -, tenuta in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Sacra Teologia (Pontificia Università Lateranense, 9 novembre 2012); il secondo testo è di Mons. Enrico dal Covolo, Vescovo titolare di Eraclea.
La creazione è qui presentata come la prima azione della Rivelazione e come apertura del cammino verso Cristo. Il tema pertanto assume una dimensione essenzialmente cristologica decisiva anche per l’uomo, mandatario di Dio nella creazione e per il mondo a lui affidato. La presentazione, che include l’angelologia, è affrontata in un’ottica fondamentalmente teologica e non cosmologica. I problemi posti dall’immagine moderna del mondo al confine tra teologia e scienze naturali, comunque, vengono accolti dall’autore con decisione e studiati nel loro contenuto reale nella storia salvifica. Questo vale per la dottrina del peccato originale.
Leo Scheffczyk.
Il grande Cardinale teologo nacque nel 1920 a Beuthen (Slesia, Germania orientale). Studiò filosofia e teologia a Breslavia e a Frisinga. Nel 1947 fu ordinato sacerdote. Ottenne il dottorato nel 1950 e nel 1957 fece l’abilitazione presso la Facoltà Teologica dell’Università di Monaco. In seguito insegnò all’Accademia di Filosofia e Teologia di Königstein e alla Facoltà Teologica dell’Università di Tubinga (1959-1965). Dal 1965 al 1985 fu professore di Dogmatica all’Università di Monaco. Scheffczyk è stato membro della Pontificia Accademia Teologica Romana, dell’Accademia Bavarese delle Scienze e dell’Accademia Pontificia Mariana Internazionale. È stato curatore (assieme ad altri colleghi) dell’opera in più volumi “Handbuch für Dogmengeschichte” (Manuale per la Storia dei Dogmi), del “Marienlexikon” (Dizionario mariologico, 6 voll.) e della rivista “Forum Katholische Theologie”. È inoltre autore di numerosi contributi teologici di taglio sistematico e storiografico (sullo sviluppo del dogma), con attenzione alle problematiche contemporanee. Nel 2001, Papa Giovanni Paolo II lo creò Cardinale per i suoi eminenti meriti scientifici e per la sua fedeltà alla Chiesa. Il Cardinale Leo Scheffczyk morì l’8 Dicembre 2005.
Manfred Hauke. Il Prof. Dr. Manfred Hauke nasce nel 1956 a Hannover (Germania). È ordinato sacerdote nella diocesi di Paderborn nel 1983. Consegue il dottorato in Dogmatica con Leo Scheffczyk (1981) e l’abilitazione con Anton Ziegenaus (1991). Dal 1993 è professore di Dogmatica alla Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera). Nel 2001 si aggiunge l’insegnamento della Patrologia. Hauke è presidente della Società Tedesca di Mariologia, curatore di due collane mariologiche (“Collana di Mariologia”, “Mariologische Studien”), vicedirettore della “Rivista teologica di Lugano” e impegnato tra l’altro nella cura della rivista “Forum Katholische Theologie”. Le sue pubblicazioni sono indicate su www.manfred-hauke.de.
In queste pagine, l'Autore offre un commento liturgico e cristologico delle famose Antifone O" che precedono il Natale. "