Per crescere sereno e felice un bambino deve sentirsi sicuro di sé. Chi crede nelle proprie capacità e risorse non si lascia scoraggiare dai fallimenti, affronta con intraprendenza le novità, vive le sfide come un gioco, diventa presto autonomo e soprattutto si mostra aperto, propositivo e curioso. Non si tratta di una dote innata, ma di un'attitudine che può essere coltivata fin dai primi mesi. Proprio per questo, la pedagogia Montessori - sempre più apprezzata a livello mondiale per la sua efficacia, tanto che anche William e Kate l'hanno scelta per i figli - ha fatto dell'autostima uno dei suoi principi cardine, sviluppando attività mirate ad alimentarla e consolidarla. Per esempio, è fondamentale predisporre al termine di ogni esercizio una fase di controllo, durante la quale il bambino può correggersi da solo e raggiungere con orgoglio l'obiettivo, senza ricorrere all'aiuto di un adulto. Questo libro, scritto da una pedagogista Montessori, propone cinquanta attività che si possono realizzare a casa o a scuola con materiale di uso comune. Calibrate in funzione dell'età e delle capacità, dalla nascita fino alle primarie, favoriscono l'apprendimento spontaneo, rendono più facile l'approccio alla lettura, alla matematica e alle lingue straniere, stimolano la costruzione del vocabolario e la comprensione del mondo.
State preparando la fetta di pane per la colazione quando squilla il telefono e bam! La fetta cade, ovviamente sempre dalla parte della marmellata. Sfortuna ricorrente o una causa fisica determina questo fenomeno persecutorio? Ebbene sì, molte situazioni in apparenza casuali sono dettate da precise leggi che ne spiegano la ricorrenza e ci aiutano a prevederle. Magari a nostro vantaggio. Quando dobbiamo decidere a chi spetta il compito di lavare i piatti, spesso ci affidiamo a metodi come testa o croce o pari e dispari. Ma le probabilità non sono proprio cinquanta e cinquanta come crediamo: esiste un modo per far pendere, almeno un po', l'ago della bilancia dalla nostra parte (e i piatti dall'altra). Lo dimostra Andrea Mignone, ingegnere per professione e divulgatore per passione, che ha fondato il canale YouTube Science4fun, diventato un punto di riferimento grazie al suo approccio inusuale e curioso. In questo libro si diverte a sovvertire le nostre certezze intuitive e a sottoporre la realtà a una scrupolosa indagine. Per esempio, perché gli spaghetti non si spezzano mai in due parti? Perché gli sms hanno 160 caratteri? Quando conviene tirare a indovinare nei test a crocette? Le risposte sono un concentrato di ironia e rigore metodologico: partendo dal caso concreto fino all'astrazione delle leggi matematiche (passando per logica, astronomia e tecnologia), analizza con chiarezza e brio le cause alla base di situazioni comuni, svelando la scienza nascosta nelle più minute pieghe della nostra vita.
È il 1939 nella Germania nazista.
Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio.
Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero.
Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé.
Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda.
Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare cose.
Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo.
Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura.
Ma i tempi si fanno sempre più difficili.
Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo.
E, al contempo, più vasto.
Gloria, Dot, Liddy e Marjorie sono amiche inseparabili fin dai tempi del liceo. Come tutte le donne degli anni Sessanta hanno desideri che non possono confessare, professioni a cui non possono ambire e compiti che devono adempiere. Ma c'è una cosa che nessuno può negare loro: gli incontri del Club dei libri proibiti. Ogni venerdì di plenilunio si ritrovano, infatti, per appuntamenti segreti in cui condividono letture «scandalose» e le fantasie più intime, liberandosi finalmente da ogni tabù e ogni ipocrisia. Cinquant'anni dopo, la loro piccola biblioteca proibita, per una serie di coincidenze, sarà ereditata da May-June, detta M.J., Addie, Britt e Jules, quattro sconosciute che, senza preavviso, diventeranno parte del Club. May-June è una ex editor della prestigiosa rivista «City» che ha lasciato la sua promettente carriera a New York per raggiungere il fidanzato Dan in California; Addie è una psicologa single molto disinibita; Britt è un'agente immobiliare stressata con un marito disoccupato e due gemelli terribili; Jules è una moglie e madre fin troppo devota. Quattro donne con vite, desideri e prospettive molto diverse. Ma tutte scopriranno di avere in comune la stessa inconfessata solitudine, la stessa insoddisfazione, la stessa necessità di trovare se stesse. E tra scetticismo, tradimenti e riconciliazioni, saranno proprio gli incontri del Club dei libri proibiti a insegnare anche a loro il valore dell'amicizia sincera e della libertà vera: quella di essere se stesse fino in fondo.
Nelson Mandela è una delle figure più suggestive ed emblematiche della nostra epoca, e la sua storia ci offre una preziosa e attualissima lezione sulla resilienza. A cento anni dalla sua nascita, il suo archivio privato di documenti autografi, contenenti stralci di vita, pensieri, avvenimenti, sacrifici e vittorie, è un tesoro importante per la storia e per l'umanità intera, perché ci regala una visione senza precedenti della sua straordinaria esistenza. "Nelson Mandela. Conversazioni con me stesso" svela ai lettori chi era l'uomo dietro il personaggio pubblico: dalle lettere scritte nelle ore più buie dei suoi ventisette anni di prigionia alla bozza del seguito incompiuto di "Lungo cammino verso la libertà", la sua autobiografia. Lo vediamo prendere appunti e scarabocchiare durante le riunioni, trascrivere sogni tormentati sul calendario da tavolo nella sua cella a Robben Island, tenere un diario mentre è in fuga durante le lotte antiapartheid dei primi anni Sessanta, chiacchierare con gli amici in quasi settanta ore di conversazioni registrate. In queste pagine non è né un'icona né un santo: è uno di noi. Un ritratto intimo che offre la rara possibilità di trascorrere del tempo con l'uomo Nelson Mandela, ascoltando in presa diretta la sua voce: schietta, limpida, privata.
Selfie intimi diffusi via Facebook, adescamenti tentati con WhatsApp, giochi violenti, cyberbullismo: nessun genitore, oggi, è tranquillo quando vede i figli con la testa china sul telefonino o il tablet. Ma i social network sono, per i ragazzi, un luogo irrinunciabile di espressione di sé e di incontro. Proibirne l'uso, oltre che impossibile, spesso è controproducente, perché scatena conflitti e reazioni di chiusura. Come proteggerli, allora? La risposta è l'educazione, che deve cominciare in famiglia. Nessuno permetterebbe a suo figlio di guidare senza patente. Allo stesso modo, non si può lasciare che un bambino giochi con uno smartphone senza spiegargli come funziona. Bambini e adolescenti devono imparare a usare questi dispositivi in modo consapevole. Devono conoscere i pericoli nascosti nei giochi e nelle chat e sapere come prevenirli e neutralizzarli. Nunzia Ciardi, che è impegnata quotidianamente contro il crimine informatico, ha raccolto in questo libro i preziosi strumenti e i consigli che gli esperti della polizia postale mettono a disposizione sul web, nelle campagne di informazione, durante gli incontri organizzati nelle scuole. Attraverso il racconto di casi indagati o diffusi dai media, mostra come i più giovani possono diventare vittime di fake news, bullismo, estorsioni, pedofilia online. Ma soprattutto spiega come i ragazzi possono mettersi al sicuro nel mondo virtuale, con l'aiuto di regole e comportamenti accorti, per vivere la Rete come una ricchezza da sfruttare e uno spazio da esplorare in libertà.
Bernadette Laudis vive da sempre con un peso inspiegabile sul cuore, un senso di vuoto che le fa mancare l'aria all'improvviso nonostante l'abbraccio caldo della famiglia, e che cerca di colmare con il suono del suo violoncello. Finché, un giorno, un oggetto stonato rinvenuto sul pavimento di casa rivela una verità affilata, che squarcia il velo di purezza di cui credeva ammantata la sua vita. E il dolore la getta in un crepaccio senza appigli, di quelli che si insidiano nei ghiacciai delle Alpi che fanno da contorno al paesino di Cimacase, dove lei da Milano si è trasferita per amore. Una notte, in cerca di ossigeno fresco, Bernadette si addentra nei boschi e scopre una radura protetta da un recinto di betulle. Lì, in una casa di sasso, vive Giosuè, un pastore solitario, un uomo anziano che si è fatto eremita per proteggere i ricordi. In paese lo chiamano «il re delle betulle»: dicono che i suoi consigli siano un balsamo per le ferite dell'anima; dicono che sappia leggerti dentro, ma che non tutti riescano a trovarlo. Parla poco, ma conosce la saggezza degli alberi e sa ascoltare. Anche la voce del silenzio. Grazie a quell'incontro, Bernadette inizierà a sciogliere i nodi del cuore. Grazie al bosco di betulle, troverà la chiave per spalancare una porta sul suo passato, sulla storia della sua famiglia e sul mistero delle sue origini. Liberandosi così da quell'antico peso sull'anima e ritrovando la strada di casa. Perché ci sono destini che solo gli alberi sono in grado di preservare.
Quando, a 21 anni, gli diagnosticarono la sclerosi laterale amiotrofica, gli avevano dato due anni di vita. Che decise di godersi a pieno, dedicandosi ai grandi quesiti che affascinano da sempre l'uomo: cosa c'è là fuori? Che cosa sono lo spazio e il tempo? Come si è evoluto il cosmo? Contro ogni pronostico, Stephen Hawking è morto a 76 anni dopo aver viaggiato con la mente in tutto l'universo: le sue ricerche nel campo della cosmologia, e in particolare dei buchi neri, l'hanno reso famoso nel mondo come fisico e divulgatore scientifico e gli sono valse la nomina a Professore Lucasiano di Matematica all'Università di Cambridge, un incarico già rivestito da Isaac Newton. La sua è la storia di una battaglia costante tra mente e corpo: più erano alte le vette che raggiungeva nel lavoro, più difficile e gravosa diventava la sua lotta per condurre una vita normale. Eppure, proprio i limiti fisici sono stati uno stimolo per affinare ed espandere le possibilità del ragionamento, colmando con la logica e la visione gli interrogativi del nostro tempo, tanto che Hawking affermava di saper pensare in undici dimensioni. Ripercorrendo la sua esperienza e la sua vita, questo libro ricostruisce il suo metodo e spiega come applicarlo in ogni ambito: mettere in discussione le predizioni, seguire le intuizioni, lasciarsi guidare da una curiosità insaziabile, trasformare gli ostacoli in risorse. Come ha fatto lui, che diceva: perché guardarsi i piedi quando si può puntare al cielo?
L'allegria di un'ammucchiata sul lettone la domenica mattina. L'emozione di ascoltare il respiro di un bimbo che dorme e di annusare il suo odore. Il cuore che batte all'impazzata in attesa del risultato di un altro test di gravidanza. Le risate per una puzzetta. La baraonda intorno al tavolo della colazione e la corsa per non fare tardi a scuola. La quotidianità di una famiglia numerosa è fatta di questi e tanti altri momenti di straordinaria normalità, che Gigi e Anna Chiara sanno raccontare con spontaneità, disincanto, tenerezza e una buona dose di sano umorismo. Dal loro amore sono nati quattro figli (più uno, venuto al mondo proprio mentre questo libro andava in stampa!), e con ciascuno di loro la meraviglia e la sfida di essere genitori si sono rinnovate. Ma anche la stanchezza che mette a dura prova il rapporto di coppia, la fatica di far quadrare i conti alla fine del mese, i dubbi e le ansie per il futuro, le battutine e le frasi fatte della gente che ti incontra per strada con una piccola tribù al seguito. "Ci vediamo a casa" è il ritratto a due voci della vita di una famiglia, senza filtri rosa e senza la pretesa di fornire ricette, perché ricette non ce ne sono, se non l'amore e la voglia di mettersi in gioco ogni giorno.
Ci sono luoghi che hanno il potere di curare ogni ferita. Per Mae, quel luogo si chiama Alexandria Bay, la cittadina a nord di New York dove è cresciuta insieme ai nonni, che da sessant'anni mandano avanti con passione Summers' Inn, la locanda sul fiume. Lì sono di casa le sue memorie più care: il primo amore, il calore della famiglia, i pochi ricordi della mamma - con quei suoi consigli su «cosa fare quando fuori piove», quasi perle di saggezza per affrontare le piccole delusioni della vita. Ed è proprio lì, quindi, che Mae si rifugia il giorno in cui scopre che il suo futuro marito è sparito nel nulla, lasciando in bancarotta lei e tutti gli amici che avevano investito nella loro società. Ma le cose non sono più come prima. O forse è Mae a vederle sotto una luce diversa, adulta. Alla locanda, la nonna sta perdendo la lucidità di un tempo; sembra vivere in un passato di cui ricorda nitidamente ogni dettaglio e dal quale emerge all'improvviso, senza filtri, una rivelazione sconvolgente. In città, intanto, un incontro fortuito con Gabe, il suo primo grande amore, costringe Mae ad affrontare una volta per tutte la verità sulla fine della loro storia. Davanti a lei ci sono i segreti di una vita intera: un labirinto oscuro che dovrà attraversare se vorrà ritrovare la felicità per sé e la sua famiglia. Perché, se è vero che la casa è dove ti porta il cuore, a volte quel cuore ha bisogno di amore, perdono e buona volontà per rimettere insieme tutti i pezzi perduti per strada...