La XXXIII edizione del *Rapporto Immigrazione*, curata da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, esplora la complessa realtà della mobilità umana, offrendo uno sguardo profondo che va oltre i semplici dati statistici. Attraverso l'osservazione diretta delle sfide e delle speranze dei migranti, il volume invita a superare pregiudizi e a comprendere le dinamiche reali dell'immigrazione, proponendo soluzioni per migliorare accoglienza e inclusione. Come sottolinea Papa Francesco, l'immigrazione è «un elemento fondante del futuro del mondo», e questo rapporto intende essere una guida per cogliere le opportunità dell'incontro e rispondere con umanità e consapevolezza a uno dei fenomeni più importanti del nostro tempo.
Sognare vuol dire aprire gli occhi, scegliere, organizzare, costruire, creare legami e far conoscere. Don Terenzio ci invita a credere che il deserto possa diventare un giardino e ci sprona a trasformare i sogni in azioni concrete, perché la compassione non resti un semplice sentimento ma si traduca in servizio e speranza. Un cammino fatto di responsabilità e di gioia, capace di attraversare la sofferenza per trasformarla in opportunità. La sfida è non sciupare la goccia che può diventare oceano, perché anche nel deserto può sbocciare la vita.
Le parabole del Vangelo affascinano e aprono alla comprensione del Regno dei Cieli. La loro immediatezza, tuttavia, più che fornirci risposte, ci dispone all'ascolto di molte domande che il testo stesso suscita. Sono i conti dell'oste, con il quale bisogna sempre ragionare. Da qui, l'invito a ripercorrere, passo dopo passo, il cammino di sequela tracciato nelle parabole per comprendere la novità bella del Vangelo che, se non è per me, per noi, per tutti, è lettera morta.
Le domande e gli aneliti di un giovane che si affaccia sul misterioso e affascinante viaggio dell'esistenza. Una peregrinazione possibile se si volge lo sguardo verso il cielo, prima che verso sé stessi. La preziosità della vita viene riconosciuta nella sua inevitabile scadenza e nella sua imperdibile opportunità di conoscersi e di riconoscersi come parte di qualcosa di più grande. L'uomo senza una vita interiore non può entrare nella spiritualità di una relazione con l'infinito. Tuttavia, proprio il fatto di non riuscire a cogliere l'ineffabile crea un titubanza che ci fa tendere e che ci avvicina a Lui.
L'antico adagio "Cave a signatis" dice che Dio segnala i frutti del peccato con vistose invalidità. Sono il fumo del demonio e li pone da monito, allontanati da tutti perché i 'cave' sono contagiosi. Goglionisi 1529, città frentana fortificata di passaggio tra Puglie e Abruzzi per cavalieri, religiosi e pellegrini diretti al Sacro monte di San Michele o in oriente. Costa di sbarco per uomini d'arme senza scrupoli e salvezza per slavi, greci e albanesi in fuga dai saraceni. Adamus De Salis è un 'cave' a causa di sua madre, disonorata dalle truppe di Re Carlo VIII nella strage del 1496. Lei l'avanzo dei francesi e lui il 'petracchio del Castello da Capo' che non accetta il suo destino.
Sono quasi 6 milioni gli italiani che vivono all'estero: il 48,2% è donna. Oltre 2,8 milioni. Grazie all'annuale Rapporto Italiani nel Mondo sappiamo che la presenza femminile cresce in maniera costante e dal 2006 ad oggi è praticamente raddoppiata. Ovviamente l'emigrazione femminile esiste da sempre. Da sempre, come gli uomini, anche le donne hanno preso parte all'emigrazione in particolar modo dopo la seconda guerra mondiale. Ma cosa sappiamo di questa crescente emigrazione femminile degli anni 2000 così diversa dalle precedenti? Il saggio cerca di comprendere le cause e le motivazioni che spingono tante donne a partire, analizzando il contesto sociale e culturale di un'Italia drammaticamente poco aperta e disponibile verso il mondo femminile, inserendo oltre a dati e statistiche la voce di dieci donne che raccontano a cuore aperto la loro scelta di lasciare l'Italia, il loro amore per la madre patria, il loro inserimento e radicamento nel Paese che le ha accolte e il loro desiderio, almeno per il momento, di non rientrare.
Pensato e scritto appositamente per educatori, genitori e insegnanti. Tutto il mondo adulto ha la responsabilità di mostrare ai ragazzi che "diventare grandi" è bello. L'età adulta non è una stagione noiosa fatta di incombenze e disillusione, ma il tempo della vera chiamata, il tempo della realizzazione, il tempo dei grandi progetti, il tempo della felicità. Il Dottor Aceti, con il suo inconfondibile stile travolgente e istrionico, ci invita a stare su, molto su, e ad essere felici sul modello di Colui che è Felice. Ci esorta a farlo per i piccoli e per lasciare loro una traccia nel sentiero.
Qual è il "filo rosso" che unisce le 54 invocazioni delle Litanie Lauretane? Che cos'hanno in comune la "torre" con la "stella", la "regina" con lo "specchio"? Perché tanti titoli, e soprattutto così diversi tra loro? E' quanto cercheremo di scoprire attraverso le seguenti meditazioni.
Proprio di colei a cui viene giustamente, e comunemente, associato silenzio, il nascondimento, o addirittura l'invisibilità, proprio di lei, il discorso tende a farsi infinito, "litanico", proseguibile ad oltranza, secondo l'antico detto: "De Maria, nunquam satis", e cioè: "Su Maria, non si può mai dire abbastanza". La devozione mariana ha infatti questo di caratteristico: di essere al tempo stesso familiare e e cosmica, elementare e suprema, per i principianti e per i maestri, e e non meno per gli uni che per gli altri.
Questa è la storia di una vita. O meglio, questa è la storia di due vite. Di come queste due vite si incontrano e si separano nell'intreccio del tempo. Ruotano attorno l'un l'altra, come due astri attratti dalla loro forza di gravità, senza mai sovrapporsi davvero in un'eclissi totale. Il dolore più buio, piano piano - quasi riluttante - si trasforma in luce, una luce imperfetta, che conserva una macchia, ma non per questo meno splendente. Anzi, forse più brillante e vera. Questa è una storia di introspezione, della lotta contro sé stessi e le proprie abitudini, alla ricerca di una svolta, di un cambiamento radicale che spazzi via il passato e le sue imperfezioni incrostate. È anche la storia dell'accettazione di sé, ma solo dopo un lungo percorso che abbia messo in discussione, con fatica e sacrificio, anche l'essenza del proprio essere. Questa storia è un viaggio, non solo nelle pieghe dell'anima, ma anche attraverso luoghi reali, materiali. Ma è un viaggio subito marcato da un eterno ritorno: il paesello, l'infanzia, le origini. È lì che bisogna tornare quando si perde la bussola, verso quel "mondo che non c'è più", che però possiamo vedere, udire, odorare scorrendo le pagine di questo libro. Una realtà morta, fagocitata dalla modernità, e riportata in vita in piedi sulle proprie rovine. Tutto ciò che viene dall'alto, da Dio, è cosa buona. La volta stellata il punto di arrivo finale. Un traguardo cercato in mille modi, che però è sempre stato lì ad aspettare.
Ti sei mai svegliato con una musica in testa? Probabilmente, quella sarà la colonna sonora della tua intera giornata. Ecco, queste pagine contengono delle brevi riflessioni che prendono spunto ogni giorno da un brano musicale diverso. Un modo nuovo di iniziare bene la propria giornata leggendo una paginetta e ascoltando, magari con le cuffie in metrò, una splendida canzone. Da Battiato ai Nomadi, da Celentano a Jovanotti, passando per canzoni iconiche del presente e del passato.