Per la prima volta vengono proposti insieme due importanti testi giovanili di Giacomo Leopardi, che molto raccontano della formazione dello scrittore e dell'importanza che la scienza ebbe nel suo percorso intellettuale. Il Compendio di Storia Naturale, manoscritto inedito del 1812, è un quadernetto di sessantadue fogli suddivisi in dodici brevi trattati che presentano alcune descrizioni di "storia naturale" nei suoi tre "regni": animale, vegetale e minerale. Oltre a vantare uno straordinario valore assoluto, l'opera permette di ricostruire le modalità di lettura e d'uso delle fonti naturalistiche e scientifiche del giovane Leopardi, facendo emergere scelte espressive, lessicali e di contenuto non trascurabili per una migliore comprensione della sua matura scrittura poetica e letteraria. Il Saggio di chimica e storia naturale si compone di un indice di trenta argomenti di chimica e altrettanti di storia naturale che Giacomo e il fratello Carlo illustrarono nell'ultimo saggio di studi organizzato dal padre Monaldo il 20 luglio 1812. Di esso rimangono soltanto due rare copie a stampa pubblicate da Monaldo e conservate a Palazzo Leopardi.
"Il destino è la storia che si fa e ha noi come oggetto e non come soggetto." Il destino oggi sgomita, pretende di imporsi. È facile perdersi se non si traduce con esattezza il senso delle cose e il significato delle parole. Haim Bahrier, matematico e psicanalista allievo di Lévinas, è tra i principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico. In questo scritto, la sua ricerca curiosa, che spazia tra saggezza biblica e approccio ermeneutico, si mette in cammino sul sentiero della generazione per comprenderne il suo senso profondo.
Le note del primo corso che Merleau-Ponty tenne al Collège de France nel 1953 costituiscono un documento eccezionale per cogliere il pensiero del filosofo nel suo divenire. In questo corso, che si colloca nel cuore del suo percorso filosofico, Merleau-Ponty avanza una prima autocritica delle sue ricerche precedenti, discutendo in maniera radicale la nozione di coscienza e ponendo le basi per il suo ripensamento a partire dal concetto di espressione. Negli appunti, volti a rivelare la dimensione espressiva della vita percettiva, prende forma in maniera germinale quell'ontologia della reversibilità che il filosofo svilupperà negli ultimi anni. C'è un legame sotterraneo tra questo corso e la riflessione dell'ultimo Merleau-Ponty, in particolare il celebre saggio L'occhio e lo spirito, ma anche i corsi su La Natura e l'inedito de Il visibile e l'invisibile. Nel dialogo interdisciplinare con la neurologia, la psicologia della forma, la psicoanalisi e le arti visive, assistiamo all'elaborazione di alcuni dei temi che occuperanno Merleau-Ponty negli anni a venire: lo schema corporeo, l'analisi della visione e della profondità, il concetto di empiétement e di enveloppement, ma anche un consistente riferimento al cinema.
"La storia non ha quasi mai un andamento rettilineo, non solo per chi ne è il protagonista, ma per chi ne valuta gli accadimenti dall'esterno in un secondo tempo. È per questo, anzi, che molto spesso i dati storici ci sorprendono a posteriori e ci chiediamo come mai non corrispondano a quel processo che a noi sembrerebbe il più legittimo. Ma, se questo è il caso più comune, tuttavia, ci sono dei casi che vanno al di là della normale procedura che a noi sembrerebbe una ragionevole successione dei fatti; e spesso questa accidentalità è proprio quello che cambia inaspettatamente il procedere degli eventi. Ne abbiamo molti esempi sotto gli occhi; e del resto basta leggere attentamente un testo storico, senza pregiudizi 'di parte', per scoprire una quantità di contraddizioni che rendono più affascinante la vicenda storica."
In occasione del 25esimo anniversario dalla costituzione dell'Istituto Italiano di Bioetica- Campania, i soci fondatori hanno deciso di celebrare la ricorrenza con un convegno e con il presente volume che è testimonianza dell'azione svolta non solo nel campo della produzione scientifica, ma anche in quello della divulgazione, della formazione professionale e del dibattito etico-politico generale. Nei saggi raccolti in volume si rilevano, nella variabilità dei punti di vista e nelle sensibilità diverse, tre elementi fondamentali di raccordo. Il primo elemento è l'amicizia che lega tra loro la maggior parte degli autori, ed è conseguenza degli anni di frequentazione e del comune sentire di base. Il secondo elemento è dato dall'accettazione di una prospettiva teorica di fondo, nel nostro caso il pensiero della complessità, soprattutto nella versione di Edgar Morin e Ilya Prigogine. Infine il terzo elemento, la comune opzione a favore del pluralismo, sul versante etico-politico. La serie di saggi che compongono il volume nella cornice epistemologica ed etico-politica appena delineata rappresentano tutti delle specificazioni e delle variazioni originate dalle diverse formazioni e sensibilità individuali degli scriventi. Tale varietà è da sempre stata una peculiarità dell'associazione che ha considerato il rispetto del pluralismo di religioni e visioni del mondo, e il ricorso alla transdisciplinarietà come una ricchezza da conservare e, se possibile, incrementare.
Il taglio sapienziale e critico-politico del presente saggio, attento alla dimensione dell'esperienza (senza misconoscere le ragioni della filologia) e della liberazione, è un invito al viaggio nella Commedia, nella sua arte eccelsa, come nel suo simbolismo interiore, e soprattutto nella vita, nella realtà (storica e non solo). Per iniziarci a esse, il Poeta scrisse. L'«attualità» di Dante sta qui: non è solo cronologica, ma dell'uomo, delle sue aspirazioni più profonde, e quindi sempre presente. Il viaggio dell'uomo dantesco è attraversamento degli abissi oscuri (Inferno), trasformazione (Purgatorio) e integrazione (Paradiso). La pienezza dell'umano, come anche del divino e del cosmico, per dirla con Raimon Panikkar, così centrale in questo saggio, vi risplende, qui e ora, non solo nell'aldilà, senza per altro superficiali ottimismi. Il cristianesimo di Dante è ancora "un inedito" (nella storia), per audacia di aperture e compimenti. Per altro "l'esperienza dantesca" parla ancora oggi, laicamente, all'uomo secolare e alla ricerca di sé stesso. Il saggio, dantescamente strutturato in 9 capitoli, si sofferma su argomenti-chiave del poema: il viaggio mistico-iniziatico; il mistero di Beatrice; la presenza del Cristo; la figura di Virgilio; la visione trinitaria o cosmoteandrica del Poeta, la liberazione mistico-critico-politico-poetica, etc. L'approccio simbolico e insieme attualizzante vuole interessare non solo lo specialista, ma ogni persona attenta e in ricerca.
Nella mitologia greca, Atlante era il titano sulle cui spalle gravava il peso della Terra. Quando nel 1538 Gerardo Mercatore introdusse gli atlanti stampati, il significato della parola "atlante" si modificò, non implicando più una responsabilità nei confronti della Terra, ma una forma di dominio. Quasi cinque secoli più tardi, la situazione si capovolge nuovamente: questo Atlante mostra come il tentativo di controllare e possedere la Terra sia impossibile e l'unico risultato di questa folle idea sia quello di rimanervi schiacciati. Cambiamenti climatici, erosione della biodiversità, cambiamento demografi co, urbanizzazione, inquinamento atmosferico, deterioramento del suolo, catastrofi naturali, incidenti industriali, crisi sanitarie. Per la prima volta, un atlante che riunisce tutti i dati sulla crisi ecologica dei nostri tempi. Prefazione Bruno Latour.
Filosofo, logico, matematico e attivista, Bertrand Russell non è stato soltanto una figura centrale per il suo contributo alla logica e alla disciplina matematica nel XX secolo, ma anche un uomo di grande spessore etico, tormentato dalle profonde inquietudini della sua epoca e desideroso di lasciare un segno, intellettuale e civile, nel mondo. In questa straordinaria autobiografia, Russell torna sulla sua difficile infanzia trascorsa in un ambiente vittoriano intriso di ipocrisia e tabù, ricorda l’esaltante scoperta della filosofia e della matematica e rievoca la sua inesauribile battaglia pacifi sta, che a più riprese lo portò a scontrarsi contro il potere, al punto da finire in carcere.
Bertrand Russell (Trellech 1872 – Penrhyndeudraeth 1970) è stato una delle figure più importanti del XX secolo in virtù della sua straordinaria capacità di accostare la riflessione filosofica alle discipline scientifiche, in particolare alla logica e alla matematica. Nel 1950 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura. Di Russell, Mimesis ha pubblicato Sintesi filosofica (2018).
"Pavel Aleksandrovic? Florenskij è il pensatore che incarna, interpreta ed esprime come nessun altro sia la complessità e la varietà della cultura del XX secolo, sia l'anima del popolo russo nei suoi aspetti più profondi e specifici; è veramente una figura la cui esistenza può essere legittimamente considerata emblema degli splendori e delle miserie del Novecento." L'esegesi del pensiero di Florenskij ha rappresentato una tappa essenziale nelle riflessioni di Silvano Tagliagambe sul ruolo dell'arte e sulla relazione tra visibile e invisibile. In questo volume, il filosofo che fu allievo di Geymonat - specializzatosi in Fisica quantistica all'Università di Mosca - ci introduce all'opera di un personaggio dalla sorprendente versatilità che, prima di trovare la morte nel gulag, fu capace, per dirla con parole di Tagliagambe, di "frantumare ogni barriera tra filosofia, teologia, matematica, fisica, biologia, storia e critica dell'arte, muovendosi con rigore e competenza all'interno di ciascuno di questi campi".
All'inizio di marzo 2020 il mondo ha cominciato a riunirsi intorno a televisori, social network e social media, quasi contemporaneamente, per seguire le notizie sulla diffusione di un virus contagioso, il Covid-19. In pochi giorni si è passati da una situazione di normalità a una vita in maschera, tutti sollecitati a coprire naso, bocca e mani con protezioni sterili per sfuggire al contagio del coronavirus. In neanche una settimana gli scaffali di farmacie, supermercati, negozi di alimentari sono rimasti vuoti e le scorte di mascherine e guanti protettivi si sono esaurite persino su Amazon. La ricerca Mind the Queue! (MdQ) è nata dall'esigenza di comprendere se e che cosa abbiano avuto in comune, nel corso di quei primi due mesi di diffusione della pandemia, nazioni così distanti e diverse fra loro, in tutti i sensi: Costa d'Avorio, Cuba, Haiti, Iraq, Italia, Messico, Stati Uniti e Venezuela. È emerso che società lontane per cultura, economia, politica, hanno affrontato l'emergenza Covid-19 nello stesso modo, pur nelle loro differenze etniche, sociali e morfologiche. La ricerca MdQ, che si è sviluppata da marzo a maggio 2020, non ha avuto l'intento di fornire un contributo quantitativo alla migliore conoscenza della prima fase della pandemia in quei Paesi, quanto di aggiungere riflessioni e stimoli di tipo qualitativo al dibattito in corso, attraverso l'acquisizione sul campo di informazioni, dati, commenti raccolti direttamente da chi in quei due mesi stava vivendo un'esperienza unica. Senza avere alcuna pretesa di completezza, si ritiene che la conoscenza di quelle realtà sociali, acquisita attraverso questa ricerca, possa aver contribuito a migliorare la percezione delle dinamiche antropologiche e sociologiche sottese al sentimento della paura derivante da grandi emergenze, siano esse legate a fenomeni naturali o politici. Se mai ce ne fosse bisogno, come ha scritto uno degli intervistati, il virus ha confermato ancora una volta almeno una verità, cioè che siamo tutti uguali: Le Corona nous a montré que nous sommes tous pareils!