Una testimonianza di fede tra canzoni, preghiere e parole. Il cammino spirituale dell'autore lo ha portato a diventare Cavaliere di Maria e a fondare un gruppo di preghiera. Nelle tappe del suo percorso, tra pellegrinaggi a Medjugorje e l'esperienza in convento, ci parla della famiglia, della sofferenza, della castità come risposta alla frenesia della società attuale, della riscoperta della fede e come questa sia la luce che illumina il cammino, del giudizio degli altri che può pregiudicare la ricerca della propria felicità. "Tu non mi giudichi" è un libro che parla di Amore, un messaggio di speranza che giunge alla consapevolezza che il vero amore sia quello divino.
La tematica dei cinque sensi diventa propedeutica per la comprensione della nostra storia, in quanto la loro rappresentazione può costituire un tramite per comprendere meglio le disposizioni morali che caratterizzano modalità diverse di approccio al paziente e le loro evoluzioni nel corso del tempo. Si è voluto riflettere a più voci sul possibile ruolo dei sensi come fondamento e base della cura e della pratica clinica stessa. Si è cercato di comprendere quali intrecci e quali riflessi generano nell'arte della cura, lo sguardo, la vista, l'ascolto, le diverse forme del toccare e del contatto corporeo, il gusto e l'olfatto. Parlare dei sensi nella cura è parlare della presenza sensibile e dell'indecifrabilità dell'uomo, che si potrebbe anche considerare come un modo di pensare, in uno stile diverso, la stessa «condition humaine». Qui sta la genesi della storia di questo libro, vale a dire, come un ritorno ai sensi può aprire nuove idee (anzi, questo è troppo limitato al senso della vista!) a nuove percezioni per la riflessione e nuovi significati bioetici. Sembra spiacevole, infatti, che la bioetica di oggi sia una bioetica dei principi e una bioetica delle frontiere (sia ai margini della vita umana, ma anche rispetto alle nuove biotecnologie), piuttosto che una bioetica della vita. Parafrasando Serres, si potrebbe dire che la bioetica odierna «non ha il senso dell'olfatto, e niente gusto». Da ciò l'importanza per l'esercizio della pratica clinica, di una riflessione sui cinque sensi.
Due generazioni a confronto su Giuseppe di Nazareth: l'uomo, il padre, lo sposo. Il Patrono della chiesa universale, in questo anno che il pontefice ha voluto a lui dedicare, è anche molto altro in realtà. Vorrebbe comprenderlo un giovane come Giuseppe, che con la penna e il microfono ha sempre interrogato la fede negli aspetti più silenziosi. In queste pagine sarà un pastore a rispondere, un arcivescovo che non avrebbe bisogno di dar voce ad un santo così popolare, se non fosse per riflettere su altre sfaccettature della paternità, in San Giuseppe come in ogni genitore, di oggi e di domani. Mons. Seccia risponde dunque alle provocazioni, ai pensieri, agli interrogativi del giovane conduttore, ma con gli occhi di un padre di anime, dentro e fuori la Chiesa.
Il libro è dedicato a tutti coloro che pensano che Giuseppe e Maria non siano un modello di vita quotidiana per ogni famiglia o che lo pensano e, per questo, desiderano conoscerli meglio. È una storia avventurosa e intrigante. È un viaggio nella vicenda "nascosta" che ha cambiato per sempre la storia del mondo. Un tempo per meditare, a piccoli passi, senza fretta, e scoprire che il quotidiano, anche il tuo, può divenire esperienza di eternità, di gioia e di tenerezza.
Nel 30° anniversario della pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull'immigrazione in Italia al messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021. Vi trovano spazio aspetti statistici, qualitativi e pastorali, con ampio risalto alle storie delle persone incamminate "Verso un noi sempre più grande".
Il titolo di questi commenti ai Vangeli festivi dell'anno C, scritti a quattro mani e con il duplice sguardo di un religioso e di una laica, è ripreso da un'espressione di san Giovanni Paolo II: "L'amore mi ha spiegato ogni cosa, l'amore ha risolto tutto per me" (Canto del Dio nascosto). Le meditazioni proposte nascono dall'esperienza che, quando dialoghiamo e ascoltiamo insieme la Parola, uniti nel suo nome (Mt 18,20), ci ritroviamo alla sua presenza. Lo Spirito, come il misterioso pellegrino sulla via di Emmaus (Lc 24,13 ss), si fa compagno e amico di coloro che si incontrano e si mettono in cammino, ascolta la loro tristezza e consola i loro cuori, spiegando loro ogni cosa (Gv 14,26). Egli ci annuncia che il segreto della vita è nascosto nel volto dell'Amore crocifisso e risorto, ci dà occhi e cuore capaci di riconoscerlo nei segni del pane e del vino, nella compagnia del fratello e della sorella che camminano con noi, e nel grido nascosto di chi non conosce l'amore.
La Quaresima è il simbolo della vita di ogni persona che, soprattutto nella prova, ha bisogno di essere consolata e orientata dalla Scrittura. Qualsiasi sia la prova, essa può sempre diventare il tempo privilegiato per ascoltare l'invito del Signore che conduce alla pienezza. Non siamo nati per soffrire. E nessuna sofferenza deve restare sterile. L'arrivo della Pasqua, intesa come vittoria del bene sul male, della vita sulla morte, si applica sempre e a tutto. Se hai chiaro l'orizzonte, tutta la fatica diventerà più leggera. Queste brevi meditazioni, nate dal cuore di un parroco a sostegno della sua comunità, sono uno strumento semplice per nutrire la fede e la speranza per chi sta affrontando un tempo di sofferenza.
Il tema della pastorale dello sport è solitamente trattato in due modi: attraverso documenti di organismi ecclesiali, oppure tramite snelle pubblicazioni di taglio operativo che forniscono indicazioni su come raccordare la parte sportiva con la parte pastorale in parrocchia o in oratorio. Più difficile invece trovare testi di riflessione e approfondimento sul senso e le prospettive di pastorale dello sport. Il testo analizza il rapporto tra sport e pastorale, cercando di andare al di là delle modalità retoriche e autocelebrative per offrire nuove possibili prospettive e "schemi di gioco".
In vista della ricorrenza dell'VIII centenario Francescano, che s'inaugura nel territorio della Valle Reatina con la memoria del miracolo di Greccio da cui prende vita la tradizione del presepe, una ricca documentazione consente di ripercorrere le tappe segnate negli anni Venti del Novecento dai protagonisti del tempo: utilizzando come guida i testi di Johannes Jorgensen e Venanzio Varano della Vergiliana, si colgono le trasformazioni del paesaggio, la persistenza di tradizioni antiche, il clima di un singolare momento di passaggio quando il territorio di Rieti veniva scorporato dall'Umbria per entrare a far parte dell'entroterra di Roma ed acquisire nel 1927 il rango di capoluogo di provincia, sullo sfondo delle trasformazioni che culmineranno nella firma dei Patti Lateranensi.
Il tema principale di questo volume è dare risposte efficaci sulla rivelazione degli angeli e dei demoni all'interno della Sacra Scrittura cristiana e nelle altre religioni. Una sezione del libro è dedicata alla trattazione degli angeli decaduti, del loro peccato e del potere malefico che i demoni esercitano sul creato. Quest'opera cerca di salvaguardare il patrimonio della fede sulle creature celesti, trasversale su molte religioni, con lo scopo di aiutare l'essere umano del XXI° secolo a ricercare con maggior fiducia la presenza dell'angelo per una rinnovata spiritualità. La consapevolezza dell'uomo viene guidata attraverso domande come: "Di quale sostanza sono fatti gli angeli? Come sono organizzati e qual è la loro funzione cosmologica?", "Perché Dio utilizza messaggeri?" con risposte dedotte dalle Sacre Scritture e dai padri della chiesa. Finalmente un'opera magna che affronta temi come Angeli, Arcangeli e Demoni rispettando la tradizione e adottando una chiave di lettura moderna legata alle scienze umane.