Le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l'effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose. In questo libro, atipico e sorprendente, Gianrico Carofiglio riflette sulle lingue del potere e della sopraffazione, e si dedica al recupero di cinque parole chiave del lessico civile: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, legate fra loro in un itinerario concettuale ricco di suggestioni. Il rigore dell'indagine - letteraria, politica ed etica - si combina con il gusto anarchico degli sconfinamenti e degli accostamenti inattesi: Aristotele e don Milani, Cicerone e Primo Levi, Dante e Bob Marley, fino alle pagine esemplari della nostra Costituzione. Ne derivano una lettura emozionante, una prospettiva nuova per osservare il nostro mondo. Chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario, dichiarava Rosa Luxemburg ormai un secolo fa. Ripensare il linguaggio, oggi, significa immaginare una nuova forma di vita.
Il "Don Giovanni" di Mozart è un'opera capitale, non solo per la storia della musica: è diventata ormai parte costitutiva dell'immaginario occidentale, e il suo protagonista campeggia al fianco di caratteri quali Prometeo o Faust. Un componimento senza eguali, in cui si fondono perfettamente la struttura della commedia e i temi della tragedia. Massimo Mila - lo studioso che ha saputo raccontare a tutti la grande musica classica senza rinunciare al rigore e all'onestà intellettuale proprie del vero critico - ce ne offre qui un'impareggiabile lettura. Con una scrittura affascinante e coinvolgente ci presenta una guida all'ascolto che spazia dalla nascita del mito alle sue numerose incarnazioni, dai modelli cui si ispirarono Mozart e Da Ponte alla ricezione della loro opera, per finire con un attento esame della partitura musicale, delle scene, dei personaggi. Sempre senza perdere di vista la dimensione estetica e "ludica" della musica lirica. Siamo così condotti per mano alla scoperta di un vero capolavoro, in cui rivive il genio assoluto di un compositore che ha cambiato la storia della musica. Prefazione di Piero Gelli.
1953-1968: quindici anni di vita del nostro Paese raccontati da Giovannino Guareschi nelle piccole storie della sua famiglia che cresce e affronta i problemi della quotidianità, le nuove tecnologie e i nuovi pericoli sociali. L'Inquinamento che inizia ad avvelenare il mondo in cui viviamo. Il Divismo dei fan per i nuovi idoli. Il Consumismo inventato da una già efficiente propaganda televisiva. La Conquista del cosmo ridotta alla gara spaziale fra Usa e Urss. Il Benessere dell'auto, della tv, delle vacanze e delle cambiali. La Contestazione: la "Zanzara" al Parini e l'eskimo nelle università e nelle piazze, al grido di "Viva il Che!" e "Viva Mao!". Tutto attraverso la semplicità, l'umorismo e le "parole della quotidianità" con cui da sempre Guareschi riesce a raccontare con leggerezza anche cose terribili.
"George Harrison: Living in the material world" è il ritratto a tutto tondo di un artista che a ventun anni ha avuto in mano il mondo e si è trasformato, come scrive nell'introduzione Paul Theroux, in un uomo "con il fuoco dentro: saturo del mondo materiale, si era convinto a cercare la spiritualità delle cose - e la sua vita appare quindi come una serie di sparizioni e riapparizioni, di viaggi e ritorni". A partire dalle fotografie scattate dallo stesso George, dalle lettere, dai diari e da memorabilia, Olivia Harrison ripercorre la vita del marito, dall'adolescenza segnata dall'ossessione per la chitarra a Liverpool, dallo stordimento degli anni con i Beatles alla scoperta della cultura e della musica indiana, fino al periodo come solista, produttore cinematografico e gentiluomo bohémien. Un libro importante e intenso che, oltre ad assomigliargli, evoca attraverso immagini accuratamente selezionate e testimonianze della famiglia e degli amici frammenti della sua esperienza, rivelando le radici profonde della sua arte, l'amore per la natura e il suo sense of humour, i percorsi della mente e le tracce dello spirito.
Uomini e donne segnati da ferite, fisiche e mentali, con cui imparare a convivere, ragazze in cerca della propria emancipazione, individui combattuti fra desiderio di appartenenza e bisogno di autonomia. Scritte con uno stile cristallino, le storie di Jean Stafford si concentrano sui minuti dettagli della solitudine, sulle imprevedibili dinamiche che plasmano i rapporti interpersonali. In filigrana, dentro ciascuno dei suoi personaggi, c'è l'autrice, donna dotata di una sensibilità fuori dal comune, accresciuta ed esasperata da un destino tragico. Sposata a lungo con il poeta Robert Lowell, brillante ma mentalmente instabile, la Stafford uscì infatti distrutta nel corpo e nello spirito da quel rapporto, che le costò tra l'altro il coinvolgimento in un grave incidente automobilistico, le cui conseguenze sono ben descritte nel vivido e spietato racconto che dà il nome a questa raccolta. Premiata con il Pulitzer e finora inedita in Italia, la sua opera è, nel panorama letterario statunitense, una punta di eccellenza che sta alla pari di autori come John Cheever, Flannery O'Connor ed Eudora Welty. Prefazione di Irene Bignardi.
"Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima." Quando nel 2007 Padoa-Schioppa rilasciò questa dichiarazione, furono in molti, a destra come a sinistra, a storcere il naso. Eppure, che ci piaccia o no, aumentare la pressione fiscale è da sempre la ricetta italiana per tentare di far quadrare i conti. Il gioco al rialzo prosegue ininterrotto dalla nascita della Repubblica, ma dalla fine degli anni Ottanta ha preso un ritmo tale da immobilizzare il Paese. Al tempo stesso, per racimolare consensi, i governi hanno alimentato a dismisura il debito e la macchina della spesa pubblica, dando vita a un circolo vizioso che ci ha progressivamente mossi in ginocchio. Oggi che la crisi ha svelato le nostre debolezze, le conseguenze di questo stillicidio economico sono evidenti in modo drammatico: peggioramento del tenore di vita, disoccupazione giovanile, indebolimento dello Stato sociale. Pagare si deve, su questo non c'è dubbio, ma una classe politica responsabile dove capire chi e quanto tassare. L'Italia in questo ha storicamente dimostrato una miopia bipartisan: né la destra né la sinistra hanno capito che por rilanciare un Paese bisogna dare ossigeno a chi produce, riducendo tasse gravosissime come l'Irap. Uomo di sinistra, liberale e riformista convinto, Luca Ricolfi esprime in questo libro tutto il suo dissenso noi confronti di una classo politica che si è fatta eleggere promettendo meno tasse e che invece ha ripiegato su interventi di contenimento come le ultime manovre.
Natalie Hargrove ha tutto quello che una ragazza può desiderare: è bellissima, intelligente, ambiziosa, ha un fidanzato ricco che l'adora - Mike - e vive dalla parte giusta della città. C'è solo una cosa che ancora le manca: il titolo di Principessa della Palmetto High School. Per ottenerlo è disposta a tutto. E ora che lei e Mike, dopo pazienti e subdole manovre, sono a un passo dalla vittoria, nulla deve mettere a rischio la loro incoronazione. Tanto meno Justin Balmer - la cui semplice vista risveglia in Nat ricordi sgraditi e brucianti - e le sue mire allo scettro di Principe della scuola. Ma forse è venuto il momento per l'affascinante e misterioso Justin di saldare i suoi conti in sospeso con Nat. E quale occasione più adatta di una festa ad alto tasso alcolico per mettere in scena la vendetta a lungo attesa? Peccato che qualcosa, nei piani di Natalie, vada storto: quello che doveva essere uno scherzo ai danni del bulletto della scuola assume tutt'a un tratto i contorni della tragedia. Il mondo di Natalie crolla pezzo dopo pezzo, sfuggendo irrimediabilmente alle sue manie di controllo, e i suoi effimeri sogni di gloria di ragazza viziata si trasformano in una questione di vita o di morte.
Undici sedute di psicoterapia raccontate e vissute in un dialogo incalzante tra uno psichiatra e il suo paziente. Mentre diminuisce l'angoscia del paziente cresce quella del terapeuta che dichiara di non poter più proseguire, come se si fosse trasformato nel malato e il paziente avesse indossato il camice della cura. Una metamorfosi inattesa che porta lo psichiatra al silenzio. Nello studio di psicoterapia aleggia il tema del senso della cura, quello della difficile definizione di malato e di terapeuta e il ruolo di un mondo che gira attorno in maniera forsennata e folle. Una storia in cui il lettore diventa ora paziente e ora psichiatra, in uno scambio continuo che mette in crisi la stessa identità di malato. Del resto tutto nel mondo ha perso identità e senso. E tutti sono malati compreso lo psichiatra che ora tace e chiude quello studio per sempre. Un racconto, o forse un diario, che ci porta a rivivere quei dialoghi come si fosse distesi su un lettino dentro se stessi alla ricerca di un senso che dica almeno se si è malati o sani di mente. Una saggio sulla condizione umana e una riflessione che non riguarda solo la psichiatria e la psicanalisi, ma la follia del mondo e dell'uomo dentro il mondo.
All'età di sei anni Craig inizia a parlare con delle presenze invisibili agli occhi degli altri, cosa che finisce per isolarlo dai coetanei e renderlo a un tempo forte e fragile. Crescendo capisce che quelle figure sono angeli e che a lui è concesso il dono di mettere in contatto le persone con i loro cari scomparsi. La vita lo porta prima negli Stati Uniti - dove collabora con l'Fbi per le ricerche di bambini scomparsi e diventa consulente personale di star del calibro di Kate Winslet -, poi, per amore, a Sciacca. Anche in Italia le sue capacità attirano grande attenzione mediatica, e Craig è oggi un popolare volto televisivo. "Tutti quanti abbiamo un angelo", scritto con la collaborazione dell'amica Caterina Balivo, che lo ha scoperto in tv, è la testimonianza di una vita eccezionale e dei suoi incontri più toccanti. Scambi spirituali con maestri come Padre Pio, amicizie straordinarie sia con le persone più umili sia con chi ha avuto un destino speciale come Lady Diana, avventure anche molto tragiche. Craig ha voluto scrivere questo libro per trasmettere un messaggio d'amore e di speranza nel futuro e per offrire uno strumento a chi vuole accostarsi al mondo degli angeli.
Quando è iniziata la corsa per la successione di Jean-Claude Trichet alla presidenza della Bce, nessuno avrebbe scommesso sul successo di un candidato italiano, anche se autorevole come il governatore della Banca d'Italia. Invece Mario Draghi ce l'ha fatta, vincendo le resistenze della Germania, che puntava il dito contro la sua nazionalità, e conquistando i consensi dell'Europa intera. A Francoforte lo aspetta la sfida di tenere unita la costruzione dell'euro ma lui nella sua carriera di prove difficili ne ha affrontate e superate molte altre. Draghi non è un personaggio facile da conoscere. Crede molto nella comunicazione ma non per quel che riguarda la sua vita personale e privata. Pragmatico ed equilibrato, sa essere distaccato ma anche ironico. Prudente, guarda ai problemi in modo analitico senza farsi condizionare dalla politica. Questo libro tratteggia la sua storia dagli anni della scuola a quelli da direttore generale al ministero del Tesoro, dall'ingresso a Palazzo Koch al cammino verso il prestigioso incarico di Francoforte ricostruendola attraverso le sue stesse testimonianze, i suoi interventi pubblici, gli scritti e i documenti. Il punto di vista è quello di una cronista che in questi anni lo ha seguito nella sua attività al vertice della Banca d'Italia e negli incontri internazionali in giro per il mondo, per rendere conio sulle pagine del Corriere della Sera dell'evoluzione della crisi finanziaria ed economica. Prefazione di Carlo Azeglio Ciampi.