
Nella preghiera l'uomo esprime tutta la consapevolezza di sé e, contemporaneamente, orienta la propria anima a quel Mistero da cui si attende il compimento dei suoi desideri più profondi e l'aiuto per superare le difficoltà della vita
Guardando la vita dei santi impariamo ad essere testimoni instancabili di Dio, della sua presenza e della su azione, impariamo a sentire la sete di Dio che c'è nella profondità del nostro cuore, questo desiderio di vedere Dio, di cercare Dio e di essere suoi amici, giorno per giorno
«In Osea si parla di amore. Un amore tormentato, infedele, passionale, straziante e che, riferito a Dio che sceglie di identificarsi in Osea e nella sua vicenda, diventa uno spaccato impressionante sull'identità del Dio di Israele. Sì: Dio ama l'umanità anche (e quando) non viene corrisposto». Così Paolo Curtaz nella sua prefazione a questo libro a tratti crudo che, attraverso una lettura e interpretazione puntuale delle pagine del profeta Osea, ricorda ai credenti di oggi che il messaggio profetico riguarda ciascuno di noi, le nostre comunità. Osea sposa una prostituta, immagine dell'Israele che si è allontanato da Dio e, dice Dino Pirri, immagine di una Chiesa che rischia di morire proprio perché il suo respiro si è fatto distante dal richiamo del Vangelo: «Immagino tutti i figli della Chiesa, chiamati in giudizio da Dio. Non nel riserbo di un tribunale ecclesiastico, a porte chiuse, ma in diretta streaming. Davanti a tutto il mondo. I capi di accusa sono tre: la mancanza di affidabilità, la mancanza di compassione e la mancanza di "conoscenza di Dio"». La speranza, per l'Israele di Osea e per la Chiesa di oggi, però non viene meno: se ci convertiremo, se accetteremo di tornare nel deserto lasciando che Dio ci parli "cuore a cuore", potremo nuovamente essere chiamati da Lui: "Mio popolo". La domanda è: lo vogliamo davvero?
C'è una parola che dice meglio di tutte lo spirito del Giubileo: pellegrinaggio, cioè mettersi in movimento, in tutti i sensi, per raggiungere una nuova visione delle cose e vivere un nuovo rapporto con Dio e l'umanità. In questo libro, l'autore racconta il Giubileo, la sua storia, i valori in gioco in questo tempo forte, ma soprattutto le strade da percorrere - letteralmente - per vivere davvero quest'esperienza. Si parte dalla scoperta dei luoghi della carità e della povertà, si passa alle Porte sante delle basiliche romane, si ascolta la voce del papa che spiega a cosa mira quest'anno di grazia e poi si scoprono le vie della salvezza: quelle che portano a Roma attraverso luoghi dell'anima e dello spirito e quelle che ci fanno tornare da Roma rinnovati e nutriti d'incontri, conoscenze, testimonianze di fede, speranza e carità. Il Giubileo del 2025 è questo: un appuntamento che coinvolge tutta la cattolicità, ma che lancia anche un messaggio all'umanità intera. Siamo invitati a fermarci e a riflettere su chi siamo e dove stiamo andando, per affrontare un mondo lacerato da conflitti, crisi e incertezze.
Depresso, pavido, violento, prevaricatore: l'immagine del maschile ha assunto, nelle narrazioni e nell'immaginario contemporaneo, tratti estremi, difficili da superare. E la tentazione che viviamo ai giorni nostri, anche di fronte alla violenza perpetrata dagli uomini nei confronti delle donne, sembra quella di voler neutralizzare il maschile per renderlo inoffensivo. Ma siamo sicuri che possa funzionare? Non stiamo forse vivendo una pars destruens che rischia di non lasciare più nulla da ricostruire, di azzerare senza proporre alternative? Riccardo Mensuali affronta un tema delicatissimo e non più rimandabile: ripensare il maschile per il benessere della società e delle relazioni. Una sfida cristiana che vale la pena di raccogliere e affrontare in tutta la sua complessità.
Una certa predicazione moralistica del passato ha fatto di tutto per deprecare i vizi, ma ha reso anche poco attraenti le virtù, rendendole pedanti e noiose. Si assiste dunque oggi a una sorta di stravolgimento per cui il vizio perde ogni impronta morale e si traveste in una sorta di moda. Più che vivere in un ambiente dove domina l'immoralità, ci troviamo immersi in un orizzonte in cui è comune l'amoralità, così che tutto è grigio, indifferente e le frontiere tra vizio e virtù sono ormai abbattute o rese molto mobili. Il testo propone un itinerario inedito lungo queste due strade. Si inizierà con quella più larga, comoda, pianeggiante e talora in discesa, tipica del vizio senza controlli morali. Successivamente si cambierà direzione, affrontando una sorta di scalata verso l'altura. Sarà la via della virtù: forse, come diceva il poeta greco Esiodo, la si percorrerà a fatica ma «quando si raggiunge la vetta, diventa agevole ciò che prima era arduo».
Il presente volume va a comporre, con "La vita spirituale del cristiano", un dittico sull'esperienza interiore del credente: se nel precedente testo, che l'autore stesso definiva "il lavoro di una vita", veniva messa al centro la descrizione della singolarità del vivere salvato del credente in Cristo, qui l'autore affronta il tema di quella che può essere descritta come la "vita trinitaria" che raggiunge il credente e lo invita a sperimentare un'esistenza che, lungi dal non essere più umana, è però divina: è l'esistenza di colui che è diventato "uomo integrale", "essere vivente unitario", persona cristificata nella comunione divina che è, appunto, comunione trinitaria d'amore. Luigi Borriello percorre in queste pagine la storia della mistica, radicandola fin nelle pagine originarie di Genesi, per giungere alle grandi figure anche contemporanee di questa ricerca ininterrotta del mistero che siamo chiamati ad abitare. Ne viene una storia affascinante, in cui il lettore si trova a essere guidato nella comprensione delle più alte vette dell'esperienza di Dio nel cristianesimo: da Dionigi Areopagita a Giovanni della Croce, da Meister Eckhart a Edith Stein, in un percorso di straordinario fascino. Prefazione di Nunzio Galantino.
Michele è un bimbo vivace e diligente e per lui è finalmente arrivato il momento di prepararsi alla Prima Comunione. Il parroco però quest'anno vuole coinvolgere le famiglie e affidare alla loro guida i primi mesi di catechismo, sconvolgendo i piani dei genitori di Michele: come affrontare il delicato compito che è stato loro assegnato? Sarà possibile allentare la routine per fargli spazio? Ma soprattutto: saranno all'altezza? Torniamo al paese di Barbiella, insieme a don Marco, per il settimo episodio di una vera e propria saga parrocchiale densa di spunti di riflessione, che si arricchisce di nuovi personaggi: mentre don Marco confessa i ragazzi, con l'intermezzo di un goal e di un tiro sbagliato, la comunità parrocchiale, apparentemente chiusa e diffidente, si prepara per accogliere una nuova famiglia. Tra file al supermarket e parrocchiani curiosi, tra pranzi e instancabili suocere, con la sua penna frizzante e ironica don Diego Goso tratteggia una galleria di personaggi vividi nei loro pregi e difetti, nei quali è facile riconoscere quel nostro vicino di casa chiacchierone, quella coppia sempre impeccabile e, infine, noi stessi. Ne risulta un coloratissimo mosaico di ricordi da sottrarre all'oblio, ritratto di una comunità che, in un mondo sempre più lontano dalle proprie radici cristiane, orbita però ancora intorno al campanile.