Questo è il quaderno che serve per il terzo tempo dell'itinerario che si conclude con la celebrazione di cresima e eucaristia e avvia il quarto tempo: la mistagogia.
Il volume sussidia il terzo tempo dell'itinerario che si conclude con la celebrazione della cresima e eucaristia e avvia il quarto tempo: la mistagogia.
Sono diverse le opere edite che si preoccupano di formare alla liturgia i ministri laici che operano in essa. A voci e opere più autorevoli e complete aggiungiamo questo piccolo sussidio, redatto dall’Ufficio liturgico della Diocesi di Roma. Ha come scopo di presentare in sei piccole schede i contenuti teologico-liturgici di base che ogni ministro laico deve interiorizzare per poter svolgere con competenza il suo ministero. Non è un libretto ‘settoriale’, non vuole formare i lettori, oppure i ministranti, oppure i cantori ecc. Vuole offrire quelle conoscenze liturgiche di base che tutti questi ‘attori’ della celebrazione devono possedere. È breve e agile può essere usato per la formazione del gruppo liturgico parrocchiale, ma può servire anche per la formazione personale.
Rivista internazionale di Teologia n.2/2009.
Rivista internazionale di Teologia n.2/2009.
Uno studio sistematico sulla redenzione nella teologia cristiana, che conduce il lettore lungo un percorso stimolante vuoi ritornando alle fonti bibliche e patristiche, vuoi attingendo all’innologia sacra e alla liturgia, vuoi ponendosi infine a confronto con la letteratura religiosa e le arti visive.
Dalla quarta di copertina:
L’opera si apre con tre domande cruciali: come possono gli eventi della redenzione, che sono avvenuti nel passato, esercitare i loro effetti nel presente? Perché gli esseri umani hanno bisogno, sia come singoli che come genere umano preso nel suo insieme, della redenzione? Quali immagini di Dio sono proposte dalle azioni salvifiche di Cristo? Il capitolo 1 illustra termini e immagini della redenzione e della salvezza. I capitoli 2-4 descrivono il contesto della redenzione, riflettendo sulla creazione, la condizione umana e il peccato (incluso il peccato originale). Il capitolo 5 sostiene che l’azione redentrice di Cristo non può essere limitata alla sua morte, ma si estende – lungo un percorso composto da otto differenti stadi della sua vita – dalla sua nascita alla sua seconda venuta. I capitoli 6-9 affrontano i quattro modelli secondo cui è stata pensata la redenzione, e cioè le teorie della liberazione, della sostituzione penale, del sacrificio e dell’amore trasformante. I tre capitoli finali (10-12) trattano il compimento della salvezza nella vita della Chiesa, la salvezza dei non-cristiani e il destino finale della vita umana e di tutta la creazione.
Uno studio sistematico che attinge agli studi biblici, agli studi patristici, agli inni religiosi e alla liturgia, alla letteratura religiosa e alle arti visive.
Esiste una scuola dell’arte di vivere? Oggi noi impariamo durante tutto l’arco della vita, impariamo mille cose. Ma impariamo anche le cose vere? Impariamo ciò che è davvero importante? Si può imparare l’arte di vivere, ci si può addestrare? Ancora: come possiamo conciliare le diverse esigenze che ci assalgono nella vita di ogni giorno? In che modo si uniscono i poli che si trovano in noi, come si conciliano i bisogni diversi e contrastanti che abbiamo? Può trovare equilibrio la nostra anima? Si può praticare anche oggi l’antica virtù dell’imperturbabilità che è stata tanto importante per i sapienti maestri dell’arte di vivere?
Questo breve libro sulla “scuola di vita” di Anselm Grün, che è consigliere spirituale di molte persone, ci insegna come fare a proporci delle mete e a organizzare il nostro tempo. Sopportare le tensioni e trovare la pace interiore. Sviluppare buoni rapporti e arrivare tuttavia a noi stessi. Restare aperti. E al tempo stesso dare alla nostra esistenza la leggerezza e la gioia della vita, ogni giorno.
Un piccolo libro sulla grande arte della vita sana e felice.
La presentazione critica della fede è, per chi crede, una questione di rispetto per il dono della fede – per consentirle di mostrare integralmente la sua qualità di verità destinata a tutti gli uomini – ed è una forma di sollecitudine verso coloro che cercano la verità. Sulla scorta di questa convinzione il presente volume si propone di rispondere alla domanda: «A quali condizioni quanto credono i cristiani può essere riconosciuto come vero?».
Dio si è autocomunicato in Gesù. Questa iniziativa divina richiede una corrispondenza, da parte umana, che include il vaglio dell’intelligenza. Perciò la fede non può essere sottratta all’istanza critica della razionalità nelle sue effettive mediazioni culturali. Il sospetto che una verifica critica sia di principio superflua o dannosa esporrebbe peraltro la fede ad un volontarismo arbitrario.
Il testo si incarica di mostrare che la filosofia, in qualità di riflessione sistematica e rigorosa sulla singolarità dell’esistenza umana, è interlocutrice privilegiata del sapere teologico, volto ad esplicitare la portata universale dell’evento singolare di Gesù di Nazaret. Nel conseguimento di questo obiettivo, che impone di superare l’esteriorità della ragione alla fede, la teologia fondamentale offre legittimazione scientifica alla teologia tutta.
Il libro si rivolge a quanti, per ministero o per passione, vogliono rendere ragione della fede cristiana, accettando le nuove sfide di un contesto pluralistico e interreligioso.
Rivista internazionale di Teologia n.2/2009.
Johann Baptist Metz rappresenta una teologia che cerca di connettere in modo nuovo mistica e politica, Cristianesimo e ambito pubblico. Per questo egli insiste sul fatto che, di contro ad un mito postmoderno d’innocenza, si deve parlare di Dio guardando alla storia di sofferenza del mondo. Egli pone l’accento sul fatto che la razionalità umana non deve darsi senza memoria del dolore e dell’ingiustizia, poiché altrimenti si disgrega in una razionalità puramente tecnica, per la quale alla fine l’«uomo» rappresenterebbe null’altro che l’ultimo frammento di natura non ancora pienamente indagato attraverso l’esperimento. Contro la dimenticanza presente nelle nostre società progredite, contro l’amnesia culturale che sempre più caratterizza la nostra opinione pubblica pluralista, egli lotta per la memoria passionis che origina dalla Bibbia, «per dare al grido degli uomini un ricordo e al tempo un termine».
Il volume mostra il vigoroso potenziale innovativo della nuova teologia politica e costituisce la summa del grande teologo, che fino ad oggi non ha cessato d’inserirsi, dal centro del Cristianesimo, nelle lotte spirituali del nostro tempo.