I sistemi di valutazione e misurazione della performance professionale vengono presentati come un fatto ovvio e naturale, in realtà segnano una svolta nel modo di vivere il lavoro e i rapporti sociali: l'irresistibile ascesa della meritocrazia. Vidaillet svela il senso profondo di questa trasformazione illuminando la zona d'ombra di solito trascurata dagli studi sulla valutazione: il nostro desiderio di essere giudicati e, quindi, la nostra personale responsabilità nella legittimazione dei dispositivi di valutazione, perfino i più irragionevoli e disfunzionali. La meritocrazia intercetta il nostro bisogno di riconoscimento, ci dà la sensazione di essere artefici del nostro destino e interpreta ogni conflitto come una semplice competizione tra individui. Ma la valutazione si rivela una trappola: lascia insoddisfatti i bisogni a cui pretende di fornire una risposta, alimentandoli incessantemente e intrappolandoci in un circolo vizioso dal quale è difficile liberarsi. Questo saggio offre gli strumenti per opporsi alle logiche seduttive ma perverse della valutazione, ne svela le fondamenta piscologiche e al tempo stesso prospetta una nuova consapevolezza dei nostri rapporti sociali.
Il volume fornisce una disamina della diffusione dell'italiano L2 nell'Africa sub-sahariana francofona, una realtà diffusamente plurilingue. Oltre al confronto descrittivo dei modelli di plurilinguismo europeo e africano, viene proposta anche un'analisi delle sfaccettature della localizzazione e della contestualizzazione dei materiali per l'insegnamento delle lingue straniere. Il volume si rivolge ai docenti di italiano in Africa, nonché a tutti gli insegnanti di italiano che operano in situazioni che richiedono spiccate abilità di contestualizzazione e di umanizzazione del processo didattico e dei materiali ivi attinenti. Anche gli editori e gli autori di materiali per l'insegnamento dell'italiano L2 vi troveranno nuovi spunti per una maggiore contestualizzazione della strumentista didattica.