Collaborazionismo o, meglio, "La crisi della sovranità", titolo più attinente, secondo l'autore, al contenuto del libro, è nella prima metà del 1922 l'approdo della ricerca e del pensiero di Formentini, i cui sviluppi si possono seguire in scritti che erano comparsi già su "Rivoluzione liberale" (Aderire alla storia?, La crisi ministeriale e la costituzione) e sulla "rivista di Milano" (Le nuove fasi del diritto pubblico dopo la guerra). Il libro merita considerazione anche perché Formentini, dopo essersi misurato negli ultimi mesi dello stesso 1922, con l'incalzante attualità politica (nel lungo articolo Unità e gerarchie sindacali nello Stato fascista, pubblicato in "Rivoluzione liberale" a fine gennaio 1923 e ristampato ad aprile come opuscolo, con una prefazione aggiunta e con il titolo abbreviato in Gerarchie sindacali), cesserà di occuparsi di queste tematiche.
La pubblicazione nel 1927 della Fiaba, scritta da Wolfgang Goethe nel 1795 a conclusione delle "Conversazioni di profughi tedeschi", fu la prima traduzione italiana del racconto, ad opera di Emma Sola, collaboratrice del "Baretti" e studiosa del romanticismo tedesco. Il libro faceva parte del progetto avviato da Gobetti di una grande collezione di letteratura europea che contribuisse a superare il provincialismo italiano, secondo i criteri di serietà e di apertura che ispiravano le sue edizioni. Il testo non ha perso nulla del fascino che esercitò sui contemporanei di Goethe. La storia della bella Lilie, del magico serpente verde, del magnifico ponte che unisce le sponde del fiume e del tempio sotterraneo che alla fine emerge alla luce, ha un complesso impianto simbolico e una forte tensione utopistica verso la liberazione, la fratellanza degli uomini e la trasformazione della più grande infelicità nella più grande felicità.
La globalizzazione sta imponendo un cambiamento di passo. Questo libro delinea un percorso - quello dell'associazionismo- che, soggetto terzo tra Stato e mercato, rappresenta la forza propulsiva originale dello sviluppo. In quest'ottica viene posto in evidenza, in particolare, il ruolo svolto dalla cooperazione bancaria nel corso degli ultimi quattro anni; anni difficili durante i quali è però rimasta sempre al fianco di tutte quelle realtà economiche locali e di territorio che concorrono a formare una delle componenti più rilevanti del tessuto produttivo.
"Nello stendere questa breve sintesi della storia del pensiero occidentale ci si è proposti di offrire in forma semplice e chiara una visione dello svolgimento della filosofia a chi, non addotrinato, venga preso dal desiderio di conoscere lo sforzo con cui, in circa tre millenni, l'uomo ha cercato di raggiungere una più adeguata consapevolezza di sé, della sua attività, del suo significato e del suo compito, nella totalità del reale. Questa profonda armonia che, oltre i tempi, le vicende e i dissidi, pacifica gli uomini di buona volontà che voglion conoscere se stessi e vivere secondo la raggiunta saggezza; questa filosofica pace, che è il simbolo dell'unità del vero e dello spirito che lo cerca, vorrebbe essere la premessa e la conclusione di questo modesto lavoro." (dall'Avvertenza dell'autore)
Il volume ha come oggetto i monasteri dell'Egitto nel periodo compreso tra il V e il VII secolo: essi erano il luogo di vita dei monaci e di incontro tra questi e i laici secolari, centro fondamentale per il consolidamento e la diffusione della religione cristiana, con le caratteristiche che essa assunse proprio in questi secoli e che avrebbero condotto alla formazione di una Chiesa copta tuttora esistente. In questi secoli il monachesimo è lungi dall'essere totalmente separato dal resto del mondo: i monaci vivono nel mondo, i monasteri sorgono nel mondo e la rete monastica capillarmente diffusa in tutto il paese può dare l'idea di quanto questo fenomeno avesse permeato il territorio egiziano. La logica che tiene insieme i capitoli è il tentativo di descrivere la vita quotidiana dei monasteri e di valutare le relazioni ad intra e ad extra nei termini di cooperazione, coesione e conflitto, al fine di misurare la struttura e le funzioni, nonché il capitale religioso, ma anche sociale, economico, politico, dei monasteri sulla terra egiziana.