Tante barzellette, un gran numero di divertenti vignette illustrate e ancora tante domande curiose, indovinelli sugli animali, colmi e battute. Un nuovo volume che raccoglie il meglio delle barzellette e delle vignette apparse sui precedenti volumi di "Barzellette super-top-compilation". Età di lettura: da 7 anni.
Loung ha solo dieci anni quando, al termine di un’estenuante odissea, arriva negli Stati Uniti. Per lei, fuggita dalla criminale follia del regime sanguinario dei Khmer Rossi, libertà è avere uno spazio minuscolo tutto per sé, lenzuola divertenti con buffi topi e strani paperi, e cose buone da mangiare, dopo le radici divorate per placare la fame perenne. Ha mille nuovi significati la libertà, anche una ciotola piena di nastri per i capelli, tanti, colorati. Nei campi di lavoro forzato dove è stata rinchiusa a soli cinque anni, e in quello di addestramento dove è diventata una bambina soldato, i colori erano proibiti, e così ogni abito che non fosse la divisa nera. Volersi distinguere era segno di vanità, e come tale punito a bastonate. Per questo affondare le dita in quei nastri le strappa un sorriso di vittoria, insieme a un moto di nostalgia per l’amata sorella Chou, rimasta in Cambogia: non c’erano i soldi per far partire anche lei. Il distacco è stato lacerante, un nuovo dolore che si è aggiunto a quello infinito per la morte di mamma, di papà, di due dei sei fratelli.
Per anni Loung e Chou vivono vite parallele. Una alle prese con una nuova patria in cui inserirsi, schiacciata dai sensi di colpa per avere avuto quella fortuna, e per non sapersela godere fino in fondo. L’altra in Cambogia, ad affrontare la povertà, la lotta per la sopravvivenza quotidiana, la promessa di un domani migliore che non arriva mai. Quindici anni dopo, Loung decide di seguire il lungo nastro rosso e di tornare a casa. Dall’incontro di due solitudini nasce una memoir intensa, commovente, e lo straordinario racconto di una delle grandi follie del nostro tempo.
Quando la piccola Ah-Kim, orfana di padre, lascia a undici anni Hong Kong per emigrare a New York con la madre, il suo nome diventa Kimberly. È il primo tentativo di adattarsi a una realtà completamente nuova e diversa, dove le aspettative comuni a ogni sogno americano si infrangono nell’impatto con una realtà di sacrifici, miseria e sfruttamento.
Ad attendere madre e figlia, garbatamente messo a disposizione – a pagamento – dalla ricca “zia d’America” che ha sovvenzionato il loro viaggio, è un infernale bilocale abitato da topi e scarafaggi e privo di vetri e riscaldamento. Sempre la zia si occupa sollecita di offrire loro un impiego: un lavoro massacrante nella polverosa e affollata sartoria che gestisce con pugno di ferro. Tutto è estraneo e ostile, ma Kimberly ha un innegabile talento: le piace studiare, impara in fretta e ha un’incredibile resistenza nei confronti delle avversità. E così, pian piano, riesce a superare le difficoltà che incontra a scuola, nelle relazioni con compagni e insegnanti, la fatica di lavorare ogni sera fino a tardi per aiutare la madre, assai più fragile di lei, la vergogna per la miseria, che non aveva mai sperimentato. Finché, grazie a un’inaspettata borsa di studio, la vita cambia e Kim, con la sua adorabile lievità, l’incrollabile dignità e il senso dell’ironia che la accompagna anche nei momenti più tragici, potrà finalmente emergere alla luce e dare forma al proprio destino.
C’è qualcosa che non torna nel mondo degli adulti. Passano il tempo a sgridare noi bambini, a dirci che dobbiamo fare così e cosà, e poi basta vedere il telegiornale per capire che dovrebbero solo stare muti e lasciare comandare noi.
Un giorno ho sentito in una trasmissione che lo Stato deve proteggere i bambini, ma quando sono arrivato a casa da scuola e mio padre, ubriaco come sempre, ha picchiato mia madre, Maxence e me, mi è proprio venuta voglia di telefonargli, allo Stato. Solo che non sapevo chi chiamare.
Il mio nome è Slimane, Maxence è mio fratello, ha tredici anni, solo due più di me, ma sembra molto più grande. Lui è la mia roccia, mi protegge dal Demone, come chiamiamo nostro padre, e riesce sempre a rassicurarmi. Mi ha anche fatto delle ali d’angelo, e quando le cose si mettono proprio male, ne infiliamo una ciascuno e immaginiamo di volare via.
La vita è davvero fatta male. Tutti lo sanno, ma nessuno sa dove fare denuncia. Dunque si fa finta che tutto sia normale. Ma io dico che non è affatto così. È solo una grande fregatura.
Per questo Maxence un giorno ha deciso di andare nel paese senza adulti, e mi ha lasciato qui da solo. Io ho provato a raggiungerlo, ma devo aver sbagliato strada. O forse no.
Al ritorno dal lavoro Laurel trova la macchina di Warren, suo marito, già parcheggiata nel vialetto. È arrivato prima del solito, in casa la accoglie un silenzio pesante, minaccioso. Di Warren nessuna traccia. In cucina solo un odore di cibo bruciato. Poi il grande soggiorno illuminato si apre di fronte a lei e Warren è lì, seduto, pallido, sconvolto, gli occhi scavati dalla paura, con indosso gli stessi vestiti del giorno prima. In mano una pistola e sul tavolino accanto a lui una lettera. Laurel conosce bene quella lettera, gliel’ha scritta Danny, il suo amante, firmandola semplicemente “Io”.
E Laurel capisce. Quello che Warren stava cercando quella stessa mattina tra i libri del soggiorno non erano i documenti comprovanti la frode fiscale della clinica dove lavora, in cui è coinvolto, ma le prove del suo tradimento.
Ha così inizio il giorno più terribile del loro matrimonio.
Mentre fra le mura di casa un vortice di tensione travolge marito e moglie, fuori la polizia cerca di organizzare un’irruzione per arrestare Warren, che nel frattempo si è reso colpevole anche dell’omicidio di un poliziotto e che, ormai impazzito, ha deciso di non liberare la moglie finché non avrà scoperto l’identità del suo amante.
Ma quando finalmente la scopre, prima che l’assedio finisca, il dramma tra i coniugi è ormai precipitato in una spirale di follia, in cui a devastare Warren, più ancora della cieca gelosia, è la sofferenza per un segreto che non ha mai confidato e che lo porterà a fare i conti con il proprio destino.
Per liberare l'Isola dei Cavalieri dall'incantesimo malvagio di Stria, Ombroso e Spica devono raggiungere una piccola isola nascosta in mezzo al grande Mare Orientale. Qui conosceranno il fiero popolo degli Elfi Neri e troveranno gli ultimi esemplari di draghi blu. Ma per sconfiggere definitivamente l'Oscuro Potere dovranno sfidare un feroce serpente marino e affrontare le loro paure più segrete... Età di lettura: da 9 anni.
Una festa, qualunque sia l'occasione, è sinonimo di allegria e divertimento. Ma perché tutto risponda alle aspettative e ognuno possa trascorrere momenti indimenticabili sono tanti gli aspetti di cui si deve tenere conto. Dall'organizzazione alla realizzazione, questo libro spiega tutto quello che c'è da sapere per dare vita a feste di ogni tipo: da quelle di compleanno alle grandi feste all'aperto per bambini e adulti, sino alle piccole sagre di paese. Mille idee per assicurare una perfetta riuscita, i trucchi per evitare i piccoli inconvenienti e tanti suggerimenti per rendere unica una giornata in compagnia.
John va ancora al college, eppure è già alla sua seconda vita. La prima l’ha vissuta segregato in un lettino a sbarre in un istituto di Mosca, una di quelle Case dell’Infanzia ideate da Stalin e ancora esistenti. Trattato come un bambino fallato, come vengono considerati i piccoli che dopo diagnosi frettolose ricevono l’etichetta di idioti. John aveva un altro nome allora, Vanja, anche se quasi nessuno si rivolgeva a lui. Nessun legame con i bambini, questa è la regola per il personale. Nutrirli e cambiarli, senza guardarli, toccandoli il meno possibile. Un inferno in terra a cui è condannato chi è destinato all’oblio, e non può nemmeno sperare in un’adozione.
Ma Vanja non è ritardato. Vanja è un bambino sveglio, dagli occhi curiosi, ingordo di affetto e di contatti umani, l’unico in grado di parlare nella stanza in cui è prigioniero con una dozzina di sfortunati come lui.
È grazie alla parola che per lui si accende una speranza. Un giorno una donna, una straniera, si affaccia alla sua stanza e gli regala una macchinina. «Torna ancora» le grida Vanja. Una richiesta d’aiuto che non si può ignorare. La donna, Sarah, moglie di un giornalista inglese, è in contatto con associazioni internazionali che cercano tra mille difficoltà di aiutare quei bambini. Torna Sarah, perché ci sono promesse che non è possibile disattendere, per nessun motivo. Sarà l’inizio di una lunga battaglia, contro la tentacolare burocrazia russa, la diffidenza, i pregiudizi, per dare a Vanja quello di cui ha un disperato bisogno: una mamma.
Una storia di generosità e coraggio, una testimonianza che sprigiona una contagiosa voglia di vivere.
Cassandra è orfana e vive in un collegio. Da una vecchia e bisbetica zia riceve una stranissima eredità: una bizzarra lampada rossa, alcuni tagli di tessuto per una coperta patchwork e un quadretto che rappresenta una casa di pan di zenzero in un boschetto di betulle. La lampada, però, si rivelerà la maniglia di una porta segreta che conduce proprio dentro il quadro. Così la ragazzina si troverà catapultata a TantAcque, un mondo magico dove da tempo immemore ha luogo un’epica battaglia tra il potentissimo, e affascinante, Stregone dei Venti e la malvagia Maga dello Stagno Morto. L’arrivo di Cassandra e il dono che lei non sa di avere sconvolgerà le sorti della guerra… Età consigliata: da 9 anni
Storie di donne comprate, vendute, ingannate dalla perfidia dell’uomo, ostentate e sfruttate come meri oggetti di piacere. Donne vittime di una legge che le vuole schiave, che le priva di ogni dignità, che sottrae loro l’inalienabile diritto all’amore. Donne calpestate, vilipese, tradite. Come fiori della polvere. Nei quattro racconti di Gibran, nelle sue poesie, riflessioni e lettere d’amore, alcune mai pubblicate in Italia, Gibran canta il suo amore per le donne, la sua dura condanna di leggi e tradizioni che privano questi fiori delicati della loro anima e della loro luce. In questi testi di Gibran, tutti tradotti direttamente dall’arabo da Hafez Haidar, risuona tutta la poesia, l’emozione e la forza che animano le pagine dell’immortale “Il profeta”.