Per i bambini non c'è differenza tra la magia e la realtà, perché entrambe sono nuove, inspiegabili e meravigliose. E trascinano i genitori in grandi scoperte di cui loro non si sentivano più capaci, paure a cui avevano smesso di pensare, sorprese per cui avevano smesso di stupirsi. Le spiegazioni, i giochi, le avventure che ne nascono sono al centro di un legame fortissimo, che Grossman racconta in storie che avvolgono i lettori con semplicità e tenerezza: come quella di Ruti che una mattina non vuole alzarsi per andare all'asilo. Il papà non la sgrida, ma le dice che nel frattempo gli altri giocheranno, si divertiranno, cresceranno e avranno i loro figli, mentre lei, dormendo, rimarrà bambina. Forse allora è meglio correre in cucina a fare colazione. E ad abbracciare mamma e papà che per fortuna da piccoli si sono alzati per andare all'asilo! Una raccolta di cinque racconti illustrati, in cui Grossman regala levità e poesia ai suoi lettori, piccoli o grandi che siano. Età di lettura: da 6 anni.
È questo il secondo atto dell'impresa di ritraduzione della narrativa di Mann, avviata nel 2007 dal Meridiano "Romanzi" ("I Buddenbrook" e "Altezza reale"). Con il titolo "La montagna incantata", il capolavoro di Mann, uscito a Berlino nel 1924, venne tradotto in Italia nel 1932 e poi da Ervino Pocar nel 1965. Con questa pubblicazione, il romanzo di Mann - una vera e propria "opera-mondo" - ritorna in libreria in una nuova traduzione corredata da un vasto commento analitico, viatico per penetrarne la complessità anche filosofica. La traduzione di Renata Colorni - traghettatrice dell'opera di Freud presso il pubblico italiano a partire dagli anni Settanta, oltre che traduttrice di numerose e importanti opere della narrativa tedesca - grazie all'attenzione verso i suoi caratteri linguistici distintivi, restituisce al dettato manniano la sua caleidoscopica unicità. La curatela è del germanista Luca Crescenzi, che oltre al commento firma anche una introduzione che si affianca allo scritto dello studioso tedesco Michael Neumann.
"Questa è la storia, ricucita, affastellata, ripensata, buttata lì sul filo della memoria, di una famiglia italiana. La nostra. Raccontiamo questa storia perché è una bella storia. Quella di una famiglia per certi versi privilegiata, ma per altri versi semplice, normale. è una storia di sentimenti, di sogni realizzati ma anche svaniti, di dedizione al lavoro, di rimpianti, di umorismo, di dolori profondi. Una storia che attraversa la storia recente del nostro paese, ricostruendo gli umori di un'Italia complicata e contraddittoria, ma anche meravigliosa. Intorno, una miriade di personaggi straordinari, attori, scrittori, pittori, registi, ma non solo, una lunga lista di uomini e donne celebri (e no), tutti visti attraverso la lente dell'amicizia. Speriamo che la lettura di questa piccola cronaca familiare possa suscitare emozioni. Siamo gente di cinema e per noi le emozioni sono la materia prima di una narrazione compiuta." È vero, c'è un po' di nostalgia in questo racconto, in questa italianissima commedia. Ma è davvero difficile evitarla, quando i ricordi hanno le facce amiche di Sordi e Mastroianni, quando la Roma era quella della dolce vita, la sera si andava in via Veneto, e la porta d'ingresso a questo grande mondo antico era il mitico Steno.
Come la Resistenza anche il Risorgimento, a 150 anni dall'Unità d'Italia, è negato. Dalla Lega, dalla sinistra, che con il Risorgimento è sempre stata critica, e dalla destra di Berlusconi. Ma oggi è in dubbio perfino la sopravvivenza stessa della nazione, stemperata nell'Europa e nel mondo globale, frammentata dalle leghe, dai particolarismi, dai campanili. Aldo Cazzullo ha scritto un libro di storia e, insieme, politico: il racconto - privo di retorica e ricco di tanti dettagli curiosi - dell'idea di patria, dei protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, dei combattenti che sono morti gridando “Viva l'Italia”; con un capitolo sulla Grande Guerra - Ungaretti in uniforme, Gadda indignato da “La grande guerra” di Monicelli che considera antipatriottico - e un capitolo sui caduti dell'Iraq e dell' Afghanistan. Accanto al racconto, una forte tesi politica in difesa dell'Unità nazionale e di un dato storico: in epoche diverse gli italiani hanno dimostrato di saper combattere per un'idea di Italia che non fosse solo quella del Belpaese e del “tengo famiglia”.
Lorenza Foschini sfi ora emozionata il liso cappotto appartenuto a Marcel Proust, scovato in un cartone dei fondi del Museo Carnavalet di Parigi, in capo a una ricerca volta a ricostruire il mondo degli oggetti dei quali l’autore della Recherche si circondò in vita. Il cappotto, in cui Proust si è avvolto per anni, anche mentre scriveva, è il pezzo più signifi cativo e raro, e la Foschini propone al lettore un’elegante e avvincente investigazione dei paesaggi proustiani: dimore, rapporti, conflitti, sentimenti e riflessioni, persone e carte perdute e ritrovate. Dietro gli oggetti si anima una galleria di personaggi, rappresentati anche in una serie di rare fotografi e. Sono coloro che hanno contribuito a tramandare la memoria di uno dei massimi scrittori del Novecento e a rendere più comprensibile il libro della sua vita: il raffi nato bibliofilo Jacques Guérin, il rigattiere e collezionista inconsapevole Werner, l’ombroso fratello medico di Marcel, Robert, e l’acida moglie di costui, Marthe. Di tutti, viene ricostruita in queste pagine la straordinaria e talora involontaria avventura all’ombra di un capolavoro e del suo grande protagonista.
Che cosa hanno in comune Socrate, Gesù e Buddha? Qual è il senso più profondo dei loro insegnamenti e dei loro messaggi spirituali? E perché questi messaggi sono così vivi ancora oggi? Frédéric Lenoir risponde a questi interrogativi attraverso una vera e propria inchiesta storica che è insieme anche un saggio filosofico e spirituale; ricostruendo infatti le biografi e dei tre maestri, attraverso un uso accurato delle fonti storiche, Lenoir ci mostra quali differenze, similitudini, punti di contatto si possono rintracciare nelle vite e negli insegnamenti dei tre saggi. Cinque grandi temi universali, la fede nell’immortalità dell’anima, la ricerca della verità, della libertà, della giustizia e dell’amore, riassumono i punti chiave del pensiero e della filosofia dei tre saggi, accomunati, nonostante le distanze temporali, geografi che e culturali, da un principio essenziale: quello di rivolgersi sempre all’essere umano nel suo insieme. Socrate, Gesù e Buddha sono tre maestri spirituali che prima di tutto ci insegnano a vivere, perché il loro messaggio non è mai freddamente dogmatico ma cerca sempre il significato delle cose, fa appello alla ragione ma riesce a parlare anche al cuore.
Con penetrante ed efficace stile narrativo, Jorge M. Reverte affronta in questo libro un aspetto di grande originalità, la strategia militare dei due schieramenti – quello franchista e quello repubblicano – che si sono affrontati durante la guerra civile spagnola. La dettagliata analisi di Reverte, che non trascura lo scenario europeo in cui si andava preparando la Seconda guerra mondiale, mette in discussione il mito che Franco fosse un grande stratega, ma aiuta a comprendere la sua abilità nel rispondere alle situazioni politiche nelle quali si muoveva. D’altro canto, non esita a individuare i limiti della Repubblica spagnola che, difesa in maniera molto diseguale dalle diverse formazioni politiche che parteciparono ai suoi governi, scontò la sua sfavorevole posizione internazionale e le rilevanti defezioni interne, ma anche i gravi errori commessi in campo militare.
Danilo Pulvirenti è un antiquario romano, un uomo che ha fatto della sobrietà e dell’intransigenza una regola di vita, ma che nel recinto dei propri desideri è fermamente convinto che l’individuo sia sovrano assoluto. In questo recinto, Danilo è divorato dall’ossessione erotica, che presto lo conduce alla creazione di un Rivale – nel delirio erotico, l’espediente più classico per riaccendere il desiderio nei confronti del partner. Ma il gioco gli sfugge di mano e fi nisce per contagiare tutti gli altri aspetti della sua esistenza. Walter Siti ci consegna un romanzo nel quale l’ossessione erotica trasmigra dalla fi ction per condensarsi in proposizioni fi losofi che. In tal senso, anche se ci parlano del protagonista, esse riguardano in realtà l’esperienza di tutti, poiché tracciano i lineamenti fondamentali degli impulsi più oscuri.
Quinto libro di versi pubblicato da Montale e uscito nel 1973, “Diario del ‘71 e del ‘72” contiene novanta componimenti nei quali il poeta ligure approfondisce i temi e i toni già presenti in “Satura”: su un cupo pessimismo di fondo si innestano quadri di feroce sarcasmo contro la società dell'epoca e un'umanità irrimediabilmente inautentica. In questo volume il testo è accompagnato da un ricco apparato di commento, a cura di Tiziana De Rogatis. Come per gli altri volumi della serie, la prefazione è firmata da un critico, in questo caso Luigi Blasucci, e la postfazione è di un poeta, qui Andrea Zanzotto.
L'antologia raccoglie tutti gli scritti in poesia e in prosa, dai capolavori più conosciuti alle pagine dimenticate. Un ampio saggio critico e biografico di Ambrogio Borsani, accreditato studioso della poetessa, contribuisce a rettificare le tante inesattezze diffuse sul personaggio Merini. Per la prima volta le raccolte poetiche degli inizi sono riproposte per intero: “La presenza di Orfeo”, “Nozze Romane”, “Paura di Dio”... Il volume comprende anche notissimi e più recenti titoli come “Vuoto d'amore”, “Superba è la notte” e l'ultimo lavoro, “Il Carnevale della Croce”, insieme ad altre rarità: una breve raccolta risalente al 1982, stampata nel 2009 in soli trentacinque esemplari, di versi in dialetto. napoletano per il secondo marito, Michele Pierri. Accanto alle prose autobiografiche “L'altra verità” e “Lettere al dottor G.”, che testimoniano la straziante discesa agli inferi del manicomio, vengono riproposti integralmente i suoi racconti, da “Il ladro Giuseppe” alle suonate liriche di “Delirio amoroso” a “Il tormento delle figure”. Una sezione di aforismi, fulminanti e divertentissimi, documenta un'attività quasi ventennale. Il volume comprende inoltre una decina di poesie inedite davvero significative.