I quattro volumi che il teologo domenicano Marie-Dominique Philippe (1912-2006), fondatore della "Comunità san Giovanni", ha dedicato al Quarto Vangelo sono un commento integrale al testo evangelico, come quelli di sant'Agostino e di san Tommaso, che presuppone e utilizza. Non sono un'analisi ermeneutica, puramente filologica, del testo sacro, ma una meditazione della parola di Dio, per cercare di intendere le in- tenzioni dello Spirito Santo ed avviare il lettore alla preghiera. Questo volumetto è parallelo al precedente La vita di Maria secondo Marie-Dominique Philippe, dello stesso autore, con il quale si integra e che completa, ma non segue più l'ordine storico degli avvenimenti, bensì, dopo un'approfondita spiegazione del Prologo, che rappresenta il vertice della riflessio- ne giovannea, li raggruppa attorno a quattro centri di riferimento: i colloqui, da quello con Nicodemo a quello con Pilato, i pranzi, da Cana all'Ultima Cena, i discorsi, da quello sul pane di vita all'istituzione dell'Eucarestia, i segni, cioè i miracoli. Ne risulta un modo nuovo per meditare il Vangelo.
Difesa della ragione e difesa della trascendenza si associano in queste pagine profonde, limpide, serene di Mons. Montini, apparse in un primo tempo sulla rivista «Studium» e poi raccolte in volume nel 1930, qui riproposte in occasione della sua Beatificazione. Al di là delle grandi diversità culturali, politiche, ecclesiali che intercorrono fra gli anni Trenta e i nostri giorni, vi sono punti salienti della riflessione montiniana che la consegnano intatta ai lettori d'oggi: il valore dell'Università e il ruolo dello studio universitario nella coscienza e nella formazione dello studente; l'«unità di pensiero», ossia la necessità di un quadro unitario del sapere che viene proposto; il tema specifico di fede e ricerca. Montini fa dello studente il protagonista della vicenda universitaria, e gli parla. Vuole capirne le motivazioni, i comportamenti; mentre vede davanti a sé la devastazione di un sapere specialistico che ha rinunziato a possedere le proprie premesse e finanche la propria struttura. Lo studio, egli afferma, «è materia della più alta moralità»; l'esperienza universitaria è un momento della «religione del vero», il suo fascino profondo è qui. L'Università è dunque religiosa per essenza. Libero è chi è causa di se stesso: è il tema di fondo del dialogo montiniano con gli studenti, la linea di ricerca su una moralità e religiosità della coscienza universitaria che contrasta le tesi e il costume dell'Università pragmatica, positivistica, agnostica. Unità di pensiero e unità di vita. Montini rende manifesta la gioia che la ricerca porta con sé ed allo stesso tempo lo stupore adorante che l'uomo sperimenta quando, attorno al limite costruttivo del proprio cercare, intuisce una presenza misteriosa, cui la fede cristiana dà il volto del Dio personale e redentore della rivelazione.
Ogni proposta morale si concentra sui modi in cui i soggetti si relazionano e sulle norme che dovrebbero regolare tali relazioni. Rimane, però, spesso inevasa la domanda circa l'esistenza di una pluralità di soggetti a cui applicare l'analisi etica e morale. In questo volume, si studiano le vie entro cui storicamente si è messa in discussione una certezza in cui inevitabilmente confidiamo: l'esistenza degli altri. Ci si chiederà: io sono il solo soggetto? Posso affermare che tutto ciò che vedo e tutti coloro con cui mi relaziono esistono, o sono imprigionato dentro a una convinzione tanto illegittima quanto inevadibile? Il percorso, che si seguirà per tentare l'impresa di affermare l'intersoggettività, sarà quello dell'argomentazione elenctica: via di "mostrazione" dialettica, dialogica, ma - qualcuno sostiene - non necessariamente inclusa in un contesto intersoggettivo. Sfruttando lo stesso élenchos, si cercherà di mostrare che l'intersoggettività non è solo l'ambiente fattuale in cui ogni affermazione e ogni presa di posizione scettica avvengono, ma è anche loro presupposto pragmatico strutturale e, per questo, necessario.
Bibbia e letteratura: un binomio che parte da molto lontano, nella storia che ha fatto la nostra civiltà e la nostra cultura, e che si confonde con la scientificità degli antichi Padri, dei Cantori, dei Filosofi e la fantasia dei Poeti, dei Narratori, degli appassionati di sacre rappresentazioni. Quel che rimane e rimarrà della Parola di Dio e della parola dell'uomo che vuole accostarsi, calato nella sua storia, alle pagine bibliche. Il volume analizza grandi opere letterarie di tutti i tempi che hanno preso lo spunto dalle pagine bibliche, nella passione, nell'estasi, nell'inquietudine, nella lotta spirituale, negli ambiti insomma che sono vitali per l'uomo. Quella poesia dell'infinito, dei grandi spazi, del tempo immemorabile, delle vuote latitudini, delle solitudini attraversate da voci che colloquiano con Dio, che aprono le primissime pagine bibliche, si riversano in opere di poesia, di narrativa, nate nell'animo, nel cuore e nella fantasia di grandi scrittori. In tal senso il volume, seguendo la classica divisione biblica - Antico e Nuovo Testamento - ripercorre Il paradiso perduto di John Milton, il ciclo de Le storie di Giuseppe di Thomas Mann, Il trittico romano di Giovanni Paolo II, Giobbe di Joseph Roth, fino ad arrivare ai romanzi sulla vita di Cristo e alle suggestive visioni dell'Apocalisse. È un modo - saggistico-letterario - per dimostrare quel che affermava Julien Green: «Soltanto la Bibbia è eternamente giovane, come un torrente di montagna che rotola da migliaia di anni».
Nell'orizzonte della modernità e dei legami fra modernità e cristianesimo si colloca la proposta della cristologia filosofica che, come affermato da colui che ne ha definito lo statuto epistemologico, X. Tilliette, testimonia non solo il continuo confronto dei filosofi moderni con il Cristo ma, più radicalmente, come Cristo sia stato il principio ispiratore di tanti sentieri della filosofia moderna. Il volume dopo un primo capitolo in cui si delineano alcune caratteristiche essenziali della modernità e del rapporto fra cristianesimo e modernità, mette a tema la cristologia filosofica per poi presentarla in alcuni autori significativi: Spinoza, Kant, Fichte, Hegel, Schelling, Nietzsche.
Un nuovo aspetto dell'impegno pastorale svolto con i giovani da parte di Giovanni Battista Montini emerge in riferimento al mondo scout. Ha un ruolo non indifferente nella rinascita dello scoutismo cattolico e nella promozione del guidismo negli anni tra il 1943 e il 1944. Assistente scout lui stesso, fin dal periodo in cui è sostituto della Segreteria di Stato Vaticano, esprime una valutazione positiva del metodo e ne rileva le potenzialità educative. Anzi, ne offre una rilettura originale che contribuisce a superare pregiudizi e stereotipi diffusi, anche in ambito cattolico, nei confronti dell'educazione scout. Ne interpreta in modo profondo lo spirito, dimostrando non solo stima e simpatia per la proposta formativa, ma anche una profonda conoscenza della stessa. E la manifesta anche nei vari discorsi tenuti in occasione degli incontri con scout e guide milanesi durante il periodo in cui è Arcivescovo e poi nel corso del Pontificato, quando ha modo di rivolgersi anche a quelli delle varie associazioni presenti nel mondo.
Dall'Unità ad oggi, la storia dei partiti italiani viene qui ripercorsa, nei suoi passaggi fondamentali, attraverso lo svolgimento cronologico delle diverse fasi politiche: dai problemi e le questioni emerse all'indomani dell'unificazione, passando attraverso la crisi del liberalismo e l'avvento dei partiti di massa, superando la soppressione della vita democratica messa in atto dal regime fascista, e arrivando, infine, alla creazione, al consolidamento e alla crisi del sistema dei partiti dell'Italia repubblicana. Un percorso difficile e tortuoso, caratterizzato, dall'irrisolto nodo della creazione di un reale spirito di appartenenza comune. Ripercorrendo questo "iter" e affrontando una disamina delle interpretazioni e delle metodologie di ricerca storiografica, il volume intende fornire un contributo per un rinnovato dibattito (aperto agli specialisti del settore, nonché al vasto campo di studiosi di scienze sociali) relativo al "caso italiano" e a quei caratteri peculiari che continuano a determinarne l'assoluta specificità nel panorama dei sistemi politici europei.
SOMMARIO
VINCENZO CAPPELLETTI
Papa Montini nella Chiesa e nella storia
643
Incarnazione e incorporazione. Sguardi filosofici e teologici
(Sezione monografica)
A cura di Silvano Facioni
SILVANO FACIONI
Introduzione
645
SILVANO FACIONI
Piani inclinati. «Incarnazione» e «in- corporazione» tra filosofia e teologia
647
RAOUL FRAUENFELDER
Auto-affezione tattile in Husserl e Merleau-Ponty
661
ROCCO SACCONAGHI
La riscrittura del trascendentale. Note sul concetto di «incarnazione» in Merleau-Ponty
674
MARIO VERGANI
Nudità dei corpi. Processi, movimenti, incontri
687
BEATIFICAZIONE DI PAOLO VI
ALDINO CAZZAGO
Paolo VI operatore di unità tra le Chiese
701
STORIA
ROBERTO PERTICI
Una situazione «opaca». A proposi- to del Diario di guerra di mons. Adriano Bernareggi
720
GOFFREDO ZANCHI
Le incertezze di mons. Bernareggi: il caso Seghezzi
740
IL PUNTO
EVANDRO AGAZZI
Verso il futuro: un progetto dentro una speranza
760
OSSERVATORIO POLITICO A cura di Paolo Carusi
ANTONIO FIORI
La prima guerra mondiale spartiacque della modernità
778
OSSERVATORIO BIBLIOGRAFICO - CRITICA LETTERARIA
A cura di Rosarita Digregorio
619
Download: ALDINO CAZZAGO - Paolo VI operatore di unità tra le Chiese
A questo numero hanno collaborato:
SILVANO FACIONI, ricercatore di Filosofia teoretica, Università della Calabria.
RAOUL FRAUENFELDER, dottorando di ricerca, Università degli Studi di Palermo, collabora con la cattedra di Estetica dell’Università di Salerno.
ROCCO SACCONAGHI, dottore di ricerca, docente a contratto di Filosofia, Università Cattolica di Milano.
MARIO VERGANI, ricercatore di Filosofia teoretica, Università Bicocca di Milano.
ALDINO CAZZAGO, professore di Storia della Teologia Ortodossa e Agiografia, Istituto Superiore di Scienze Religiose, Università Cattolica di Brescia.
ROBERTO PERTICI, professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Bergamo.
GOFFREDO ZANCHI, professore di Storia della Chiesa, Seminario di Bergamo e Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
EVANDRO AGAZZI, professore emerito di Filosofia, Università di Genova, e professore a tempo pieno, Universidad Panamericana, Città del Messico.
ANTONIO FIORI, Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea, Roma.
ROSARITA DIGREGORIO, dottore di ricerca e bibliotecaria, Istituzione Sistema Biblio- teche Centri Culturali Roma Capitale.
Le relazioni internazionali continuano ad essere una lotta per la potenza tra attori indipendenti in uno stato di anarchia. Ciò frustra il raggiungimento degli scopi supremi dell'azione politica tra cui l'abolizione della guerra e la garanzia della pace. La conferma viene da un'analisi della geopolitica attuale: i rapporti internazionali si trovano in una situazione di pericolo prodotta da un disordine mondiale che ha rialzato la testa. Vi è una via di uscita da questa situazione? Kant, Maritain e l'enciclica "Pacem in terris" si sono posti questo interrogativo. Il volume esamina le loro soluzioni per comprendere quale strada sia da percorrere per giungere ad un'autorità politica mondiale garante della pace, ed il ruolo che il personalismo può svolgere.