Una edizione integrale dei Vangeli E degli Atti degli Apostoli, con il testo della CEI, le introduzioni ai singoli libri riprese da La Sacra Bibbia CEI–UELCI • Vangeli e Atti degli Apostoli. (2008), in cui domina chiarezza di linguaggio, schematicità e semplicità nella trattazione relativa alle diverse questioni (contenuti, caratteristiche e origine del libro). Un’edizione economica, da portare con sé in tasca, nella borsa o nello zaino, per avere la possibilità di accostarsi al testo evangelico in “ogni momento della giornata”, perché “lì è Gesù che parla” (papa Francesco).
ARGOMENTO
Il Corano è il testo sacro e la prima fonte della religione islamica. La quale “religione” è intesa secondo categorie peculiari, non occidentali, e abbraccia ogni aspetto, da quello dottrinale a quello normativo, a quello etico, dalla società terrena a quella celeste, e regola la concezione stessa delle istituzioni dello Stato. In tal senso il Corano regola, in qualche modo, tutta la vita dell’individuo, della società e dello Stato. Consapevoli dunque della pervasività della religione islamica in tutti gli aspetti della vita, dobbiamo comprendere come
si è evoluto e diversificato il rapporto tra Corano e islàm nel tempo e nello spazio, nei diversi “ambienti” islamici (Stati, società, istituzioni religiose e culturali islamiche, ecc.). Il libro intende altresì sottoporre al lettore alcuni temi maggiori del Corano, accompagnarlo nella questione della storia
della formazione del testo, sia nella versione “dogmatica” degli ulema (dottori della legge islamica), sia nella versione critica, storico-letteraria, degli studiosi occidentali. Inoltre vuole fornire un’idea, completa e allo stesso tempo concisa, dello sviluppo dell’esegesi musulmana, a partire dall’esegesi “classica”, ancora molto condivisa dalle comunità immigrate dei musulmani, fino ai nuovi coraggiosi ma circoscritti tentativi della moderna ermeneutica coranica. Il linguaggio usato è divulgativo e i riferimenti bibliografici presenti in nota sono facilmente reperibili.
Il fenomeno del jihad armato è entrato nelle nostre case occidentali con gli attacchi terroristici a ripetizione dagli ultimi anni del secolo scorso ad oggi. Anche per il mondo islamico il dibattito sul jihad è molto complesso. Per non rischiare di criminalizzare tutto l’islam o, al contrario, di deresponsabilizzare l’islam accusando gli autori di simili atti di essere fuori dall’islam, è utile ricostruirne il significato a partire dalla dottrina, passando poi a verificare cosa è successo nella storia. Oltre a questi punti il testo affronta alcune modalità innovative nel campo della guerra religiosa come il martirio- suicidio, non presente nell’islam sunnita fino alla fine del
XX secolo ed oggi invece intensamente utilizzato durante gli attacchi terroristici e vissuto quasi come un’esperienza mistica. Il tema è stato sviluppato in 5 capitoli dove vengono affrontati quindi la nascita, lo sviluppo, le diverse forme di jihad, le attuali dinamiche presenti nei principali gruppi jihadisti. Il linguaggio usato è divulgativo e i riferimenti bibliografici presenti in nota sono facilmente reperibili.
Il testo indaga la relazione che si crea naturalmente, in tutte le culture del mondo, tra gli alcuni aspetti originali di ogni persona, sia dal punto di vista mentale sia esistenziale, e alcuni aspetti comuni a tutti. La pretesa umana di considerarsi originali crea spazi incolmabili tra gli individui
e produce la convinzione che non soltanto si è padroni delle proprie scelte, ma anche che si è autonomi nelle proprie azioni. In genere si ha un’idea megalomane del proprio io, che deborda oltre i confini naturali della relazione con l’altro da sé. Partendo da questo presupposto, il volume analizza la formazione del concetto di io, proponendo la sua sostituzione con il termine noi, per poi approdare a quelli di altro e di mondo.
Noi, gli altri, il mondo sono quindi le coordinate della riflessione proposta dall’Autore e costituiscono le tre parti del testo:
• Noi: ovvero imparare a percepirsi come sintesi di quello che si crede di essere e di ciò che gli altri credono che noi siamo per migliorare il proprio benessere e a mutare comportamenti inadatti, specialmente in contesto sociale;
• gli altri: ovvero imparare ad abbandonare la propria casa per spostarsi verso la terra promessa che desideriamo e che possiamo raggiungere con l’aiuto della relazione affettiva con il mondo e le persone (concetto chiave: altruismo).
• il mondo: ovvero imparare a reimpostare il nostro rapporto con il mondo, inteso come insieme di oggetti, situazioni ed eventi, per assumere la possibilità di cambiare investendo sulle proprie motivazioni e intenzioni. In questa parte sono inseriti anche i contributi della dottoressa Raffaella Fagnoni e del dottor Carlo Vannicola, docenti all’Università di Genova.
Prefazione della professoressa Edda Bresciani, Professore Emeritus di Egittologia all’Università di Pisa– Accademia dei Lincei.
L’AUTORE
Alessandro Bertirotti, laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze, è docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova (Dipartimento di Scienze per l’Architettura). Visiting Professor presso l’Universidad Externado de Columbia–Bogotà, è Vice–Segretario Generale dell’UNEDUCH (Universal Education Charter), ONG presso l’ONU e il Parlamento Europeo. Ha fondato l’Antropologia della Mente e partecipa a un programma radiofonico su Rai Uno, dedicato al benessere della vita quotidiana (www.bertirotti.info).
Propone sette atteggiamenti improntati al rispetto reciproco, alla stima, alla fraternità, alla misericordia, per migliorare le relazioni umane, per essere felici e rendere felici gli altri. L’Autore, un sacerdote con una
lunga esperieza missionaria, fa eco all’invito di papa Francesco a vivere la misericordia. Non occorre fare azioni eclatanti, ma piccoli gesti quotidiani, come offrire un sorriso a chi è triste, stringere la mano a chi si sente rifiutato, dedicare parte del proprio tempo a chi è solo, mettere pace dove c’è discordia, perdonare e amare anche chi non ci ama...
In sostanza, impegnarsi a vivere le opere di misericordia per contribuire a creare una mondo migliore.
Padre Adriano Sella, da tempo impegnato nel sociale, dirige la Rete interdiocesana «Nuovi Stili di vita»; vincitore del «Premio alla vita 2013». • Relazioni umane. Ha lavorato molti anni in Amazzonia, è stato coordinatore della Commissione Giustizia e Pace e dell’organismo che si occupa della pastorale sociale all’interno della Conferenza Episcopale dell’area ecclesiale Nord II del Brasile. Dal 2003 vive e lavora in Italia nella promozione dei nuovi stili di vita. A Vicenza ha promosso il movimento “Gocce di Giustizia” e altre realtà che hanno l’obiettivo di contribuire a formare una società più umana e più giusta. Attualmente è inserito nella diocesi di Padova: coordina la Commissione diocesana della Pastorale Sociale e del Lavoro. Tiene corsi e conferenze su temi sociali. È autore di vari libri e articoli. Con le Paoline ha pubblicato nel 2015: Nuovi stili di vita, otto consigli per cambiare rotta.
In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia si ripropone la figura di Teresilla, al secolo Chiara Barillà, suora calabrese delle Serve di Maria Riparatrici. La sua è stata una vita interamente donata agli altri, soprattutto agli ammalati nella realtà dell’Ospedale San Giovanni–Addolorata di Roma, dove lavorava, e ai carcerati. Aveva iniziato la sua attività di volontaria nel carcere Regina Coeli
e in quello di Rebibbia, a Roma, per poi continuare in altre carceri d’Italia, anche in realtà difficili da avvicinare, come il carcere di massima sicurezza di Pianosa. Fu fautrice dell’indulto e dell’amnistia, convinta di una soluzione politica per affrontare la questione della detenzione, in particolare dei condannati per terrorismo; per sostenere questo tema si avvalse di molte conoscenze in ambito politico e giudiziario. Si impegnò strenuamente per facilitare la riconciliazione tra i terroristi e i famigliari delle vittime. A poco più di dieci anni dalla morte, avvenuta la notte tra il 22 e il 23 ottobre 2005, investita da un’auto mentre a piedi si sta recando in pellegrinaggio al santuario del Divin Amore, la gente continua a ricordare con affetto e riconoscenza suor Teresilla, grande apostola della riconciliazione e della carità.
NUOVO CAPITOLO “DIECI ANNI DOPO”.
L’AUTRICE
Annachiara Valle, nata a Cosenza, giornalista, ha lavorato, per Segnosette (settimanale dell’Azione cattolica), per la Rivista del volontariato, nella redazione esteri di Avvenire e per la Rai di Milano. Tra le sue pubblicazioni Matti da levare. Se tornano i manicomi (La meridiana), Parole opere e omissioni. La chiesa nell’Italia degli anni di piombo (Rizzoli), con Mino Martinazzoli, la biografia Uno strano democristiano (Rizzoli), Santa malavita organizzata (San Paolo). Lavora per il mensile Jesus e collabora con Famiglia Cristiana; è direttrice del mensile Madre.
Quando, sul fare del 411, la Chiesa cattolica d'Africa e quella donatista furono convocate in un'assise promossa dall'imperatore Onorio per sanare il secolare scisma africano, giunsero a Cartagine quasi 600 vescovi. La conferenza, svoltasi sotto la guida di un giudice imperiale, il nobile Marcellino, si protrasse per tre intense giornate i cui dibattimenti furono meticolosamente verbalizzati dalla burocrazia statale, giungendo a noi quasi per intero. Raramente si ha la possibilità di osservare gli eventi storici "direttamente", senza la mediazione di chi racconta, ricorda, interpreta, spiega o giudica il passato: in questa preziosa circostanza è viceversa possibile. Il lettore assisterà alla verbalizzazione puntuale di un confronto serrato e denso tra due Chiese che rivendicavano la pienezza della loro dignità storica e teologica, sfidandosi sui più svariati registri: da quello biblico/ermeneutico a quello teologico - ed ecclesiologico in particolar modo -; da quello storico a quello giuridico e processuale. Le fasi decisive di un conflitto che segnò in profondità l'ecclesiologia cattolica si svolgono sotto gli occhi del lettore, senza alcun filtro. A rendere ancor più preziosa questa occasione editoriale vi è l'intervento diretto di Agostino d'Ippona: affermato vescovo cattolico, egli prenderà parte al dibattimento guadagnandosi immediatamente un ruolo di primo piano che, senza alcun dubbio, può essere definito decisivo per le sorti dell'intera conferenza.
È la storia di Giampiero Morettini, seminarista della diocesi di Perugia, morto a trentasette anni per complicazioni sorte in seguito a un intervento al cuore. Dopo un'adolescenza e una giovinezza vissute lontano dalla Chiesa, Giampiero ritorna decisamente alla vita di fede grazie a un'esperienza vissuta durante l'annuale benedizione pasquale nel negozio di alimentari che, con la madre, ha aperto nel centro storico di Perugia. Quattro anni dopo è in seminario, dove la routine quotidiana è bruscamente interrotta nel maggio del 2014 da un malore, che rivela una malformazione cardiaca per la quale due mesi dopo sarà operato. La fibra umana e spirituale di questo giovane è venuta alla luce nel calvario postoperatorio. Per molti, la sua morte ha segnato il loro ritorno a Dio, stimolati dal modo in cui Giampiero ha saputo vivere e morire. Un giovane mite e discreto, che ha dato prova di incarnare il Vangelo nell'ordinarietà della vita quotidiana e il cui desiderio, come egli stesso scrisse nel suo testamento indirizzato al parroco di Castel del Piano, era quello di "diventare santo"
Tommaso e Costanza sono due fratellini e desiderano tanto un gatto. Ma i genitori sono sempre stati contrari. Fino a quando si presenta un'insolita occasione. Una coppia di anziani vicini deve partire per la Francia e affida per qualche giorno il loro gatto Velour alla mamma. A prendersene cura sono i due bambini, che fanno a turno a darle i croccantini e sistemargli la cuccia. Quando il gatto scompare, allarmati, chiamano il veterinario, che rivela come in realtà Velour sia una gatta, incinta per di più. Anche la mamma è molto preoccupata e tutti e quattro si mettono a cercarla. La trovano nascosta al parco, con la sua cucciolata di quattro micetti partoriti in anticipo rispetto alle previsioni. E c'è anche un gatto nero che le ronza attorno con fare protettivo. Nell'attesa che i loro padroni ritornino, la famiglia si occupa anche dei gattini, mentre il veterinario avvisa i responsabili della colonia felina perché provvedano a sterilizzare il gattone nero che era sfuggito al loro controllo. Costanza si affeziona in particolare all'unica micetta della cucciolata, che chiama Rotolina. Passati i quaranta giorni dello svezzamento, i due bambini avranno una sorpresa: potranno tenere Rotolina con loro, non più solo in affitto. Età di lettura: da 4 anni.
È un saggio sul tema della giustizia riparativa, attenta cioè non solo a punire, ma anche a tutelare la dimensione umana insita in ogni offesa morale e materiale alla persona. Il volume parte dalla considerazione che spesso la pena inflitta al reo non tiene conto della riabilitazione della dignità della vittima. Occorre quindi promuovere un'idea di giustizia riparativa che la includa attraverso percorsi di riconciliazione. Ciò comporta una rivoluzione culturale - una giustizia capovolta - che contrapponga alla visione retributiva (incentrata sul rapporto tra reato e pena) quella riparativa. La riparazione comprende un percorso articolato in alcuni passaggi fondamentali: il riconoscimento da parte del reo della propria responsabilità; la comprensione da parte del reo dell'esperienza di vittimizzazione subita dalla vittima e del danno recato all'intera comunità; l'elaborazione, da parte della vittima, della propria esperienza di vittimizzazione. Il volume consta di due parti: la prima descrive la salute delle carceri, il fondamento giuridico e biblico della giustizia riparativa e include alcune storie di riconciliazione; la seconda riporta alcuni dialoghi dell'autore con Francesco Cananzi, appartenente al Consiglio Superiore della Magistratura; Daniela Marcone, vicepresidente di Libera; Guido Chiaretti, presidente dell'associazione di volontariato carcerario Sesta Opera San Fedele; don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane.