Indesiderabili? Fuori luogo? Contemporanei insignificanti? Attori pubblici di seconda classe? Solo bravi ad essere relegati nei loro litigi campanilistici? In molti prevale l'idea secondo la quale i cattolici non hanno nulla a che fare e da dire in politica. E se qualcuno di essi desidera impegnarsi nelle città, deve lasciare la propria fede nello spogliatoio. Analizzando e denunciando questi tabù, il filosofo Bernard Bourdin mostra che essere pienamente cristiano e pienamente cittadino non è una antinomia. Al contrario, nel tentativo di mettere insieme le due realtà nell'alveo del vangelo, l'autore mette in luce la necessità cruciale che ha la nostra società di una voce dissonante, venuta da un altro luogo e che porta oltre, senza la quale si perde lo stesso concetto di bene comune.
Quando la professoressa Frigerio chiede ai suoi alunni di pensare a un tema per lo spettacolo di fine anno, in 1aC scoppia un putiferio: i maschi fanno battutine stupide sulle ragazze e le femmine non hanno più intenzione di stare zitte e sentirsi discriminate. Frigerio elabora quindi la sua idea. Per il copione dello spettacolo ci sarà un'unica regola: i maschi scriveranno e interpreteranno le parti femminili, mentre le femmine quelle maschili. Gli sfortunati prescelti Sara, Nina, Alice, Giovanni, Iachi e Tommi dovranno immedesimarsi le une negli altri e viceversa. Ma come si fa a capire che cosa vuol dire trovarsi nel corpo dell'altro sesso? Problema risolto: a osservarli da vicino ci sono infatti sette divinità scese direttamente dall'Olimpo che aspettano solo di assistere all'esperimento. E così, dopo una notte di tuoni e fulmini, dovranno affrontare un'esperienza sconvolgente che li costringerà a mettersi nei panni degli altri. Letteralmente. Tre ragazzi, tre ragazze, un'unica prova: trascorrere qualche giorno nel corpo dell'altro sesso. Una storia sfolgorante contro ogni stereotipo di genere. Età di lettura: da 12 anni.
Giornali, televisione e radio non sono parchi di cronache africane, quasi sempre, peraltro, di eventi tragici. Ma qualcosa sfugge alla comprensione dei fatti d’Africa. Eppure, oggi non mancano conoscenze consolidate sulla storia, le culture, l’arte delle innumerevoli etnie africane, ma è un sapere degli studiosi non ancora penetrato nella cultura comune. Ciò che sfugge sono le tradizioni e le strutture antiche, la memoria di un passato, oggi rivalutato dagli studi storici, che ispira e segna in forme molteplici la vita africana moderna, pur pienamente inserita nel modello occidentale. Il processo dialettico tra africanizzazione e occidentalizzazione è, dunque, il tratto caratteristico dell’identità dell’Africa contemporanea. Questo libro ci vuole offrire quel patrimonio di conoscenze indispensabili per comprendere in modo non superficiale l’attuale realtà africana, nelle sue caratteristiche tensioni tra passato, presente, futuro. L’autore ci restituisce un affresco d’insieme di un mondo tanto complesso quanto ricco e affascinante, dalle formazioni sociali e politiche alle cosmologie e all’arte, dai rapporti con il cristianesimo e l’islam al ruolo della donna, in un libro davvero fondamentale per chiunque voglia oggi capire l’Africa.
"Dopo aver trattato del padre e della madre nella Bibbia, ci proponiamo di analizzare il tema della coppia sposo-sposa (il marito-moglie), ed anche nozze, sempre nel panorama biblico.
A questo argomento ci inducono le forti implicante simboliche, terrene e spirituali, civili e religiose, del Primo e Secondo Testamento" (dall'Introduzione).
La novità di questo nuovo libro dell'autore si trova nell'indicazione grafica dei versetti citati e la loro indicizzazione alla fine del volume.
La Chiesa, che tanto spesso invoca un Dio di amore e di giustizia, ha servito veramente la libertà delle persone nel corso della storia? Sesboüé non teme di affrontare qui l'argomento spinoso, con franchezza e coraggio, facendo entrare in risonanza prospettiva teologica e prospettiva storica. La libertà è una rivelazione fondamentale della Scrittura. Appartiene alla vocazione degli esseri umani, in virtù della creazione ricevuta in dono dalle mani di Dio. Dunque è perfettamente legittimo interrogare la responsabilità della Chiesa in quest'ambito: come spiegare certe tragiche zone d'ombra? Quelle, per esempio, costituite dalla schiavitù e dalla tratta dei neri o dalla persecuzione degli "eretici" nell'Inquisizione, le cui procedure furono spesso ingiuste, crudeli e per nulla rispettose della dignità delle persone. Perché uno scarto di tale portata rispetto all'ideale evangelico? Un passato scomodo, con gli abusi che la storia ha registrato, continua a interpellare noi e la nostra fede, esigendo una seria rilettura. «Finché continuerà il nostro tempo, dovremo sempre convertirci di nuovo al vangelo. La presenza dello Spirito nella chiesa esiste proprio a questo scopo: darle i mezzi per convertirsi» (Bernard Sesboüé). Una sana e onesta riflessione, in chiave storico-teologica, sulle responsabilità della chiesa.
La vita del parroco-maestro di Barbiana (1923-1967): in quella zona impervia del Mugello "inventò" una scuola seria, libera, popolare, onesta, destinata a tutti, ma specialmente ai figli dei poveri. Questa scuola farà ben presto conoscere la minuscola Barbiana in tutto il mondo.
«Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per "I miei stupidi intenti": leggetelo, leggete questo romanzo in stato di grazia». Marco Missiroli. Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall'uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d'inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d'altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall'istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un'anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne. I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri.
Quali erano le norme e i riti che regolavano l'integrazione delle bambine e delle ragazze nella comunità cittadina della Grecia antica? Quali i presupposti e le implicazioni concrete di un matrimonio in termini di relazioni coniugali e di sessualità? In quali settori risulta attestato il lavoro femminile? Quali erano le relazioni delle donne con la vita pubblica, politica e religiosa? Se la storia delle donne suscita da diversi anni l'interesse degli studiosi e la curiosità del pubblico, avvalendosi ormai di una solida metodologia, lo studio della condizione femminile nell'antichità classica presenta una serie di difficoltà peculiari, in particolare la scarsità delle testimonianze e l'origine essenzialmente maschile delle fonti. L'autrice affronta questi problemi e fornisce risposte alle domande più importanti, indagando le distinzioni sociali e giuridiche e le peculiarità regionali anche con gli strumenti della più recente bibliografia internazionale.
La vegetazione - in tutte le sue varie forme - è un'espressione della vita, che deriva a sua volta dal concetto biblico di creazione, proprio alla Bibbia. Le piante infatti sono organiche e viventi e quindi nel testo sacro appaiono come immagini della forza vitale del cosmo. Nel Salmo 1, nella dialettica vita-morte, si scelgono immagini di piante per descrivere la qualità del vivente. Il salmista dice: l'uomo pio è «come un albero che su rivi d'acqua è piantato, che dà i suoi frutti ad ogni stagione, le cui foglie mai appassiscono» (Sal 1,3c). E il profeta Geremia soggiunge: «L'uomo che confida in Jahve» è «come albero piantato presso l'acqua, verso il ruscello spinge le sue radici; non se ne accorge quando giunge il calore e permane verde il suo» (Ger 17,7-8). In territori privi d'acqua e aridi, le piante non solo sono immagine di vita, ma anche metafora della crescita, contrapposta alla stagnazione. Il profeta Isaia, per esempio, paragona Jahve, che semina «la giustizia e la lode» al modo in cui «la terra produce i suoi germi e il giardino fa germogliare i suoi semi» (Is 61,11). E il Cantico dei Cantici, inno alla primavera, descrive il quadro di come «riappaiono i fiori sulla terra [...] il fico emette le sue gemme e le in fiore eano profumo» (Ct 2,12-13). E il profeta Hoseaea parla di piante che sbocciano, germogliano e fioriscono (Os 14,5-7). Le piante inoltre significano «abbondanza». È quanto descrive il profeta Ezechiele: «Sul torrente, sulle sue sponde, cresce di qua e di là ogni albero da frutto, le sue foglie non avvizziscono mai né si esauriscano i suoi frutti; essi maturano ogni mese», in armonia di quanto si afferma in Deuteronomio: «Poichè Jahve, tuo Dio, sta per introdurti in una terra di frumento, orzo, viti, fichi e melograni, terra di oliveti» (Dt 8,7-8). Le metafore delle piante infine si proiettano nelle similitudini della vita umana. (Estratto dell'Introduzione).
In questa opera sono raccolti saggi che appartengono a un periodo particolarmente creativo di B. Lonergan, che avvertiva chiaramente la necessità di accogliere le sfide dei cambiamenti culturali all'interno della Chiesa, per formare persone sempre più consapevoli sia dei problemi culturali e religiosi, vecchi e nuovi, sia delle risposte da cercare e dare alle nuove esigenze. L'approccio interdisciplinare è presente in tutto il volume. Le argomentazioni filosofiche accolgono le domande su Dio, sulla religione, sull'esperienza religiosa; le argomentazioni teologiche si avvalgono degli apporti filosofici, per giungere ad esprimere e a spiegare che cosa i cristiani credono sulla base della Parola di Dio e della parola dell'uomo nella Scrittura, nel Magistero, nella vita della Chiesa. Le une e le altre argomentazioni si aprono ulteriormente all'apporto di altri saperi, nella convinzione della fecondità del dialogo tra i cultori di ogni sapere e tra gli appartenenti a religioni differenti.
La biografia della più importante e imponente opera teologica della cristianità medievale: la 'Summa theologiae' di Tommaso d'Aquino.