Sarebbe facile immaginare una messa in scena di "Spettri" con i protagonisti in chitone, maschera e calzari. Come nei grandi miti della tragedia greca, qui si mescolano incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogna. L'ambientazione però è quella di un'allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante, come l'animo dei personaggi, da una pioggia battente. Un luogo in cui il sole e il calore arrivano inutilmente e sempre troppo tardi. Quello di Ibsen è un realismo che svela l'ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata. E questa storia è una denuncia coraggiosa che, come raccontano Roberto Alonge e Franco Perrelli nell'introduzione, fece bandire la "pièce" per molti anni dai palcoscenici norvegesi.
1944. Due ebrei slovacchi in fuga da Auschwitz portano con se' appunti dettagliati di quello che hanno visto. Era la prima prova concreta dell'esistenza dei Lager. Con saggio introduttivo di Alberto Melloni.
Ormai abbiamo in tasca il mondo intero. In pochi centimetri di plastica e microchip sono racchiuse infinite possibilità di comunicare, informarsi, divertirsi, concludere un affare, e addirittura innamorarsi. È il telefonino: simbolo dell'era digitale, strumento che incarna e riassume il bisogno tutto umano di parlare, ascoltare, capire. C'è chi sfoggia il modello di "quarta generazione" e chi eredita quelli dei fratelli maggiori. Chi ci urla dentro gesticolando e chi lo contempla come in un raptus. A tutti, questo piccolo oggetto ha rivoluzionato la vita. In meglio o in peggio? Stiamo rischiando di chiuderci in un "autismo digitale"? Di volta in volta idolatrato come l'incarnazione stessa del progresso o al contrario additato come allegoria di una generazione incapace di relazionarsi con sé e con il prossimo, il telefonino è lo specchio di un'epoca, dà corpo alle contraddizioni di tutta la società. Vittorino Andreoli prende le mosse dall'uso e abuso del cellulare per interrogarsi sugli uomini, le donne e soprattutto i ragazzi e le ragazze di oggi, sui loro stili di vita, sui loro atteggiamenti verso gli altri, verso la vita stessa. Celebra le conquiste dell'informatica e le opportunità illimitate di un mondo in cui le distanze non esistono più, ma al contempo ci invita a non perdere di vista la dimensione umana, a non sacrificare la nostra intelligenza a un idolo tecnologico. E a non affidare alle macchine il nostro potere di pensare e decidere.
Con grande entusiasmo e parecchia apprensione, la giovane giornalista Lesley arriva a Venezia per intervistare Paolo Levi, violinista di fama mondiale. Una sola indicazione le è stata data: non porgli la domanda su Mozart. Ma di che cosa si tratta? E perché bisogna evitare l'argomento? Età di lettura: da 12 anni.
A tre anni dalla sua scomparsa la voce di Giovanni Paolo II non ha ancora smesso di parlare ai nostri cuori e tener deste le nostre menti. Questo libro è una sorta di testamento spirituale che raccoglie preghiere, brani di omelie e messaggi apostolici e vuole essere un omaggio a un uomo che ha fatto della sofferenza la sua forza, a un Padre che ha fatto dell'amore l'elemento fondante della sua esistenza e non ha smesso fino all'ultimo di insegnarlo ai suoi figli. Con le parole, con le opere, ma soprattutto con la testimonianza della sua vita.
Un testo sulla figura di Gesu' di Nazareth, cosi come appare nei Vangeli.
Una biografia illustrata che illustra il mondo più riservato e personale di Giovanni Agnelli, uno dei grandi protagonisti della storia economica e sociale del Novecento italiano. Le immagini, tratte per la maggior parte dagli album di famiglia, e i testi, raccolti da suoi scritti e interviste, ricostruiscono un lungo percorso che si snoda tra gli affetti familiari e la Fiat, i viaggi e gli incontri, la Juventus e la Ferrari, la passione per il mare e lo sci e l'amore per l'arte. Ne emerge un cammino segnato indelebilmente dai rapporti con il nonno, fondatore dell'azienda, dalla guerra, da momenti di vita mondana, dal senso del dovere, dall'incrollabile fiducia nell'Italia e nell'Europa, da acuti drammi, dal profondo rispetto per le istituzioni e i loro rappresentanti, dalla speranza nei giovani. Un volume ricco di ricordi, ma anche di idee e valutazioni su quello che siamo stati, quello che siamo e che potremo essere, con un testo introduttivo di Henry Kissinger.
In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide di fare l'indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una meta di sogno, denso di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo. Passano dieci anni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono a fare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato e presente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato.
Strasburgo, 10 agosto 1944. All'Hotel Maison Rouge si danno convegno, all'insaputa di Hitler, i vertici politici, industriali e finanziari della Germania nazista con l'obiettivo di mettere a punto le strategie per salvare uomini e capitali prima della disfatta ormai certa. Da qui l'autore muove l'indagine nelle pieghe più oscure degli ultimi cinquant'anni. Un viaggio che ripercorre le fughe rocambolesche in Sud America di criminali nazisti del calibro di Mengele e Eichmann (e forse dello stesso Hitler); che ricostruisce la trama di connivenze che hanno indotto i russi e gli americani a riciclare l'imponente apparato spionistico del Reich; che indaga sulle complicità di capi di stato come Stroessner e Peron (la cui moglie Evita era probabilmente una spia tedesca); e che approda all'oggi, al sottobosco intricato dei movimenti neonazisti. Attraverso una smisurata mole di documenti e dati e dando voce ai sopravvissuti e ai loro discendenti, Dolcetta compone le tessere di un mosaico inquietante, dove i "vecchi signori" hanno nutrito nuove generazioni di adepti, aggrappati a un credo mai morto, oggi più vitale e minaccioso che mai.
Chi fu Socrate? Sembra una domanda scontata: tutti hanno nella mente un'immagine del filosofo che non lasciò nulla per iscritto, uno tra i più noti e affascinanti pensatori di ogni tempo. Ma proprio per questo la risposta non è univoca: ciascuno si sente padrone della sua figura, e la modella secondo i propri interessi, la propria mentalità, la propria fantasia. Così è successo fin dall'inizio: gli autori che di Socrate ci hanno lasciato il profilo più completo - Aristofane, Platone, Senofonte - ne tracciano ritratti talvolta addirittura in contraddizione tra loro. Come conciliare infatti l'immagine del sofista approfittatore divulgata dalle "Nuvole" aristofanee con quella del filosofo tutto d'un pezzo tratteggiata nell'"Apologia" platonica? Questo volume raccoglie dunque i testi antichi più importanti per la comprensione del personaggio Socrate e del suo pensiero e, grazie a un'approfondita e godibile introduzione, offre un percorso critico che chiarisce al lettore quanto di ciò che si conosce del filosofo ateniese possa riferirsi al Socrate storico, e quanto invece - e perché - la sua immagine sia stata modificata per renderla portatrice di ideali di volta in volta diversi, ma altrettanto significativi.