«La missione materna della Vergine spinge il Popolo di Dio a rivolgersi con filiale fiducia a colei, che è sempre pronta ad esaudirlo con affetto di madre e con efficace soccorso di ausiliatrice.121 Esso, pertanto, è solito invocarla come consolatrice degli afflitti, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, per aver nella tribolazione conforto, nella malattia sollievo, nella colpa forza liberatrice (MC 57)».
Con questo piccolo testo vogliamo prepararci alla festa dell’Immacolata Concezione di Maria e guardando alla Donna vestita di sole desideriamo riscoprire il nostro essere creati a immagine e somiglianza di Dio, che ci ama e viene in cerca di noi ogni giorno, ma anche contemplare il mistero della maternità di Maria che, “donna dal cuore di madre” e “mamma dal cuore umano”, intercede ancora per tutta l’umanità nei pericoli e nelle difficoltà.
La Chiesa prega in unione con Lei che, assunta in cielo, non ha deposto la sua maternità ma continua la sua missione di intercessione per ottenerci i doni della salvezza eterna (cf. LG 65).
Guidati inoltre da Papa Paolo VI vogliamo pregare per tutti i giovani perché possano nel mondo di oggi rivivere il miracolo di Cana e della Pentecoste, perché il vinodella salvezza abbondi nei loro cuori, lo Spirito rinnovi la loro vita e l’annuncio del Vangelo li renda innamorati testimoni delle bellezze e delle meraviglie di Dio.
“In omnibus operibus tuis, memorare novissima tua, et in aeternum non peccabis” (Siracide 7,40). I “novissimi”, cioè le cose ultime, che nella teologia cristiana vengono indicati in morte, giudizio, inferno e paradiso. La meditazione assidua di tali realtà permette non solo di non lasciarsi affascinare e assorbire oltre misura dalle cose penultime (le realtà del mondo presente), garantendo quindi un maggiore equilibrio nella conduzione dell’esistenza umana, ma orienta verso un futuro assoluto, che sta sempre al di là di ogni momento della storia del singolo e del mondo. Soltanto se diretta verso qualcosa e non verso il nulla, la vita umana, breve o lunga che sia, è vera- mente vita e non illusione. Come non accostare alla saggezza del Siracide un pensiero tratto da Le ultime lettere di Jacopo Ortis: “se gli uomini si conducesse- ro sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente”? Ci troviamo di fronte ad un problema cruciale dell’uomo in quanto tale, che resta identico anche nel variare dei contesti socio-culturali.
Una biografia del giovane santo, patrono dei giovani.
Può apparire ingenuo o presuntuoso proporre alcune riflessioni su Gesù di Nazareth dopo duemila anni nei quali una moltitudine di testi ne hanno approfondito la vita e la personalità, sia sotto l’aspetto umano sia quale rivelazione divina della sua umanità. Ho ritenuto quindi utile presentare una sintesi coordinata degli approfondimenti storici e teologici che sono stati pubblicati attraverso i secoli, raccogliendo sull’argomento, nei singoli capitoli, impostazioni tematiche e sviluppi razionali di eccelsi studiosi, che vengono indicati nella vasta bibliografia, che sono riuscito a leggere negli anni e che mi sono sembrati di maggiore interesse, coordinando il meglio dei loro scritti, più o meno attendibili. Questa umile opera di raccolta è un invito a prendere coscienza della vastità e profondità dell’argomento. Lo scopo non è di proporre un testo di teologia o una rassegna delle varie interpretazioni possibili della persona di Gesù, emerse in secoli diversi con diversi metodi critici, ma di raggruppare un insieme di sfaccettature compatibili che ne descrivono la persona umana. Dario Rezza
“La felicità del paradiso, totale e senza fine, non è possibile formularla se non in uno spazio indefinito e privo di qualsiasi identificazione di tempo. Il paradiso esige cioè che, una volta recitato il mea culpa e reso grazie alla bontà divina, vengano recisi i legami con il proprio passato e le sue radici terrene, e spente ulteriori impossibili aspirazioni future. Ma svincolati dal passato e senza il contesto vitale che ci ha distinti e ci orienta, si perde la propria identità.”
Questo libro, alla sua XI edizione e progetto grafico a cura di Cinzia Napolitano ripercorre la vita della piccola Maria Goretti: un percorso lineare, inserito nel concreto, illuminato dalla fede. Alle grandi gesta preferiva il quotidiano, per cui tutto per lei era dono della Provvidenza. Il segreto della sua santità è racchiuso in questa “normalità”, vissuta in risposta a una precisa chiamata di Dio che l’ha vista protagonista nel contesto della sua famiglia, tra i fratellini, nelle difficoltà del mondo disperato e tragico delle paludi Pontine, nel dolore conosciuto precocemente, nel rifiuto di ogni violenza. L’episodio traumatico della sua morte e il perdono concesso al suo uccisore sono gli ultimi capitoli di una vita storicizzata nella dimensione della fede, della speranza e della carità.
Rileggendo attraverso la selezione di omelie qui presentate il pensiero e la fede di Paolo VI appare in tutta la sua ricchezza il magistero che egli con sicurezza di nocchiero in mare tempestoso ha dato alla Chiesa negli anni del suo pontificato. Anni tutt’altro che facili.
Quanto detto da Giovanni Paolo II può darci una visione sintetica, ma veramente efficace, della grandezza umana e spirituale di questo papa: “Particolarmente sensibile alle istanze della cultura moderna, conoscitore acuto della molteplice e vasta problematica del mondo attuale, cosciente ad un grado estremo della responsabilità del suo alto ministero, partecipe della sofferenza fisica e morale dell’intera umanità, Paolo VI, innamorato di Cristo e amico di ogni uomo, fedele servitore della verità nella carità, e instancabile difensore dei diritti di Dio e dell’uomo, è stato e sarà per sempre gloria imperitura di Brescia, dell’Italia e della Chiesa”.
Si può certamente dire che Paolo VI non fu molto ascoltato, né sempre capito. Le sue parole però rimangono un tesoro di grande attualità, che merita di ritornare a meditare. E’ ciò che sta avvenendo sempre più. L’attuale papa Francesco lo sta facendo: lo propone a tutta la Chiesa proclamandolo anche santo.
Nelle pagine di questo libro viene narrata da p. Norberto la memorabile vita di s. Gabriele dell'Addolorata, dalla nascita fino alla prematura morte, con particolare attenzione agli episodi e alle virtù che hanno contribuito alla sua santificazione.
Spesso, proprio una vita semplice, custodita dalla freschezza della natura, poco conforme ai rumori che attirano
l’attenzione, quasi – verrebbe da dire – una vita anonima, trova la sua dignità in Cielo e si irradia sulla Terra. Proprio come tutte le cose di Dio.
Si narra in queste meravigliose pagine la breve, ma intensa vita di Pietrino Di Natale, il suo amore e la sua fedeltà al signore, l’aiuto verso il prossimo, il suo impegno costruttivo nella comunità parrocchiale.
Pietrino incarna e indica uno stile di vita apprezzabile in ogni tempo. Il suo entusiasmo, la sua solarità, i suoi slanci confermano che la vita può essere vissuta in pienezza in ogni ambiente, che può non scivolare via inutilmente e che è chiamata a superare la morte.
In questo testo della Conferenza Episcopale Italiana viene trattato il tema dell’amore fra uomo e donna nella concretezza del Vangelo.
L’amore fra uomo e donna è evidentemente tra le esperienze umane più generative, è fermento della cultura dell’incontro e porta al mondo attuale un’iniezione di socialità: davvero “il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa”(cfr. AL 31)»1.
Con queste parole, inviate attraverso un video-messaggio, Papa Francesco l’11 novembre 2017 si rivolgeva ai partecipanti al III Simposio Internazionale sull’Amoris laetitia, organizzato dall’Ufficio Famiglia della CEI.