A fronte della progressiva perdita del signicato religioso del Natale, il noto teologo friburghese Gisbert Greshake riscopre la solennità dell'incarnazione di Dio come festa dell'avvicinarsi di Dio al mondo. Le sue stimolanti riflessioni pongono in risalto la rilevanza di questo evento che riguarda ogni individuo oggi: se Dio si è fatto uomo e in questo modo ha intrapreso una straordinaria "carriera verso il basso", allora questo ha conseguenze decisive per il nostro presente, il nostro rapporto con il mondo e la nostra esistenza. La fede ci apre infatti a un nuovo rapporto con il mondo, mettendo gli ultimi al primo posto, rendendoci figura di Cristo e lasciando che Cristo abiti in noi. È così che la notte oscura del mondo diventa finalmente una santa notte. Natale non è più un evento del passato, ma un modo nuovo di vivere.
I cristiani celebrano il Natale come grande festa della pace. Ma che senso ha, in un mondo senza pace, la speranza annunciata dal Natale? Anzi, più radicalmente: che cosa verrebbe a mancare se non ci fosse il Natale? E che provocazione rappresenta per noi il Natale? Come testimoniare per esempio un Dio sovversivo che nasce in una stalla? Come incarnare l'utopia del diventare gente di pace, oggi? Le riflessioni di Schockenhoff introducono con grande profondità al messaggio di pace che il Natale annuncia anche al tempo che stiamo vivendo.
Exsultet è uno strumento di lavoro, elaborato dai più competenti liturgisti e pastoralisti del Centro francese di pastorale liturgica, per rispondere alle domande che fe deli, ministri e animatori liturgici quotidiana mente si pongono. La prima parte di questa Enciclopedia pratica della liturgia privilegia il significato dell'azione celebrativa, i suoi fondamenti umani, storici e teologici. La seconda parte mette in rilievo l'originalità della liturgia cristiana, il significato della domenica, dell'eucaristia, dei sacramenti, della liturgia delle ore, delle benedizioni e delle devozioni. La terza parte, infine, si concentra sull'arte di celebrare e sulla realizzazione concreta delle celebrazioni. Ogni capitolo espone con chiarezza un sin golo argomento ed è arricchito da una antologia di documenti che ne completano l'esposizione, ma soprattutto permettono di riferirsi ai testi del magistero, di conoscere la storia, di approfondire i risvolti operativi di una liturgia, di misurare la reale portata di una questione, di ottenere suggerimenti originali ed efficaci, provenienti dall'esperienza sul campo.
In nessun'altra situazione il dolore è totale come nel lutto: è un dolore biologico (il corpo soffre), psicologico (la personalità soffre), sociale (la società e il suo modo di essere soffre), familiare (soffriamo per il dolore degli altri) e spirituale (l'anima soffre). Nella perdita di un essere amato soffrono il passato, il presente e il futuro: tutta la vita, nel suo insieme, ne patisce - soprattutto l'avvenire. Lo squilibrio che la morte di un essere amato può arrivare a provocare è enorme. Il lutto modifica la struttura vitale di chi soffre, l'immagine che ha di sé, il modo di relazionarsi con gli altri e, in generale, il nucleo stesso della personalità. Quando accompagniamo chi sperimenta una sofferenza di tale portata, è facile non sentirsi in grado di raggiungerne il dolore. Ecco perché sono fondamentali guide come questa, in cui si raccolgono in modo preciso le conoscenze per capire il processo psico-emotivo che si vive nella perdita, le chiavi per riuscire a raggiungere il dolore di chi soffre egli strumenti per aiutare la persona sofferente perché realizzi una sana elaborazione del proprio lutto. Sarebbe doveroso conoscerle, nel tempo che viviamo. Questo lavoro che analizza l'esperienza del lutto è accessibile a quanti hanno perduto una persona cara, ma anche ai professionisti - della salute, della psicologia, del sociale, dell'educazione... - che incontrano chi soffre e vogliono rispondere alla sfida di creare processi di accompagnamento resiliente, non solo adattivo.
Se noi oggi leggessimo i vangeli con gli occhi dei lettori del I e del II secolo, che esperienza faremmo? Non vi sono prove che, a quell'epoca, il vangelo venisse considerato un libro pubblicato da un autore. Riformulando perciò la domanda: che cosa significa leggere i vangeli "prima del libro"? In questo studio stimolante, Larsen mette in discussione diverse convinzioni sottili ma problematiche riguardanti autori, libri e pubblicazioni nel cristianesimo delle origini. Analizza una varietà di elementi sottovalutati della cultura di allora, come i testi incompiuti, la pubblicazione accidentale, le revisioni di un'opera dopo la pubblicazione, l'esistenza di molteplici versioni autorizzate della stessa opera. E sostiene che i fruitori più antichi del testo che ora chiamiamo Vangelo secondo Marco lo hanno considerato una raccolta di appunti: incompiuta, aperta, fluida. In questa prospettiva, il Vangelo secondo Matteo sarebbe da considerare non come libro pubblicato da un diverso autore, ma come continuazione della stessa, incompiuta tradizione dell'unico evangelo. Larsen offre così un quadro metodologico nuovo per la futura ricerca sugli antichi vangeli cristiani. «Questo è un libro sulla incompiutezza e la indefinitezza. Ed è un testo sulle pratiche di scrittura, sui metodi di lettura e sull'intersezione fra questi due ambiti» (Matthew D.C. Larsen).
Chi non si è mai posto la questione della presenza di questo o quel numero nei vangeli? Chi non si è mai stupito della loro precisione nella moltiplicazione dei pani, nella parabola dei talenti, nel racconto degli operai dell'undicesima ora o delle vergini stolte? E se i numeri che attraversano il Nuovo Testamento non fossero un banale elemento decorativo? E se fossero insostituibili per rivelare l'ammirevole coerenza del piano di Dio per l'umanità, rispondendo l'uno all'altro in un insieme meravigliosamente organizzato? Senza cadere in un discorso erudito né tantomeno esoterico, senza mai sacralizzare le cifre, Luc de Goustine ci conduce in un percorso spirituale che tiene davvero conto dell'importanza dei numeri e, così, permette di apprezzare più a fondo testi che pensavamo di conoscere bene. «Lasceremo parlare i numeri che ricorrono nella Scrittura. Ognuno di essi potrà emettere il suo tono, secondo una propria "lunghezza d'onda". Perché i numeri sono il primo alfabeto della creazione e spesso, nei vangeli, celano il segreto di una lezione più personale, da meditare come una confidenza privata del Maestro» (Luc de Goustine).