Il volume desidera offrire una rilettura, scientificamente critica, di alcuni punti della plurisecolare storia giuridica dell’Impero Romano d’Oriente, ponendo in evidenza come il diritto sia un aspetto, oggi come ieri, della declinazione della geopolitica, proponendo così un nuovo orizzonte di ricerca in un quadro di interdisciplinearietà avanzata. Per Gabor Hamza, autore della prefazione, l’A. sembra aver voluto evidenziare che: “L’Impero Romano d’Oriente è stato quindi espressione di una geopolitica del diritto pensata per rendere più efficiente una gerarchica architettura di relazioni che fu la base operativa del suo proficuo fare e pensare geopolitico”.
Danilo Ceccarelli Morolli è professore ordinario nella Facoltà di Diritto Canonico Orientale del Pontificio Istituto Orientale e docente (associato) nell’Università telematica Guglielmo Marconi. È Membro Corrispondente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Inoltre è membro del Comitato Scientifico: della Rivista Marittima e della Rassegna dell’Arma dei Carabinieri. È Ufficiale superiore della Marina Militare Italiana (Riserva Selezionata) ed ha frequentato lo IASD presso il CASD (XIV Sessione Speciale).
The Catholic East is the fruit of a long and intense effort. It is published by the Congregation for the Eastern Churches, the dicastery of the Roman Curia entrusted with supporting the Eastern Catholic Churches. The Catholic East desires to be a tribute to the Churches of the Christian East, Catholic and Orthodox, and to their numerous martyrs and confessors of the faith. In a context of historic upheaval, The Catholic East is a sign of trust in God for the future, and a bold invitation never to lose hope. This work is also a sign of gratitude for the pastors, witnesses of hope, who remained with their flock, despite indescribable suffering and tears. This publication offers an apt occasion to recall a glorious but equally painful past. At the same time, it prompts gratitude for the journey that began with Vatican II: the decrees Orientalium Ecclesiarum and Unitatis Redintegratio (1964), the magisterium of Saint John Paul II in Orientale lumen and Ut unum sint (1995), the Jubilee Year 2000, the apostolic exhortation Ecclesia in Medio Oriente of Benedict XVI (2012), and the Jubilee of Mercy promoted by Pope Francis in 2015. It is my sincere hope that The Catholic East, the first English edition appearing forty-five years after the previous Italian edition, contributes to a greater appreciation of the abundant gifts that these Churches offer the universal Church and of the sacrifices that their faithful have made for love of their full communion with the Apostolic See. Their presence, which is a great blessing, calls for more recognition and appreciation.
Un filosofo brasiliano, che vive in mezzo al verde della Virginia (USA) e uno studioso russo che con i suoi libri e la sua attività ha ispirato la politica di una delle più grandi potenze mondiali, nel 2011 ebbero un dibattito sul ruolo degli USA nel cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale e su chi fossero gli agenti storici effettivi sulla scena mondiale del tempo. Il dibattito, di cui il presente volume è la traduzione italiana, a dieci anni di distanza riveste un interesse ancora maggiore. Molte analisi che furono fatte al tempo, dopo gli avvenimenti nel frattempo intercorsi, acquistano oggi una intelligibilità del tutto particolare. Ma è anche un istruttivo esempio concreto della distinzione platonico-aristotelica che ha fatto nascere la scienza politica: quella tra l'agente politico interessato al risultato concreto di cambiamento delle cose e quella dell'analista, che cerca di capire cosa stia accadendo e di descriverlo nella sua realtà. È un libro importante, per tutti coloro che desiderano comprendere ciò che sta avvenendo attorno a noi, al di là dell'ipnotico gioco delle ombre cinesi, mostrato per distrarre lo spettatore da ciò che non dovrebbe vedere.
Massimo Pampaloni è professore ordinario di teologia patristica orientale presso la Facoltà di Scienze Ecclesiastiche Orientali del Pontificio Istituto Orientale di Roma. Segue e traduce Olavo de Carvalho dal 1997 ed è stato tra i primi a far conoscere il suo pensiero in Italia.
In the present work the author studies how efforts at understanding the juridic relationship between the Apostolic See and the Eastern Catholic Churches over the past roughly five hundred years have led to the increased recognition of the juridic autonomy of those Churches. The work first focuses on the early jurisprudence concerning the binding force of papal legislation on Eastern faithful, highlighting an important though unapproved decision made by a particular congregation of the Sacred Congregation for the Propagation of the Faith in 1631, which declared that the popes did not intend to bind the subjects of the sees of the schismatic patriarchs by certain types of apostolic constitutions except in three particular cases. The work then reviews the jurisprudence of Pope Benedict XIV, who cited this decision three times in his writings; the events of the pontificate of Pope Pius IX, particularly those surrounding the First Vatican Council when the preconciliar commission on the Churches of the Eastern rite sought to suppress the praxis based on this decision; the period of the first codification of canon law, when this decision was reaffirmed in praxis; and, finally, the Second Vatican Council and the second codification period, when this decision became the basis for canon 1492 of the Eastern code. This study emphasizes the impact that the jurisprudence surrounding the 1631 decision has had on how the understanding of Eastern juridic autonomy has developed in the Catholic Church. It also shows how the current canonical norms impacting Eastern autonomy can be better understood in light of this historical development.
I quattro volumi de La Questione Caldea e Assira, curati dal Padre Georges-Henri Ruyssen SJ, docente presso il Pontificio Istituto Orientale a Roma, rendono finalmente fruibili i documenti sinora inediti, provenienti dagli Archivi Vaticani, sulla persecuzione dei cristiani caldei e assiri in Medio Oriente. Si tratta nello specifico di documenti redatti dalle autorità ecclesiastiche sulla sorte di queste comunità durante la prima parte del XX secolo, all’interno di eventi che coinvolgono l’Impero ottomano, la Persia, nonché paesi come Turchia, Siria, Iraq e Iran, così come si verranno a costituire subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.
Quest’opera, nel suo aspetto storico e documentale, contribuisce a comprendere con maggior precisione, tra passato e presente, la complessità dell’area mediorentale. Nell’introduzione l’Autore afferma: “Il valore di questa raccolta dei documenti d’archivio consiste nello scoprire il modo in cui questi eventi, purtroppo non sempre bene conosciuti dagli storici,
venivano riferiti, interpretati e vissuti dalla Chiesa cattolica e dalla sua gerarchia, che non perseguiva i medesimi interessi politici delle potenze europee del momento. È per questo che ci auguriamo che i volumi, che riportano nella maggior parte documenti inediti, possano rappresentare un prezioso complemento per lo studio sereno della questione caldea e
assira nell'arco di trent'anni, cioè dal 1908 al 1938”.
La persecuzione dei cristiani e la loro conseguente emigrazione hanno una lunga storia, iniziata ben prima del XX secolo e segnata da eventi di natura diversa: le vessazioni da parte delle autorità pubbliche, le discriminazioni sociali, i colpi di stato, le politiche del fondamentalismo musulmano, il terrorismo e le guerre nel Medio Oriente; un vasto territorio che ancora oggi è teatro di sanguinosi conflitti che spingono molti cristiani ad abbandonare i loro paesi d’origine perché nessun futuro, in questi luoghi, sembra ormai possibile.
Roman Catholic theology experienced profound growth and development with the Second Vatican Council and since. With the renewal in scriptural, historical and ecumenical studies, open to new philosophical currents, and sensitive to diverse cultural contexts, Catholic systematic theology has undergone a remarkable evolution. The Church is societas sui generis, but vera societas “constituted and organized in this world as a society” (LG 8). That the Church is a true society is obvious to all who look at its history; but its specific nature is involved in mystery. In particular there is the relationship between faith, law and liturgy in the light of the classical adage Legem credendi statuat lex supplicandi. The Church is an adoring society. But the Church is also an acting society, and the adage should hold: Legem agendi statuat lex canonica.
The author is emeritus professor of the Pontifical Oriental Institute, Rome, where he has taught canon law, theology of law and philosophy of law. He has published several works in the series Kanonika, of which he was editor from the beginning till 2012. His recent publications include: Quest for the Historical Thomas Apostle of India: a Re-reading of the Evidence, Theological Publications in India, Bangalore 2008; “The Council in Trullo Revisited: Ecumenism and the Canon of the Councils,” Theological Studies 71 (2010) 651-676; “Christian Origins in India According to the Alexandrian Tradition,” OCP 77 (2011) 399-422; “Typology of Peter in the Symbolic Theology of Aphrahat,” OCP 80 (2014) 291-328; Renewal of Life and Law: An Indian Contribution (Dharmaram Canonical Studies, 10), Dharmaram Publications, Bangalore, 2015. His latest book is Covenant life, law and ministry according to Aphrahat (Kanonika series n.26), Edizioni Orientalia Christiana & Valore Italiano™, Rome, 2018.
L'indagine su Cirillo e Metodio induce Dvornik ad affrontare, con il metodo storico critico, la questione del Primato Romano ascoltando le ragioni della parte bizantina. L'analisi storica sulla formazione del concetto di Basileia porta l'autore a sostenere l'iniziale condivisione da parte della Sede Romana della classica posizione bizantina circa il fondamento politico del Primato nella Chiesa e a negare qualsiasi fondamento storico al ruolo dell'Apostolo Andrea nella fondazione della Sede Costantinopolitana, al punto che anche il patriarca Fozio, la cui aspra controversia con Roma viene dall'autore sottoposta a profonda revisione storica, vi rimase del tutto indifferente. Il monumentale edificio eretto da Dvornik appare un gigante dai piedi d'argilla di cui si evidenziano in quest'opera le fragilità e le contraddizioni.