Il volume contiene il frutto di un progetto d'indagine promosso dall'area di ricerca SEFIR dell'ISSR Ecclesia Mater. SEFIR da quasi vent'anni offre un qualificato luogo di incontro e dialogo a teologi, filosofi, storici della scienza e cultori di discipline quali la matematica, l'informatica, la fisica, la chimica, la biologia, l'ingegneria, etc. In tale contesto non sorprende l'interesse per il rapporto che ha avuto con la matematica una figura significativa come quella di Rosmini.
"Il volume intende indagare il senso autentico dell'Università pontificia proponendo una riflessione tout court sulle istanze principali che la caratterizzano. Attraverso la formula della conversazione/intervista monsignor Enrico dal Covolo mette in campo la sua esperienza di pastore, studioso e Rettore della Pontificia Università Lateranense, per tracciare i contorni di un modello accademico proiettato verso il futuro e attento alla persona e alle sue necessità." (Dalla Presentazione)
La vita comune del clero secolare, raccomandata nei nostri tempi dal Concilio Vaticano II, si è realizzata almeno sin dal sesto secolo in poi nella forma della vita canonicale. Lo sviluppo storico-giuridico di questa istituzione canonica rivela la sua adattabilità attraverso modalità variabili di vita comune, di sostentamento, di relazioni gerarchiche e di situazioni prosopografiche dei propri membri, conservando tuttavia costanti elementi essenziali di questo tipo di vita concentrata intorno alla liturgia solenne e al servizio pastorale in favore del mondo. Per questa ragione, la vita canonicale secolare nelle cattedrali, nelle collegiate o nelle comunità canonicali rimane un contributo sempre attuale per la vita ecclesiale.
Biografia
Mons. Rudolf Michael Schmitz, Vicario Generale nell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, ha conseguito una licenza e un dottorato in Teologia Dogmatica alla P.U. Gregoriana, una licenza in Diritto Canonico alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera, e un dottorato di Diritto Canonico alla P.U. Lateranense. È Professore di Stato della Repubblica del Kirghizistan e insegna Teologia al Seminario Internazionale dell’Istituto di Cristo Re.
Partendo dalle diverse posizioni storico – filosofiche sottese alle due codificazioni, il lavoro affronta le questioni della coordinatio forum, discrezionalità dell’autorità, principio di legalità, per giungere all’analisi della non esigibilità nell’ottica retributiva e riparativa. La persona in relazione alla commissione del delitto, frattura con la comunità, diventa occasione di giustizia dialogica. Il raffronto tra diritto penale canonico e statuale italiano, i cenni alla Costituzione italiana, evidenziano l’essenzialità della Restorative Justice.
Biografia
Anita Titomanlio è laureata in Scienze Giuridiche e Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Ha superato l’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato e conseguito, summa cum laude, il Dottorato in Diritto Canonico presso la PUL. Offre la sua collaborazione presso diversi enti ecclesiastici.
"Vale la pena, per un politico cristiano, anteporre il progetto culturale e la visione antropologica cristiana agli interessi dell'area politica di appartenenza? È un'utopia credere che si possa coniugare l'etica sociale con l'etica della vita e la fede con la ragione? Ha ancora senso parlare di principi non negoziabili?" Sono alcune delle numerose questioni che l'autrice ha voluto affrontare. Attraverso la sua esperienza di donna, madre, docente, volontaria e politica, Olimpia Tarzia ripercorre quanto avvenuto negli ultimi decenni nel nostro Paese -e non solo- nel dibattito sulla questione antropologica e sui temi etici e il loro rapporto con la politica. Le riflessioni che ne scaturiscono sono certamente utili per chi si accinge, da cristiano, ad impegnarsi in politica e per chi, già impegnato in tal senso, vuole trarre nuovo vigore nel suo vivere la dimensione politica come "la più alta forma di carità". Ma il libro intende anche suscitare inquietudine in chiunque, pur non direttamente coinvolto nell'azione politica, voglia capire, magari reagire e ?alzarsi in piedi'. La vita politica, considerata dall'autrice terra di missione, necessita di passione e coraggio, ma anche di competenze; da qui l'esigenza che ella ha colto di riportare nel testo fondamentali documenti del Magistero inerenti le tematiche affrontate, dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco, che arricchiscono il libro con elementi di studio.
The aim of this work is to provide a general introduction to the law of contracts in some common law African countries. It tries to give a general idea of the law of contracts as seen in Botswana, Ghana, Kenya and Nigeria. It follows the line of history in order to explain how the contemporary law of contracts in these countries came to be received, deveLoped, interpreted and applied in concrete court cases. It is written to supply the needed fundamentals of contract laws in the contemporary African customary laws, that is, laws, rules, regulations, statutes, legislations handed down by these common law African countries. It invites university students interested in the law of contracts in African common law countries; lawyers and students of law who need to understand African legal systems, and those of them who deal with African customary laws in general; business people, government officials and all those whose work regularly involves contract and the laws guiding it; general readers who recognize the need for knowledge acquisition regarding contract laws in common law African countries, who have never done any course on law to lay their hands on this work.
Biografia
Ejim Chukwuma Romanus
holds a doctorate in Utruisque Iuris under Facultas Institutum Utriusque Iuris of the Pontificia Universitas Lateranensis. He presently works in the same university as a tutor and research professor on the development of African Culture – Research Area of Department of African Human and Social Sciences, as well as Facultas Institutum Utriusque Iuris.
Gioventù salvata nasce dall'incontro dell'Autrice con i giovani studenti universitari della PUL partecipanti al progetto della Pastorale Giovanile Universitaria denominato "12xlui". Il progetto, ribattezzato dalla stampa come l'"Erasmus della fede", ha portato un gruppo iniziale di dodici studenti (poi diventati molti di più) a provare l'esperienza missionaria in Paesi lontani dalla cosiddetta "comfort zone". Dall'incontro con questi ragazzi e con il creatore e coordinatore del progetto don Mirko Integlia, è venuto fuori il racconto di un viaggio dentro un mondo giovanile diverso, che testimonia i problemi e le speranze della generazione "Millennials", ma anche l'impegno di ragazzi che hanno scelto di andare "Controcorrente". Il libro è arricchito dalla preziosa prefazione di Ernesto Olivero, fondatore dell'Arsenale della Pace di Torino, da sempre profondo conoscitore del mondo giovanile.
Affascinante storia ed autentica testimonianza di missione di un sacerdote italiano che decide di trasferirsi in Bolivia per tutta la vita. Dalla trama dell’esistenza di questa vita emerge la figura di un uomo dalla profonda capacità di riflessione e sensibilità. Capace di un percorso di fede che, nelle avversità che hanno segnato la storia del paese sudamericano, ha sempre preferito Cristo ad ogni ideologia e potere mondano. Quest’opera è un promemoria ma anche una testimonianza della profonda ingiustizia e discriminazione che il cammino della democrazia deve ancora affrontare. Tito Solari, uomo di vera fede, con serenità e umiltà ci mostra, nel suo sacerdozio e con autentica spiritualità, il profondo sentire di una vita dedicata agli ultimi.
Biografia
Ariel Beramendi nasce a Cochabamba in Bolivia. Si trasferisce a Roma a 24 anni per specializzarsi in Teologia e Scienze delle Comunicazioni. Nel 2004 diventa sacerdote e, dopo un periodo di lavoro nella sua città natale, viene chiamato a collaborare al Dicastero Vaticano per le Comunicazioni. Nel 2015 consegue il dottorato in Teologia Pastorale. Il suo interesse per il giornalismo, la comunicazione e la teologia lo ha portato a pubblicare diverse opere nell’ambito latinoamericano. Attualmente lavora presso la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.
In una disciplina segnata con sempre maggior vigore da orientamenti diversi e in netta contrapposizione tra loro, l'approccio etico della cura si pone come tentativo di offrire alla bioetica un linguaggio comune per un'etica pubblica condivisa. Partendo dall'analisi storico-filosofica del concetto di cura, il lavoro presenta la proposta di una bioetica che, liberata dai rigidi schemi del deduttivismo e dell'imparzialità, si radichi nella vulnerabilità, nella relazionalità e nella dignità personale come elementi in grado di realizzare un orizzonte normativo di base che promuova il rispetto della vita e la crescita globale di ogni essere umano. L'etica della cura considera, infatti, moralmente rilevante non tanto la singola azione posta in essere da un individuo, ma l'impegno di ciascuno a protendersi verso l'altro. Inoltre, la cura non si pone il problema di delineare principi astratti validi per tutti in ogni luogo e in ogni momento della storia, ma considera ogni individuo e ogni problema morale nella sua unicità e irrepetibilità storica ed etica. L'ultimo capitolo cerca di applicare il nuovo paradigma bioetico alle dichiarazioni anticipate di trattamento, presentate come un "patto di cura" capace di ridare protagonismo al paziente in un'ampia cornice relazionale.
L'accesso ai farmaci è parte integrante del più ampio tema del diritto alla salute, che a sua volta è parte del dibattito internazionale su equità e diritti umani. Tuttavia è interessante notare che, mentre la salute è menzionata come diritto umano fondamentale in 135 Costituzioni, solo cinque Paesi riconoscono espressamente nel loro ordinamento l'accesso ai farmaci essenziali come componente del più ampio diritto alla salute. La monografia analizza il rapporto che intercorre tra proprietà intellettuale e diritto alla salute, individuando un ambito concreto di applicazione di tale rapporto: l'attività in materia di brevetti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e le conseguenze prodotte dalla normativa TRIPs quanto alla protezione della proprietà intellettuale. Proprio il rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale ha condotto Stati, Organizzazioni intergovernative, organizzazioni della società civile e mondo accademico ad esprimere crescenti preoccupazioni nei competenti fora della Comunità internazionale. Delle diverse posizioni sin qui emerse si illustra non solo l'aspetto patologico dei meccanismi operanti, ma soprattutto il loro profilo sostanziale e procedurale, prospettando la necessità di elaborare un'alternativa al sistema esistente.