Don Alberione ha fondato congregazioni religiose, anzi una intera famiglia, chiamata a predicare con i mezzi più moderni e chiassosi, ed è rimasto sempre nell'ombra, sconosciuto ai più. Queste pagine si pongono il compito di superare questo paradosso e fare avvicinare il lettore all'avventura umana, spirituale e carismatica di un gigante come don Giacomo Alberione, pioniere dell'evangelizzazione attraverso gli strumenti di comunicazione di massa e fondatore della Famiglia Paolina, proclamato beato da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003. Non fu certo il primo, né l'unico, nella Chiesa, a mettere le tecnologie comunicative al servizio del vangelo, ma fu l'unico a spendere tutta la sua vita per l'evangelizzazione attraverso i media. Le pagine che seguono ci offrono l'occasione di incontrare un grande comunicatore e un testimone - editore e apostolo, appunto - ossessionato dalla missione di portare tutto il Cristo a tutto l'uomo, immergendosi nella cultura della comunicazione, senza farsene travolgere, per fare la carità della verità.
Rivista bimestrale per la conoscenza e la contemplazione della Divina Misericordia, n. 23 nov-dic. 2011.
Tascabile, pratico, economico, arricchito da una introduzione ai singoli vangeli, dalle cartine originali dei luoghi del Nuovo Testamento, da un vasto e completo indice analitico che ne agevola la consultazione. Edizione pregiata.
La raccolta completa dei messaggi della Madonna di Medjugorje da leggere, meditare e mettere in pratica. Dal 25 giugno 1981, la Gospa non ha mai smesso di invitare i suoi figli alla pace, alla conversione e all'amore. Prendi i suoi messaggi e leggili tutti i giorni. Se li leggi ogni giorno sentirai la Madonna molto vicina. Ti aiuterà e ti proteggerà come ha promesso.
Cofanetto con 12 cartoline postali con i più bei scorci di Medjugorje e un messaggio toccante dalla Gospa.
Cofanetto con 12 cartoline postali con i più bei scorci di Medjugorje e un messaggio toccante dalla Gospa.
Rivista bimestrale per la conoscenza e la contemplazione della Divina Misericordia, n. 22 sett-ott. 2011.
Tutti abbiamo bisogno di perdonare, ogni giorno, tante persone e per tanti motivi! Il perdono dovrebbe essere il pane quotidiano per ogni uomo. Ma questa cosa così importante il più delle volte risulta difficile. E così, non perdonando, ci autodistruggiamo spiritualmente, psicologicamente, fisicamente: la mancanza di perdono è un vero flagello che rovina l'uomo e la sua salute, i matrimoni, le famiglie, la comunità, la vita sociale e conduce l'uomo all'inciviltà e al delitto e i popoli alla guerra e alla distruzione di tutto. Il perdono non è un lusso o peggio, come si pensa, una sconfitta o una fuga, ma è una necessità e una condizione tassativa per vivere nella pace, essere capaci di gioire e di dare gioia. Il perdono ci dà la capacità di vedere il bello del creato, di vedere le cose positive nella nostra vita e nella vita degli altri. Chi non perdona si fa del male, perché si porta dentro un peso che lo opprime, che lo fa vivere nella tristezza, nella chiusura del cuore: è sempre scuro in volto, duro nei modi e nei tratti e, ciò che è peggio, apre la porta a diverse malattie che possono colpire il suo spirito, la sua psiche e il suo corpo. Come Gesù, modello di perdono, dobbiamo perdonare sempre, di continuo, senza limiti (settanta volte sette al giorno), di cuore, a tutti, subito, anche ai nemici. Cosa ci aiuta ad aprire il cuore al perdono? L'amore e la preghiera.
In queste pagine la storia dell'Apparizione della Vergine a La Salette.