Il campionato a 11 è cominciato e i ragazzi di Monsieur Champignon fanno un bel po' di fatica: gli allenamenti sono molto più pesanti di prima e per il momento di vincere una partita non se ne parla proprio! Il fiore delle Cipolline rischia di perdere qualche petalo... ma il cuoco-allenatore è un tipo pieno di risorse e non si perde d'animo! Età di lettura: da 8 anni.
Come ogni mattina il Cane Piero attraversa la strada per andare al parco, quando un incontro "ravvicinato" con un camion lo costringe a cambiare programma. All'improvviso è tutto buio, poi si ritrova in uno strano tunnel pieno di luce. Cercando un angolo per un bisognino, però, torna indietro e... perché nessuno sembra più vederlo? Che sia diventato un fantasma? Età di lettura: da 7 anni.
"C'è stato un omicidio. Be', non esattamente. Diciamo che si tratta di un omicidio che potrebbe accadere in futuro." Strano inizio per una lezione di logica. Eppure, è così che il professor Williams si rivolge agli studenti dell'università di Winchester, nell'Indiana, il primo giorno di corso. Nessuno dei ragazzi ha mai visto prima quel docente; la sua foto non compare neppure su Internet. Con voce pacata ma decisa, il professore continua a enunciare il compito assegnato alla classe: data una serie di indizi, nel giro di sei settimane (corrispondenti all'effettiva durata del corso) gli studenti dovranno ritrovare una ragazza scomparsa, di nome Polly, e il suo rapitore; in caso contrario, lei verrà uccisa. Dapprima, gli studenti sono tanto intrigati dall'enigma quanto intimiditi dalla figura ambigua del professore. Ma, addentrandosi nel misterioso caso, cominciano a chiedersi se la storia di Polly sia davvero un esercizio di logica, volto a insegnare loro tecniche di ragionamento particolari, o se si tratti piuttosto di qualcosa di più sinistro e pericoloso. Anche perché il confine tra dimensione accademica e mondo reale si fa man mano più indistinto: la storia di Polly assomiglia fin troppo a quella di una ragazza sparita anni prima, e personaggi in teoria confinati nella finzione cominciano a emergere in carne e ossa dalla realtà. Forse, gli studenti non sono altro che pedine in un gioco architettato dal professor Williams. Forse, è la loro stessa vita a dover essere messa in salvo.
Palermo, 1221. La sala verde, con le sue danze voluttuose, la musica e le conversazioni filosofiche, è l'unico luogo in cui Federico II di Svevia ami stare. Negli ultimi tempi, infatti, pare che fuori da quelle quattro mura gli sia impossibile trovare pace. Ci sono le richieste insistenti del papa che necessita del suo aiuto e delle sue truppe per una nuova crociata in Terra Santa, la misteriosa scomparsa del suo medico e consigliere, Andrea Filangeri, morto probabilmente per avvelenamento, e lo strano comportamento di alcuni dei suoi uomini più fidati. Quella sera, però, alla debole luce delle candele, Federico è riuscito a dimenticare gli oneri del sovrano e si è lasciato sedurre dai movimenti lenti e sinuosi di una delle danzatrici. È splendida. E a un tratto ha osato avvicinarsi con un'audacia che lui aveva visto solo in battaglia, e gli ha parlato. L'imperatore non può rimanere indifferente di fronte a una sfida tanto allettante e la vuole con sé, nella sua stanza, per frenare quella temerarietà e appagare la sua sete di dominio. Ma la mattina seguente, dopo averla cercata invano a palazzo, Federico scopre la sua vera identità: è Amina, la figlia del più acerrimo dei suoi nemici, l'emiro Muhammad ibn Abbad, e molto probabilmente è una spia.
"Tornerò da voi, non dimenticatemi", così si chiude l'ultimo capitolo dell'indimenticabile "II Profeta" - il capolavoro dello scrittore libanese Khalil Gibran - letto, amato e acclamato in tutto il mondo. E proprio sulla promessa di questo ritorno si apre il racconto di Hajjar Gibran, pronipote del poeta, che in sogno, attraverso ripetute visioni mistiche, riceve dal suo antenato Khalil nuovi e straordinari messaggi spirituali. Ne nasce un'inedita riflessione sulla vita e sull'umanità, sulla sacralità dei gesti e degli eventi, sulla crescita spirituale dell'essere umano. Verità, fede, desiderio, sensualità, coraggio, consapevolezza...
Cari amici roditori, qui a Topazia, nell'isola dei Topi, i miei libri sono tutti bestseller! Ma come, non li conoscete? Sono delle storie da ridere, più tenere della mozzarella, più gustose del groviera, più saporite del gorgonzola... proprio storie coi baffi, parola di Geronimo Stilton!
"Il tesoro delle colline nere": "Ormai era tutto pronto, tutto deciso: avevo organizzato una vacanza molto rilassante, solo soletto, a contatto con la natura... E invece, mi sono trovato coinvolto in un'avventurosa caccia al tesoro sulle Colline Nere, in compagnia di tutti gli Stilton! Per mille mozzarelle, è stata davvero un'avventura coi baffi!" Età di lettura: da 6 anni.
Sono i più pagati di tutti. Specialisti in trucchetti, impareggiabili nell'arte della cresta. Con un calendario lavorativo per nulla oneroso, dovrebbero baciare il proprio scranno: invece sono fantasmi, di gran lunga i più assenteisti. Orgogliosi esponenti del "du iù spic inglisc", ignorano tranne isolate eccezioni - le lingue straniere, e così riescono a combinare poco o nulla con i colleghi di altre nazioni. E mentre gli altri restano fedeli al mandato, i nostri sono celebri per le transumanze (alcuni hanno cambiato perfino quattro gruppi in una sola legislatura), e appena possono optano per la diserzione. La metà di loro se n'è andata prima della scadenza della legislatura. Inaffidabili, traducono a Strasburgo e Bruxelles. E per di più, spesso, collezionisti di gaffes. È la fotografia dei nostri europarlamentari. Una fotografia assolutamente documentata, grandangolo puntato sullo spicchio tricolore di un'istituzione in cui dagli altri paesi si inviano ingegneri, giuristi, scienziati, mentre noi preferiamo soubrettes, politici bolliti, eterni ripescati. Per fare dell'europarlamento un palcoscenico su cui riproporre il teatrino italiano. Dopo un'attenta disamina, se l'Europa non ci capisce, l'Europa condanna, l'Europa non ci ascolta, se l'Italia fatica a incidere là dove si decide il suo futuro, non c'è che una spiegazione: è colpa nostra.