Dalle Torri Gemelle alle insurrezioni in Irak e in Afganistan, dalle proxy wars nel Levante e nel Golfo Persico al ruolo della Wagner in Nord Africa e nel Sahel, dalle sfide nello spazio cibernetico alla nuova corsa per la conquista dello spazio e, infine, dal programma navale della Repubblica Popolare Cinese ai T-72 russi schierati alla frontiera dell'Ucraina. Il filo conduttore che unisce questo mosaico, pur nella diversità delle forme e delle rappresentazioni, è sempre lo stesso: imporre con la forza la propria volontà all'avversario. È la logica della violenza organizzata, della guerra che si è ripresentata alle porte di casa nostra. Mai come in questo momento il mondo è apparso così insicuro. È quindi necessario conoscere, per comprendere e per difendersi. Questo libro, attraverso il contributo di alcuni tra i più qualificati studiosi italiani della materia, ha l'ambizione di spiegare l'evoluzione della guerra moderna dalla teoria alla pratica, dalle idee di Clausewitz e di Sun Tzu ai cingoli di Putin e alle navi di Xi Jinping.
«Sono sicuro che, 3000 anni fa, molte persone criticavano il papiro e rimpiangevano l'antico supporto in pietra: sono sereno sull'avvenire del libro e sulla sua digitalizzazione». Così lo scrittore statunitense R. Banks rende misura del cambio progressivo e sofferto degli strumenti di conoscenza: l'affiancamento dei documenti digitali alle pubblicazioni cartacee è stato rapidamente percepito anche dal variegato mondo universitario, lasciando tuttavia non pochi dubbi agli utenti che in esso vi operano. Di che cosa si parla quando si menziona l'Open Access? Come e con che costi possono circolare i testi? Come questi vengono percepiti da chi li gestisce, da chi li distribuisce e da chi li legge? I contributi di questa miscellanea, rivolti soprattutto al pubblico di fruitori delle riviste umanistiche, forniscono alcune risposte a tali domande. Si dispongono in un ampio ventaglio di riflessioni, di diverso tenore e argomento, per discutere di uno strumento di pubblicazione innovativo e sempre più diffuso, ma ancora in via di definizione ed accettazione.