"Eclissi dell'intellettuale", "Volgarità e dolore" e "Storia del fantasticare", i tre saggi di esacerbata critica sociale che negli anni Sessanta del Novecento fecero di Elémire Zolla l'autore più contestato dall'elite intellettuale progressista, mentre critici d'altra sponda riconoscevano nelle tesi al fiele esposte nella trilogia uno dei più saldi edifici morali eretti contro la dilagante massificazione, sono riuniti in un unico volume dal titolo biblicamente emblematico. Nel tratteggiare con argomenti stringenti e fittamente documentati l'eclissi del ruolo dell'intellettuale umanista con l'ascesa dell'industria culturale e dei media, e il conseguente abbassamento dei livelli di guardia sui guasti della massificazione, il non-senso programmatico, la volgarità dilagante e la resa alla fantasticheria nelle poetiche letterarie e artistiche degli ultimi tre secoli, l'atto di accusa zolliano, che suonò al tempo così intemperante, sembra oggi dar voce al bisogno di un pensiero forte, svincolato da strette ideologiche o estremismi di sorta, capace di indicare la via per convertire veleni ancestrali in farmaci che curano e arrecano salute.
La Chiesa e le sue finanze: questo binomio, di per sé contraddittorio, fonte di frequenti scandali e causa di lotte di potere, è stato al centro dell'attività riformatrice di papa Francesco nei primi due anni di pontificato. Del resto, in un arco relativamente limitato di tempo - dal 2009 al 2015 - si sono susseguiti molti degli eventi chiave che hanno portato a cambiamenti senza precedenti: la Santa Sede prima ha attraversato momenti di conflittualità e di crisi drammatici, poi si è incamminata su una strada di riforme non ancora conclusa e che sta adesso entrando nel vivo. Fra cronaca, retroscena, analisi e riflessioni, il libro racconta la svolta nella gestione e nell'organizzazione delle finanze vaticane, già cominciata con il pontificato precedente e proseguita dopo l'elezione di papa Francesco. Molti gli interrogativi e i nodi da sciogliere: in che misura la riforma finanziaria del Vaticano è stata imposta dall'esterno alla Santa Sede? Quali i "poteri forti" coinvolti in questo processo? Che ruolo hanno avuto le multinazionali esperte in antiriciclaggio e gestione finanziaria? Quanto ha pesato quest'insieme di fattori nel determinare le dimissioni di Benedetto XVI? Ancora, perché sta finendo il potere italiano nella Curia e nel papato? Infine, riuscirà Bergoglio a coniugare la sua idea di una Chiesa "povera per i poveri" con la trasparenza?
Nella cittadina di Christianssund - un posto tranquillo affacciato su un bel fiordo, con un delizioso centro storico impreziosito da case a graticcio e da colorate piante di malva - si viene a sapere di un giovane cacciatore di dote che, per tutta la Danimarca, seduce e poi abbandona facoltose donne di mezza età che rincorrono un irraggiungibile sogno d'amore. Anche Ursula Olesen è caduta nella rete, e quando scopre che l'uomo che doveva sposare è scomparso con il suo intero patrimonio, decide di rivolgersi a Dan Sommerdahl, il brillante ex pubblicitario che un esaurimento nervoso ha spinto a lasciare una carriera di successo per indossare i panni del detective privato. Dan si mette subito al lavoro, e scopre presto che la losca attività del seduttore sconosciuto è collegata al brutale omicidio di uno studente appassionato di computer, membro di una rigida e inquietante comunità religiosa. Seguendo la traccia di un misterioso tatuaggio dai mille significati, in coppia - o forse piuttosto in gara - col suo amico di sempre, il commissario Flemming Torp, Dan cerca di mettere le mani su un uomo pericoloso e sfuggente, dalle molteplici identità. La sua indagine, condotta talvolta con eccessiva autonomia e un pizzico d'ingenuità, lo porterà fino alle strade infuocate di Goa, a caccia di un fatale truffatore dalla personalità complessa e dal passato difficile.
Da sempre eccellenza nel settore del disegno industriale e dell'architettura, l'Italia vanta tra le proprie scuole universitarie di formazione per i designer gli ISIA, Istituti Superiori Industrie Artistiche, presenti in diverse città del Centro e del Nord Italia. In un frangente in cui oggi si valorizzano sempre di più i punti di forza della nostra cultura e della nostra economia, La formazione del designer in Italia offre un ricco ed esaustivo excursus sulla storia dei luoghi di formazione che l'hanno reso famoso, riflettendo quindi su competenze e sfide, ricchezze e possibilità dell'insegnamento e dell'istruzione dei futuri designer. Anty Pansera traccia con maestria il profilo di una scuola unica nel suo genere, analizzandone le incredibili specificità: la riconosciuta professionalità e la straordinaria competenza dei suoi docenti, la capacità di precorrere i tempi e la sua riconoscibilità in tutto il mondo.
Dante è la grande "scoperta" del Novecento. A capirlo, ripensarlo, perfino riscriverlo, furono anzitutto i grandi poeti: Pound, Eliot, Mandel'stam, Borges. In questo libro torniamo ad ascoltare la voce autentica del primo fra tutti e di tutti maestro, Ezra Pound, che Eliot definì, con formula dantesca, "il miglior fabbro". Originariamente preparato da Vanni Scheiwiller per festeggiare gli ottant'anni del poeta, il libro era rimasto sempre solo un "sogno editoriale". Oggi, riscattato da mezzo secolo di silenzio, prende vita, offrendo intatta la meraviglia di un pensiero critico e poetico decisivo. "Un libro di Ezra Pound su Dante - si legge nell'introduzione al volume - è uno scrigno di idee e di punti di vista sulla poesia. [...] Pound ci stupisce, perché sembra aver pensato prima di noi quel che noi ora pensiamo su Dante: e invece quel che oggi noi pensiamo nasce spesso dalle sue idee e scorre fino a noi lungo rivoli carsici, in un'attività di scrittura fitta e dispersiva, che questo libro contribuisce, infine, a rendere unitaria".
Decisa a cominciare una nuova vita, Ebba fa ritorno a Valö, la splendida isola della sua infanzia affacciata sulle casette bianche e le rocce scoscese di Fjällbacka, nell'idillio dell'arcipelago svedese. Vuole rimettere a posto la colonia che le appartiene e che non ha più rivisto dal giorno in cui, una vigilia di Pasqua di molti anni prima, la sua famiglia scomparve nel nulla, lasciando dietro di sé solo una tavola apparecchiata a festa e una bambina di un anno che vagava smarrita. Nessuno li rivide più; nessuno fu mai in grado di stabilire cosa fosse realmente accaduto. Un mistero che da sempre stuzzica la curiosità di Erica Falck, ora entusiasta all'idea di poter riprendere in mano la sua personale indagine su quell'oscura storia. Ma sembra che per Ebba non ci sia pace. Qualcuno vuole allontanarla, disposto a tutto per proteggere il segreto dell'isola. Dopo un incendio scoppiato nella notte, le minacce si fanno sempre più incalzanti: Ebba ha già perso tutto, eppure c'è ancora qualcuno che desidera la sua morte. A Erica e Patrik non resta che unire le forze per trovare le ragioni di un rancore che gli anni non hanno placato, cominciando da un debole indizio: vecchie tracce di sangue che i lavori di restauro hanno portato alla luce nella colonia di Valö. Una sorta di filo rosso che si snoda a ritroso, conducendo a un passato lontano quando, all'inizio del secolo scorso, Fjällbacka conobbe una misteriosa "fabbricante di angeli".
"Dopo secoli di ostilità, durante i quali furono considerati anatema, oggi "la Chiesa, in forza del Vangelo affidatole, proclama i diritti umani", secondo l'espressione usata dal Concilio Vaticano II, e considera questa proclamazione come un "aggiornamento" del messaggio cristiano. Sul fronte opposto, i diritti umani sono considerati beni di giustizia che si possono giustificare sulla base della ragione ed esportare ovunque. Dubito di queste tesi. Penso che, accettando i diritti umani, in particolare i diritti sociali, la Chiesa abbia riveduto il suo tradizionale insegnamento che mette al centro del comportamento cristiano i doveri dell'uomo verso Dio, non i suoi diritti verso gli altri uomini. Penso anche che non esista una correlazione stretta fra doveri e diritti che giustifichi questa revisione. E penso infine che quel dialogo che, tramite i diritti umani, la Chiesa intende intrattenere con il mondo moderno sia piuttosto una mela proibita. La tesi che sostengo in questo libro è che i diritti umani appartengono più alla storia della secolarizzazione che a quella della salvezza. Essi presuppongono un'antropologia dell'uomo, una concezione della persona umana e un finalismo della storia terrena difficilmente compatibili con l'escatologia cristiana. 'Chi sei tu per rispondere a Dio?': la logica dei diritti umani non arretra di fronte a questa domanda, che invece rende umile il credente..." (Marcello Pera)
L'italiano del nuovo millennio è una lingua pazzesca, perché chi la parla spesso è incapace di intendere quel che vuole dire. Trabocca di termini stranieri o falsamente familiari, usati a sproposito o usciti di senno, che significano tutto e il loro contrario, come l'aggettivo pazzesco: indica qualcosa di pazzo, straordinario o anormale, ma è così diffuso da essere diventato un'esclamazione universale che esprime indistintamente stupore, meraviglia, ammirazione, terrore. La colpa? È di Fantozzi e di Grillo, di un'aranciata amara e, ovviamente, nostra. Ma il dilagare di pazzesco è solo il sintomo più evidente dell'impazzimento generale di una lingua esasperata, esagerata ed esagitata, nei toni e nelle proporzioni, nel lessico e nella sintassi, per la continua e incrociata sovraesposizione mediatica alla ricerca di visibilità e condivisione, al bar come sui social network. In questo libro Luca Mastrantonio denuncia, nella prima parte, le mutazioni dell'italiano di oggi: il digitaliano, il new inglesorum, la neo-lingua di regime, il sinistrese di destra, l'antipolitichese, il politicamente ipercorretto, la porno-emotività, l'apatia critica, il battutismo cinico... Segue un dizionario che mette a nudo alcune parole pazzesche per demistificarne l'orrore e per favorire la comunicazione tra tribù italiane distanti: padri e figli, nativi digitali e tardivi analogici, chi usa emoticon, acronimi e faccine, e chi invece traduce Facebook in Faccialibro e campa di apericena.
Tra scandali e indagini, il primo decennio del Duemila è stato disastroso per le Regioni. Il secondo, se possibile, è cominciato anche peggio. Molti presidenti di Regione eletti nel 2010 hanno dovuto lasciare l'incarico, pressati dalla magistratura o dall'opinione pubblica. Trecento consiglieri regionali sono finiti sotto inchiesta. La qualifica di "governatore", neppure prevista dalla legge, finisce per simboleggiare, dunque, una stagione di grandi attese sfociata in un tracollo economico e morale. In questo libro Goffredo Buccini incontra i presidenti-governatori che - per ragioni spesso molto diverse - sono stati maggiormente sotto i riflettori negli ultimi anni e hanno guidato le più grandi Regioni italiane: da Roberto Formigoni a Nichi Vendola, da Roberto Cota a Rosario Crocetta... Dieci nomi famosi della nostra storia recente e le loro parole, i loro racconti accomunati da un senso di fallimento collettivo. Buccini descrive così il più grande "imbroglio politico" della Repubblica, tra malaffare e sprechi: quel federalismo regionale i cui effetti pesano come macigni sugli ospedali, lo smaltimento dei rifiuti, i servizi per i cittadini, ormai sempre più diseguali in un'Italia che la riforma del 2001 ha reso sempre meno unita, vanificando il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.
Per il piccolo Josse, figlio del direttore di un ospedale psichiatrico per l'infanzia e l'adolescenza, crescere in mezzo a centinaia di malati di mente è del tutto naturale, anzi, la cosa gli piace moltissimo. I "dementini", come affettuosamente e spietatamente ama chiamare i pazienti, sono parte della sua famiglia; la grande area dell'ospedale è la sua casa. Qui Josse è felice di galoppare sulle spalle di un ragazzo gigantesco che se ne va in giro facendo suonare due pesanti campane dorate; qui si addormenta cullato dalle urla tranquillizzanti che ogni sera lo accompagnano nel sonno. Ama l'eccesso, l'isteria festosa, la gioia incontrollata, la normalità per lui ovvia di quel luogo della follia. Questo mondo a sé, che alte mura proteggono dall'esterno, è soprattutto il regno di suo padre, l'uomo grasso dagli occhi gentili e curiosi che lui ammira sopra ogni cosa e che gli ha insegnato a diffidare delle apparenze e a cercare la bellezza dove davvero si fatica a trovarla. Un padre che sembra avere tutto sotto controllo e che troppo spesso finisce col mancare i propri obiettivi. Con infinita tenerezza e molto buon umore, Meyerhoff ricostruisce la storia di un'insolita famiglia - padre, madre, tre figli maschi e un cane - che vive in un insolito luogo.