"Tutti proviamo, prima o poi, una ""notte dell'anima"": un lutto, una separazione, una malattia o un'ingiustizia che paiono senza rimedio. Certezze distrutte e speranze stroncate, che ""infrangono il cuore"" e ben riassunte nell'antica esperienza ebraica dell'esilio. - Un viaggio terapeutico nella saggezza dei maestri di Israele. La fede qui descritta non è la ""soluzione"" al dolore dei cuori affranti, ma è la ""scintilla"" che riaccende il motore spento e che riattiva le nostre più intime energie. - Dio è il guaritore dei cuori infranti: è in esilio con noi, condivide la nostra lotta quotidiana in cerca di più luce e più senso. - Un percorso spirituale che mentre sollecita l'intelligenza, consola il cuore e blocca la deriva della rassegnazione e la fuga nell'illusione."
La Scuola di Valentino descrive la complessa intersezione tra una dominante opzione teologica cristiana e raccoglimento, pur parziale e recessivo, delle altre fonti di rivelazione che la creazione è stata resa capace di produrre e manifestare. Tra queste, il presente volume intende sottolineare la rilevanza di quella tradizione testuale che gemma dal racconto del perverso innamoramento degli angeli per le figlie degli uomini, germinalmente narrato nel Libro dei Vigilanti. Attraverso un'indagine dalla vocazione diacronica - muovendo dalla lettura storico-critica degli ipsissima verba di Valentino per spingersi sino ai testi copti rinvenuti presso Nag Hammadi - il contributo analizza la pervasività della tradizione enochica negli scritti valentiniani. Emergerà come, a partire da un complesso processo di rilettura e riscrittura di tale nucleo mitico-concettuale, la scuola di Valentino realizzi la piena ibridazione della urgente storicità proto-cristiana con le coeve categorie ontologiche di derivazione platonica: la salvezza comincia a essere pensata in termini di natura, e comincia a delinearsi una teoria della libertà e del libero arbitrio. Nondimeno, tale operazione assume l'aspetto di una dislocazione - non di una rimozione - della riserva carismatica del pensiero cristiano delle origini, la quale viene promossa a governare la struttura ontologica medioplatonica, in un processo di dominanza della rivelazione sull'Essere, della gnosi sulla filosofia e sulla fede, della libertà divina sulla libertà umana; processo che, governato da un lettura cristologica e sfrenatamente allegorica del mito dei Vigilanti, segnerà il carattere eminentemente cristiano dello gnosticismo tutto. L'interrogazione sulla necessità della fine stessa della creazione trova, infine, nella gnosi valentiniana una risposta inedita, che conduce a rivedere la domanda medesima: la creazione è destinata a un termine - storicamente preannunciato dall'incarnazione di Cristo, ma eternamente realizzato nella logica sacrificale che governa la struttura del Pleroma gnostico - non a causa di una sua mancanza etica o ontologica, storicamente o pre-storicamente sopraggiunta, ma a motivo di una effettiva scissione della volontà di Dio stesso, il quale è chiamato al compito di disdirsi, di articolare due catastasi, di determinare con la propria conversione la storia salvifica del mondo. E se Dio si converte, ogni struttura di comprensione del percorso che conduce ai tempi ultimi, qualora non sia illuminata dalla nuova volontà divina, perde eo ipso la propria capacità di significazione.
Il libro presenta una interpretazione, da un punto di vista pedagogico, della Parabola del figliol prodigo, molto studiata dall’esegesi biblica e teologica, ma non ancora in questa chiave. - Tale approccio pedagogico apre un orizzonte di lettura nuovo con esiti sorprendenti: soprattutto nella considerazione dell’assenza della madre. - Il commento si sviluppa approfondendo tre paradigmi educativi in successione: autoritario, libertario-permissivo, liberatore. Due Appendici finali completano il testo.
Romano Guardini (1885-1968): una delle figure più significative della vita spirituale europea del XX secolo, che ha influenzato generazioni di cristiani prima e dopo il Concilio Vaticano II. I suoi scritti autobiografici mostrano lo stretto intreccio dell'itinerario personale di vita con l'opera della sua esistenza, in particolare durante il nazismo quando rappresentò un faro per la resistenza morale e religiosa alla barbarie. La prospettiva di Guardini si dispiega e si amplia dalla liturgia e dall'ecclesiologia, attraverso la «visione del mondo», rivissuta in rapporto a grandi figure dell'Occidente, fino all'interpretazione de "Il Signore" e fino ai più tardi scritti di critica culturale e antropologia. Emerge il vigore profetico della lettura guardiniana della modernità ("La fine dell'epoca moderna") e delle opportunità e dei pericoli della tecnica ("Lettere dal lago di Como"): un'esistenza cristiana del XX secolo, segnata dalla vicinanza e insieme dall'opposizione contro di esso.
"Davanti agli affascinanti resti archeologici sulle coste del Mediterraneo ci si chiede quale pensiero e quale visione del mondo sono stati all'origine di queste antiche civiltà. - L'autore ci guida in un viaggio tra i resti delle antiche città del Mediterraneo, lungo tappe geografiche che corrispondono ai momenti fondamentali dello sviluppo del pensiero filosofico e scientifico occidentale, dalle origini (VI sec. a.C.) alla fine del periodo antico (VI sec. d.C.). Mileto: Anassimandro; Efeso: Eraclito; Elea: Parmenide; Atene: Socrate, Platone, Aristotele; Pompei: la scuola di Epicuro; Ravenna: Boezio e Bisanzio, l’odierna Instanbul. - Per chiunque voglia capire le idee principali del pensiero filosofico antico, cogliendone la straordinaria attualità in ordine ai problemi del nostro presente - Con 57 immagini e due cartine a colori."
Poesie nonsense, cantilene, strofe dedicate ai tanto amati gatti delineano il volto sconosciuto ai più di Paolo De Benedetti. Una raccolta di componimenti che svela l'ironia sottile del Rabbi di Asti, la passione per i giochi linguistici, sensati e non, nati nelle redazioni dell'editore Bompiani dall'intesa con Celestino Capasso, Mario Spagnol, Umberto Eco e Giampaolo Dossena, e proseguiti poi come attività parallela ai libri di esegesi biblica e teologia. Completano la produzione nonsensica una lettera a Eco, Micceide e le melanconiche lamentazioni per la perdita degli amici felini, "angeli" del Creatore, per i quali l'autore litiga con Dio.
La vita di Achille Grandi (1883-1946) attraversa i grandi tornanti dell'Italia della prima metà del Novecento: l'industrializzazione con le sue contraddizioni, la nascita dei partiti e della società di massa, il nazionalismo, la Prima guerra mondiale, il ritorno dei cattolici nella politica, il totalitarismo fascista e il suo tragico esito, la democrazia repubblicana. Con mitezza e decisione, Grandi si schiera: per i lavoratori, per la democrazia, per la pace. È all'origine di molte realtà che hanno cambiato la storia italiana, dal primo sindacato cattolico al Partito popolare, dalle Acli alla Cgil unitaria del «patto di Roma», all'Assemblea costituente, della quale è stato vicepresidente. Con l'apporto di nuove fonti e documenti, il volume, frutto di una ricerca condotta da Fondazione Achille Grandi e Fondazione Giuseppe Di Vittorio, ricostruisce i tempi e le sfide vissute da Grandi, e restituisce al lettore un protagonista della storia italiana che si è ribellato alla condizione di irrilevanza ed emarginazione riservata ai credenti, ai lavoratori, agli esclusi.
Ancora oggi, Oriente e Occidente organizzano in latino lo spazio e il tempo con i nomi dei mesi del calendario; sono latine molte parole del diritto e della religione, dell’economia e del commercio, dell’amministrazione, dell’urbanistica e della politica. In questo Dizionarietto di latino Paolo Cesaretti e Edi Minguzzi, autori del fortunato Dizionarietto di greco. Le parole dei nostri pensieri (ELS La Scuola, 2017), propongono oltre 900 parole, raggruppate in circa 300 voci scelte nell’ampio arco cronologico che va dal VI secolo a.C. alle formulazioni più recenti. Di ogni termine si ricostruiscono l’etimologia, l’evoluzione, gli esiti più recenti nelle lingue moderne (da tutor a mass media a privacy a sponsor) e il significato (talvolta sorprendente) che emerge dal raffronto con le altre lingue indoeuropee (sanscrito, greco, lingue celtiche, germaniche, slave). Un’opera preziosa per studiosi, studenti (dai licei alle università) e per il pubblico sensibile ai temi della cultura classica e dell’Europa.
Paolo Cesaretti insegna Storia Romana, Letteratura greca e Civiltà Bizantina all’Università di Bergamo. I suoi scritti vertono su letteratura, storia e cultura di età romana imperiale e tardo antica, oltre che su filologia e storia bizantina.
Edi Minguzzi già docente di linguistica e glottologia all’Università Statale di Milano, tiene un corso di latino e greco nello stesso ateneo. La sua bibliografia comprende opere di linguistica generale e comparata, semantica e antichità indoeuropee.