
SOMMARIO - Ricordo di Giovanni Miccoli SEZIONE MONOGRAFICA I ghetti nell'Italia moderna. Relazioni oltre le mura, a cura di Marina Caffiero e Serena Di Nepi - Marina Caffiero - Serena Di Nepi, Introduction. The Relationship between Jews and Christians. Toward a Redefinition of the Ghettos - Giuseppe Veltri, Exchanging Cultural Space. The Jewish Ghetto and the Italian Academies - Serena Di Nepi, Relazioni oltre le mura. Un processo ad Ancona all'epoca dei ghetti (1555-1563) - Benedetto Ligorio, Ragusa, il secondo ghetto. Una comunità di mercanti nell'Adriatico orientale (1546-1667) - Nourit Melcer-Padon, Free Jews in a Free Port City. Livorno, the City without a Ghetto - Paolo Pellegrini, Uscire dal ghetto, ritornare nel ghetto. Le resistenze alle nobilitazioni di ebrei in Italia dopo l'emancipazione Saggi - Eugène Honée, The Fourth Lateran Council (1215): Its Sentence on Joachim of Fiore's Theology of the Holy Trinity. An Analysis and Commentary - François Boespflug, Sur la Sainte Face du Christ dans l'art, du XVIIIe au XIXe siècle - Francesco Tacchi, «La propaganda dell'errore non si combatte se non mediante la propagazione della verità». L'Opera Nazionale per la Buona Stampa e la Grande Guerra (1915-1918) Rassegne - Giovanni Vian, Il modernismo. Un itinerario tra fonti e documenti Recensioni.
"Antrum" è un volume interamente dedicato alle grotte, un tema fertile, naturalmente disponibile ad una lettura di tipo simbolico e un'analisi interdisciplinare. Di qui l'estrema eterogeneità che caratterizza la raccolta, nei contenuti, nella cronologia e negli ambiti geografici rappresentati, con l'unico motivo unificante di una costante afferenza all'area mediterranea. I contributi, che a seconda dei casi risultano dotati di un taglio prevalentemente archeologico o storico-religioso, si ripartiscono in egual misura tra mondo greco-romano e cristianesimo. Se, dunque, il fulcro dell'opera è costituito dalla forte identità morfologica della grotta, che condiziona la sua stessa attitudine a rivestire significati sacrali, i vari segmenti interni intervengono a declinare singoli aspetti tematici, ora fornendo una nuova lettura di argomenti già noti, ora portando all'attenzione degli studiosi temi meno sondati, e pur tuttavia meritevoli di maggior risalto. Nell'antro, inteso come un "ponte" in cui le categorie dello spazio e del tempo si annullano, almeno rispetto alla loro ordinaria percezione, sono da sempre state ravvisate, da parte delle più varie culture umane, le condizioni idonee per l'irruzione del soprannaturale e la piena estrinsecazione delle sfere cultuali. L'isolamento, la monumentalità, l'inaccessibilità, l'oscurità, la profondità, la presenza di belve o esalazioni sono tutti elementi connotativi di enorme rilievo; ma non per questo, anche alla luce dei più recenti orientamenti scientifici, è possibile accogliere una visione "etica" di questa complessa fattispecie culturale, cui converrà piuttosto anteporre un approccio di tipo "emico", in grado di rendere giustizia alle peculiarità storiche e ambientali della realtà di riferimento. E questa specifica valutazione critica, pertanto, a caratterizzare, come in filigrana, tutti i saggi ospitati nel volume.
Sono qui tradotte da Stefano Esengrini alcune delle più significative conversazioni sull'arte del pittore francese Georges Braque, corredate di illustrazioni. Attraverso le sue parole, pronunciate nel corso di più di un trentennio (1928-1963), e la riproduzione di tredici dipinti, si ripercorre il cammino figurativo e umano di uno dei pittori che più hanno contribuito a determinare il destino dell'arte nel Novecento - dagli esordi fauves alla scoperta di Cézanne, fino all'esperienza cubista e alla produzione tarda, caratterizzata dalla comparsa dei temi dell'atelier e dell'uccello. In gioco è il senso complessivo di quel fenomeno spirituale in cui consiste la creazione artistica: l'origine dell'opera d'arte, la questione dello spazio, la figura dell'artista e la particolare natura del rapporto che egli intrattiene con quella "realtà" che è suo intento ritrarre.
Le testimonianze "bresciane" sulla santità di Paolo VI, qui per la prima volta raccolte e annotate da Massimo Tedeschi, sono tratte dalla Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, conservata negli archivi della Congregazione delle Cause dei Santi. Documenti che riportano - ai fini del processo di canonizzazione - i detti su Montini riferiti da coloro che lo hanno conosciuto: queste parole, radunate al di fuori dei faldoni ufficiali, sembrano ridare corpo e vita alle virtù di Montini che si manifestano fin da ragazzo e seminarista, e poi da sacerdote, vescovo e Papa. Una polifonia di voci che converge nel mostrare la straordinaria levatura spirituale e umana di Montini, per un ritratto seppure parziale ma poco convenzionale. Come quello, familiare, che si trae dal ricordo di Chiara Montini Matricardi e dall'album di famiglia, dove si coglie la levità dello zio don Battista e non solo la solennità del vescovo e del Papa.
Collocato tra le ortodossie e la critica radicale alla religione, tra lo scandalo delle divisioni fratricide tra Chiese, delle guerre di religione, e lo scetticismo libertino e ateo, Herbert di Cherbury - statista e filosofo inglese (1582-1648) - delinea un'autentica terza via nel dominio religioso che fa di lui, come già Wilhelm Dilthey aveva colto, l'esponente di quella linea speculativo-teologica «trascendentale o spiritualista» che, dal Cinquecento in poi, muovendo dal teismo rinascimentale e dalla mistica, aveva dichiarato l'universalità della rivelazione, il primato della coscienza e del lumen Dei in essa inscritto sul dogma e sulle istituzioni. Herbert, in questo senso, scrive Dilthey, è colui che «primo tra tutti nell'Europa cristiana pose le basi dell'autonomia della coscienza religiosa mediante l'analisi della capacità conoscitiva in materia di religione». Tra le sue opere ricordiamo, oltre a De religione laici (1645) - qui tradotto e commentato da Gabriella Bartalucci -, De ventate (1624), De religione gentilium (postumo, 1663) e l'Autobiografia (postuma, 1769). Roberto Celada Ballanti.
Il tema della giustificazione - l'azione salvifica di Dio, che rende l'uomo "giusto" ai Suoi occhi -, attorno a cui ruota lo Scisma protestante, fu una questione decisiva per il giovane Lutero, e oggetto precipuo della sua esegesi biblica, in particolare delle lettere paoline. Il volume ricostruisce questo particolare aspetto della dottrina luterana facendo luce, al tempo stesso, sul senso della Riforma nel suo differire dalla teologia cattolica. L'interpretazione luterana del concetto di "grazia" - ripresa e commentata in queste pagine - rappresenta anche il focus di una più profonda conoscenza fra le due confessioni, e il modo per superare reciproci pregiudizi e condanne dottrinali sulla via della comune fede in Cristo, di cui tanto più bisognosi sono gli uomini del nostro tempo.
Sezione monografica: Lingua e stile in Origene A. CACCIARI - D. PAZZINI, Introduzione A. ALIAU-MILHAUD, La composition du prologue du Commentaire sur Jean d'Origène D. PAZZINI, L'uso del verbo in Origene: i tempi storici (CIo VI, X e XIII) M. MITCHELL, 'Problems and Solutions' in Early Christian Biblical Interpretation: A Telling Case from Origen's Newly Discovered Greek Homilies on the Psalms (Codex Monacensis Graecus 314) C. FARAGGIANA DI SARZANA, Due loci corrupti produttori di neologismi A. CACCIARI, L. PERRONE, «I cuori e i reni». Note sull'interpretazione origeniana di Sal 7,10. Articoli L.C. PALADINO, Gli Acta Alexandrinorum: studio preliminare per una nuova edizione critica F. BERNO, Intelletto e anima / caldo e freddo: una dialettica valentiniana in Origene? G. PISCINI, Le dialogue avec les chrétiens dans le Discours véritable de Celse J. LEONI, L'esegesi origeniana della quarta petizione del Paternoster. I frammenti greci F. CELIA, Gregory of Neocaesarea: a re-examination of the biographical issue F. VECOLI, Phénoménologie de la vocation monastique: le mystère de la naissance d'un moine P. RIMOLI, La paternità del Christus Patiens tra Gregorio di Nazianzo e Teodoto di Ancira S.A. ROBBE, Non solum pro pietate, verum etiam pro castitate. Martirio e castità nella Storia ecclesiastica di Rufino di Concordia A. BAUSI - A. CAMPLANI, The History of the Episcopate of Alexandria (HEpA): Editio minor of the fragments preserved in the Aksumite Collection and in the Codex Veronensis LX (58) A. BAUSI, The accidents of transmission: On a surprising multilingual manuscript leaf. With the edition of the Ethiopic version of two Constantinian epistles (CPG no. 8517, Epistula Constantini imperatoris ad ecclesiam Alexandrinam, and CPG nos 2041 = 8519, Lex lata Constantini Augusti de Arii damnatione) S. FERNÁNDEZ, A Neglected Sixth-Century Manuscript of Origen's De Principiis A. DI RIENZO, Gli Actus Silvestri nella tradizione in lingua siriaca: il testimone contenuto nel manoscritto BL Add 12174 G. LETTIERI, Eriugena e il transitus di Agostino nei Padri greci. Apokatastasis ed epektasis nel V libro del Periphyseon R. TONDINI, Origene bizantino. I Commenti a Matteo e Giovanni da Mistrà a Venezia M. FALLICA, Origene pro sola fide nel Beneficio di Cristo. L'antologia patristica Unio dissidentium come fonte riformata di un'anomala auctoritas.
"Studi e materiali di storia delle religioni perseguono nel loro campo speciale i fini della scienza e della cultura. Alla scienza storica contribuiscono facendo oggetto di storia la religione nel suo svolgimento. Alla cultura schiudono più larghi orizzonti, promuovendo una maggiore partecipazione del pensiero italiano alla conoscenza di forme e momenti di civiltà meno prossime e meno noti." (Raffaele Pettazzoni)
Frutto di un progetto unitario, il "Manuale di storia della Chiesa" diretto da Umberto Dell'Orto e Saverio Xeres, in quattro volumi, si propone come strumento di consultazione e di sintesi per conoscere lo sviluppo della Chiesa nel corso della storia. Le pagine iniziali di ogni volume presentano il relativo periodo storico: l'Antichità cristiana, dalle origini della Chiesa alla divaricazione tra Oriente e Occidente (secoli l-V); il Medioevo, dalla presenza dei barbari (secoli IV/V) in Occidente al Papato avignonese (1309-1377); l'epoca moderna, dallo Scisma d'Occidente (1378-1417) alla vigilia della Rivoluzione francese (1780-1790), l'epoca contemporanea, dalla Rivoluzione francese al Vaticano II e alla sua recezione (1789-2005). Nell'opera vengono evidenziati i collegamenti tra le varie epoche e tematiche, mentre alcuni inserti approfondiscono vicende o concetti particolari. Ogni capitolo è arricchito da una bibliografia selezionata che indica tanto i testi utilizzati per elaborare l'esposizione quanto quelli che permettono di meglio conoscere e comprendere gli argomenti trattati.
Qual è l'identità dell'Europa, tra crisi della sua coscienza storica e sfida delle nuove migrazioni? Come sottrarsi alle spire di una memoria-ripetizione che dimentica la complessità della storia? Per Ricoeur, l'idea stessa di Europa ha un futuro quando si riconosca, in uno sforzo di memoria critica e attiva, che essa significa uno «spazio della integrazione delle migrazioni passate, presenti e future». Un'«idea mobile» la cui identità è il risultato dell'intrecciarsi di differenti tradizioni.