Si è sempre ripetuto che nell'antichità la donna era senza parola. Si denuncia l'oppressione a cui era sottoposta, e lo scarso peso che sempre ha avuto e che ancora la caratterizza nella chiesa oggi. Immergendosi però in un ascolto più attento, in una ricerca più approfondita, si possono scoprire tracce femminili nella chiesa nel corso della storia. Ecco l'intento di questa raccolta, nella quale abbiamo lasciato parlare proprio le donne: monache vissute tra il IV e il VI secolo in diverse regioni di occidente e di oriente. Si tratta a volte di brevi frasi, racconti di semplici gesti, letti collocandoli all'interno del loro contesto e liberandoli dai pregiudizi di cui sono stati caricati: essi sono preziosi frammenti di una sapienza femminile da riscoprire.
"I salmi sono parole di Dio in parole di uomini e donne, sono scuola di preghiera ma anche scuola di umanità: l'umanità concreta con tutti i suoi sentimenti, le sue fatiche, le sue domande e le sue ricerche di senso per "salvare la vita". Nei salmi si parla a un "tu" che a volte sembra fare silenzio ma del cui amore, della cui presenza, della cui misericordia si resta saldamente convinti ... Saluto con gioia grande il commento di fratel Ludwig Monti, un'opera straordinaria, nella quale la lettura ebraica, quella cristiana e quella umana tout court sono tra loro armoniche, rendendo i salmi vicinissimi a noi." (dalla Presentazione di Enzo Bianchi)
Spiegare cos'è l'eucaristia non dal punto di vista teorico, bensì per ciò che avviene "dalla parte dei fedeli". Provare a cogliere in profondità qual è il senso di ciò che celebriamo e come può condurci a vivere una vita eucaristica. Ecco ciò che si propone l'autrice, offrendoci una meditazione, ben radicata nella realtà, intorno al mistero che sta al cuore della vita del cristiano. Perché è anche su di noi, sulle nostre vite, sui nostri corpi che Cristo pronuncia le parole: "Questo è il mio corpo, consegnato per voi". Mediante l'eucaristia noi diventiamo il corpo di Cristo consegnato per gli altri, sacrificio vivente gradito a Dio.
Qual è l'importanza del gesto di trasmettere nella vita umana? Questo atto profondo si esplicita in varie situazioni: filiazione, iniziazione, educazione... Ma trasmettere non significa solo educare o insegnare; è qualcos'altro: è passare l'essenza dell'esistenza, come si passa una palla da rugby, come si condivide una ricetta per cucinare. La trasmissione diventa lo spazio vitale di un incontro al di là di culture e generazioni, un'esperienza che apre alla conoscenza di se stessi e degli altri. Un libro brillante e profondo sull'eredità, necessaria ma a volte terribilmente ingombrante oppure assente, un libro che è anche testimonianza intima sulla connessione tra generazioni, famiglie e comunità.
“Ospitalità” è una parola inattuale. Lo straniero, portatore di benedizioni in tutta la tradizione antica e biblica, si è trasformato in un’oscura minaccia. L’ospite non è più un dono per chi lo riceve. Eppure il riconoscimento dell’altro, dello straniero ospitato come noi in questa terra, è il primo passo per una cultura dell’accoglienza, umana e cristiana. Su questa capacità di fare spazio al forestiero, al diverso, si fonda per il vangelo il giudizio sulla storia: “Ero straniero e mi avete accolto”.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXV Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, in cui cristiani d’oriente e d’occidente osano parlare il linguaggio dell’accoglienza e della gratuità, per riscoprire insieme l’ospitalità come dono.
Eco di un percorso interiore proprio di chi frequenta quotidianamente la parola di Dio, questo volume propone una raccolta di omelie inedite sui vangeli delle domeniche dell’anno. Seguendo il Vangelo secondo Luca, padre André Louf, con un linguaggio semplice e con profondità spirituale, offre una traduzione vitale del messaggio evangelico e ci fa riscoprire il primato assoluto della misericordia: una “buona notizia” che può essere sempre nuova per gli uomini e le donne di ogni tempo.
André Louf (1929-2010) è stato uno dei più autorevoli maestri spirituali del nostro tempo. Monaco e poi abate dell’abbazia trappista di Mont-des-Cats, ha contribuito con i suoi scritti e la sua umile sapienza alla riscoperta degli elementi essenziali della vita cristiana in occidente e al rinnovamento della vita monastica. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, oltre ad altre due raccolte di omelie, i volumi L’uomo interiore e Discernimento: scegliere la vita.
I saggi qui raccolti sono nati dalla ventennale collaborazione dell’autore ai convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa di Bose: esplorando da prospettive diverse l’eredità dei padri della chiesa indivisa, questi testi fanno emergere un’autentica teologia spirituale per l’uomo contemporaneo. Viene così tracciato un itinerario intellettuale che è anche un’introduzione alla comprensione ortodossa del cammino spirituale quale esperienza di trasfigurazione, culminante nella visione o partecipazione della luce divina.
Ilarion Alfeev (Mosca 1966), metropolita di Volokolamsk, è presidente del dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca. Patrologo, teologo e musicista apprezzato, presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, La gloria del Nome (2002) e Cristiani nel mondo contemporaneo (2013).x
Il cristianesimo non è innanzitutto dottrina, morale, esecuzione di riti, ma incontro con la persona concreta e reale che è stato l’uomo Gesù Cristo, incontro che riempie di gioia il cuore e la vita del discepolo. Nell’Evangelii gaudium, “La gioia del Vangelo”, papa Francesco auspica per la chiesa una “conversione pastorale” che significa: “uscire”, per andare verso gli altri, raggiungerli là dove sono, senza giudicare le loro qualità di fede o morali; non voler stare al centro o al di sopra degli altri, ma chinarsi umilmente ai loro piedi per lavarli, averne cura, servirli.
Il documento mette a fuoco il cammino che la comunità cristiana deve fare per incontrare con coraggio la società di oggi, e ha chiaramente i tratti di una provocazione: vuole scuotere e generare un mutamento del vivere della chiesa e dei cristiani in mezzo all’umanità.
"Una grammatica per pensare e vivere la chiesa attraverso i suoi spazi e le sue architetture, è il filo conduttore delle riflessioni qui raccolte, sottolineando la dimensione partecipativa dell’esperienza ecclesiale e architettonica, nel movimento virtuoso fra committenza, architetti, artisti e comunità cristiana. Non è possibile pensare e realizzare gli spazi di una chiesa senza il coinvolgimento delle persone e delle comunità chiamate ad abitare i luoghi di vita della chiesa, in profonda sinergia con il tessuto sociale e ambientale. Una grammatica che cerca di coniugare i verbi: FARE nella prospettiva ecclesiologica del “fare chiesa” e del “fare chiese” in senso architettonico; ABITARE nel senso antropologico e filosofico del prendere dimora in uno spazio costruito; COSTRUIRE cioè porre un nuovo elemento all’interno di un paesaggio; CELEBRARE in chiave teologica, implica abitare la ritualità e la spiritualità in un luogo; TRASFORMARE cioè dare nuova vita ai luoghi, perché ogni spazio costruito dall’uomo è un organismo vivo."
Può il vangelo ispirare la chiesa e la società nel ripensare la donna e la sua originalità? Lo sguardo di Gesù dà visibilità alle donne che incontra, così poco visibili e così fraintese quando le lenti con cui si guarda al mondo sono esclusivamente quelle del punto di vista maschile. Con lucida ed equilibrata analisi, grazie a una profonda conoscenza della Scrittura, nei testi qui raccolti l'autrice illumina la ricchezza di una vocazione cristiana vissuta al femminile, con tutto il suo spessore di esperienza, di conoscenza di Dio e della carne degli esseri umani.