Un'indagine sulla complessa relazione tra sacralità e regalità nell'Europa cristiana e nel mondo islamico. Mettendo a frutto la ricca storiografia a disposizione, M. A. Visceglia indaga la stretta corrispondenza tra i mutamenti delle pratiche cerimoniali e l'evoluzione dell'idea stessa di sovranità, dal Medioevo all'età moderna. Il potere regale, fondato sul concetto comune della maiestas, assume nel mondo cristiano e nel Mediterraneo islamico formule retoriche e rituali diversi, che sono espressione di un diverso grado di "sacralità" accordato a sultani e sovrani europei: in primo luogo, i riti di passaggio dal funerale del predecessore alla elevazione del nuovo re, le effigi, gli emblemi regali (lo scettro e la corona per i sovrani europei, la lancia e la scimitarra per i sultani), le formule di giuramento (capitolo I e II); poi, la composizione e lo stile di vita dell'entuorage del sovrano dei regni d'Europa e del Mediterraneo islamico (capitolo III), indici anch'essi di concezioni differenti della regalità. L'ultimo capitolo è dedicato infine al rilievo politico, cerimoniale e simbolico della regalità femminile.
L'opera. La città che fu il centro dell’Impero d’Oriente per oltre mille anni: un quadro preciso e stimolante delle sue principali trasformazioni urbane sullo sfondo della storia politica, religiosa, culturale ed economica. Scelta come centro dell’Impero d’Oriente nel 324 d.C. da Costantino, Bisanzio mantenne una posizione privilegiata e dominante nel mondo greco-romano e nel Medioevo cristiano, fino alla caduta nelle mani dei turchi nel 1453. Costantino quintuplicò la sua superficie, la suddivise, secondo il modello romano, in quattordici regioni, la dotò, fra l’altro, di un campidoglio, un ippodromo, un foro e una strada principale che la attraversava da est a ovest. In questo volume Peter Schreiner illustra le fasi più importanti dello sviluppo della città, dalla sua fondazione alla conquista ottomana: ogni epoca ha lasciato tracce in questa singolare metropoli.
L'autore. Peter Schreiner è professore emerito di Bizantinistica presso l’Università di Colonia. Inoltre è presidente del Comitato scientifico del Deutsche Studienzentrum di Venezia, membro corrispondente dell’Accademia Austriaca delle Scienze e dell’Accademiadelle Scienze di Göttingen. Ha ricevuto la laurea honoris causa nelle Università di Tarnovo, Belgrado e Sofia.
Hammurabi, re di Babilonia, è noto al grande pubblico grazie alla scoperta, casuale, del suo Codice di leggi. Grazie al recente e considerevole afflusso di nuove informazioni, l'autore di questo saggio - Professore di Storia Antica del Vicino Oriente all'Università della Sorbona (Parigi I) - rivisita la storia del celebre imperatore, proponendo una sintesi degli studi comparsi negli ultimi vent'anni, e aggiornando il lettore sulle nuove e sorprendenti scoperte.
Professore emerito dell'Università di Reims, autore di diverse opere su Medioevo e filosofia, considerato uno dei massimi conoscitori di San Francesco, Ivan Gobry ricostruisce in questa biografia la figura profondamente umana del poverello di Assisi e, pur senza rinunciare alla scientificità, consente una gradevole e agevole lettura a ogni tipo di pubblico.
Il concetto di ospitalità racchiude degli aspetti erotici; soddisfa infatti il desiderio di essere accolti ma anche quello di dare e ricevere. Fin da Omero è possibile ripercorrere diverse concezioni di ospitalità e diverse strategie di seduzione dell'ospite. L'atto di ospitare racchiude mille turbamenti, offrendo un'ampia casistica erotica, dalla seduzione al traviamento. L'ospitalità kafkiana ha aspetti angoscianti nella forzata convivenza in famiglia fra esseri incompatibili e dove si finisce per essere reciprocamente sgraditi ospiti. Un viaggio nella letteratura, in cui a ogni stazione c'è un ospite, attivo o passivo, che l'autore esamina per ricostruire un interessante "bestiario" delle tipologie incontrate.
Pubblicata anonima nel 1668, l'opera comprende due testi distinti, ma uniti nella tradizione editoriale: nel primo s'immagina che le cortigiane di Roma, allarmate dalla diffusione della sodomia in città, organizzino un conclave per eleggere alla successione di Alessandro VII un papa a loro favorevole, e a questo scopo passano al vaglio i piú noti cardinali dell'epoca; il secondo è un "Dialogo tra Pasquino e Marforio" sullo stesso argomento, ma in realtà rivolto a materie ancora piú compromettenti: il nepotismo, l'Inquisizione, l'infallibilità del papa. Dietro la denuncia dei cattivi costumi dei prelati, s'insinua la meno scanzonata riflessione sugli strumenti repressivi del potere, denunciati in nome di un'eterodossa libertà di pensiero.