A volte capita di attraversare momenti talmente bui che ci sentiamo come sotterrati, ma in realtà siamo un seme appena piantato
Quando 22 dicembre 1977 il il segretario di Stato del papa Jean-Marie Villot scrisse all'arcivescovo di Parigi François Marty a nome di Paolo VI, citò Jules Isaac definendo il suo lavoro una fonte di ispirazione per tutti gli uomini di buona volontà che cercano di promuovere il rispetto reciproco, la stima e l'amicizia tra ebrei e cristiani. Questa autorevole considerazione nasce anche dall'influenza che il pensiero di J. Isaac ebbe nella stesura del paragrafo sugli ebrei della dichiarazione conciliare Nostra Aetate. Le pagine di questo libro ripercorrono il modo in cui la chiesa cattolica sia arrivata a chiarire e ad abbracciare il ruolo di Israele nella storia della salvezza, a superare il concetto della colpa collettiva degli ebrei per la morte di Gesù e a offrire una nuova visione teologica e un novo atteggiamento pastorale nei confronti degli ebrei e dell'ebraismo. Nel farlo Norman C. Tobias ricostruisce la biografia di Jules Isaac, un pioniere del dialogo ebraico-cristiano, una delle persone a cui si deve il rinnovamento della riflessione cattolica sugli ebrei e sul giudaismo dopo secoli di incomprensioni.
I popoli che attorniano la torre di Babele, la rivisitazione della figura di Catullo, le figure e i lavori che attorniano il fiume Don, la ricostruzione di alcuni momenti segreti di Gogol': una scrittura veloce ed ironica che attraversa le varie umanità che ci rappresentano e illustrate con colori che esprimono la forza sanguigna della vita.
In risposta all'ultimo libro di Adolfo Scotto di Luzio "L'equivoco don Milani", Cesari redige un accurato pamphlet per reagire non tanto alle critiche verso la figura e le opere di don Milani, quanto alle affermazioni gratuite, alle insolenze e alle proposizioni contrarie alla verità storica. Soprattutto risponde a quanti vedono in Milani una esperienza chiusa e da storicizzare, che sarebbe incapace di dire qualcosa al mondo della scuola di oggi e rintracciando in lui l'origine dei suoi mali. Il priore di Barbiana viene riproposto al contrario come simbolo di una scuola inclusiva e circolare, che deve essere sostenuta anche da una seria riforma della società nei suoi valori e nelle sue relazioni.
In apparenza, i testi di Stella Sciacca non seguono una precisa geografia del cuore, né dell'anima. Può capitare che un paesaggio, una passeggiata, un viaggio, una stagione, un racconto origliato, un'emozione vissuta o l'amore diventino parole in versi. All'improvviso, come una urgenza. La poesia come rammendo, seguendo l'arte domestica del riparare e custodire ciò che appare logoro.
L'etica della dignità, utilizzata da Triki per rispondere alla sfida della presente mondializzazione, si propone di sostituire a una politica fondata sulla formazione di individui asociali una politica basata invece sulla convivialità, che diventa produzione di felicità e struttura fondamentale dell'esistenza democratica contro ogni tendenza all'«ipercapitalismo». L'etica della dignità serve a condividere un desiderio filosofico comune: passare dall'individualismo ad una condizione di solidarietà, libertà e uguaglianza per costruire una cultura universale di giustizia sociale.
Quaranta brevi prose poetiche per entrare a Gerusalemme: percorrere le sue mura, contare le sue torri, attraversare le sue porte. E per scoprire la verità del versetto: «Ma di Sion si può dire: in lei è nato ogni uomo» (Salmo 87, 5).
Noto perlopiù come teologo, questa raccolta di liriche di Bonhoeffer vuole riportarne in auge l'espressione poetica. Tratte dai suoi scritti in carcere, queste poesie riflettono la spiritualità e l'umanità di una delle personalità più imponenti del Novecento cristiano.
È un romanzo che senti con i cinque sensi. Fa pensare, ma emoziona. Vive sentimenti e diritti nell'era informatica. In primo piano, una donna, il suo mondo e il calvario dei migranti, vulnerabili e invisibili nella loro umanità. La trama è avvincente. Si moltiplicano le voci, si avvicendano le generazioni, ci sono alleati e nemici a latitudini diverse, si intersecano complicità e narrazioni distorte. Arriverà la verità? L'epilogo sarà travolgente, anzi, più che un epilogo un nuovo inizio, nel segno dell'amore.
Parlare di religione al giorno d'oggi è una presunzione? Il testo è provocatorio quando cerca di identificare la religione con la passione morale, cioè con quel sentimento del dovere incondizionato che si avverte di fronte a ciò che è giusto. Infatti, l'ethos è dimora dell'uomo, sua dimora preferita, luogo dove egli dà dignità alla sua esistenza. Invertendo allora i termini, si può anche dire: Dio è dimora dell'uomo. L'ethos è una dimensione costitutiva dell'uomo, il suo necessario rimando al divino nell'agire.