L'autore partendo dalla costatazione della presenza del male nella realtà umana, afferma che né la filosofia, né la teologia e neppure la psicologia sono in grado di decifrarne il mistero. Suggerisce perciò di affrontare il male, di fronteggiarlo, guardarlo negli occhi; di intraprendere con esso e con tutte le idee del male che gli uomini si sono fatti, un dialogo. All'autore preme rispondere a domande molto concrete: come mi comporto di fronte al male che subisco? Come posso reagire quando il male mi colpisce? Come sto quando sono io a fare del male? Come reagisce la mia anima quando mi comporto male? Esiste in me una coscienza che mi avverte quando faccio qualcosa di male? Ci sono percorsi spirituali per sfuggire al male? Scopo del libro è proprio quello di offrire un aiuto spirituale.
Il libro contiene alcune riflessioni sulle parabole di Gesù. Non hanno la pretesa di essere esaustive, ma sono semplicemente una introduzione pratica che accompagnerà il lettore a gustare sempre meglio questo materiale letterario che troviamo nei primi tre Vangeli. Vogliono anche essere una riflessione spirituale che, basata sulla parola di Dio aiuta a meglio entrare nella mentalità di Gesù. Sono dunque parte di ciò che normalmente viene chiamata spiritualità biblica. Al termine del commento a ogni parabola, l'autore propone una breve preghiera.
Ebrea tedesca, Edith Stein nasce a Breslavia (allora tedesca, oggi polacca con il nome di Wroclaw) il 12 ottobre 1891. Dotata di straordinaria intelligenza, è prima allieva e poi assistente del filosofo fondatore della fenomenologia Edmund Husserl, divenendo a sua volta un'insigne filosofa. Convertitasi al cattolicesimo nel 1921 e battezzata nel 1922, insegna a lungo, in particolare a Spira in un istituto cattolico. Poi, finalmente, nel 1933 realizza il suo grande desiderio: entra nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Pur essendo una religiosa, non sfugge alla persecuzione nazista: in quanto ebrea viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove muore il 9 agosto 1942. Beatificata nel 1987 e canonizzata nel 1998, è dichiarata nel 1999 da Giovanni Paolo II compatrona d'Europa insieme a Caterina da Siena e Brigida di Svezia.
Solo quando smantelliamo le difese della nostra autosufficienza, scopriamo che siamo dono, siamo pane per noi stessi e per gli altri. E questo ci nutre e sradica quella continua spirale di desideri ed esigenze che ci consuma. Tutte le tematiche del cammino spirituale proposto sono viste sotto la luce del "digiuno", meglio della sobrietà, del controllo dei desideri, per scendere in profondità e conoscere la propria vera interiorità, condizione per potersi aprire agli altri. Il libro, nella semplicità dello stile, propone un itinerario di spiritualità vissuta nel quotidiano.
Il volume presenta una biografia di Francesco, scritta nella sua porzione fondamentale a metà degli anni '40 del Duecento (il testo è costituito da 16 capitoli, a cui se ne aggiungono 2 scritti successivamente, a cavallo tra Duecento e Trecento). In essa l'adesione alla tradizione agiografica è accostata, nell'intento dell'autore, dal desiderio - pienamente esaudito - di tracciare l'itinerario spirituale e psicologico del santo, mostrandone i turbamenti interiori e le progressive conquiste, attraverso la lotta con se stesso nell'inesausta ricerca della volontà di Dio per la propria vita.
L'opera può essere divisa in tre grandi parti: la prima espone i motivi e i modi dell'amore dell'uomo per Dio; nella seconda parte sono descritti i quattro gradi dell'amore (l'uomo ama se stesso per se stesso; l'uomo ama Dio, ma ancora per sé; Dio è amato per se stesso; l'uomo non ama più se stesso se non per Dio. La terza parte è costituita dalla lettera sulla carità ai fratelli della Certosa, in cui si esamina la legge dell'amore come legge universale di ogni essere, Dio compreso.
Nella prima parte del libro, l'autore riprende argomenti a lui tanto cari e che hanno caratterizzato la sua vita di scrittore: l'amore per se stessi e per gli altri, la benevolenza, l'amicizia. Nella seconda parte tratta dell'importanza dell'educazione, come capacità da parte dei genitori, di fare crescere i propri figli come persone mature, responsabili e libere, circondandoli di amore, di comprensione.
Si tratta di un'antologia che raccoglie un'ampia selezione di tutta l'opera poetica di Marco Guzzi (pubblicata in cinque volumi dal 1988 al 2005), ma organizza i testi in modo del tutto originale, così da offrire ai lettori un percorso che li aiuti a sperimentare il processo di trasformazione e di liberazione interiori che ognuno di noi è chiamato ad attraversare in questa fase decisiva della storia. Dieci le sezioni lungo le quali si snoda questo percorso iniziatico: cercare, gridare, soffrire, morire, ascoltare, vedere, parlare, guarire, nascere, amare.
Il nucleo centrale del libro presenta otto storie vere di donne e uomini che vivono ai margini della società, nelle periferie non soltanto delle città, ma anche in quelle "esistenziali", di cui spesso parla papa Francesco. Sono vicende intrise di sofferenza, ma anche di speranza non ancora sopita, raccolte da alcuni volontari in una parrocchia del Nord-Est d'Italia. C'è, per esempio, chi ha vissuto gli orrori della guerra nella ex Jugoslavia; chi è entrato nel giro della criminalità organizzata; chi è rimasto senza tetto e senza lavoro. Tutti raccontano in prima persona la loro storia.
Il libro propone una serie di attività ludico-motorie presportive per ragazzi dai 9 ai 13 anni. Si tratta di attività che possono essere eseguite in oratorio, a scuola e in tutte le associazioni e agenzie educative che hanno a che fare con lo sport. Il libro contiene una vasta proposta di giochi, con disegni e schemi esemplificativi e un interessante approfondimento sulla valenza educativa e aggregante dello sport.