Finalmente è tempo di vacanze! Mortina e la sua famiglia non ne facevano da... secoli! Destinazione: Villa Fronzola da zia Megera e il cugino Dilbert. Il relax però dura poco: Mortina scopre che un grigio burocrate vuole mettere all'asta la villa, che sembra disabitata. Riusciranno a trovare un modo per salvarla prima che sia troppo tardi? Età di lettura: da 6 anni.
Chi ha aperto tutti i rubinetti dei bagni e fatto scorrere l'acqua a fiumi? Chi ride dietro la porta? Chi scrive frasi minacciose sui muri? Inquietanti presenze, strane apparizioni e fenomeni inconsueti: nell'ala sinistra della scuola di Sara, Mauro e Ludovico c'è qualcuno o qualcosa che vuole attirare l'attenzione. A Sara si rizzano i capelli... e non solo per la paura! Età di lettura: da 9 anni.
Un libro che vuole investigare il rapporto tra paziente e neuropsicologo. È un viaggio attraverso il labirinto a nido d'ape formato dalle stanze di un grande ospedale di Londra, dove ogni stanza contiene due persone, il paziente e il medico. La connessione tra i due è mai possibile, o meglio dove inizia il confine tra le due personalità? Prima di andare a vivere in una remota zona dell'India, A.K. Benjamin, pseudonimo del dottor Andrew Mitchell, ha esercitato come neuropsicologo per oltre dieci anni in un rinomato ospedale di Londra: questo è il suo libro di memorie, un percorso fratturato, triste, giocoso, brillante e conflittuale. Ma è anche il libro che vuole mettere in crisi il concetto stesso di autorità del medico.
George adora fare il bagno, ma questa volta si porta nella vasca dei nuovi giocattoli che... finiscono giù per lo scarico. Ora i tubi sono tutti bloccati. C'è solo una persona che può risolvere questo pasticcio: l'idraulico! Età di lettura: da 3 anni.
George è emozionato: allo zoo è nato un cucciolo di panda! Ma per trovarlo deve imparare a leggere la mappa del parco. Presto scoprirà che le mappe sono molto utili, anche per ritrovare l'uscita! Età di lettura: da 3 anni.
2010, tutta Italia si appresta a celebrare i 150 anni dell'Unità nazionale e quattro amici decidono di farlo con un'iniziativa insolita: rispolverando i fasti della Società Nazionale di Psicoatletica, sorta a Torino nel dicembre 1860, «la più antica istituzione italiana consacrata ai grandi viaggi a piedi», partiranno per un lungo itinerario dall'Alto Adige alla Sicilia, dalla Vetta d'Italia, il punto più a nord del Paese, fino a Capo Passero, il più meridionale: 2191 chilometri da percorrere in tre mesi. Su strade e sentieri, attraverso boschi e città, faranno incontri, accoglieranno volti, accenti, storie, scopriranno conflitti dimenticati. Ma soprattutto si porranno ancora una volta le domande di sempre, sui misteri dell'amore e dell'amicizia, sul legame con il proprio passato e la propria terra.
Arcaica e stracciona, dedita alla sopraffazione e al sopruso, la Picciotteria calabrese di fine Ottocento sembrava destinata a rimanere ancorata ai miti, ai riti e ai codici di comportamento nati nelle carceri borboniche sul calco di quelli delle società segrete risorgimentali. E invece, proprio allora, inizia una rivoluzione silenziosa che trasformerà il suo volto rurale in quello imprenditoriale della 'ndrangheta odierna, spregiudicata e spietata multinazionale del crimine, capace di adeguarsi alle mutevoli sfide del mercato globale. A innescare questa metamorfosi a cavallo dei due secoli è la «scoperta» dell'America. Sbarcati nel Nuovo Mondo insieme a decine di migliaia di onesti braccianti, i «maffiosi» calabresi, a differenza dei meno accorti confratelli siciliani e campani, scelgono il basso profilo per ricostituire la loro rete malavitosa, fatta di capi, gregari e leggende (su tutte, quella del «brigante» Musolino), che lucra lauti profitti sulla pelle dei lavoratori italiani (come i minatori di Carbondale, in Pennsylvania) e di centinaia di giovani immigrate indotte a prostituirsi nei resort di Manhattan e di Chicago, prima di reggere le fila del commercio clandestino di alcolici e del narcotraffico. Nasce così la 'ndrangheta imprenditrice d'oltreoceano, che stringe mani, stipula accordi e riesce a infiltrarsi nel sancta sanctorum delle élite sociali, a partire da Tammany Hall, potente macchina elettorale del Partito democratico nonché padrona incontrastata di New York, con la quale instaura un rapporto di mutua assistenza: voti in cambio di protezione e favori. Fino a proiettare pesantemente la sua ombra sulla scena del delitto Petrosino. Una volta tornati in Calabria, saranno gli «americani» a imporre all'organizzazione la nuova strategia criminale (controllo del territorio e collusione con politica e istituzioni), avviando quel processo che, in pochi decenni, farà della 'ndrangheta una delle mafie più potenti e pervasive al mondo. Dopo un lungo lavoro di ricerca condotto su una vastissima mole di documenti, in gran parte inediti, Antonio Nicaso, Maria Barillà e Vittorio Amaddeo ricostruiscono la storia di questa mutazione criminale della 'ndrangheta in terra americana. Prefazione di Nicola Gratteri.
La famiglia Ahrens è protagonista di una stagione magnifica nella storia di Palermo: la "Palermo felicissima" del primo Novecento. Albert, il patriarca arrivato nel 1875 dalla Germania, diventa un entusiasta imprenditore di successo e sposa Johanna Benjamin, che sarà la madre dei suoi otto figli. Fra campagna e città fa costruire una superba villa sulla cui facciata spicca la scritta "Lik dör" ("La luce è là"), e sono anni di prosperità, di successo, di unità. Seguono in sequenza eventi che intaccano la serenità della famiglia: il terremoto di Messina, la Prima guerra mondiale, la morte dei due figli maschi, e infine le leggi razziali che restituiscono gli Ahrens alla loro identità ebraica. Lo sfacelo economico conduce a un declino che non impedisce a Marta, Vera, Berta e Margherita di portare innanzi la "luce" dei valori che hanno sempre ispirato la famiglia: coraggio, dignità, rigore, speranza. La fusione fra storie individuali e Storia movimenta il quadro di una saga che lascia al centro almeno tre figure femminili memorabili: Johanna, intrepida e saggia costruttrice di fortune accanto al marito; Marta, afflitta da una severa sordità che non le impedisce di "sentire" dove va il mondo e di governare gli affari; Vera, ispirata dalla determinazione che era stata del padre.
Nel 1929 la politica di collettivizzazione agricola forzata promossa da Stalin costrinse milioni di contadini russi a consegnare allo Stato bestiame, attrezzi e ogni scorta alimentare fino all'ultimo chicco di grano. È l'inizio di una catastrofica carestia, la più letale nella storia d'Europa, che causò, tra il 1931 e 1933, oltre 5 milioni di vittime, in gran parte nella Repubblica socialista sovietica di Ucraina, una delle più popolose dell'URSS. Un vero e proprio «sterminio per fame» (in ucraino, «Holodomor»), frutto della criminale operazione architettata dal governo di Mosca e attuata con particolare ferocia nel «granaio d'Europa»: la proprietà collettiva era infatti uno dei pilastri del marxismo-leninismo professato dal Partito comunista sovietico e la campagna doveva fornire ogni possibile risorsa alla crescita delle città e dell'apparato industriale e militare del Paese. Dell'erronea valutazione del limite invalicabile oltre il quale il contributo delle campagne si sarebbe capovolto in un'immane strage di vite umane, Anne Applebaum incolpa l'arbitro assoluto di ogni decisione, Stalin, sordo alle suppliche dei dirigenti comunisti ucraini e ai circostanziati rapporti della polizia segreta che lo informavano della situazione sempre più critica della popolazione. E spiega l'accanimento contro il popolo ucraino e la rancorosa rivalsa nei confronti di coloro che, durante la guerra civile degli anni 1918-1920, avevano avanzato pretese d'indipendenza proclamando l'effimera Repubblica nazionale ucraina, fautrice di una rinascita culturale e linguistica autoctona, tornata minacciosamente in auge nei primi anni Trenta in quella terra da sempre contesa. Di questa tragedia, occultata per decenni in Unione Sovietica e sepolta altrove sotto una cortina di silenzio, Anne Applebaum offre una ricostruzione vivida e impressionante, rigorosamente basata su documenti governativi desecretati e testimonianze inedite dei sopravvissuti. Una crudele verità storica in cui sono visibili sottotraccia le radici dell'odierno conflitto armato che oppone l'Ucraina, in cerca della propria identità di nazione, e la Russia; e dietro cui trapelano, nell'atteggiamento dei «nuovi zar» del Cremlino di allora e di oggi, gli inquietanti sintomi di una comune volontà genocidaria.
Mandragore sotto spirito e pipistrelli essiccati? Macché. Verde, undici anni, non vuole assomigliare a Ursula, sua mamma, e di pozioni e incantesimi non intende saperne proprio niente. Lei sogna solo di essere normale e di innamorarsi del ragazzo perfetto, come tutte le sue amiche. Ma, in una famiglia di streghe, il talento magico si trasmette di madre in figlia, e Ursula non sa più che pesci pigliare. In più Verde continua a fare domande sul padre che non ha mai conosciuto... L'unica soluzione è affidare l'educazione stregonesca di Verde alla nonna, nella speranza che sappia usare metodi più persuasivi. I risultati saranno sorprendenti! Età di lettura: da 9 anni.