La collana, di cui il volume costituisce la seconda uscita, si configura come una novità assoluta nel panorama italiano: un Commentario di taglio scientifico ai documenti del Vaticano II, previsto in 8 volumi. I documenti sono presentati nella versione originale in latino e nella traduzione italiana (versione Enchiridion Vaticanum 1). Progettata in dialogo con l’Associazione teologi italiani, l’opera coinvolge giovani studiosi che hanno lavorato sui testi conciliari con tesi o ricerche.
All’interno dell’intero corpus conciliare la costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium ha un posto particolare, dato dal suo essere punto di convergenza di molti temi aperti dal concilio. Si tratta di un documento particolarmente complesso, in cui si evidenziano sensibili differenze negli otto capitoli che lo compongono. Una delle più rilevanti concerne l’iter redazionale dei testi: i capitoli II, III e VIII hanno avuto lunga e travagliata elaborazione.
Il dogma della comunione dei santi, piuttosto dimenticato, in realtà è una delle consolazioni più grandi che lo Spirito Santo abbia inventato per noi poveri uomini costretti a mille battaglie finché siamo su questa terra. Ma di che cosa si tratta, esattamente? In che cosa consiste la «comunione dei santi»? Il testo di Claudio Dalla Costa lo descrive in modo unico, nuovo, originale, semplice, efficace. Un libro da non perdere per ricevere quella «consolazione» dello Spirito di cui tutti abbiamo un enorme bisogno, soprattutto in questo tempo. La comunione dei santi è la prima e la più efficace rete internet che esista. Prefazione Tognetti Serafino (Padre).
Le comunità cristiane, in nome della loro comprensione della fede, possono suggerire cambiamenti alla dottrina cattolica ufficiale su questioni non insegnate in modo definitivo dal magistero? I pastori, da parte loro, possono decidere di accogliere tali richieste? Come interpretare sul piano teologico la legittimità di possibili evoluzioni dottrinali che hanno tratti di discontinuità? Questo volume nasce da una domanda di natura specialistica che ha enormi ricadute sul piano pastorale. Si tratta della questione dello sviluppo della dottrina della fede, cioè di quelle verità che la Chiesa cattolica e le altre Chiese insegnano ai loro membri come parte integrante dell’esperienza cristiana. Da un lato – sostiene l’autore – è del tutto legittima la possibilità di uno sviluppo anche relativamente discontinuo della dottrina della fede, ovviamente per le sole verità che non sono state insegnate in modo definitivo dal magistero. Dall'altro, non è possibile motivare adeguatamente tale possibilità se non ripensando complessivamente le categorie concettuali, cioè filosofiche, su cui si è costruita la teologia cristiana a partire dall'antichità. Più precisamente, si tratta di utilizzare una nuova metafisica, nella quale il cambiamento non sia un fatto accidentale o problematico, quanto piuttosto la ragion d'essere della realtà.
In queste meditazioni Divo Barsotti tratta delle virtù teologali in rapporto con le cosiddette virtù negative: l'umiltà e l'obbedienza. Il dono delle virtù teologali, per realizzare il suo fine - la partecipazione alla vita divina da parte dell'uomo - comporta necessariamente l'esercizio delle virtù negative. Sono queste, infatti, che aiutano l'anima a collocarsi da creatura davanti a Dio, nella verità di un autentico rapporto con Dio. Sta qui il fondamento della vita contemplativa: "Attraverso l'esercizio delle virtù teologali noi ci trasformiamo in Dio... Nella misura in cui tu fai posto a Dio nella fede, nella speranza e nella carità, tu divieni Dio stesso perché Dio vive in te".
Collezione in cinque volumi di definizioni dottrinali dei Padri della Chiesa organizzate intorno alle frasi-chiave del Credo Niceno-Costantinopolitano. Il secondo volume della collana raccoglie testi che fungono da commento alle proposizioni della prima sezione cristologica del Credo niceno-costantinopolitano, dalla definizione della natura del Figlio e del suo rapporto con il Padre, alla sua funzione cosmogonica, fino all'incarnazione. I testi sono corredati da note e introduzioni sul contesto storicoteologico.
Una esposizione succinta, ordinata, chiara, della fede cattolica; ecco il proposito di questo libro. Senza soffermarsi sulle diverse condizioni di età, di linguaggio, di cultura dei destinatari (come è consuetudine felicemente acquisita e riconosciuto dovere dei moderni testi di catechesi), esso si preoccupa di garantire la compiutezza della dottrina e la sua interiore organicità. La proposta viene fatta a tre diversi livelli: presentazione essenziale dell'annuncio, ricavata dalle formule del Nuovo Testamento; analisi degli articoli del Credo, alla luce dell'insegnamento perenne del Magistero ecclesiale; sintesi sistematica dei contenuti della fede elaborata con l'ausilio di una precisa e originale visione teologica. È un piccolo contributo all'impresa, da più parti invocata, di uscire dalle nebbie della confusione al sole delle certezze.
C'è un senso alla storia? I fatti hanno un senso e rispondono a un disegno provvidenziale? Se molti pensano che tutto sia frutto del caso o che la storia sia il grande palcoscenico sul quale si realizza l'opera dell'uomo, il cristiano è invece invitato a pensare diversamente. Infatti, tutto quello che accade è la realizzazione di un progetto divino, al cui centro sta l'avvenimento più grande che l'umanità conosca: l'Incarnazione del Verbo, la venuta del Figlio di Dio, il Cristo. La storia si realizza quindi attraverso personaggi che testimoniano le insidie del diavolo (le eresie e le aberrazioni) e la sollecitudine divina (i santi e i miracoli). Compito dello storico cristiano è quello di illuminare i credenti sulla corretta interpretazione senza cedimenti o concessioni, in nome della verità.
San Paolo VI è un grande profeta del nostro tempo. I meriti di questa eccezionale personalità sono molteplici. Questo libro ne focalizza uno in particolare, che riguarda la difesa che Papa Montini ha fatto, con lucidità e coraggio, della fede cattolica. Il suo grande merito fu quello di aver compreso che il problema di fondo della Chiesa, nella temperie della modernità, era quello di preservare il deposito della divina Rivelazione ad essa affidato.
Pur in mezzo a contestazioni e ad attacchi da parte di élites intellettuali che avrebbero dovuto sostenerlo, San Paolo VI combatté coraggiosamente la sua battaglia in difesa della fede e una delle sue iniziative più efficaci fu la solenne Professione di fede pronunciata nella basilica di San Pietro il 30 giugno 1968. A chi negava la verità rivelata e subdolamente operava per un pantheon religioso universale, il Pontefice opponeva il Credo cattolico, approfondito in tutti quei passaggi dottrinali che venivano messi in discussione.
Nell’attuale clima di «autodissoluzione della fede» e di «apostasia silenziosa», il Credo di Paolo VI, arricchito dagli insegnamenti del Catechismo della Chiesa cattolica, rappresenta una guida necessaria per non smarrire il cammino della verità e tenere accesa la lampada della fede mentre si estendono sempre di più le tenebre della menzogna.
È possibile conoscere Dio con la sola ragione? Quale tipo di ragione? E quale Dio ci fa conoscere? A simili domande si propone di rispondere questo libro, attraverso un percorso intellettuale che muove dall'attualità del problema-Dio, ne affronta le risposte negative o inadeguate, le illumina positivamente con la filosofia tomista tradizionale, per arrivare all'effettivo rivelarsi di Dio nella storia della salvezza. Gli apporti presentati dal grande teologo domenicano Garrigou-Lagrange rivelano ancora oggi tutta la loro grandiosità, nella misura in cui sono ancora in grado, dopo più? di mezzo secolo, di guidare l'uomo sulle strade della ricerca di Dio.
Molti sono convinti che la carità sia il fare l’elemosina, oppure consista nell’altruismo o nella solidarietà.
Per sapere davvero cos’è la carità, occorre andare alle fonti: alla rivelazione biblica. Scopriamo così che essa è anzitutto l’identità stessa di Dio: Dio è amore (1 Gv 4,8), letteralmente agape. Essa è poi l’amore con cui Dio ci ama e che rende noi capaci di amare lui e il prossimo: Poiché io ho amato voi, anche voi amatevi gli uni gli altri (Gv 15,12). Donando a noi la carità, Dio ci fa partecipi della sua stessa potenza di amore, elevando la nostra volontà e rendendo noi capaci di amare realmente nel modo in cui lui ama.
Vivere questa virtù teologale, con le sue manifestazioni di gioia, benevolenza, elemosina, servizio e apostolato, sembra quindi l’unico modo ragionevole di corrispondere a quell’amore così grande che abbiamo ricevuto.
L’aspetto originale di queste pagine è tentare di fondare la teologia morale sulla teologia dogmatica: la virtù della carità sulla teologia trinitaria e delle missioni divine, e presentare la sequela di Cristo come divinizzazione della persona umana.
Il Credo è la preghiera che riassume perfettamente le principali verità della fede e che ha sempre espresso l'intima convinzione che Cristo è venuto, ci ha salvato con la sua croce, è morto ed è risorto. È un modo per verificare l'identità di una persona: infatti, in origine, la parola symbolon indicava la metà di un oggetto spezzato che serviva come segno di riconoscimento quando le due metà venivano riunite. Questo libro ne ripercorre la genesi e l'importanza nella storia della Chiesa, a partire dai Concili di Nicea e Costantinopoli, e ne analizza gli articoli, spiegandone la portata teologica e spirituale.
La traduzione in lingua italiana dell'articolo di Johannes Beumer, comparso nella Rivista Gregorianum nel 1939, prende in esame la storia dell'assioma gratia supponit naturam, spesso soltanto citato dai teologi moderni, ed offre la possibilità di approfondire le dinamiche teologico-filosofiche implicate nella comprensione dei due ordini: naturale e soprannaturale.