Allegra Lunare ha vent'anni, è nel momento in cui la vita, per molti, comincia: invece per lei finisce, e deve trovare il coraggio per iniziarne una tutta nuova. Allora Allegra scrive: per non avere paura, per salvarsi l'infanzia, per non dimenticare il senso delle persone e delle cose che sono stati il suo mondo fino a quel momento. Scrive una lettera ai nuovi inquilini che abiteranno la casa dove ha vissuto con la sua bizzarra famiglia, e prende spunto dagli oggetti che rimangono nell'appartamento e di quei pochi che porterà con sé. Ognuno di essi racconta una storia: quella di suo padre, universitario rivoluzionario, e della mamma, giovanissima modella americana; la nascita di suo fratello Giuliano, con la sindrome di Down; l'amore magico tra Adriana e Matilde; l'incontro con Zuellen, che è affamata d'amore e sa trasformare tutto in qualcos'altro; le cose che ha imparato a teatro e al circo, la più importante: che dopo il numero dei trapezi arriva sempre il numero dei pagliacci... La scrittura di Allegra procede come il respiro veloce della giovinezza, quando si ha fretta di capire: per libere associazioni, per assonanze del cuore, accostando ai sentimenti cose che ne sono i correlativi oggettivi, e che spesso li esprimono con maggior potenza. Il suo sguardo si posa su ogni spazio da una prospettiva inattesa, filtrato dalle lenti colorate con cui ha imparato a osservare la vita per non essere lambita dalle sue ombre: e ci restituisce un'istantanea candida e acutissima al tempo stesso.
Quando Anna arriva alla porta dei Cuthbert, Marilla rimane molto sorpresa: aveva deciso di adottare un ragazzino che aiutasse lei e suo fratello alla fattoria, non certo un'orfanella magrolina, dai capelli rossi e dalla lingua lunga come quella! Ma rimandarla indietro diventa presto impossibile: l'esuberante candore, l'eccezionale vitalità, l'acuta ironia e persino l'insopportabile testardaggine di Anna cambieranno per sempre la vita del burbero Matthew e della severa Marilla. Età di lettura: da 9 anni.
Quando suona la sveglia, Artie cade dal letto e sbatte la testa sul pavimento. A colazione, il fratellino Eddy gli spruzza dello sciroppo d'acero nei capelli e durante il tragitto verso la scuola un'autocisterna solleva una pozza d'acqua che gli bagna il davanti dei pantaloni. Inizia così il primo giorno di Artie Howard alla scuola media Shapiro, e la giornata prosegue anche peggio. D'altra parte, si sa, il primo giorno in una scuola nuova è sempre duro! Ma se anche il secondo giorno comincia esattamente nello stesso modo? Intrappolato in un incubo che gli fa rivivere di continuo il giorno peggiore della sua vita, Artie cerca in tutti i modi di cambiare il corso degli eventi, ma deve vedersela con una squadra di giocatori di football che lo insegue nei corridoi della scuola, un mostruoso bibliotecario che in realtà è il guardiano di un cimitero dimenticato e un esercito di zombie nel Giorno dei risorti. Età di lettura: da 10 anni.
In "La società a costo marginale zero", Jeremy Rifkin sostiene che si sta affermando sulla scena mondiale un nuovo sistema economico. L'emergere dell'Internet delle cose sta dando vita al "Commons collaborativo", il primo nuovo paradigma economico a prendere piede dall'avvento del capitalismo e del socialismo nel XIX secolo. Il Commons collaborativo sta trasformando il nostro modo di organizzare la vita economica, schiudendo la possibilità a una drastica riduzione delle disparità di reddito, democratizzando l'economia globale e dando vita a una società ecologicamente più sostenibile. Motore di questa rivoluzione del nostro modo di produrre e consumare è l'"Internet delle cose", un'infrastruttura intelligente formata dal virtuoso intreccio di Internet delle comunicazioni, Internet dell'energia e Internet della logistica, che avrà l'effetto di spingere la produttività fino al punto in cui il costo marginale di numerosi beni e servizi sarà quasi azzerato, rendendo gli uni e gli altri praticamente gratuiti, abbondanti e non più soggetti alle forze del mercato. Il diffondersi del costo marginale zero sta generando un'economia ibrida, in parte orientata al mercato capitalistico e in parte al Commons collaborativo, con ricadute sociali notevolissime. Rifkin racconta come i prosumers, consumatori diventati produttori in proprio, generano e condividono su scala laterale e paritaria informazioni, intrattenimento, energia verde e prodotti realizzati con la stampa 3D a costi marginali...
Laura Rampini aveva soltanto ventidue anni e un figlio piccolo quando un grave incidente automobilistico l'ha travolta e lasciata su una carrozzina, senza più l'uso delle gambe. Era il 1995. Oggi, meno di vent'anni dopo, Laura è mamma per la seconda volta e, inoltre, ha preso il brevetto da paracadutista e vanta già centosessanta lanci. È la prima e unica paracadutista paraplegica al mondo. Difficile rialzarsi da terra quando la vita toglie gli appoggi della tua esistenza. Difficile, ma non impossibile. Laura Rampini ne è la dimostrazione vivente. Il racconto della sua vita e della sua battaglia per abbattere le barriere è una storia commovente, di spregiudicato eroismo, costruita pezzo a pezzo, con una determinazione d'acciaio e un atteggiamento naturalmente positivo. La storia di chi sa che non deve arrendersi mai, né di fronte a un marciapiede troppo alto né di fronte a un desiderio. Anche quando quel desiderio incontra lo scetticismo dei tanti, tanto è smisurato e coraggioso. Perché nulla è impossibile, tutto è superabile.
Questa raccolta di discorsi e di omelie costituisce una nuova testimonianza della visione ecclesiale e pastorale di papa Francesco, oltreché uno specchio della sua capacità di comunicare, con semplicità e intensità, l'essenziale delle cose che contano per la vita cristiana. I temi toccati sono numerosi, ma uno sembra dominare su tutti: la speranza. Alle radici di quella che più volte viene chiamata la "gioia della fede" non ci sono infatti i desideri e le attese che ogni uomo coltiva guardando al futuro, ma c'è prima di tutto la grande speranza che nasce dall'incontro e dall'esperienza di Cristo. Con lui la speranza non è un miraggio che abbaglia e si allontana, è una luce certa che illumina l'esistenza per sempre. Da qui dunque occorre partire per cogliere il senso profondo del messaggio che via via Francesco - con l'afflato umano e missionario che gli è caratteristico - vuole consegnare al suo popolo, in quella prospettiva spirituale, pastorale e educativa che compenetra tutta la sua predicazione. Perché là è la speranza che apre il cuore, cambia la vita, proietta verso il futuro. Dalla speranza il discorso si estende e interagisce con tutte le problematiche dell'esistenza, con le sfide poste oggi al cristianesimo, con il modo nuovo di "essere Chiesa" e di andare incontro al mondo. Un obiettivo di rinnovamento e riforma possibile, per quanto impegnativo e di lunga prospettiva...
Nel giugno del 1242, a Parigi, davanti a una folla urlante e a frati raccolti in preghiera, migliaia di pergamene inchiostrate recanti lettere ebraiche arsero sulle pire scoppiettanti diffondendo lungo le rive della Senna un dolciastro fetore animale. Sui roghi, innalzati per volontà di re Luigi IX il Santo, avvampavano le copie del Talmud. La parola di Dio, proprio come i corpi viventi che cadevano tra le braccia dell'Inquisizione, bruciava nelle fiamme. Iniziava così, per il Popolo del Libro, un'altra pagina della sua storia millenaria di sofferenze e persecuzioni. Eppure, come ci ricorda Simon Schama, docente alla Columbia University, questa storia non si consumò solo nel lutto e nelle fughe improvvise, nelle costanti minacce di annientamento e nell'oppressione. Quella del popolo ebraico è soprattutto una storia di resistenza, di creatività, di gioia. Una continua, e a tratti disperata, affermazione della vita sulle avversità più spaventose. In queste pagine si dipana quindi una straordinaria epopea, fatta di gente comune e di poeti, di autori biblici e medici illustri, di miniaturisti e mercanti, di cartografi e filosofi. Un caleidoscopio di microstorie in cui si accendono candele, si intonano canti, si affrontano viaggi perigliosi in terre incognite alla ricerca di spezie e pietre preziose, si studiano, si custodiscono e si perpetuano le parole del Libro. Un racconto che abbraccia millenni e continenti...
Unico romanzo di Emily Brontë, pubblicato nel 1847, "Cime tempestose" narra la passione di Heathcliff, trovatello orgoglioso e ribelle, per Catherine, legata a lui da un sentimento che non le dà pace neppure dopo il matrimonio con il ricco Edgar Linton. Attorno a questo nucleo centrale si costruisce un romanzo d'amore che via via si rivela una tormentata vicenda di vendetta. Le deserte e ventose lande dello Yorkshire, le sue brughiere aspre e selvagge sono l'indimenticabile sfondo di una storia in cui si fondono le suggestioni delle grandi tragedie shakespeariane e il clima romantico ottocentesco. Nella temperie di esasperata sensibilità tipica del Romanticismo, "Cime tempestose" si segnala per la finezza del disegno psicologico e per un senso di commossa interiorità che sembra precorrere alcune tra le più mature conquiste del romanzo inglese del primo Novecento come i capolavori di Joyce e Virginia Woolf. Con uno scritto di Joyce Carol Oates. Prefazione di Charlotte Brontë.
Infaticabile inventore di giochi, indovinelli, rompicapo, calembour, Lewis Carroll, timido ed eccentrico docente di matematica pura a Oxford, era capace come nessun altro di calarsi nei panni dei bambini e di rappresentare il loro mondo, sempre in bilico tra fantasia e realtà. Tutte qualità che si ritrovano nei suoi due libri più celebri "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" (1865) e "Attraverso lo Specchio e quello che Alice vi trovò" (1872). Lo spirito vivace, la chiarezza dello stile e la straordinaria qualità dell'umorismo che pervade questi due romanzi ne fanno dei classici non solo delle letture per l'infanzia ma della letteratura di ogni tempo. Introduzione di Pietro Citati.
Secondo le intenzioni del suo autore "Il mastino dei Baskerville" non avrebbe mai dovuto vedere la luce: nel racconto "L'ultima avventura", infatti, pubblicato nel 1893, Sherlock Holmes era precipitato da una cascata. Ma, costretto dalle insistenze del pubblico e dell'editore, Arthur Conan Doyle dovette far "resuscitare" il suo celebre personaggio. Il risultato è questo romanzo del 1902, il più famoso di Conan Doyle e probabilmente il suo capolavoro. La storia del cane demoniaco che si aggira per le brughiere, sospettato di essere l'autore di una serie di efferati delitti, rimane ancora oggi un gioiello della narrativa, non solo gialla.