
I nemici dei vostri nemici sono vostri amici. I messaggi I si mandano con le azioni, non con le parole. Niente è effimero come il successo. E ricordate sempre: se non volete perderlo, il potere va esercitato. Con ogni mezzo. Trattato formidabile per profondità di analisi e capacità di indicare strategie per sfruttare eventi e comportamenti umani a proprio vantaggio, "Il Principe" di Machiavelli rappresenta un'ottima guida anche nel mondo del lavoro di oggi, ormai diventato,, tra competizione, divisioni e obiettivi sempre più proibitivi, un campo di battaglia in cui solo i più abili riescono a farsi strada. Tim Phillips - giornalista di business esperto di management rilegge il famoso trattato rinascimentale offrendo consigli e suggerimenti per districarsi tra imprevisti e cambi di rotta tipici delle aziende di oggi: dagli atteggiamenti da tenere con colleghi e concorrenti agli errori da evitare, fino alle strategie per esercitare al meglio il proprio potere, Phillips indica, sulla scia delle brillanti intuizioni di Machiavelli, quale percorso seguire per sopravvivere e arrivare al vertice nell'anarchia del lavoro contemporaneo.
Non è mai stato facile farsi ascoltare dai figli, e lo stress e la mancanza di tempo delle nostre vite acuiscono il problema. Molti genitori si trovano quindi ad alzare sovente la voce, non solo perché troppo aggressivi e impositivi, ma molto spesso per la ragione contraria: il tentativo impossibile di mettersi sullo stesso piano dei figli, tentativo che mostra sempre la propria inefficacia e di conseguenza genera altro stress, frustrazione e, infine, urla. Daniele Novara, uno dei maggiori pedagogisti italiani e massimo esperto di conflitti interpersonali, raccoglie in questo libro riflessioni e indicazioni pratiche per spiegare come imparare a controllare le proprie reazioni emotive e riuscire, con la giusta organizzazione, a farsi ascoltare efficacemente e gestire nel modo migliore i conflitti che quotidianamente si generano con i figli. Partendo dal racconto di storie vere raccolte nel suo lavoro di sostegno ai genitori - dai capricci dei piccoli ai dubbi sull'uso delle punizioni, dalla divisione dei ruoli tra madre e padre alle tipiche discussioni della prima adolescenza -, l'autore mostra la strada per un'educazione basata su regole chiare, organizzazione e una buona comunicazione, che mette i genitori in grado di aiutare i figli a crescere, sviluppando tutte le loro risorse.
Carità e povertà: simul stabunt, simul cadent, insieme staranno o insieme cadranno. La storia della Chiesa è da sempre legata a doppio filo all'incontro con i poveri. Sul "fare la carità" si sono giocati per venti secoli l'organizzazione concreta della Chiesa e della società, l'evangelizzazione, la riforma religiosa, le utopie secolarizzate di un mondo senza sfruttati e senza sfruttatori. Monsignor Paglia ripercorre la storia del rapporto dinamico tra Chiesa e società attraverso la peculiare prospettiva della lotta alla povertà nelle sue diverse forme. Partendo dal cristianesimo delle origini, dal monachesimo e dai più influenti ordini religiosi, l'autore dipinge un affresco i cui protagonisti sono le figure emblematiche della cristianità e le loro opere, da Gesù ai padri della Chiesa fino a papa Giovanni XXIII con il Concilio vaticano II e la stagione di papa Francesco. In queste pagine emerge una Chiesa che rivendica con forza il valore della charitas cristiana come cura imprescindibile ai dilemmi sociali del mondo globalizzato. Perché: "è una grande funzione profetica della Chiesa quella di inquietare il banchetto del ricco epulone con la memoria e i dolori del povero Lazzaro. Nell'immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti."
"Non riesco a escludere che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi, dall'iniziativa o dall'arbitrio di pochi... Certo è un'ipotesi atroce. Ancor più sconsolato ti chiedi come siano quei pochi: più intelligenti di noi, più forti di noi, più illuminati di noi, più intraprendenti di noi? Oppure individui come noi, né meglio né peggio di noi, creature qualsiasi che non meritano la nostra collera, la nostra ammirazione, la nostra invidia?" Così scrive la Fallaci nella premessa a "Intervista con la storia", testo appassionato e coraggioso che raccoglie le interviste di Oriana alle figure che hanno segnato il corso del secondo Novecento, da Henry Kissinger a Willy Brandt, da Golda Meir a Indira Gandhi, da Arafat a Hussein di Giordania, da Nenni ad Amendola, fino a Giulio Andreotti. Pubblicato nel 1974, il libro trasmette tutta la caparbietà della Fallaci, la sua voglia di capire il mondo e gli uomini, il suo stile inconfondibile, la forza della sua scrittura. E ancora oggi risuona come una condanna spietata del potere, un invito alla disubbidienza, un inno appassionato alla libertà. Prefazione di Federico Rampini.
Eric Schmidt, Executive Chairman ed ex CEO di Google, e Jonathan Rosenberg, già Senior VP per i Prodotti, entrarono in Google più di dieci anni fa, come manager di esperienza nel settore tecnologico. A quel tempo, la società era già nota per "fare le cose in modo diverso", riflettendo i principi visionari - e spesso in controtendenza - dei fondatori Larry Page e Sergey Brin; così non ci misero molto a capire che per avere successo avrebbero dovuto imparare da capo tutto quello che pensavano di sapere sul management e sul business. Oggi Google è un'icona globale che sposta continuamente in avanti i confini dell'innovazione in molteplici campi e "Come funziona Google" è un testo brillante e coinvolgente con le lezioni che Eric e Jonathan hanno appreso mentre contribuivano a costruire la società. Gli autori spiegano come la tecnologia ha spostato la bilancia del potere dalle imprese ai consumatori e che il solo modo per avere successo in questo ambiente in continuo mutamento è creare prodotti superiori e attirare una nuova razza di collaboratori poliedrici, i "creativi smart". Affrontando temi quali cultura aziendale, strategia, decision making, comunicazione e innovazione, essi illustrano le loro massime di gestione con numerosi aneddoti interni dalla storia di Google. Prefazione di Larry Page.
Il supremo ostacolo al cammino nostro di uomini è la "trascuratezza" dell'io. Il primo punto, allora, di un cammino umano è il contrario di questa trascuratezza, è cioè l'interesse per il proprio io, per la propria persona. "In cammino" è l'ottavo e ultimo volume della serie "L'Equipe", in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di CL negli anni 1992-1998, durante i quali l'autore mette a fuoco una categoria centrale del suo pensiero, quella di "avvenimento": qualcosa che irrompe, imprevisto, imprevedibile, non conseguenza di fattori antecedenti. Unica categoria che può definire che cos'è il cristianesimo. Ma qual è la sua forma caratteristica? Quella di un incontro umano nella realtà di tutti i giorni. Come nei villaggi della Palestina dove non poteva arrivare, Gesù mandava coloro che lo seguivano più da vicino, così Egli ci raggiunge oggi attraverso persone come noi, eppure così diverse che ci fanno sperimentare un'inaudita corrispondenza a quello che siamo. È solo l'avvenimento di Cristo ora, attraverso l'umanità con cui ci tocca, che può rendere chiaro e consistente il nostro io, strapparlo alla dispersione. È questo un paradosso che non si riesce facilmente a tollerare: che sia un avvenimento, non un'analisi o un progetto nostro, a rendere possibile un cammino umano. Il cristianesimo è questo avvenimento, oggi come duemila anni fa.
Ancora oggi che i nostri astronauti si alternano sulla Stazione Spaziale Internazionale e attraverso i social network ci arrivano quasi quotidianamente meravigliosi scatti della Terra vista dalle stelle, il cosmo continua a stupirci e farci sognare. Abbiamo appena iniziato a lambirne gli spazi sconfinati e più ci inoltriamo nella sua esplorazione - con sonde lanciate oltre i confini del nostro sistema solare, telescopi sempre più potenti e precisi, missioni sempre più avveniristiche -, più comprendiamo quanto profondo e intatto resti il suo mistero. Umberto Guidoni, grande protagonista delle imprese spaziali e primo europeo ad aver messo piede sulla SSI, racconta la sua esperienza di astronauta con la freschezza di chi ha davvero toccato le stelle. Con storie di prima mano, aneddoti, curiosità e grande competenza scientifica. Guidoni ci spiega come si vive su una navetta spaziale, come nasce e muore un astro, ripercorre l'avvincente storia dell'esplorazione umana del cosmo e si spinge a tracciarne la possibile evoluzione futura. Sfogliare queste pagine significa imbarcarsi su un'astronave lanciata a gran velocità verso la più strabiliante e imponderabile delle avventure: lo Spazio infinito, le sue sfide, i suoi enigmi.
Ernst Grip, guardia del corpo reale e agente della Polizia di sicurezza svedese, viene convocato dall'FBI a New York e portato in uno sperduto atollo dell'Oceano Indiano per interrogare un detenuto di cui non si comprende la nazionalità. L'ipotesi è che il prigioniero sia svedese e sia coinvolto in un attacco terroristico di matrice islamica avvenuto in Kansas, ma poiché si rifiuta di parlare, sembra impossibile identificarlo. L'agente si trova davanti una specie di fantasma: ciò che resta di un uomo che ha subito per mesi e mesi le più atroci torture. Lentamente, però, il prigioniero comincia a raccontare, e Grip rimane invischiato in un'indagine che parte da fatti avvenuti in Thailandia subito dopo lo tsunami del 2004, si intreccia a una serie di furti di opere d'arte, agli interessi di uno spietato trafficante d'armi americano e si insinua nelle pieghe più oscure del terrorismo internazionale. Ma scoprirà qualcosa di ancor più sconcertante: che la sua vita e quella del misterioso detenuto sono legate in maniera inaspettata ma indissolubile. Un thriller che indaga nel cuore della psiche umana e della politica internazionale gettando una luce nuova sui compromessi morali che le persone, e le nazioni, sono costrette a fare in condizioni estreme.
Quando nel febbraio del 1568 il giovane esploratore Alvaro de Mendana scoprì le isole Salomone, non poteva certo immaginare che quell'intero arcipelago sarebbe scomparso dalle mappe per oltre duecento anni. Una volta ripartito, infatti, l'equipaggio scampò per miracolo a un uragano e, quando le acque si calmarono, non fu più possibile ricostruire la rotta. A nulla servì consultare i diari di bordo: longitudine e latitudine erano state assegnate con estrema approssimazione. Quando trent'anni dopo Mendana provò a ritrovare le isole scomparse, la spedizione fu un disastro: l'avventuriero perse la vita insieme a tre quarti dell'equipaggio. A quei tempi affrontare il mare aperto, nonostante l'ausilio di bussole e carte nautiche, voleva dire esporsi a rischi terribili. È solo nel XVIII secolo, con l'invenzione del sestante, che i naviganti iniziarono a calcolare l'altezza degli astri rispetto all'orizzonte, e a stabilire quindi con precisione la latitudine del punto in cui si trovavano sulla base di un principio ottico. Metà cannocchiale e metà astrolabio, il sestante ha condensato secoli di sviluppo tecnologico, accelerando il corso della modernità e modificando la nostra percezione dello spazio e del tempo. Dall'istituzione della Royal Society di Londra nel 1660 al problema della determinazione della longitudine: dal quadrante di Davis a John Hadley, e fino alla missione scientifica dell'Endeavour di James Cook, che nel 1768 parte con l'obiettivo di esplorare il Pacifico del sud...
Due occhi intensi e un sorriso luminoso: Clara è una ragazza come tante, cresciuta a Borgaro, alle porte di Torino. Dopo la sua prima delusione d'amore, le sembra di aver toccato il fondo, non si immagina che se ne dimenticherà in un attimo quando, un po' per gioco, partecipa a un concorso di bellezza. Così, su un'Alfa Romeo scassata, tutta la famiglia la accompagna tra una selezione e l'altra, facendo il tifo per quella ragazzina che sul suo tacco 12 procede sicura fino alla meta. Clara fa appena in tempo ad accorgersi che il sogno si è realizzato prima di ritrovarsi ad affrontare la lontananza da casa, la gelosia della sorella e le proprie debolezze... Per fortuna c'è la danza, la sua passione di sempre, ed è un corso di ballo a riservarle la sorpresa più grande. Uno spilungone occhialuto attira la sua attenzione: balla con tutte tranne che con lei e non le rivolge la parola. Per Clara riuscire a strappargli un tango diventa una questione di principio e non demorde finché non si ritrova nell'abbraccio goffo di Massimo. Insieme a quel tango arriva l'amore ma, si sa, sentimenti e successo non vanno d'accordo e Clara si trova ben presto davanti a una scelta. Qualunque sarà la decisione, però, di una cosa è certa: non importa chi sei, né da dove vieni. Solo se conosci la direzione dei tuoi desideri e non smetti di seguire la tua stella guida, la favola si avvera.