Max Perri, avvocato di tanti interessi, pochi clienti e un conto in banca tendente al rosso, ha da sempre un'irretrenabile passione per le cause perse. Così, quando viene avvicinato durante un torneo di scacchi da una ragazzina di età indefinibile, con auricolari che sparano una musica oltraggiosa, dark e imbattibile alla scacchiera, che gli chiede di dimostrare l'innocenza del padre, condannato vent'anni prima per l'omicidio di una studentessa, Max si getta a capofitto nell'impresa. Ovviamente il suo praticante Roberto, detto "l'uomo-macchina" per la capacità di memorizzare anche l'informazione più insignificante, e Rita, brillante avvocato, nonché compagna di Max, si dimostrano tutt'altro che entusiasti. Tutte le prove sono contro quell'uomo. Forse è proprio per questo che per l'avvocato Perri è il cliente perfetto. O forse perché quel caso è stato l'ultimo che suo padre ha seguito prima di morire, e per Max arrivare alla verità potrebbe essere un modo per fare pace col passato. Immergendosi nelle indagini, scoprirà che l'efferato delitto di cui è accusato il suo cliente affonda le radici in un'oscura vicenda di centocinquant'anni prima, e coinvolge un'antica scacchiera che già in molti hanno cercato invano e uno dei più accesi seguaci di Garibaldi. Lungo la strada verso la verità dovrà affrontare qualcuno che avrebbe preferito tenere sepolti quei segreti, qualcuno disposto a tutto pur di fermare le sue ricerche.
Galizia, IX secolo. Una strana distesa di stelle illumina tra le nebbie un punto preciso di quella terra ai confini del mondo. Da anni, un eremita di nome Pelagio tenta invano di attirare su quel fenomeno l'attenzione del vescovo Teodomiro. Quando questi si convince a seguirlo sul posto, insieme al suo fedele scrivano, i tre vi trovano un sepolcro contenente delle reliquie. Nessuno può attribuirle con certezza all'Apostolo Giacomo, che secondo antiche leggende avrebbe predicato in quella regione. Ma nulla può impedire loro di gridare al miracolo. Regno di Borgogna, XI secolo. Una sera di fine luglio, il sole al tramonto rischiara due simboli scolpiti dentro una chiesa abbandonata: sono incomprensibili per Mabilia, primogenita del conte di Montmerle, ed Ernaud, figlio di un umile scalpellino. La ragazzina ribelle ha accompagnato l'amico alla scoperta di quel luogo tetro, dove, in una cripta, sembrano celarsi segreti molto importanti. Gli epitaffi sulle lapidi promettono infatti maledizione eterna a chiunque osi profanare quelle sepolture e trafugare l'Inventio: il manoscritto vergato da un amanuense chiamato Martin di Bilibio. Ben presto, su Mabilia si abbatterà la persecuzione di uno zio usurpatore e la giovane sarà costretta alla fuga, travestita da monaco. Ritroverà però quei segni enigmatici nei vari luoghi di culto che costellano il cammino dei pellegrini diretti a Santiago di Compostela, e intreccerà il proprio destino a quello di uomini capaci di carpire l'anima delle pietre.
Continuano i lavori nella redazione di "Ciponews": la squadra di giornalisti formata da Lino è ormai al completo ed è pronta a pubblicare un nuovo numero pieno di notizie scottanti! Adam ed Eva sono stati sorpresi in un'uscita romantica, mentre il campetto di via Pitteri è stato teatro di una partita piuttosto originale: le Cipolline hanno giocato con il viso dipinto di nero per protestare contro i bulli del quartiere che hanno preso in giro un ragazzo di colore. Sulle pagine del giornale compariranno i loro articoli e le fotografie scattate da Elvira. Sarà un numero davvero importante! Età di lettura: da 8 anni.
La famosissima cantante Semiramide Tenebrax è tornata a Lugubria dopo una lunga tournée in giro per il mondo. Tutti i roditori della città non vedono l'ora di sentirla di nuovo cantare dal vivo nell'oscuro Teatro dei Sospiri. Prima però Tenebrosa e Geronimo dovranno esplorare gli spaventosi sotterranei del teatro, alla caccia di un misterioso e invidioso fantasma che minaccia di rovinare la serata a causa di un antico rancore... Sarà uno spettacolo all'insegna del brivido! Età di lettura: da 7 anni.
Sono decenni che nel mondo occidentale una schiera di "esperti" sciorina senza posa formule magiche pronte all'uso per il dimagrimento. Sono quasi sempre le stesse, con poche varianti dettate da mode passeggere, e parlano di calorie, di bilancio energetico, di "entrate" che devono essere minori rispetto ai "consumi". Chi vuole perdere peso è poi bersaglio di un'infinità di diete, molte delle quali arrivate facendo un gran rumore per poi sparire pian piano nel silenzio. A queste si aggiungono i messaggi costanti e invadenti del marketing delle industrie alimentari, che ci condizionano a comprare cibi senza zuccheri (ma pieni di dolcificanti), cibi "light" poveri in grassi (ma pieni di zuccheri), cibi spacciati come naturali (ma pieni di conservanti) . Una palude di informazioni vaghe e confuse. E un solo dato certo: continuiamo a ingrassare. È necessario fare ordine. Perché le cose sono molto più complesse di come ce le raccontano. La verità è scomoda, ma affrontarla è urgente: qualcosa si è spezzato nel delicato equilibrio che lega il nostro metabolismo all'ambiente che ci circonda, e l'origine di questa frattura va ricercata nel cibo che ingeriamo: iperprocessato, ipercalorico e iponutriente. Solo un approccio scientifico può aiutarci a ritrovare quell'equilibrio perduto e a perdere peso per non ingrassare più.
Tutti noi dovremmo considerare il fatto che in Italia la gestione della morte, evento che riguarda seicentomila persone all'anno - e in ultima istanza, tutti - viene lasciata nell'incertezza e nell'ipocrisia. Anzi nell'unica certezza che la nostra volontà rischia di non venire rispettata. A meno che non combaci con quella di chi ha prodotto la legge sul fine vita, che incombe sulle nostre teste come una spada di Damocle dopo essere stata approvata alla Camera. Se i legislatori avessero guardato un po' più in là dell'opportunismo politico e si fossero messi a considerare la realtà dei fatti, si sarebbero accorti che sono molti, quasi il 70% secondo il Censis, gli italiani che vogliono avere la possibilità di decidere quando interrompere le terapie. Non sono questioni di poco conto il desiderio di mantenere la dignità fino alla fine, di poter stabilire dove e come morire, quanta sofferenza sopportare, quali confini dare a ciò che chiamiamo vita, e la sicurezza che le nostre disposizioni al riguardo verranno rispettate. Sono anzi questioni che andrebbero affrontate senza strumentalizzazioni. Con la verve del polemista, il rigore dei dati, e il calore di un vero medico curante - e ricorrendo al supporto di autorevoli voci, da Umberto Veronesi a Eugenio Scalfari e Ignazio Marino - Paolo Cornaglia Ferraris disegna il quadro della situazione attuale, riepiloga le motivazioni di laici e cattolici sul fine vita, e smaschera le ipocrisie di un sistema che rendendo arduo il morire, rende difficile perfino vivere.
Tutto inizia con un regalo a sorpresa: un dolce, trovato sull'uscio di casa insieme a un biglietto anonimo - "Spero che vi piaccia" - e a uno strano lievito da usare secondo le istruzioni fornite e poi condividere con amici e vicini. Un dono che va dritto al cuore, come fa sempre la gentilezza inaspettata. E così, uno dopo l'altro, gli abitanti di un'intera città s'improvvisano pasticcieri, conquistati da quell'insolita "catena" avviata da chissà chi. Spezzarla non porta sfortuna, se non quella di perdersi l'opportunità di nuove amicizie: perché dietro ogni porta si nasconde una storia da scoprire. Come quella di Julia, che si è chiusa in se stessa dopo un grande dolore di cui non riesce nemmeno a parlare. O quella di Hannah, che non sa che fare della vita dopo la fine del suo matrimonio. O ancora, quella di Madeline, che per qualche motivo inspiegabile ha deciso di ricominciare da quella piccola città, dove ha aperto una sala da tè: un angolo accogliente in cui dispensa le delizie della sua cucina, accompagnate da infusi fragranti. Certo, non sempre cuori infranti e occasioni perdute si possono aggiustare come un piatto a cui manca un po' di sale: a volte, nella vita è necessario ripartire da zero. Ma imparare ad aprire il proprio cuore è già un ottimo inizio.
"Una mattina andai da lei e mi disse che dall'indomani avrebbe iniziato a insegnarmi a leggere e scrivere, e che quindi dovevo prepararmi a passare con lei tutte le mattinate a venire. 'Da voi... non ti hanno istruito, Bell'ebreo?' Le sue parole mi confondevano. La guardai incuriosito e sollevai le spalle, poiché non sapevo cosa volesse dire leggere e scrivere." Così ha inizio la storia d'amore tra Fatima e Salem, lei musulmana e lui ebreo, nello Yemen del 1600. Fatima è la giovane figlia dell'imam del villaggio di Rayda, una ragazza istruita, colta, che decide di condividere il suo sapere con il suo amico Salem, figlio analfabeta di un artigiano ebreo. Attraverso le lezioni che Fatima gli impartisce, le letture che gli propone, Salem scopre un mondo, quello dell'islam, di cui apprende la lingua, le sacre scritture, le scienze, lasciando sconcertata tutta la comunità. Ma quei giorni di studio, per Salem, sono anche un modo per conoscere la ragazza nel profondo e per innamorarsene perdutamente. I due sanno di non avere un futuro in un villaggio come Rayda, dove il loro amore è considerato un'aberrazione. L'unica possibilità è la fuga. Ma forse per loro nessun rifugio è possibile. Una storia ambientata nel passato, che prospetta una realtà tragica e inaccettabile, purtroppo rimasta identica nel presente.
C'è un albero di mango nel villaggio di Kusumbhara, nell'India settentrionale. Un albero grande e generoso, che regala sollievo dal sole nelle giornate afose, fa da parco giochi per i bambini, e accoglie gli adulti la sera dopo il lavoro nei campi. I suoi rami solidi e le sue foglie sussurranti offriranno conforto a Bharti nei dolori più grandi, che il destino non risparmia a quelli come lei nati sotto una stella traballante. Ed è sempre lì sotto, seduta su una grande radice, che Bharti, a dodici anni, si scopre maestra. Un giorno, mentre sta tracciando in terra le parole che ha imparato al mattino a scuola, alcuni bambini si avvicinano e le ripetono a loro volta. Giorno dopo giorno, gli allievi si raccolgono sempre più numerosi intorno a questa bambina un po' più grande, povera come loro, ma con una sete di sapere e una curiosità non comuni in una regione dove la priorità di tutti è una sola: la sopravvivenza. Ma Bharti ha un sogno che la guida. Lei, appartenente alla casta degli intoccabili, abbandonata tra i binari di una stazione, una fortuna l'ha già avuta: quella di trovare una mamma che l'ha raccolta in fasce. Una mamma dal sorriso dolce come una tazza di tè zuccherato, che la ama al punto da infonderle il coraggio di immaginare per sé un destino diverso. Non moglie e madre bambina, come tante sue coetanee, ma studentessa e poi donna istruita che sa difendersi da sé. Maestra per tutti quei bambini che rischiano di perdersi appena usciti dall'ombra protettiva del mango.
Una preziosa crosta di formaggio viene rubata durante un raduno di collezionisti e il principale sospettato è proprio lui, Geronimo! Per fortuna in suo aiuto accorre Ficcanaso: solo unendo le forze potranno smascherare il vero colpevole. Ma non c'è il tempo di tirare un sospiro di sollievo: un misterioso furto di gioielli su una nave da crociera rischia infatti di rovinare le meritate vacanze di Ficcanaso e Geronimo. Riusciranno i due a salvare la pelliccia anche questa volta? Età di lettura: da 7 anni.