«Dio è amore». Un nuovo paradigma che prende le distanze dalle categorie della filosofia greca e riscopre la sconvolgente rivelazione cristiana. Gli antichi attributi della divinità e i suoi interventi nella storia sono rivisti in questa ottica singolare e consolante. Un Dio capovolto. Un Dio che spiazza definitivamente le obiezioni dei maestri del sospetto. Semplicemente il Dio di Gesù Cristo.
In un periodo storico nel quale non è chiaro quali siano i percorsi ecclesiali e teologici da intraprendere, il pensiero di Paolo De Benedetti (1927-2016) è essenziale e provocante. Mette in dubbio la logica occidentale nel fare Teologia. La mette in crisi e ci mette in crisi. Costringe chi lo ascolta a non essere banale nel parlare di Dio, della Bibbia, della fede e della vita. Nel leggere le Scritture Paolo De Benedetti spinge l’intercolutore a non fermarsi mai al primo “senso”, ma ad andare sempre oltre, fino ad arrivare al “settantunesimo senso”, cioè al “proprio” senso. Per De Benedetti la realtà della fede è misteriosa e sfuggente. Come il volto di Dio, che si mostra ma nello stesso tempo si nasconde, in un gioco quasi sempre incomprensibile. Le pagine di questo piccolo libro rileggono la vicenda esistenziale di Paolo De Benedetti come vicenda teologico- ecclesiale capace di aprire nuove piste di riflessione e di azione.
La «identità nella comunione delle differenze» è la caratteristica della persona. Su questo i due Testamenti concordano: «Dio non ha creato un’umanità già fatta», ma un’immagine che deve somigliargli. In particolare san Paolo insiste sulla novità della persona di Gesù che, pur essendo di natura divina, vive la sua parabola umana, crescendo come perfetta icona del Padre, senza mai deluderlo e adempiendo la missione di salvare il mondo. Per questo Egli diventa principio creativo di nuova umanità (cfr. Ef 2,15).
Con chiarezza e capacità di coinvolgimento il testo si propone di far conoscere don Lorenzo Milani nella sua complessa personalità. Il suo insegnamento profetico ha ancora tanto da dire su alcune questioni nevralgiche dei nostri giorni, come la potenza rivoluzionaria del messaggio cristiano, la centralità della scuola per la costruzione di una civiltà più a misura d’uomo e la sfida di una convivenza pacifica fra i popoli. La lettura del testo è utile a chi, giovane, ha sentito soltanto il nome di don Milani e a chi lo ha letto in passato, per riscoprirne la testimonianza in occasione del cinquantenario della morte (26 giugno 1967).
Il pluralismo religioso si impone come una componente irriducibile che interpella tutte le religioni in un esercizio fondamentale di dialogo. Le opzioni oggi sono molto chiare: o la rivalità o il dialogo tra religioni come condizione per la pace tra le nazioni. Ci sono persone che, abitando le frontiere, hanno scelto la via del dialogo. Il volume presenta alcune storie di vita segnate da tale vocazione dialogale.
L'umanizzazione del lavoro, che è il grande tema dell'età moderna, si è riproposto nel mondo globale di oggi, caratterizzato dalle nuove schiavitù. Se ne è occupata soprattutto Simone Weil, filosofa, mistica francese, militante sindacale e politica, che alla riflessione sul suo lavoro ha affiancato l'esperienza personale di una non trascorso in fabbrica. Entrando in contatto con il lavoro sventura, inteso come oppressione che rende muto il pensare, la ricerca di Simone Weil è volta al possibile riscatto dei lavoratori dallo sradicamento.
«L’autore, attraverso il proprio linguaggio fotografico semplice e umano, passo passo ci accompagna alla riscoperta di quella struggente lode che San Francesco, voce di ogni creatura, compose a glorificazione dell’Altissimo, universalmente conosciuta come Cantico di Frate Sole. Nel proporci una lettura visiva di quel meraviglioso Canto di lode francescana, l’autore ci sollecita, di fotografia in fotografia, a non sprofondare in quello stato di apatia e di superficialità che spesso ci attanaglia ma ci spinge, con poetica emozione, a recuperare almeno in parte quell’armonia tra corpo e spirito, capace di donarci una visione condivisa con tutto il Creato».
In un celebre passo il profeta Ezechiele parla del cuore dell'uomo come di un cuore che si è fatto "di pietra": immagine efficace che, come quella Kantiana "dell'albero storto", dice l'alienazione dell'umano fallito nella sua vocazione ad amare. Dio non si rassegna a questa alienazione e, attraverso la stessa voce profetica, promette: "Toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne" (Ez 36,26). Partendo dal termine "cuore", Armido Rizzi accompagna il lettore alla riscoperta affascinante di questa categoria intesa come coscienza etica interpellata dal bene-bontà o benevolenza, e ricostruisce l'originale e paradossale movimento ternario dell'antropologia biblica dell'alleanza: dalla "costituzione del cuore" alla sua "pietrificazione" e dalla sua pietrificazione alla sua "spietrificazione" o risurrezione.
"Scriptura crescit cum Legentibus". Parola di Dio e la legislazione della Chiesa: Un esempio concreto nel privilegio Paolino e nel Favor Fidei. Di Carlo Sartoni.
Tarcisio Geijer, monaco certosino, testimonia come la preghiera sia un desiderio più semplice di quel che immaginiamo: "In senso proprio è un contatto intimo da persona a Persona". Nell'inedito che viene pubblicato a oltre vent'anni dalla sua morte, p. Tarcisio propone un "galateo" dell'anima orante, preoccupato che nessuno si disperi per gli insuccessi o al contrario s'illuda per i progressi: "Pregare richiede un notevole dispendio psichico, cioè un vero abbandono, per saper accettare il presente e la situazione nella quale ci troviamo". Nella Introduzione Firmino Bianchin e Giordano Remondi redigono un breve profilo di un certosino per il quale i confini istituzionali non erano rigidi, come capita a chiunque faccia esperienza dello Spirito.