Il testo propone un cammino di maturazione cristiana per ragazzi adolescenti, centrato sulla persona di Cristo-roccia, su cui poggia e si costruisce la vita del cristiano pietra-viva dell'edificio Chiesa-corpo di Cristo. Come evitare il rischio della stanchezza, della noia, dello spreco, del nonsenso? La formula magica è: meno IO, più TU; più rapporto con Dio e con l'altro. Condivisione dei valori, con il risultato di una grande gioia. L'autore, nel cammino di riscoperta di Gesù, si incontra con delle persone, pietre vive: Giovanni Battista, Maria di Nazaret, Zaccheo, San Paolo, San Pietro? Ogni capitolo si apre con il racconto di Vangelo che si riferisce al personaggio.
L'Ottocento è il secolo dei Santi e tanti ne fiorirono. Ludovico da Casoria (Casoria - NA 1814) è un religioso dei Frati Minori Scalzi, Ordine in cui si trovò quasi senza volontà propria, ma solo per poter continuare gli studi, provenendo da famiglia povera. Ragazzo brillante, per vent'anni insegnò filosofia e matematica e condusse una vita quasi "agiata" finché, dopo richiami dei superiori e una esperienza mistica durante una adorazione eucaristica, decise di cambiare vita e di dedicarsi ai poveri e agli umili, ai diseredati e ai "senza nessuno": dai ragazzi di colore schiavi al Cairo, ai sordomuti, ai vecchi: in breve, qualsiasi emergenza si presentasse ai suoi occhi. Con l'aiuto dei Terziari francescani, che promosse ovunque, fondò i Frati della Carità o i Frati Bigi e le suore Bigie Elisabettine. Ebbe contatti con donne e uomini che hanno lasciato il segno nella loro epoca, da Daniele Comboni a Bartolo Longo, senza contare le donne figlie spirituali che hanno iniziato varie opere caritative. La sua prima biografia fu scritta lo stesso anno della morte dal cardinale Alfonso Capecelatro! "Carità sfrenata, fantasia senza limiti e rocciosa fiducia nella Provvidenza" il suo continuo correre e accorrere era radicato nella fede e nella profondità della sua vita spirituale" come conclude bene Agasso. Beatificato il 18 aprile 1993 da Giovanni Paolo II e canonizzato il 23 novembre 2014 da papa Francesco.
L'autore, ispirandosi a Gesù, l'uomo "benevolente" per eccellenza, fa un elogio della Benevolenza e fa emergere la grande necessità di recuperare la valenza di questo sentimento nei quotidiani rapporti sociali, in un tempo, quale l'attuale, carico di tensioni e di divisioni, privo di certezze, afflitto da guerre disseminate. Dopo aver analizzato gli altri otto "gusti" del frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5,22), l'autore dimostra che il quinto "gusto", la Benevolenza, è un modo di "ascoltare", è una disposizione d'animo capace di "sentire il bene" che è insito nelle cose e nelle persone. Gesù lo ha dimostrato in vari suoi incontri: con i bambini, con il paralitico di Betzatà, con Giuda Iscariota, con le donne... lo ha dimostrato scegliendo di morire in croce per la nostra salvezza. Quali sono, oggi, i "luoghi" o le "situazioni" per poter vivere la Benevolenza secondo il modello evangelico? L'autore ne prende in esame alcuni: la coppia, i luoghi di lavoro, nel rapporto tra genitori e figli, nelle comunità religiose, tra amici ecc.
L'acqua è un vero tesoro, tanto che è anche chiamata "oro blu". È un bene primario per la vita di ogni essere vivente, per l'uomo, come per gli animali e la vegetazione. È un bene che non va sprecato, perché può anche finire, mancare, causare deserti e morte. I bambini imparano a conoscere l'importanza dell'acqua sia per la vita umana sia per quella delle piante e degli animali. Scoprono i diversi modi per non sprecarla anche a casa, quotidianamente. Quali le proprietà dell'acqua? Dov'è la sorgente più vicina? Come purificare l'acqua? Come risparmiarla? A questi interrogativi aiuta a rispondere la guida per i genitori contenuta nelle ultime pagine del libretto. Età di lettura: da 5 anni.
Immondizia, spazzatura e altri prodotti di scarto, se impropriamente smaltiti, oltre a mettere in pericolo la salute delle persone e degli animali, guastano l'ambiente. Leggendo questo libro i bambini impareranno il significato di riduzione dei consumi, di riciclo, di rispetto della natura e dei suoi cicli, di sprechi, di raccolta responsabile dei rifiuti. La guida per i genitori offre informazioni circa i rifiuti domestici, la riduzione degli sprechi, i rifiuti industriali, il ciclo organico, la biomassa? Età di lettura: da 5 anni.
Da dove viene l'energia di cui abbiamo bisogno? Quali problemi possono causare le fonti di energia? Quanta energia usiamo? Come risparmiare energia? Come si produce l'inquinamento? Questo libro spiega ai bambini che l'energia, direttamente o indirettamente, deriva dal sole e insegna loro l'importanza di scoprire fonti di energia rinnovabile. Le ultime pagine propongono una guida per i genitori, perché essi possano accompagnare i bambini a un uso responsabile delle fonti di energia, che utilizzino il risparmio ed evitino lo spreco. Età di lettura: da 5 anni.
È davvero facile sporcare l'aria con i gas emessi dalle auto, dalle industrie, dagli inceneritori? Come possono vivere bene le persone quando non si riesce a respirare? Uomini, animali e piante necessitano di aria pulita. Questo libro spiega ai bambini perché abbiamo bisogno di aria e insegna loro quali sono i rischi dell'inquinamento e come contenerlo. Le ultime pagine sono dedicate ai genitori, con una guida per loro; in esse si spiega il sistema respiratorio, la fotosintesi, l'atmosfera, il buco nell'ozono, le molte cose che si possono fare per mantenere l'aria pulita, respirabile. Età di lettura: da 5 anni.
È davvero "bella notizia" sapere che Dio è all'opera per la nostra "salvezza", e che questa molto semplicemente consiste nel "cacciare gli spiriti immondi" dal cuore di ogni uomo, per fare posto allo Spirito di Dio. Egli è l'unica legge dell'Amore; vita nostra restaurata; ritrovamento della dignità perduta; scoperta che dimenticarsi, accogliere l'imprevisto, credere nella propria chiamata al divino e nella possibilità di superare ogni paura. "Salvezza" è credere che tutto ciò non è un perdersi ma un ritrovarsi. Anzi un ritrovare il gusto della vita, la capacità di amare. Il Vangelo di Marco possiamo dire sia tutto qui. Un grandioso, unico "esorcismo" dove non si vedono mitici esseri anneriti dal fumo infernale, ma uomini che soffrono per forze che li dominano, e gesti di Dio che vuole portare liberazione da ogni male e quindi armonia e amore tra i suoi figli. La struttura del libro si sviluppa facendo seguire ai vari brani del Vangelo di Marco riportati, un breve commento dell'autore e una preghiera.
Si tratta della trascrizione in stile colloquiale di un corso di Esercizi spirituali, dettati dall'autore nel 1990, a Bologna, presso la Villa San Giuseppe, in occasione di un "anno ignaziano". Gli Esercizi, di otto giorni, sono stati tenuti a un gruppo di gesuiti e ad altri amici sull'Autobiografia di sant'Ignazio. Poco prima di questo corso, l'autore aveva avuto modo di leggere Il cammino dell'uomo di Martin Buber, rimanendone colpito dalle molte similitudini tra l'esperienza spirituale di Ignazio di Loyola e l'insegnamento chassidico di M. Buber. Anche il cammino ignaziano descritto nell'Autobiografia, infatti, propone un itinerario per la crescita, la maturità, l'autenticità e segna le tappe cruciali del "cammino dell'uomo", come risalire la propria fonte, scegliere la propria vita e perseguirla con tutte le forze.
Nawal è l'angelo dei siriani in fuga dalla guerra. Ha 27 anni, di origini marocchine, è arrivata a Catania da piccola: da lì aiuta in modo volontario migliaia di migranti a sopravvivere al viaggio della disperazione nel Mediterraneo e a non cedere al racket degli "scafisti di terra". Vive con il cellulare sempre all'orecchio. Anche per le autorità e per Mare nostrum è un punto di riferimento, anche se non l'hanno mai incontrata ufficialmente. Ha cambiato anche l'atteggiamento della città in cui vive: tutti l'aiutano ad aiutare. Se le persone che viaggiano con i barconi della morte nel Mediterraneo hanno un angelo, il suo nome è Nawal. Se i funzionari dell'Operazione Mare nostrum e le Capitanerie di porto di tutto il Sud Italia devono ringraziare qualcuno per facilitare il loro compito, ovvero il salvare più vite possibili, devono dire grazie a Nawal. Se i giornalisti possono fare il loro mestiere raccontando per filo e per segno quello che accade, superando anche i silenzi e le attese delle risposte istituzionali, lo si deve a persone come Nawal.