Quelli di Rudolf Steiner e dell'antroposofia, a lui legata, sono nomi che ricorrono con sempre maggiore frequenza, con riferimento ai più diversi aspetti della vita sociale e culturale: dall'agricoltura biologica alla pedagogia, dalla medicina all'arte, dalla farmaceutica all'architettura, oltre che naturalmente per quello che riguarda il grande campo della "scienza dello spirito". La sua antroposofia non è, sostanzialmente, una dottrina finita e conclusa, ma una via di conoscenza, attraverso la quale si può progredire a livello interiore e spirituale; non una ricetta pronta, ma un impulso che ognuno deve far proprio sperimentandola personalmente, come Steiner stesso fece. Dotato di veggenza naturale e spontanea e di una solida preparazione scientifica, Steiner volle indagare con precisione matematica e massima consapevolezza i campi spirituali di conoscenza ai quali dedicò tutta la sua opera, così che fu contemporaneamente mistico e scienziato.
Lo scopo principale di questo libro è quello di velare e rivalutare il senso perduto dei numeri e delle lettere, delle figure e dei corpi geometrici, risalendo, attraverso la scoperta delle loro misteriose origini e dei loro reconditi significati, a quando, nella notte dei tempi, la divina potenza creatrice ne fece dono all'uomo. L'esame dell'autore, da molti decenni studioso della materia, si basa su una vasta conoscenza di tutti i prodotti culturali delle civiltà antiche, e ha il preciso scopo di ricondurre ad una sintesi di pensiero e a un linguaggio di tipo universale, base del progresso e dell'evoluzione dell'umanità.
Una guida per conoscere gli aspetti non comuni dell'educazione, intesa come processo di autoconoscenza. L'individuazione dei percorsi pedagogici originali, basati sull'ausilio dell'arte, intesa come senso artistico della vita, si rivela d'aiuto per tutti coloro, in primo luogo genitori, allievi, insegnanti, che intendono scoprire un insegnamento più vicino alla vita dell'essere umano e alla sua evoluzione. Un libro nato dall'esigenza di rendere immaginativa l'esperienza dell'insegnamento, soprattutto in ambito artistico.
Drury ritiene la Nuova Spiritualità - un termine che connota più seriamente la altrimenti nota New Age - qualcosa di eclettico rispetto alle religioni rivelate (Ebraismo, Cristianesimo. Islamismo) e perciò interessante, da approfondire e con molte potenzialità future. La Nuova Spiritualità e, a suo parere, allo stesso tempo vecchia e nuova: in certi suoi aspetti affonda cioè le radici in certe specifiche caratteristiche delle religioni occidentali, in altri sviluppa nuovi concetti e temi contemporanei. Per mettere in risalto le peculiarità serie della Nuova Spiritualità rispetto a quelle superficiali e popolaresche della New Age, l'autore presenta una sorta di "mappa" delle sue varie radici e componenti.
Lungo tutti i ventisette ultimi anni della sua vita, Swedenborg esplorò i regni del cielo e dell'inferno e discusse con gli angeli circa la natura della vita e della morte, e con le entità o spiriti infernali. I resoconti raccolti in queste pagine sono tratti da alcune sue opere e riuniti per argomento.
Può il cibo essere un mezzo utile alla meditazione? Possono al contrario alcuni alimenti ostacolare il progressivo avvicinarsi all'estasi mistica, all'illuminazione, alla santità? L'autrice, senza alcuna pretesa di aver trattato in modo esauriente un argomento piuttosto vasto e complesso quale l'alimentazione nelle tradizioni spirituali, ha scoperto interessanti e curiose affinità tra consuetudini alimentari religiose in apparenza distanti fra loro.
"Fulcanelli non è più. Eppure il suo pensiero è rimasto, ardente e vivo, chiuso per sempre in queste pagine come in un santuario, e questa è la nostra unica consolazione. Grazie a lui, la Cattedrale gotica ci confida il suo segreto. E non senza sorpresa né emozione apprendiamo in che modo fu tagliata, dai nostri antenati, la prima pietra delle fondazioni, gemma abbagliante, più preziosa dello stesso oro, e sulla quale Gesù fondò la sua Chiesa" (dalla prefazione di Eugène Canseliet). Il libro è proposto in una nuova edizione italiana, con i disegni originali di Julien Champagne.
Storico, archeologo, antropologo e presidente della Società di mitologia francese, Bernard Sergent ricostruisce in questo saggio le origini comuni di celti ed elleni, entrambi con un ceppo comune. I due popoli elaborarono costumi sociali simili intorno al VI-VII secolo a.C. e nei miti comuni si possono rintracciare costumi comuni, anche se i cicli di riferimento sono diversi: quelli greci sono classici, quelli irlandesi risalgono a molto dopo, il 700-800 d.C.
Questa e la traduzione, o meglio, la versione italiana della traduzione dal sanscrito in inglese e del commento della Bhagavad Gita di Swami Sivananda Saraswati, Gurudev, fondatore e primo presidente della Divine Life Society di Rishikesh, in India. Non è un lavoro di analisi o di interpretazione, ma intende semplicemente far conoscere al lettore italiano la versione della Gita di un grande saggio e santo che ha spaziato in tutti i campi dello Yoga, da quello fisico fino alle più elevate vette della filosofia, e anche al di là.
Arcistratega, capo supremo delle milizie celesti, principe degli angeli, campione del Bene e simbolo della lotta contro il Male, guida delle anime nell'aldilà, entità dotata di poteri taumaturgici, patrono delle acque, abitatore dei luoghi alti e delle caverne: tutto questo è l'arcangelo Michele, il cui nome significa "Chi come Dio?", il grido vittorioso in risposta a chi aveva osato paragonarsi a Dio. Fin dall'inizio di tempi l'arcangelo Michele accompagna la storia dell'umanità: fu posto lui a accompagnarci nel grande viaggio del mondo ultraterreno e suonare la tromba nel giorno del giudizio. Michele, quindi, è inizio e fine.