Ricco di nozioni storiche e di considerazioni filosofico-teologiche, il saggio offre un contributo alla nostra comprensione del valore umano dello sport e del suo posto nella vita cristiana, oltre le facili letture che se ne danno di solito in chiave moralistica. Le tesi dell'autore sono tanto incisive quanto provocatorie: nessuno, fra quanti leggeranno questo piacevole libro, guarderà più allo sport nello stesso modo di prima.
Questo libro, arricchito da molti esempi concreti, insegna a decifrare i nostri sogni come "linguaggio dimenticato di Dio". I sogni hanno una grande rilevanza per la nostra vita. Non ci indicano solamente come stiamo e che passi dobbiamo compiere sulla strada della maturazione e del cambiamento. Possono anche essere delle guide alla consapevolezza interiore e - come linguaggio segreto di Dio - trasformarsi in luogo di esperienza profonda.
La questione dell'essenza della religione ha ispirato, specie tra Otto e Novecento, numerosi grandi autori. Oggi però "religione" suona come un termine scivoloso: qualifica un oggetto d'indagine paradossale. A maggior ragione sembra infondata la pretesa di penetrarne l'"essenza", il senso riposto. E, tuttavia, la vita smentisce in modo solenne il ragionare troppo astratto: il fenomeno religione continua a muovere esistenze individuali e collettive. Di qui la curiosità di riprendere a fondo il tema dell'essenza della religione, in generale, e del cristianesimo, in particolare.
"Ogni giorno la vita ci pone nuovi interrogativi, senza che siamo noi a cercarli. E ogni giorno ci si presenta la sfida di trovare una risposta di volta in volta diversa e del tutto nostra, personale. Le mie risposte non vogliono essere intense come ricette universali per la soluzione di un problema, bensì come invito a osservare la propria situazione con occhi diversi, scoprendo il senso dell'esperienza che viviamo." (Anselm Grün)
Un libro sulla storia e la teologia dell'eucaristia che risulta autenticamente innovativo: nel metodo e nel merito. La messa viene analizzata saldando l'approccio della dogmatica (i contenuti teologici) a quello della scienza liturgica (la forma celebrativa), sicché proprio la loro unità risulta essere al centro della trattazione. Viene inoltre approfondito il significato dell'eucaristia a partire da una originale fenomenologia del dono, condotta sulla base degli studi più recenti.
Rivista mensile, n. 01/2015
TEMA MONOGRAFICO:
CORRUZIONE DILAGANTE
1. Il peccato va perdonato, la corruzione non è perdonabile (pag. 27)
2. Affrontare una corruzione onnipresente (pag. 31)
3. Corruzione nella tradizione politica. Mentalità coloniali e relazioni gerarchiche: uno sguardo a partire dall’America latina (pag. 44)
4. Grovigli legali. La saga della violenza sessuale in India (pag. 55)
5. Le risorse naturali africane e la corruzione (pag. 66)
6. Corruzione strutturale delle istituzioni sanitarie (pag. 77)
7. Corruzione nella Chiesa: esiste un’età costantiniana (pag. 91)
8. Dove sono le vittime? (pag. 105)
9. «La corruzione del meglio genera il peggio». Una questione cruciale per la Chiesa (pag. 114)
10. La validità della tradizione profetica e sapienziale contro la corruzione e il peccato strutturale (pag. 129)
11. Dio si lascia forse comprare? Una ricerca delle tracce (pag. 139)
FORUM TEOLOGICO
1. Senza Mandela cosa sarebbe mancato nella mia vita e nel mio lavoro? (pag. 153)
2. Libertà che si intersecano. Riflessioni sull’eredità di Mandela (pag. 158)
3. João Batista Libânio (19 febbraio 1932 – 30 gennaio 2014). In memoriam (pag. 163)
4. David Noel Power (14 dicembre 1932 – 19 giugno 2014). In memoriam (pag. 170)
La dimensione teologica di papa Francesco. Le radici teologiche del pensiero di Jorge Mario Bergoglio, ma anche le prospettive pastorali del suo pontificato aperte da quei contenuti teologici, sono qui tratteggiate con intelligente competenza e con squisita empatia da uno dei più stretti collaboratori di papa Francesco: il cardinal Walter Kasper.
Cosa vuol dire essere “cattolico”? Vuol dire praticare i sette sacramenti che accompagnano l’uomo dalla culla alla tomba, o affidare la propria salvezza a una gerarchia piuttosto che a novene, indulgenze e pellegrinaggi? No, questa sarebbe una caricatura. In realtà, il cattolicesimo non è una determinata dottrina cristiana né, tantomeno, una data organizzazione religiosa. Il cattolicesimo è un certo modo di vivere e di pensare il cristianesimo. È viverlo e pensarlo in termini di sacramentalità.
Descrizione
La sacramentalità, ossia la forma di pensiero sacramentale, è l’essenza del cattolicesimo: questa la tesi centrale del libro.
Se il cattolicesimo sta o cade con la sacramentalità – che, si badi, è ben di più del rozzo sacramentalismo – è indispensabile mettere a fuoco che la mediazione sacramentale poggia sulla distinzione (non sulla identificazione) fra il piano visibile e il piano invisibile, pur ritenendoli inseparabili. L’autorità di Cristo e l’autorità del ministero apostolico, la verità in sé e il dogma che la indica sono come il significato e il significante in un simbolo: distinti, ma inseparabili. Ecco perché la chiesa cattolica concepisce come sacramento non solo i suoi sette atti fondamentali, ma pure se stessa.
Karl-Heinz Menke prosegue però oltre. Se davvero l’essenza del cristianesimo va individuata nel principio di sacramentalità, allora bisogna riconoscere che al centro più intimo dell’identità cattolica, negli ultimi decenni, sono state inferte delle ferite più profonde di quelle dei tempi della Riforma protestante e dell’Illuminismo europeo. E questo soprattutto per due motivi: in ragione della cosiddetta postmodernità, qui intesa nella sua complessità; e anche a motivo di un ecumenismo irenico e superficiale, che chiude gli occhi di fronte alla differenza fondamentale esistente fra le confessioni cristiane.
La riflessione di Menke a proposito di questa sacramentalità sotto attacco (e a volte incrinata) non si limita al piano teorico e ideale, ma tocca anche temi di spinosa attualità. Si possono accogliere a cuor leggero le aperture di chi chiede di ammettere le donne al sacerdozio, di chi riduce l’eucaristia a banchetto conviviale, di chi relativizza l’indissolubilità del matrimonio e di chi vorrebbe trasformare la “chiesa dall’alto” in una “chiesa dal basso”? Chi non riconosce nella sacramentalità l’essenza del cattolicesimo, risponderà di sì e non vedrà in questo alcun rischio di perdere la propria identità. Il presente libro sostiene invece la concezione opposta: in termini, se necessario, volutamente provocatori.