Lo school counseling è una pratica particolarmente promettente, nella sua capacità di affrontare problematiche cruciali dell'educazione e della società. In Italia la professione del counselor è in forte via di sviluppo, mentre negli Stati Uniti ha una lunga e consolidata tradizione. I nove contributi che compongono il volume esplorano le diverse potenzialità e le sfaccettature di una pratica che necessita nel nostro Paese di un preciso statuto e di adeguati percorsi di formazione. Esaminare lo sviluppo e l'attuale situazione dei counselor negli Stati Uniti può offrire indicazioni utili sulle azioni da intraprendere in Italia. Un testo tra la ricerca e la formazione, indirizzato a tutte le figure professionali che ruotano attorno al mondo della scuola e a chi desidera approfondire una tematica sempre più attuale. «Avere cura della mente significa aver cura dei pensieri e delle emozioni che condensano la nostra essenza. Se si accetta questa assunzione ontologica, la questione pedagogica da indagare consiste nel capire in quali direzioni dovrebbe muoversi l'agire educativo e con esso l'azione di counseling».
L'Annuario della rivista "La Famiglia" è uno strumento dedicato a tutti coloro che operano, a vario titolo, a contatto con la famiglia e desiderano analizzare criticamente le problematiche educative più attuali in un contesto sociale in costante trasformazione. Il presente fascicolo approfondisce un tema di palpitante attualità e che diventa sempre più cogente: la necessità di proporre percorsi formativi di accompagnamento per i genitori, oggi. In realtà, se prescindiamo dalle scelte affettive compiute dagli adulti, la variegata modellistica delle situazioni di convivenza pone un problema di specifico interesse pedagogico: come aiutare gli adulti chiamati a svolgere la loro funzione genitoriale? L'odierno fenomeno di pluralizzazione della famiglia ha posto proprio il problema di come garantire il diritto all'educazione dei figli, indipendentemente dagli orientamenti esistenziali assunti dai genitori.
La famiglia, come sistema relazionale, deve confrontarsi con scenari storici, politici, economici e culturali nuovi e imprevisti, che modificano le traiettorie spazio-temporali del suo sviluppo, la comunicazione coniugale e parentale, l'interazione - sempre più difficile - al suo interno e con le istituzioni. Anche la riflessione pedagogica deve fare i conti con questi cambiamenti, qualificando i propri saperi teorici, euristici ed ermeneutici per aiutare la famiglia ad essere sempre una realtà viva, protagonista consapevole delle proprie scelte educative. I capitoli di questo Manuale, scritti da esperti di più università, esplorano le varie dimensioni pedagogiche della vita familiare nei suoi aspetti più problematici (il rapporto lavoro-famiglia, il divorzio, le famiglie monogenitoriali, le migrazioni...), in una prospettiva dinamica (l'evoluzione della genitorialità, della coniugalità, delle funzioni materna e paterna, il nuovo ruolo dei nonni...), senza dimenticare le grandi criticità (i conflitti, la malattia, la morte...) e il collegamento con la rete sociale (asilo, scuola, comunità, servizi...).
51° Convegno settembre 2012. Relazioni introduttive di: Arnaldo Benini, Andrea Lavazza, Vincenzo Costa, Milena Santerini, Alessandra La Marca, Flavia Santoianni. Interventi di: Giuseppe Acone, Gabriella Armenise, Antonio Bellingreri, Giuseppe Bertagna, Andrea Bobbio, Hervé A. Cavallera, Chiara Gemma, Ermenegildo Guidolin, Cosimo Laneve, Sira Serenella Macchietti, Giuseppe Mari, Marco Milella, Gaetano Mollo, Loredana Perla, Marco Piccinno, Bruno Rossi, Rita Sidoli.
Il rapporto tra gli operatori nei servizi educativi per l'infanzia e le famiglie è cruciale per la qualità del lavoro quotidiano di supporto alla crescita dei bambini e di sostegno ai genitori. Il volume presenta la lettura ragionata dei dati emersi dalla somministrazione di un questionario a educatrici di Nido, docenti di Scuola dell'infanzia e genitori del territorio veneziano, nell'ambito di un recente convegno organizzato dal Movimento per una Cultura dell'Infanzia. Le analisi proposte dagli autori individuano tensioni, richieste e pressioni non sempre di facile riconoscimento ed elaborazione e offrono a chi lavora direttamente con bambini e famiglie una possibilità di recuperare spazi e tempi di pensiero, studio e riflessione.
Jean-Jacques Rousseau è stato uno dei "padri" della pedagogia moderna. Nel 2012 si sono celebrati - non solo in Europa, ma nel mondo - due anniversari che lo riguardano: i 300 anni dalla nascita e i 250 dalla pubblicazione delle sue tre opere più significative (Giulia o la nuova Eloisa, Il contratto sociale e l'Emilio ). Ricorrenze che in Italia, purtroppo, e in particolare in ambito pedagogico, non hanno avuto l'attenzione che meritavano, anche per gli insegnamenti attuali che un "classico" come Rousseau continua a dispensare. Questo volume contiene una parte delle relazioni lette nelle tre giornate di studi dedicate alla sua figura organizzate dal Dipartimento di scienze umane e sociali dell'Università di Bergamo in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia, Psicologia applicata dell'Università di Padova e rappresenta una delle poche iniziative che, in modo organico, ha tentato di confrontarsi con un autore che ha interrogato in profondità, come pochi altri, i legami che devono esistere tra i temi etici, politici ed educativi in ogni società impegnata a diventare sempre più umana.
Il fine dell'Annuario è offrire ai dirigenti scolastici, in un quadro pedagogico eticamente orientato, stimoli utili per una cultura professionale attenta soprattutto all'istruzione, alla centralità degli studenti nella loro delicata fase di crescita, alle finalizzazioni educative dei processi scolastici, alla cura personale di precise competenze sui temi del curricolo, dell'apprendimento e della valutazione. Ne discende che sempre più la didattica deve far parte della competenza del dirigente scolastico; anzi, è corretto dire, anche sul versante della riflessività giuridica, che «la leadership educativa costituisce l'elemento di specialità della dirigenza scolastica, la quale, per essere autenticamente produttiva, deve porsi come leadership educativa o formativa in grado di esprimere una direzione etica e pedagogica al proprio operare per la crescita professionale dei docenti attraverso un apprendimento continuo e per l'assunzione delle decisioni migliori per i ragazzi. Dirigere è quindi un compito anzitutto morale poiché significa prendersi cura delle persone. Il successo dell'apprendimento e la riuscita degli allievi sono la prima preoccupazione della scuola; la dirigenza scolastica autentica cerca il contatto, sempre più stretto, con l'apprendimento degli allievi per garantirne e proteggerne gli esiti positivi e la crescita integrale finalisticamente orientata. Si tratta in sostanza di attivare una leadership centrata sugli insegnamenti in cui «il dirigente stesso appare come un agente di sviluppo formativo».