Via Crucis in Terra Santa dalla croce la pace
di Nandino Capovilla e Betta Tusset
Si tratta di una Via crucis particolare, poiché propone di meditare sulla croce come veicolo di pace, specialmente in Terra Santa.
La croce è annuncio, denuncia, rinuncia: queste le parole chiave che scandiscono le meditazioni di ogni singola stazione.
Annuncio di debolezza, ma non di viltà; di mitezza, ma non di rinuncia a rivendicare il proprio posto nel mondo.
Denuncia della sofferenza degli innocenti, soprattutto per le ingiustizie e le violenze che tuttora tormentano la Terra Santa.
Rinuncia a tutti gli idoli, personali e collettivi, per approdare al servizio e all’impegno, alla presa in carico delle situazioni di disagio e ingiustizia che, nei Luoghi Santi, affliggono specialmente il popolo palestinese.
Ogni stazione della Via crucis è accompagnata da una foto in bianco e nero del fotografo Giovanni Sacchetti.
punti forti
Prefazione di mons. G.M. Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano; Postfazione di mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme.
Le meditazioni riservano un’attenzione particolare alle situazioni di sofferenza in Terra Santa, conseguenza dell’annoso contrasto israelo-palestinese.
Molto utile, in chiusura del volume, l’elenco degli indirizzi e dei numeri di telefono di tutte le parrocchie di Terra Santa: i pellegrini possono contattarle per celebrare insieme la messa in Terra Santa o fare una Via crucis «in loco».
ricorrenze particolari
Quaresima-Pasqua 2010
destinatari
Potenzialmente tutti i lettori adulti; in particolare i pellegrini che si recano in Terra Santa; gli organizzatori di tali pellegrinaggi.
autori Nandino Capovilla (Venezia 1962) è prete della diocesi di Venezia. Dal novembre 2004 è referente nazionale della campagna «Ponti e non muri» promossa da Pax Christi International. È inoltre responsabile delle azioni in Israele e Palestina per Pax Christi Italia, di cui dalla primavera del 2009 è coordinatore nazionale. Con Paoline ha pubblicato Un parroco all’inferno. Abuna Manuel tra le macerie di Gaza (2009) e ha curato il volume di Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, Voce che grida dal deserto (20082). betta tusset (Venezia 1965), laureata in lettere moderne, è autrice del romanzo breve Chiuditi, cerchio! (2002).Vive al Lido di Venezia con il marito e i tre figli. Nandino Capovilla e Betta Tusset sono autori del libro Aquiloni preventivi (2003). Per Paoline hanno pubblicato Bocchescucite. Voci daiTerritori Occupati (2007) e Nei sandali degli ultimi. In Terra Santa con Etty Hillesum (2005).
San Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa, è noto per lo più come zelante predicatore, difensore della dottrina cattolica, fondatore dell’Ordine della Visitazione. Pochi, però, sono a conoscenza delle lotte che egli dovette sostenere contro il demonio e le avversità che gli si presentavano nell’esercizio del suo ministero.
A questo aspetto della figura di Francesco di Sales è dedicato il volume di padre Gilles Jeanguenin, che, attraverso testi tratti dalle opere del santo e vicende della sua vita, ne delinea un ritratto di grande esorcista, dotato di profondo e illuminato discernimento spirituale.
Diversi episodi di liberazione testimoniano la validità del metodo salesiano, tuttora attuale: per san Francesco, è nell’imitazione di Cristo, mite e umile di cuore, che viene sconfitto l’avversario. «Esperto» dell’animo umano e formatore delle coscienze, egli insegnava ai suoi figli spirituali l’arte di resistere al nemico e di sventarne le trappole conservando tuttavia la pace del cuore.
San Francesco di Sales è patrono degli scrittori e dei giornalisti.
punti forti
Prefazione di don Giancarlo Gramolazzo, presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti.
Il volume mette in luce un aspetto poco noto di san Francesco di Sales, cioè quello di implacabile esorcista.
ricorrenze particolari
24 gennaio: festa di San Francesco di Sales. l 2010: anno giubilare del quarto centenario di fondazione dell’Ordine della Visitazione Santa Maria per opera di Francesco di Sales
e Giovanna di Chantal (6 giugno 1610).
destinatari
Chiunque desideri approfondire la figura di san Francesco. In particolare: operatori pastorali; sacerdoti esorcisti; ambito salesiano.
autore Gilles Jeanguenin, nato nel 1960 in Svizzera, laureatosi in teologia presso l’Università di Friburgo, è sacerdote della diocesi di AlbengaImperia, dove esercita ufficialmente il ministero di esorcista. Si è specializzato in demonologia e psicopatologia clinica, è membro dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, oblato secolare dell’Ordine di San Benedetto, nonché membro affiliato all’Ordine della Visitazione. Collabora con l’ufficio liturgico diocesano per la formazione al diaconato permanente ed è autore di diversi libri in Italia e all’estero.Tra le sue opere più recenti in lingua italiana, Discernere: pensare e agire secondo Dio (2008), I Fioretti di san Francesco di Sales (2008), Gli angeli esistono! (20072), «Non è vero... ma ci credo!» (2007), Il diavolo esiste! (2005). Con Paoline ha pubblicato Preghiere per ogni circostanza (2009).
Si tratta di una traduzione dell’edizione pubblicata dalle Figlie di San Paolo di Boston. Il libro narra, a partire dalla sua infanzia, le vicende di San Giovanni Maria Vianney, da tutti conosciuto come il curato d’Ars. Attraverso scene di vita vissuta racconta l’ambiente familiare, il contesto storico-sociale, l’ambiente ecclesiale, le vicende della sua formazione sacerdotale, l’approdo ad Ars, l’attività di parroco nel paesino fino agli ultimi giorni della sua vita.
Il linguaggio è semplice, ma coinvolgente, lo stile aneddotico, adatto ai più giovani.
Alcune immagini in bianco e nero, dallo stile fumettistico, semplice, si alternano lungo la narrazione.
Segue, in appendice, una preghiera a San Giovanni Vianney e un glossario che spiega in parole semplici i termini più specifici.
Punti forti
Il racconto della vita di San Giovanni Maria Vianney, narrato con linguaggio e stile semplici. Il glossario, in appendice, con la spiegazione dei termini più difficili.
Destinatari
Ragazzi di 10-13 anni, loro genitori e parenti, educatori, insegnanti di religione, catechisti,animatori.
Autore
Elisabeth Marie dedomenico, suora paolina di Boston.
Il libro racconta, come in un reportage giornalistico, il viaggio degli studenti e dei pensionati lombardi che in treno raggiungono i campi di concentramento in Polonia. Questo viaggio è già alla quinta edizione di una iniziativa voluta dalla Provincia di Milano. Il treno della Provincia di Milano è stato gemellato con quello dei sindacati Cgil e Cisl di altre Province italiane: in tutto 1200 fra studenti, lavoratori e pensionati, oltre ai giornalisti al seguito.
Venti ore di lentissimo viaggio, sulle tracce dei deportati (605 ebrei che partirono dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano il 30 gennaio 1944). È un lungo viaggio attraverso l’Europa che scava in tutti un segno indelebile.
Assieme ai ragazzi viaggiano, oltre ai pensionati e ai giornalisti, anche musicisti, studiosi e insegnanti.
Durante il viaggio, la carrozza ristorante diventa il centro propulsivo e anche creativo del “Treno della Memoria” che avanza tra i ricordi, senza fermarsi. Infatti, si canta, si leggono i libri-testimonianza di Primo Levi, si fanno riflessioni, aiutati dalle testimonianze degli ultimi sopravvissuti, ci si scambia idee e punti di vista su quegli eventi che sembrano oggi incredibili.
Per gli studenti delle scuole superiori lombarde sono momenti intensi e preparatori alla visita del campo di concentramento di Auschwitz.
Punti Forti
L’importanza del tema, sempre di attualità storica e l’intensità dell’esperienza, vissuta dai ragazzi in un viaggio che lascia un segno profondo perché li mette direttamente e personalmente a contatto con uno dei grandi drammi della storia umana. Il libro si arricchisce di testimonianze e di fotografie.
La prefazione è di Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, mentre la presentazione è scritta dall’ex assessore all’istruzione della provincia di Milano, Giansandro Barzaghi.
Il taglio giornalistico rende il testo veloce e coinvolgente.
Destinatari
Largo pubblico, in particolare giovane.
Autrice
Stefania Consenti, pugliese, quarantaquattro anni, laureata in filosofia, è giornalista professionista dal 1995. Vive a Milano dove lavora per il quotidiano Il Giorno.
Il libro si apre con un breve excursus sull’origine, sul significato e sul modo di vivere nel tempo il periodo quaresimale, che si conclude con la celebrazione del Triduo Pasquale. Presenta poi il significato delle principali celebrazioni di questo tempo liturgico, rilevandone il carattere battesimale e penitenziale, con particolare attenzione agli avvenimenti commemorativi della passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Oltre una serie di suggerimenti su come vivere il tempo pre-pasquale, l’autrice offre spunti per interiorizzare i sacri misteri e propone alcuni schemi di celebrazione per il Mercoledì Santo e per il Triduo Pasquale.
L’ultima parte contiene un vocabolario di termini propri della Quaresima e della Settimana Santa, e un elenco di frasi per allestire significativamente gli spazi celebrativi.
Punti forti
Sussidio per vivere la Settimana Santa e celebrare il Triduo Pasquale.
Destinatari
Animatori pastorali, largo pubblico.
Autrice
Bernarda Cadavid, suora delle Figlie di San Paolo, ha studiato Filosofia e Teologia presso l’Università di San Buenaventura di Bogotà e si è specializzata in Spiritualità presso l’Università Gregoriana di Roma. Ha scritto libri di catechesi e di pastorale liturgica. Collabora nell’animazione spirituale della sua congregazione.
Un utile sussidio per l’animazione dei gruppi di preghiera. Il volume raccoglie sotto lo stesso titolo indicazioni per la pratica devozionale della Via crucis (che qui conta 15 stazioni, Risurrezione compresa) e della Via lucis, coronamento naturale della precedente Via. La Via crucis, che qui desidera accompagnare il fedele lungo un cammino che lo sensibilizzi alla bellezza e alla gioia di avere un Dio Padre d’amore, è strutturata nel modo seguente:
- Apertura
- Brano evangelico
- Meditazione
- Preghiera di chiusura
La Via lucis che segue accompagna dallo stupore del sepolcro vuoto alla feconda esultanza del giorno di Pentecoste, secondo i seguenti passi:
- Apertura
- Brano evangelico
- Riflessione
- Preghiera
- Canto conclusivo
Punti forti
Utile strumento per l’animazione della Via crucis e Via lucis, corredato da un suggestivo apparato iconografico.
Destinatari
Sacerdoti, animatori, educatori, comunità parrocchiali.
Sviluppata in tre parti, la lettera mette in evidenza come il sacerdote, l’alter Christus, è uno che vive radicato nella storia; è uno che si fa fulcro e promotore di relazioni; è uno che si rende fecondo di frutti dello Spirito.
«Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina», dice il Curato d’Ars.
È una consapevolezza necessaria da riproporre nella Chiesa oggi:
– il sacerdozio è questione di servizio;
– il sacerdozio va vissuto alla maniera di Cristo, che ha dato se stesso per
tutti;
– il sacerdozio è, in primo luogo, memoriale-testimonianza di Cristo, che
ha a cuore gli interessi di Dio Padre. E il Padre ha a cuore tutti coloro che ha creato.
Punti forti
Speciale lettera di un vescovo ai sacerdoti. Il modo originale del pensare di monsignor Giancarlo Maria Bregantini. Il parlare per simbologia produce convinzione più profonda.
Destinatari
I sacerdoti, in primo luogo.
Autore
Mons. Giancarlo Maria bregantini è nato a Denno il 28 settembre 1948. Padre Giancarlo (come ama farsi chiamare) è religioso stimmatino. Ordinato sacerdote a Crotone nel 1978 è stato docente di Storia della Chiesa, insegnante di Religione, delegato diocesano per la Pastorale del Lavoro, cappellano del Carcere. E’ stato parroco di San Cataldo in Bari e cappellano dell’Ospedale CTO di Bari.Vescovo di Locri Gerace dal 12 febbraio 1994, è stato Presidente della Commissione CEI Problemi sociali e lavoro, Giustizia e pace e salvaguardia del creato. L’8 novembre 2007 è stato promosso alla sede arcivescovile metropolitana di Campobasso Bojano, dove è entrato il 19 gennaio 2008. Collabora con il mensile Messaggero di Sant’Antonio.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il tulipano giallo (2008); I colori di Luca (2007); Gli alberi dell’anno (2004); La terra e la gente. La speranza in cui credo (2001); Una chiesa tra gli ultimi. Riflessioni pasquali di un vescovo (2000).
Il testo narra la passione di Gesù dal momento della cattura fino alla risurrezione. Il narratore è Gesù stesso che si rivolge ai bambini, l’uso del linguaggio è semplice e scorrevole.
Ciascuna delle 15 stazioni (le 14 solite più l’ultima sulla risurrezione) è costituita dal racconto di Gesù, dal commento del bambino e da poche intenzioni di preghiera.
Il bambino è il vero protagonista di tutto il racconto: le parole di Gesù lo accompagnano per tutta la narrazione rendendola quanto più comprensibile possibile; il bambino, con il suo commento, è quasi come se rispondesse a Gesù, riflette sull’accaduto e ne trae le sue considerazioni per la sua vita quotidiana. Egli entra a pieno contatto con le vicende di Gesù, e perciò la Via crucis non risulta più una narrazione ma un vero e proprio dialogo con Gesù.
Punti forti
Valorizzare la Via crucis attualizzandola per un target specifico: i bambini del catechismo (8-10 anni). Il testo risulta efficace perché è Gesù che parla in prima persona narrando la Via crucis da lui vissuta.
Evento che consiglia l’uscita in tale data: la Quaresima e la Pasqua.
Destinatari
Sacerdoti, catechiste.
Autore
Enzo Spedaliere, trentenne di Casoria (NA), divide il suo tempo tra lo studio-lavoro nel campo dell’informatica e le attività parrocchiali. Da quasi quindici anni si occupa infatti di giovani, adolescenti e bambini. Ha iniziato il suo impegno come redattore del giornalino parrocchiale, fino ad arrivare ad essere responsabile della Pastorale Giovanile della sua parrocchia, avendo collaborazioni con la Consulta Decanale e la Consulta Diocesana per la Pastorale Giovanile. Questa è la sua prima pubblicazione.
Ecco un modo interessante di introdurre i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni al drammatico tema della Shoah. Questo libro raccoglie sotto forma di racconti, lettere e testimonianze i fatti di quegli anni: dal 1938 quando Mussolini, per emulare Hitler, promulga le leggi razziali, al 1945, anno in cui l’Italia viene liberata dai tedeschi.
I protagonisti sono sempre bambini e ragazzi ed è il loro punto di vista sulla guerra e le sue conseguenze, sulle barbarie perpetrate e le continue vessazioni subite, ad essere narrato. Sono i loro drammi, le loro domande e le loro sofferenze a essere trascritti sulla pagina.
Accanto alla narrazione, si snoda un secondo livello di scrittura, più puntuale e giornalistico, fatto di didascalie alle illustrazioni, che introduce i ragazzi ai fatti della Shoah con dati e contenuti storici. Si tratta di una sintesi sul «pianeta lager», esauriente, più propriamente storica, ma accessibile ai giovani lettori, utile strumento per capire i dettagli che la narrazione lascia trasparire: un aiuto per fissare meglio il racconto.
Punti forti
I racconti, i cui protagonisti sono sempre bambini e adolescenti, scritti in un linguaggio semplice, diretto, coinvolgente. Le didascalie ricche di spiegazioni e dati puntuali, offrono un utile strumento per gli insegnanti che vogliono parlare ai ragazzi della Shoah.
Destinatari
Ragazzi di 11-14 anni, loro genitori e parenti, insegnanti delle medie di storia, italiano, religione; educatori in genere.
Autore
Luciana Tedesco, classe ’33, ex insegnante di inglese nei licei di Roma, ebrea, impegnata da anni nella sensibilizzazione sulle problematiche della Shoah.
Illustratrice
Anna Dalla Mura, giornalista, appassionata di pittura.
C’è una linea di frontiera che separa la sofferenza dalla speranza. Per arrivarci è necessario mettersi in cammino, compiere un percorso, decidere di rialzarsi. Questo libro è un mosaico di racconti in cui la vita è perduta e ridata, in cui si muore e si risorge.
Ci sono adolescenti che hanno rischiato di perdersi e oggi hanno «fame» di vivere, giovani che hanno visto da vicino la guerra e ora lavorano insieme per la pace, stranieri che arrivano dalle strade dell’odio e che faticosamente cercano la via della riconciliazione, figli che hanno rinnegato e ucciso madri e fidanzate e stanno imparando a chiedere perdono.
È possibile sperare contro ogni speranza? La partita si gioca su una linea sottile, ma decisiva, dove credenti e uomini di buona volontà non possono non trovarsi uniti.
punti forti
Storie e ritratti dei giovani d’oggi: dai nuovi drammi nascosti dell’anoressia e del bullismo ai mondi dimenticati del carcere e della disabilità. In mezzo ci sono esperienze di grande impegno a favore della pace e della lotta alle mafie
Viene citato in un capitolo il Centro Disturbi Alimentari della ASL di Portogruaro che opera per il recupero di persone affette da anoressia e bulimia.
destinatari
Educatori/Giovani/Studenti/Parrocchie l Sacerdoti/insegnanti/associazioni/gruppi
autore
Diego Motta è giornalista di Avvenire. Ha collaborato con La Stampa, Il Sole-24 Ore, L’Eco di Bergamo e “.com”. Insieme ad Alessandro Amadori ha scritto il saggio “Le questioni settentrionali” (Garzanti, 2007). E’ stato educatore di gruppi adolescenti e giovani e da sempre collabora con diverse realtà ecclesiali e sociali. Ha 34 anni, è sposato con Cristina e ha tre figli: Lorenzo,Tommaso e Sara.